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Il Passo Stelvio

Uno dei passi alpini più famosi della Valtellina che ha scritto la storia del ciclismo su strada
Passo dello Stelvio - in bici - Lombardia - ph: Roberto Ganassa - clickAlps

Galleria fotografica Lago di Garda

Una rassegna fotografica per raccontare la bellezza di questo territorio.
Conoscere il Lago di Garda per immagini, dalla A alla Z

Una giornata a Pavia

Quando organizzate il vostro viaggio in Lombardia non dimenticate di visitare Pavia
City guide, 24 ore a Pavia

Castelli in Valtellina

Un tuffo nel passato fra castelli e torri in Valtellina
Un tuffo nel passato fra castelli e torri in Valtellina

Monumenti in Lombardia

Turismo culturale e monumenti in Lombardia
Monumenti in Lombardia: consigli

La Vittoria Alata per il nuovo Capitolium

Presentazione dell’allestimento della cella orientale del Tempio Capitolino
ph: @alessandra chemollo

Valle del Bitto di Albaredo

Storia, antichi mestieri e tanta natura
Valle del Bitto di Albaredo

A scavalco del Monte Sasna

La partenza avviene da Nona, frazione di Vilminore (BG), ultimo borgo della Valbona. Dopo aver parcheggiato, si transita sul retro della chiesa di Nona (1.341 m), imboccando subito dopo, a sinistra, la Manina, una stradetta che sale in direzione del Passo della Manina. Questa strada risale la valle con pendenza costante, per una camminata di circa 1 h. Poco prima di giungere al grande edificio che ospitava i minatori (ora Baita Case Rosse), si piega a sinistra e si attraversa il torrente dove si trova la stradetta che continua fino al passo.Per i più allenati, invece, dopo il guado, si sale il pascolo seguendo i bolli gialli che compaiono tra i massi.Per tutti, un ulteriore sforzo e si raggiunge il culmine (1.796 m), accolti dalla chiesetta edificata nel 1949 in onore del “passaggio” a spalla della Madonna Pellegrina (1.796 m, 1h 15’ da Nona). Quassù un po’ di meritata pausa, poi dal Passo della Manina si prosegue verso destra (nord), seguendo la traccia immersa nell’erba. Si guadagna quota senza grosse difficoltà. Si giunge alla croce dell’anticima e poco oltre alla cima vera e propria, caratterizzata da una croce più piccola (2.229 m, 1h 15’ dal passo). Assaporato il panorama a 360°, si scende sulla costa nord-est opposta, seguendo scarse tracce di sentiero e sbiaditi bolli biancorossi (segnavia CAI n° 409) fino al colletto (2.139 m), da cui, tenendo leggermente la destra, si punta al laghetto sottostante (2.063 m) e poi, per tratturi, a una baita. Si seguono sempre i tratturi, che scendono direttamente su una dorsale. Ci si ricongiunge con la sterrata in piano e la si segue verso destra. Si raggiunge così il panoramico alpeggio di Baite Saline (1.768 m, 1 h dalla vetta) dal quale si scende lungo la stradetta sterrata nella valle del Gleno (vedi indicazioni sul muro della baita). Muovendosi nel fresco bosco di conifere, si transita dalle baite Esenne (1.555 m) e, con una serie di tornanti, si esce dai confini del Parco Regionale delle Orobie bergamasche, scendendo alla base del Sasna, lungo la stradetta cementata che si spiana in prossimità di Nona. Per ulteriori dettagli: CAI Valle di Scalve - tel. 348 9195290
A scavalco del Monte Sasna

A passeggio tra hotel e ville con meta Capanna Cao

Percorrendo questo itinerario si possono scoprire molte meraviglie inaspettate utilizzando mezzi di trasporto pubblico quali il treno e la funicolare, oltre alle proprie gambe naturalmente. Si lascia così a casa lo stress e ci si lascia abbracciare da panorami mozzafiato e luoghi pieni di storia. La stazione ferroviaria di Como Lago (205 m) di Trenord è raggiungibile con le linee da Milano Cadorna e da Saronno (Varese). In pochi minuti siamo alla funicolare Como-Brunate dell’Azienda tranviaria milanese che permette di salire ai 710 metri della località che domina il capoluogo. Brunate è raggiungibile in auto, su strada tortuosa e con pochi parcheggi. Da non perdere la piazzetta antistante la stazione di arrivo della funicolare, con lo storico Hotel Milano in fase di ristrutturazione. Basta guardarsi intorno e balzano agli occhi le ville in stile Eclettico e Liberty che hanno segnato un’epoca. Pochi passi nella vicina Via Roma permettono di raggiungere, oltre a stupendi belvedere, la famosa fontana Campari, una delle tre rimaste delle 12 costruite negli anni Trenta dalla storica ditta produttrice di apertivi. A pochi metri c’è la villa Giuliani, costruita nel 1910 nella seconda stagione del Liberty italiano. Risalendo verso la Chiesa di Sant’Andrea apostolo, che contiene affreschi seicenteschi di Giampaolo Recchi, si scorge Villa Duca Rosasco Veronelli. Un percorso pedonale collega Via Roma con Via del Pissarottino, passeggiata storica dei villeggianti. La via dà accesso a Villa Marinoni Schimidlin, a Villa Baldi-Scolari e a numerose altre ville in stile Liberty o Eclettico. È ora di imboccare la mulattiera per San Maurizio che, sfiorando ville, locande e alberghi costruiti nell’epoca d’oro di Brunate, permette di raggiungere la bella piazza con la chiesa di San Maurizio e salire allo straordinario belvedere del Faro voltiano con il vicino Parco Marenghi. Si imbocca via alle Colme che porta alla Capanna Cao-Club alpino operaio (955 m) sorta nel 1922. Proseguendo sul sentiero si arriva alla dorsale che dal Pizzo Tre Termini, passando per le cime dei Monti Boletto, Bollettone e Palanzone, conduce al Monte San Primo. Poco dopo la Capanna Carla parte il sentiero che porta a Monte Piatto e da vedere c’è la pietra pendula, a Piazzaga e, infine, sul Lago a Torno attraversando la zona dei massi avelli. - Ph: Matteo Zanga
A passeggio tra hotel e ville con meta Capanna Cao

Anello del Poncione di Ganna

L’escursione al Poncione di Ganna è una delle più belle gite che si possono intraprendere nel territorio della provincia di Varese. Un’esperienza adatta a tutti, basta non prendere la deviazione della direttissima, e il panorama che si conquista è garantito come uno dei più belli della zona. La salita è semplice e abbastanza breve, per i più allenati è possibile allungare il trekking fino al Monte Minisfreddo ed è possibile salire direttamente dalla Valganna avventurandosi sulle tracce di un vecchio sentiero ormai in disuso consigliato solo ad escursionisti esperti. La partenza è dal parcheggio gratuito di Via al Poncione, località Alpe Tedesco, Comune di Cuasso al Monte. Da qui si inizia a piedi lungo il sentiero alla destra del parcheggio che entra nel bosco. Salendo, alla pietra miliare, si gira a sinistra e si arriva ad un crocevia indicato da un grosso masso, si sale ancora verso sinistra, fino ad incontrare la deviazione per il Poncione. Proseguendo si arriva ad un secondo cartello, in prossimità di una panca in legno, si prende la deviazione indicata e si affronta la direttissima, una ripida salita che nell'ultimo tratto può richiedere anche l'uso delle mani per arrampicarsi ed arrivare proprio davanti alla croce del Poncione. Per chi vuole seguire un sentiero più tranquillo è possibile procedere alla precedente deviazione e dopo qualche centinaio di metri trovare un'altra deviazione per salire sempre a destra dal sentiero utilizzato anche per scendere e tornare al parcheggio. Dopo aver ammirato il paesaggio che spazia dal Monte Generoso e dal Lago Ceresio fino alla Valganna con i laghi di Ganna e Ghirla si scende proseguendo sul sentiero che dopo la croce scende in direzione del Monte Minisfreddo. Qui si trova un belvedere che dà sulla strada che dalle Grotte di Valganna arriva a Ganna. Proseguendo ancora si arriva ad un cartello del Parco delle Cinque Vette che indica Cavagnano. Si scende a sinistra del cartello sul sentiero fino ad incontrarne un altro riportante il sentiero 475 con indicazione Alpe Tedesco a 25 minuti. L’anello si chiude incontrando, dopo qualche centinaio di metri, di nuovo la deviazione per la direttissima, qui si prosegue il sentiero fino a tornare al parcheggio. - Ph: Mirko Costantini
Anello del Poncione di Ganna

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