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Scopri i comuni dell'Alta Valle Camonica

Oltre al fascino di Ponte di Legno, l'Alta Valle Camonica offre innumerevoli possibilità di visita. Proponiamo perciò un itinerario storico-naturalistico tra i comuni limitrofi di Vezza d'Oglio, Temù, Vione, Incudine e Monno.    Incastonata tra due valli laterali che fanno da cornice al paese, Val Paghera nel Parco Regionale dell'Adamello e Val Grande nel Parco Nazionale dello Stelvio, Vezza d'Oglio regala un incantevole panorama capace di sorprendere il turista in ogni periodo dell'anno. A 20 km dall'abitato si arriva all'imponente ghiacciaio di Pietra Rossa (m. 3212), percorsa dal torrente omonimo che, nei giorni di sole, scende formando pittoresche cascate dagli spruzzi multicolori. Da qui, si possono raggiungere i Laghi Seroti, nella Val Bighera: ben diciassette laghetti alpini, dalle più svariate forme e dimensioni. Se si vuole restare in paese, non mancano le attrattive culturali. Meritano sicuramente una visita la Parrocchiale di San Martino, che conserva tra i suoi prezioni cimeli un'ancona in legno secentesca, e la Chiesa di San Clemente, tra le più antiche della valle, era in origine un eremo e ospizio destinato ai pellegrini. A Borom, frazione di Vezza d'Oglio, si trova la Cava di Marmo Bianco, sito di interesse archeologico, storico e umanistico, valorizzato dagli artisti, chiamati a partecipare annualmente al Simposio di scultura, che  hanno riportato alla luce il suo splendente colore bianco.  Vezza d'Oglio è stato teatro di uno dei combattimenti della Terza Guerra d'Indipendenza, dove il 4 luglio 1866 un reggimento di garibaldini e bersaglieri respinsero gli austriaci. In ricordo della Battaglia di Vezza è stato costruito il Museo Civico Garibaldino, che conserva un’esposizione di oggetti storici. Tra i musei dell'Alta Valle Camonica non si può non citare il Museo della Guerra Bianca di Temù, il più importante in Lombardia e in Italia tra quelli dedicati al fronte bellico alpino nella Prima guerra mondiale, dove sono esposti centinaia di oggetti recuperati sul terreno. Oltre alle numerose fotografie che accompagnano il visitatore, è possibile vedere le slitte di legno per il trasporto di munizioni, granate rinvenuti tra i ghiacciai, e i cannoni trasportati fino a 3000 metri di altezza.  Di grande interesse storico è anche Vione, noto per i recenti ritrovamenti di tombe longobarde, la conservazione dei "reölcc" (portici), i resti delle sei torri che difendevano il castello e la scuola di grammatica (XV-XVII sec.). I tre centri del comune di Vione dispongono di un'architettura rustica costituita da archi e finestre di fine fattura, strutture lignee e forme di edifici secondo volumetrie regolari. L'itinerario dell'Alta Valle Camonica si può concludere con la visita di due comuni. Il primo è Incudine, dove si possono ammirare la Via Crucis nella chiesa di San Bernardino, l'Ultima Cena opera di G.B. Zotti nella parrocchiale di San Maurizio e i resti del castello. Il secondo è Monno, collegato al Passo della Foppa, il valico alpino inserito nel Giro d'Italia.  Questo percorso naturalistico è ideale per una biciclettata. Ma dopo l'attività fisica, rilassatevi assaggiando il salame, le formagelle ed i biscotti di questo paese. _ PH IG: @fabioskisandrini91
Comuni della Valle Camonica - Pietra Rossa

Dal Passo Giovo al Monte Marmontana

Fra versante italiano e versante svizzero, un suggestivo percorso dal passo Giovo al San Jorio
valle albano lago di como passo giovo

Andar per funghi in Lombardia

Tre mete infallibili per raccogliere il più prelibato, il porcino: Valtellina, Val Brembana e Val d’Intelvi
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Lombardia archeologica per tutti: l'ex monastero e l'isolotto

Chi dice che interessa solo agli archeologi? Ci troviamo a Cairate a poca distanza dal Parco RTO (Rile Tenore Olona) e dal Parco Archeologico di Castelseprio-Torba. Prima dei Romani Cairate era abitata da popolazioni celtiche e gli scavi archeologici del 1981 condotti sotto la guida del prof. Brogiolo hanno evidenziato l’importanza strategica del centro per i Longobardi per controllare le vie che da sud e da ovest confluivano a Castelseprio.  La visita guidata che propongo inizierà proprio qui a Cairate nel monastero benedettino di Santa Maria Assunta per continuare verso il Lago di Varese sull’Isolino Virginia a Biandronno che dista meno di 30 km e dal 2011 è diventato patrimonio mondiale dell’Unesco.  Le origini del monastero sono legate alla figura misteriosa della nobildonna longobarda Manigunda che lo fece erigere quale ex voto dopo essere guarita miracolosamente da una malattia renale, grazie all’acqua bevuta dalla fonte di Bergoro, un tempo nelle vicinanze. In effetti il complesso conserva un sarcofago del III-IV secolo d.C. probabile luogo di sepoltura di una donna riccamente abbigliata. Per circa un millennio il monastero, che possedeva i 2/3 del territorio cairatese e quattro mulini, è stato il centro economico e sociale di Cairate, vi si accedeva attraverso l’arco trionfale ancora visibile all’esterno; l’arrivo di Napoleone (1799) ne decretò la soppressione con la conseguente vendita all’asta dei beni. A partire dagli anni Ottanta viene acquisito in più fasi dal Comune e dalla Provincia e inizia finalmente ad essere oggetto di restauri conservativi che terminano nel 2013 svelando molti segreti. Oggi è un importante sito archeologico occupato da un’area museale di grande interesse storico e artistico, mentre la cosiddetta ala di San Pancrazio è occupata dalla sede del Municipio e dalla Biblioteca. Si accede al complesso camminando sopra i resti a vista dell’abside della chiesa tardoantica. Proprio in quest’area del monastero gli scavi hanno documentato la presenza di murature di una fattoria romana affacciata alla valle dell’Olona, dove venivano conservati cereali, legumi e altri prodotti, usata tra il I ed il IV secolo d.C. Alla fine del V secolo venne ricavata una piccola chiesa funeraria privata che attesta l’avvio di quel fenomeno di cristianizzazione promosso dai ceti dirigenti nelle aree rurali all’interno di ville romane presente in tutto l’Impero e nell’Italia settentrionale. Qualche passo in più e intravedendo il chiostro su due livelli, ci si addentra nei locali usati come refettorio e sala capitolare caratterizzati da soffittatura lignea sostenuta da colonne in arenaria decorate da capitelli cubici dove saltano subito all’occhio gli stemmi dipinti e scolpiti dei Visconti e dei Cairati. Il luogo raccolto che segue era una zona dedicata a sepolture di rango elevato: tombe conservate a quota di rinvenimento, tra cui una a vasca dipinta internamente e in posizione centrale, un’imponente struttura costruita con materiale di spoglio, tra cui una stele funeraria ornata dalla ruota solare, coperta da una lastra crucifera.  Un’ampia porzione di muro privato dell’intonaco che dal piano terra arriva al secondo consente di riconoscere la sequenza costruttiva e le numerose trasformazioni avvenute in quasi dieci secoli di storia: è un esempio pratico di stratigrafia degli alzati. Quello che segue era  probabilmente l’ambiente più esclusivo del monastero: un grande locale con doppio affaccio verso l’Olona decorato sotto il soffitto da un raffinato fregio della seconda metà del Cinquecento raffigurante putti, scene sacre e allegoriche intervallate da numerosi strumenti musicali a testimonianza dell’elevato livello d’istruzione della committente, la badessa Antonia Castiglioni. La chiesa ad aula unica, essendo claustrale è divisa in due parti, e l’aula delle monache seppur danneggiata da successivi utilizzi abitativi durante il XIX secolo presenta una parete di fondo interamente occupata da un affresco ora su tela raffigurante l’Assunzione della Vergine dipinta da Aurelio Luini e datata 1560 nella cornice parietale. Nella stessa aula una cripta a sedute testimonia la pratica alquanto macabra della scolatura dei corpi, a cui seguiva il disfacimento e la raccolta delle ossa in sepolture. Tutto ciò ebbe fine con l’editto di Saint Cloud durante la Repubblica Cisalpina.
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Lago di Como: Bellagio, la perla

Località tra le più amate al mondo, si trova sul promontorio centrale del lago, da dove si possono raggiungere via battello o traghetto le sponde dei due rami del Lario
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La Sinagoga di Milano e i Giardini della Guastalla

Visita guidata tra i colori della Sinagoga di Milano e gli splendidi Giardini della Guastalla
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Ponti tibetani, il fascino dell’altezza senza rischi

4 ponti sospesi in Lombardia
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Corbetta

Un borgo da scoprire vicino a Milano
Santo Stefano Ticino, arte e agricoltura

Giro naturalistico intorno a Castione

Il primo tratto, dalla Val di Tede a Lantana, si compie in circa venti minuti ed è particolarmente piacevole e paesaggistico, mentre da Romentaregh a Canechet, il sentiero richiede una ventina di minuti per essere completato.   Il resto del percorso è un misto di asfalto, sterrato, single trake, con alcuni tratti dove la MTB si spinge o si porta a braccio.Un consiglio in più: visita i cortili e i vicoli di Rusio, la cura e la bellezza del posto valgono sicuramente la sosta. La discesa chiuderà in bellezza l’escursione: tutta in pineta da Canechet a Ombregno.Giudizio di Gian Pietro Mosconi che ha testato e collaudato per il tracciato Il punto di partenza è il parcheggio basso del parco di Fino del Monte. Guardando il ristorante, andiamo a SX, seguiamo la strada, superiamo il campo sportivo e poi andiamo sempre avanti fino allo stop.Qui giriamo a SX fino all’incrocio con via Chiesa dove prendiamo a DX, dopo poco a SX in via S. Antonio e sempre avanti fino allo stop. Andiamo a SX in via Papa Giovanni, pochi metri poi a DX in via Pozzo, 100m e ancora a DX in salita e seguiamo la strada che più avanti diventa sterrato.Seguiamo lo sterrato, al primo bivio andiamo a SX, sempre avanti seguendolo fedelmente, superiamo un torrente, e andiamo sempre avanti fino a incrociare la carrareccia. Pieghiamo verso SX a questo punto, tenendo la discesa fino all’incrocio, dove troveremo le indicazioni a DX per la Val di Tede bassa, e le seguiamo.Per qualche km possiamo seguire le indicazioni per Lantana, fino ad incrociare il bivio che prendiamo a DX. Qui inizia il sentiero e in questo tratto di circa venti minuti, si spinge la MTB fino a ritrovarci al piazzale di Lantana.Dal piazzale andiamo a SX verso il paese, deviamo a DX in via Lantana, allo stop a SX in via Papa Giovanni XXIII, allo stop a DX, e seguiamo il provinciale che sale verso il passo della Presolana. Dobbiamo arrivare circa all’altezza dell’albergo Pineta per trovare sulla SX la via Cantoniera e il sentiero da seguire.Imbocchiamolo e procediamo per Via Belotti, superiamo via Coste, un altro tratto di sterrato e in fondo alla discesa proseguiamo a DX in via S. Pellico e poi sempre avanti in via Denzil.In cima alla strada troveremo a SX le indicazioni e lo sterrato per Rusio. Arrivati a Rusio, (di questa frazione vi consigliamo di visitare ogni vicolo) scendere a DX verso l’ingresso del paese, superare il ponte, sempre avanti in via Rusio, poi a SX in via S. Rocco.Arrivati allo stop a SX e allo stop successivo a DX verso il centro di Castione. Superato il centro, andiamo a DX verso la chiesa parrocchiale in via S. Bernardo, sempre avanti poi a DX in via Romentaregh.Attenzione alla deviazione successiva.Durante la salita in via Romentaregh, si può notare un sentiero sulla collina alla nostra sx che passa vicino a un traliccio della corrente, noi dobbiamo prendere quel sentiero. Questo sentiero ha l’ingresso dopo aver attraversato un campo.Il campo da attraversare è prima di una bella casa in stile tirolese con giardino sul davanti, e l’ingresso del sentiero è vicino alla recinzione anteriore di questa casa. Seguiamo il sentiero che ci costringe a portare la MTB per circa dieci minuti, al primo bivio andiamo a DX, superiamo la valletta, risaliamo e troveremo una bella mulattiera di Canechet da seguire a SX. Al bivio andiamo a SX, una bella e lunga discesa ci porterà fino a Ombregno.Raggiunta la strada andiamo a DX verso Fino del Monte, al primo rondò piccolo, prendiamo a DX la via Masù e Pret e la seguiamo fedelmente fino alla deviazione, dove troveremo le indicazioni a SX per la Chiesetta degli alpini di Fino del Monte. Appena finito il ciottolato, a sx si va alla chiesetta, piccola e davvero caratteristica, che potrete fermarvi a visitare. Noi proseguiamo diritti e teniamo lo sterrato di SX, lo seguiamo fedelmente fino a incrociare la Mulattiera che sale da Rovetta al Blùm. Scendiamo a SX e usciti dal bosco andiamo sempre avanti in via Zenier, allo stop a SX, poi a DX in via Foppa al Verde verso il centro di Rovetta e seguiamo a SX la strada principale via Fantoni per Fino del Monte, superiamo la chiesa, poi a SX nel piazzale e subito a DX, sempre avanti poi a DX sotto il ponte e giù fino al parco nostro punto di partenza. Fare attenzione alle deviazioni evidenziate.Valutare bene le condizioni meteo prima di partire.
Giro naturalistico intorno a Castione

Visita la Villa Reale di Monza

Un vero e proprio viaggio nella storia dagli Asburgo ai Savoia
Camera

Volandia VR Experience- Supplemento

Volandia Parco e Museo del Volo in partnership con Way Experience e Digital Tales vi presentano Volandia VR Experience, un nuovo percorso immersivo tra realtà virtuale ed esperienza live per assaporare, in anteprima mondiale, la storia del volo, vedere con i propri occhi le macchine volanti del passato, vivere in prima persona eventi che hanno segnato la storia dell’aeronautica italiana. Si tratta di un grande progetto di narrazione multimediale, rivolto a un pubblico trasversale, a scuole e famiglie. Il progetto ricostruisce in quattro tappe digitali la grande sfida fra l’uomo e il cielo, facendo immergere gli spettatori nella storia dell’aviazione: dal mito delle origini alle moderne tecnologie per provare l’ebbrezza del volo e far volare la fantasia. I visitatori percorreranno la storia del volo con due guide: la guida reale, che li accompagnerà lungo il tragitto e introdurrà le tappe virtuali con una narrazione coinvolgente mentre, per la narrazione virtuale, ci siamo avvalsi della grande figura di Giovanni Battista Caproni, genio italiano del volo, interpretato dall’attore Luciano Bertoli. “Io sono il volo” è l’essenza di questa esperienza in cui Caproni, con la sua voce, i suoi pensieri e le sue emozioni, guiderà il pubblico nella grande storia del volo e negli spazi che un tempo furono scenari delle sue imprese. Il tour parte dall’ingresso del Parco, passando per il padiglione Officine Caproni per poi spostarsi al padiglione Ala Fissa. Le scene in Realtà Virtuale sono pensate per integrarsi alla narrazione e l’immersività è garantita dal fatto che gli scenari fruiti all’interno del visore si integrano con assoluta fedeltà alle sale dello spazio espositivo di Volandia nelle quali sarà tenuta la narrazione. La prima tappa introduce alla storia del volo dal mito di Icaro, primo grande sognatore che sfidò il cielo per vivere la libertà, agli studi di Leonardo Da Vinci, fino alla favola dei fratelli Wright. Caproni racconta la sua vita e il suo sogno: ricorda il suo passato e da dove è partito per creare la sua industria. La seconda scena VR vuole restituire al pubblico l’emozionalità e le incertezze di un uomo che agogna il coronamento del suo sogno del volo. Nel luogo fisico del museo nel quale è ricostruito l’hangar di Caproni, con il primo prototipo di veicolo per l’aria, il visitatore sarà catapultato nella ricostruzione virtuale del luogo, vivendo in prima persona gli attimi prima dell’impresa: il 27 maggio 1910, Caproni fece volare per la prima volta il suo biplano CA.1 (unico esemplare al mondo) nei cieli di Milano. La terza scena è un vero e proprio volo in mongolfiera sulle Alpi. Attorno a una mongolfiera d’epoca in proporzioni reali, il pubblico sarà portato in un viaggio fortemente emozionale tra i paesaggi più belli delle Alpi invernali: si potrà vedere da vicino, all’improvviso, il Blériot XI, primo aereo che è riuscito a trasvolare le Alpi. Nell’ultima tappa gli spettatori si ritrovano nel viale principale dell’ex industria Caproni con gli hangar in cui sono gli operai al lavoro. Osserveranno l’arrivo dell’aereo M-346 e, come sospeso nel tempo, si fermerà per lasciar ammirare i suoi dettagli al pubblico. Sono previsti 3 tour a numero chiuso ogni sabato, domenica e nei giorni festivi, alle ore 10.30, 14.30 e 16.30. La Volandia VR Experience ha un costo di 5 euro in aggiunta al biglietto del museo. Il Volandia VR Experience è un servizio non vendibile separatamente dal biglietto di ingresso al Museo Volandia. Il Volandia VR Experience verrà ritirato dal visitatore in cassa di Biglietteria. Dai 6 ANNI IN SU (non è adatto per bambini sotto i 6 anni). Il VR Experience non è un simulatore di volo.
volandia biglietti

Trekking sul Lago d’Iseo

Passeggiate in bici e itinerari di trekking sui monti del Sebino, fino alle vette del Monte Guglielmo. Scopri il Lago d’Iseo