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Alla scoperta della sponda varesina del Lago di Lugano

Scopriamo quali sono i punti di interesse che offrono i comuni della sponda varesina del Lago di Lugano Brusimpiano è uno dei tre Comuni varesini che si affacciano su questo lago, suddiviso tra la Confederazione Elvetica e le Province di Varese e Como. Si tratta di un insediamento molto antico, che risale all’epoca pre romana, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici ritrovati nel territorio comunale. Il Comune è suddiviso in due nuclei urbani distinti, l’uno affacciato sulla sponda del Lago, Brusimpiano appunto, e l’altro a mezza montagna, Ardena, comunque collegato con strada asfaltata. Il paesaggio che si può godere dalla punta di Brusimpiano, affacciata sul Lago di Lugano, è bellissimo ed incomparabile, non per niente sono presenti sul territorio diverse ville di villeggiatura, con annesso parco.  Di particolare interesse gli edifici religiosi, che custodiscono importanti opere d’arte, ed antichi palazzi nobiliari di pregevole architettura. Diversi sentieri risalgono la montagna alle spalle del nucleo abitato, presenti numerose cavità e grotte, adatta alla visita di soli specialisti attrezzati. Una breve e piacevole passeggiata che costeggia un torrente, conduce alla Cascata del Trallo. Il Comune di Cuasso al Monte è uno dei più estesi della Provincia di Varese, sviluppato anche su una importante altimetria dalle rive del Lago di Lugano fino agli oltre 1.100 metri del Monte Piambello. Il territorio è suddiviso in numerose frazioni caratterizzate dalla presenza di edifici costruiti con la pietra locale, di un caratteristico colore rosato. Presenti numerosi importanti edifici religiosi nelle diverse frazioni, ed un antico convento trasformatosi nei secoli in un moderno ospedale, immerso all’interno di un bosco di faggi molto caratteristico. Da visitare a Cuasso gli importanti resti del Castello di Cuasso, detto il “Castelasc”, veramente imponenti e la cui origine archiettonica, molto antica, è ancora avvolta nel mistero. Ogni castello deve avere i suoi fantasmi, ed anche il Castelasc non fa eccezione! - Ph ig: @elego1935
Alla scoperta della sponda varesina del Lago di Lugano (Ph ig: @elego1935)

Valganna e Valcuvia: tra natura e storia

Due valli attraversate da cammini d’altri tempi e immerse in una natura rigogliosa

Grotta Remeron

Il mistero del silenzio è che non fa mai lo stesso rumore

Castello di Caidate

Varese tra rocche e castelli...

Andar per castagne in Lombardia

Alcuni consigli per una gita o una rilassante passeggiata nella natura
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Il Lago Maggiore

In bicicletta da Laveno a Luino

Gropello Cairoli

Antico borgo di origine gallico-romana, si sviluppò nel Medioevo presso la biforcazione della strada che conduceva rispettivamente verso Aosta, (la Via Francigena) e verso Torino e il Moncenisio. Dal 1888 Gropello deve il proprio appellativo "Cairoli" ai cinque patrioti figli di Carlo Cairoli che qui vissero e furono protagonisti di primo piano del Risorgimento italiano. Nel territorio comunale e lungo l'abitato passa il percorso storico della Via Francigena in Lombardia, proveniente da Garlasco e successivamente dirigentesi verso Villanova d'Ardenghi e Pavia. Cosa vedere Tra gli edifici sacri spicca la seicentesca Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, più volte modificata e oggi caratterizzata da una facciata in cotto dell’inizio del Novecento, dotata di porticato con tre aperture frontali e, sopra il loggiato superiore, di una statua equestre di San Giorgio fiancheggiata dai santi Pietro e Paolo. Al suo interno sono conservate sei sculture lignee policrome (Compianto sul Cristo morto) del XVI secolo.All’altra estremità dell’abitato, verso sud-est lungo la via principale, si trova la Chiesa di San Rocco, innalzata nel 1634. Al suo interno – che presenta una sola navata – spicca una tela rappresentante Sant’Agata, Santa Lucia e Sant’Apollonia. L’organo è opera del capostipite dei costruttori pavesi Lingiardi, Giovan Battista: presenta 19 registri e 801 canne. Datato 1824 è racchiuso in una splendida cassa barocca. Verso nord, in prossimità di Cielo Alto, è presente il Chiesuolo della Madonna del Buon Consiglio, del 1714. Costruito probabilmente sui resti di una precedente edicola del XV secolo, sembra facesse parte del complesso del Castello, essendo collocato proprio in prossimità del portone del Parco della Piacevolezza, da cui il vecchio nome “Cappella della Piacevolezza” o “Cappella di Corte”. Del Castello trecentesco – costruito sulla base di una rocca più antica, in seguito risistemato dai Visconti e poi rimaneggiato in più occasioni – rimangono due corpi uniti ad angolo retto ed una torre angolare caratterizzata da una grande monofora ogivale a da modanature di cotto, tipicamente viscontee. Pregevole, infine, l’edificio civile dell’ottocentesca Villa Cairoli, sorta sul sedime delle ali perdute del castello, a cui l’edificio è addossato. Nel Sepolcreto – monumento nazionale dal 1890 e in origine chiesa del castello dedicata ai Santi Carlo e Gerolamo – riposano i resti mortali dei Cairoli.

Nobili Segni. Mantova–San Benedetto

Da Mantova a San Benedetto Po. Dal Monastero di Matilde alle capitali gonzaghesche dell’Oltrepò Mantovano

Nobili Segni. Mantova- Sabbioneta

Da Mantova a Sabbioneta lungo le capitali gonzaghesche dell’Oglio Po. Cammini e percorsi tra arte, gusto e natura

Sale Marasino

A Sale Marasino il Medioevo ha portato con sé una frammentazione del territorio d’impronta ecclesiastica. Testimone del lavoro dei monaci e dello sviluppo agricolo, la prima pieve porta il nome di “valle renovata”, dedicata a S. Maria Assunta e a S. Zeno, della quale ad oggi rimangono pochi capitelli romanici datati VI- VII sec. I canonici della pieve erano soliti percorrere ogni anno “vie liturgiche” che si snodavano fra le varie cappelle disseminate all’interno del borgo; tradizione che si è protratta nei secoli col nome di “rogazione”, una sorta di processione campestre. Attorno al ’400 Sale Marasino attraversò un periodo florido, come dimostrato dalle dimore e dalle opere pubbliche realizzate. Nel 1427 passò sotto il dominio di Venezia, che inasprì inutilmente la lotta ai contrabbandieri di merci che si servivano del lago. In epoca più recente prese piede una florida attività artigianale, con numerosi lanifici che, con l’apertura di laboratori e piccole industrie anche in altri settori (come imprese alberghiere), diedero occupazione ad un buon numero di abitanti. Tra gli edifici più rappresentativi di questo borgo, vi è di certo la Villa Martinengo, eretta introno al ’500, proprio davanti a Montisola. E’ formata da un’ala composta da rustici e da un corpo centrale su due piani, dedicato alla “signoria”; le finestre sono simmetriche ai lati del portico che è sovrastato dalla loggia; la struttura poggia su colonne toscane e architravi in pietra di Sarnico; la facciata di stile rinascimentale è affacciata sul lago, il che contribuisce ad illuminare vivamente gli affreschi del ’500 contenuti nella loggia. Di rilievo anche la chiesa Parrocchiale di S. Zenone, edificata tra il 1737 ed il 1754 ed ispirata al Duomo nuovo di Brescia. Tra le più belle chiese del circondario lacustre, presenta affreschi in stile barocco. Da notare la bellissima ed ariosa scalinata d’accesso in stile neoclassico di fine ’800, con la balaustra interamente in marmo. Molto caratteristica è l’isoletta di Loreto, che fa capolino proprio al centro del lago, di fronte al porto del paese, e che conserva un attrezzato castello racchiuso in un bellissimo parco-giardino. Anche qui, come in altri paesi della costa, un grande significato storico lo possiede l’Antica Via Valeriana (molto probabilmente di origine romana), che costituì per millenni il passaggio obbligato verso nord e verso la Valtrompia.

Lombardia: la primavera arriva in città

Sbocciano i fiori di primavera sui balconi, le terrazze, i davanzali e nei giardini delle città e dei paesi lombardi 
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Sulle dolci colline moreniche

Tra vigne e castelli: un percorso che dalle colline moreniche scende in pianura tra luoghi di devozione e borghi murati
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