- Food & Wine
Bràulio
Il mistero degli ingredienti del Bràulio, l'amaro tipico di Bormio e della Valtellina
Il nostro itinerario fra i sapori e i profumi della Valtellina si conclude a Bormio, rinomata località turistica di montagna ubicata nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Strettamente legato alla storia del luogo la produzione del Bràulio, leggendario amaro invecchiato in enormi botti di rovere di Slavonia conservate nelle fascinose cantine che si sviluppano sotto il centro storico di Bormio.
Nato qui 140 anni fa, deve il suo nome al Monte Bràulio che circonda la conca di Bormio ma le sue origini alla farmacia del dottor Giuseppe Peloni e alla passione per le erbe aromatiche di suo figlio Francesco, il quale lo creò dopo vari esperimenti nel 1875, rifiutandosi però di rivelare quali e quante erbe avesse utilizzato.
Un mistero mai del tutto svelato nemmeno dai discendenti, visto che oggi sappiamo soltanto che fra gli ingredienti del Bràulio ci sono diverse piante officinali (fra cui bacche di ginepro, assenzio, radici di genziana) ma ancora ci sfugge la sua formula completa.
Al momento due sono i prodotti più apprezzati in Valtellina: l’Amaro Bràulio classico dall’inconfondibile aroma pungente e l’Amaro Bràulio Riserva, filtrato con un metodo molto delicato capace di esaltare ancor più l’aroma delle erbe ma disponibile solo in quantità limitate.