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In Lombardia per borghi in 7 mete da scoprire

Oltre la magnificenza delle città d’arte, i borghi raccontano una Lombardia “minuscola”, ma non certo minore. I 7 che vi invitiamo a scoprire custodiscono orologi astronomici, affreschi sconosciuti e delizie gastronomiche. Circondati da paesaggi unici. Mete ideali per un weekend. Con gli amici, in famiglia.

 
1. Clusone (34,4 km da Bergamo)
Fin dal 1884, una ferrovia lunga poco più di 34 km risaliva la Val Seriana per trasportare zinco, piombo e galena, e i passeggeri diretti a Clusone, la porta di accesso ai monti della Presolana. Con la soppressione del treno, il tracciato è stato trasformato in ciclabile. Si arriva volentieri in bici al borgo affacciato su un vasto altopiano. Sulla facciata dell’Oratorio dei Disciplini ci attende la magnifica Danza Macabra, parte di un ciclo di affreschi del 1485. Da qui, in pochi passi, tra viuzze e scale, si arriva all’altra meraviglia di Clusone: l’Orologio Planetario Fanzago, nella piazza dell’Orologio, con i movimenti del Sole e della Luna, tuttora funzionante.

 

2. Castellaro Lagusello (31,6 km da Mantova)
Un castelliere (cinta muraria) affacciato a un lagusello, un piccolo lago. Nel nome di Castellaro Lagusello, minuscolo borgo nel comune di Monzambano, in provincia di Mantova, c’è tutta la sua essenza. Del XI secolo, la sua struttura si mantiene quasi intatta: una corte medievale con mura merlate che dovevano contenere le case e gli orti dei contadini, con la residenza gentilizia al posto del presidio militare e le pietre di fiume per pavimentazione. Intorno, colline moreniche, campi arati e un lago a forma di cuore cinto da canneti.

 

3. Fortunago (42,2 km da Pavia)
Un minuscolo borgo di origini celtiche arroccato sulla cima di un colle, per un ritorno al Medioevo. Lo compongono stradine acciottolate e case in pietra, tra boschi di roverelle e castagno, campi coltivati a frumento. Resta una torre a memoria dell’antica rocca e un tratto di mura. Un’annuale sagra che premia i migliori produttori del Salame di Varzi, provenienti dalla zona montana dell’Oltrepò, è il pretesto goloso per ammirare il bel recupero del borgo: con porfido, illuminazione soffusa, panchine in legno e facciate con pietra a vista.

 

4. Gradella (58,8 km da Cremona)
Il borgo fa la sua prima apparizione nella storia quando Federico Barbarossa lo concede a Milano insieme ad altri possedimenti. Era il 1186. In provincia di Cremona, Gradella è adesso un lembo poetico di Pianura Padana: con le case intonacate di giallo e profilate di mattoni, le corti comunicanti e le facciate porticate, il legno.

 

5. Monte Isola – Lago di Iseo
Un cucuzzolo nel mezzo del Lago d’Iseo, rivestito di frassini, carpini e roverelle, ulivi e castagni. Un’isola con piccoli aggregati di case di pescatori e artigiani costruttori di reti, costruiti intorno alla villa, edificata sui ruderi del Castello Oldofredi, che nel 1497 ospitò Caterina, regina di Cipro. Si viene qui, in battello e senz’auto, per passeggiare: fare il periplo dell’isola o coprire il tratto da Peschiera Maraglio a Sensole, silenzioso, lungo il Lago e tra gli ulivi.

 

6. Cassinetta di Lugagnano (37,7 km da Milano)
Un borgo a crescita zero, secondo un piano territoriale approvato nel 2005, che ha consentito, in cambio dei diritti alle nuove costruzioni, di rimboscare un’area del Parco del Ticino. Questo è Cassinetta di Lugagnano, sul Naviglio Grande, nell’area protetta del Parco del Ticino, il luogo scelto dalla ricca borghesia milanese di un tempo che lungo il canale che scende dal Lago Maggiore alla Darsena cercava lusso, delizia e frescura. I due nuclei del borgo, sulle rive opposte del Naviglio, sono collegati da un ponte a schiena d’asino, lastricato, ricostruito nel 1862. Adesso è un buon punto di osservazione.

 

7. Salò – Lago di Garda
Il primo, da sud, dei borghi di atmosfera sul Lago di Garda, su un golfo a forma di ferro di cavallo, Salò ha case color pastello che attorniano i due porticcioli e il lungolago. Si cammina volentieri lungo la sua passeggiata, attrezzata con ponticelli, panchine e muretti di pietra che porta fino a Piazza della Vittoria, nel centro storico compreso tra la Torre dell’Orologio e la Porta del Carmine. La storia racconta che la quattrocentesca Contrada del Dosso, fuori le mura, ospitava una volta un rinomato mercato del lino. I tempi attuali ci portano al MuSa, il Museo di Salò, all’interno della chiesa di Santa Giustina, con un’interessante Raccolta del Disegno.

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PHOTO | ADOBE STOCK

 

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