- Arte e Cultura
L’abitato di Pilzone di Iseo
Pilzone, frazione di Iseo, si trova a sud-ovest del torrente Vaglio, ai piedi del monte Punta dell’Orto. Fece parte del pago, poi della pieve di Iseo; nel XIV secolo vi erano proprietà vescovili.
Forse corte della famiglia iseana degli Oldofredi, divenne poi feudo dei Fenaroli che qui possedevano terreni e una casa seicentesca costruita in stile veneto, con portale in conci a bugnato in pietra di Sarnico e una torretta con gronda modanata nell’ala nobile. Nel 1280 è ricordato come comune, titolo che manterrà fino al 1928, quando verrà incorporato nel municipio di Iseo.
Fino al XIX secolo le attività economiche prevalenti furono l’agricoltura e la pastorizia, poi iniziò lo sfruttamento intensivo dei giacimenti di calcare di Montecolo e l’estrazione di calce idraulica [Itinerario M]. Le cave, situate sul versante sud-occidentale del monte, vennero chiuse in diversi momenti nel corso del Novecento. Sulla penisola di Montecolino, a metà strada fra Pilzone e Iseo, sorse agli inizi del XX secolo una scuola di idroaviazione attiva durante tutta la Prima Guerra Mondiale. Chiusa nel 1918, venne riaperta nel 1930 dalla ditta Caproni come base di prova per l’idrovolante Caproni 97, per le prove d’immersione di “mini-sommergibili” e per l’addestramento di equipaggi. L’azienda vi rimase fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il centro storico è piuttosto compatto, con i vicoli che salgono lungo il versante. Vi sono residenze con portali in pietra di Sarnico, ma la maggior parte delle case è di tipo rurale. Oltre alla chiesa parrocchiale e a San Tommaso , entrambe nel centro storico, vi è una terza chiesa situata all'interno di un complesso rustico nella parte più elevata del paese, la seicentesca San Fermo.
Lungo la strada del lago vi sono l’ex casa Negrinelli (XIX secolo), sulla quale sventolò la prima bandiera tricolore della rivolta risorgimentale, e il complesso “Araba Fenice”, albergo in stile Liberty che nel corso del Novecento ha ospitato varie personalità internazionali.
Angelo Valsecchi