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Teatro Ponchielli

Opera, concerti, prosa, danza e molto altro in un gioiello neoclassico nel cuore di Cremona, il Teatro Ponchielli firmato Canonica

Lungo la Via Mercatorum

Sentieri e mulattiere della bergamasca
Lungo la Via Mercatorum

Un Monte chiamato Tesoro

Valle Imagna, Prealpi e Alpi Orobie.
Un Monte chiamato Tesoro

Passo di Dordona

Con questo itinerario ad anello il camminatore può vivere grandi emozioni, al confine della Val Brembana in provincia di Bergamo e la Valle Madre in provincia di Sondrio.  L'ampio Passo di Dordona, è un punto molto panoramico, da cui si può ammirare buona parte della Valtellina, il percorso è inoltre ricco di specchi d'acqua, prati e roccia.L'automobile va lasciata in uno dei parcheggi di Foppolo, nota località sciistica dell’alta Valle Brembana, il punto di partenza è Via Cortivo a 1.650 m, nella parte alta del paese, dove si deve imboccare il sentiero 202 in direzione del Passo Dordona. Si prende quota nel bosco di larici e abeti, con il paese che si fa via via più piccolo alle spalle, si cammina sul lato orografico destro della vallata, si arriva al pianoro della Baita Cornellini, si attraversa il torrente su un ponticello di legno e si prosegue rimontando il ripido versante opposto. In poco meno di un’ora si arriva sugli ampi pascoli del Passo di Dordona a 2.063 m.Qui è bene soffermarci ad ammirare quel che resta dei manufatti militari della Linea Cadorna, risalenti al Primo conflitto mondiale. La Valtellina, con le sue montagne, si mostra in tutta la sua bellezza. Si intravede il Rifugio Dordona e lo si raggiunge, seguendo il segnavia 201/A, sulla comoda strada sterrata, molto frequentata dai biker, che scende in val Madre. Dopo una meritata sosta ristoratrice risaliamo a prendere il sentiero 201/A, incamminandosi in direzione dei laghetti di Porcile. Tra roccette e prati si giunge alla Bocchetta dei Lupi, si continua abbassandoci nella valle omonima e già si vede dall’alto il più grande dei laghetti.Lo si raggiunge proseguendo, sul versante opposto, in ripida discesa e si arriva all’innesto con il sentiero 201 proveniente dal Passo di Tartano. Una breve deviazione di 5 minuti permette di apprezzare anche il più piccolo dei Laghetti di Porcile, si torna sui propri passi e, seguendo il sentiero 201, ci si dirige per un ripido e roccioso tracciato al Passo di Porcile, non senza aver prima costeggiato il terzo laghetto. Si rientra in territorio bergamasco perdendo quota e passando dal pianoro della Baita delle Cadelle e poi lungo tornanti rocciosi caratterizzati da una pendenza che richiede qualche attenzione. L'escursione si conclude attraversando un fitto bosco di abeti e larici. Immagine di copertina: @DimitriSalvi
Passo di Dordona

Nei borghi della Val Brembilla

Alla scoperta dei borghi della val brembilla
Nei borghi della Val Brembilla

Rododendri in Val Gerola

Avventure tra natura selvaggia, abeti e larici
Rododendri in Val Gerola

Risalire l'Adda

Un viaggio dalla pianura alle Alpi
Risalire l'Adda

Un percorso ad anello dal Madonna delle Nevi

Un itinerario sotto la neve...tutto da scoprire
Un percorso ad anello dal Madonna delle Nevi

Valle del Bitto di Albaredo

Storia, antichi mestieri e tanta natura
Valle del Bitto di Albaredo

Giro del Monte Grem

La partenza in auto è da Villasio, frazione di Gorno in Valle del Riso. Giunti nella piazzetta in centro, i cartelli indicano di prendere a destra per “Rifugi Alpini - Alpe Grem” e seguendoli si giunge al parcheggio di “Baita Alpe Grem” a 1.200 m di quota. Si parte per stradetta e subito si incontra la nuova segnaletica che ci indica il cammino (Cima Grem - sentiero CAI 239).     Mentre si sale si incontrano altri cunicoli e un paio di pozze d’abbeverata. Siamo nei pressi della Baita di Mezzo (1.447 m), posizionata sulla costa panoramica di fronte all’Alben.Seguendo le indicazioni, si sale il pascolo sino a incontrare il sentiero CAI 223 che sale da Zambla e che si fonde con il nostro. Si prosegue raggiungendo la Baita Alta di Grem (1.631 m, 1 h 10’ dalla partenza). Si riprende salendo oltre la baita per 200 metri, poi si lascia il tracciato principale e si piega a sinistra su un sentiero che volge verso lo scavo minerario e il costone che porta in vetta (vedi paletti bianco-rossi indicatori).Seguendo i paletti il sentiero diventa più ripido e in breve porta sull’anticima (1.967 m, 40’ dalla Baita Alta). Non resta che percorrere la cresta sulla Val Serina, fino alla svettante croce metallica (2.049 m, 2 h 20’ dalla partenza). Una meritata sosta per ammirare il Pizzo Arera, poi si riparte sul versante opposto, puntando alla selletta che separa il Monte Grem dal Monte Foppazzi. In 10 minuti si è alla Sella, dove la segnaletica CAI 223 ci indica la via per il Bivacco Mistri. La camminata è facile e, per praterie fiorite, si è al Bivacco Mistri (1.780 m, privato e aperto il fine settimana).Visitata la galleria dell’acqua, si prende il CAI 263 che, con altri 20 minuti ci porta al Bivacco Tellini. La discesa continua, sempre sul 263, sul ripido prato per piegare poi a destra e addolcirsi nel rado bosco per pervenire sui pascoli alti prima di raggiungere la strada in località Pozza Piasöla (1.144 m, percorsa all’andata).Ora bisogna risalire la strada per quasi 2 chilometri e poi si arriva alla macchina. Caratteristiche del percorsoLocalità di partenza: Baita Alpe Grem, Villasio 1.200 m, BGDislivello: 850 mTempo di percorrenza: A/R 5 hDifficoltà: EPunti d'appoggio: Bivacchi Mistri e Tellini, se apertiCartina Kompass: n° 104 Per ulteriori dettagli: CAI di Bergamo Gruppo Valle del Riso
Giro del Monte Grem

Ciclabile della Val Seriana

La pista ciclabile della val Seriana è una via ciclo pedonale lunga 32 chilometri, un “serpentone” che percorre la bassa valle Seriana da Ranica (5 chilometri da Bergamo) a Clusone. E’ quasi completamente su sede propria e perlopiù con fondo in terra battuta o sterrata, la maggior parte del tragitto si trova sulle sponde del fiume Serio che lo attraversa di tanto in tanto con ponti pedonali caratteristici. Il percorso è ben segnalato con cartelli indicativi ed informativi lungo tutto il percorso, bisogna fare un poco di attenzione a non perdere la via nei brevissimi tratti su marciapiede e su strada. La partenza avviene a Ranica, raggiungibile anche caricando le bici sulla TEB. Percorso un breve tratto di asfalto parallelo alla ferrovia, si raggiunge velocemente la parte totalmente su sede propria e sterrata.Dopo Albino si attraversa un parco e si affianca la centrale elettrica e la bocca di presa del canale. Raggiunto il ponte di ferro di Gavarno si può scegliere di proseguire su entrambe le sponde del fiume dove le due diramazioni si ricongiungono in località Saletti.Si prosegue lungo la sponda orografica sinistra del Serio, si attraversa l’area picnic di Pradalunga e più avanti si cambia nuovamente sponda percorrendo l’antico ponte di pietra recuperato appositamente per la ciclabile. Si prosegue pedalando lontano dal traffico automobilistico raggiungendo la località dell’Isola dello Zio Bruno.Un bel tratto sotto le piante ci porta al parco della Busgarina, poi a numerose aree picnic e infine si raggiunge Colzate.Oltrepassata la provinciale con il sottopasso si pedala lungo un tratto tra la strada ed il fiume e si arriva nell’area commerciale di Ponte Nossa, dove trovate l’ufficio turistico Promoserio val Seriana Val di Scalve. Arriva ora il tratto più impegnativo dell’intero percorso: la salita verso l’altopiano di Clusone! Un breve strappo e si è però alla rotonda, da dove si prosegue lungo i campi e poi a ridosso della collinetta fino a raggiungere il termina della ciclabile.Raggiunto il termine della ciclabile potete approfittarne per una visita al centro di Clusone oppure proseguire su strade secondarie fino al passo della Presolana o salire al rifugio san Lucio.  
Ciclabile della Val Seriana

Attorno al Campagano

Il punto di partenza è a circa un chilometro a monte del paese di Valcanale, frazione di Ardesio (Bergamo), laddove, superato il laghetto, la strada compie una curva e, poco oltre il ponte, è sbarrata.   Si imbocca verso destra la stradetta (segnavia CAI 220) che si snoda in una luminosa pineta con squarci sulle cime di Fop e di Valmora. Si sale fino a trovare sulla destra una sorgente d’acqua fresca (1.350 m circa). Ancora qualche minuto di salita e poi si sbuca nella conca del rifugio Alpe Corte (1.410 m, 45’ dalla partenza). Da qui si imbocca la stradina, ideata come percorso per diversamente abili (CAI 216) e la si segue sino al bivio dove la si lascia per seguire il sentiero che porta al Rifugio Laghi Gemelli. Si prosegue sino al primo ponticello di legno gettato sul torrente Acqualina. Qui troviamo la tabella metallica che ci indirizza per il Giro del Campagano (CAI 365 A, 15’ dal rifugio). Senza varcare il ponte seguiamo i segnavia, dapprima a fianco del fiume, poi in salita verso destra. Qui, dopo qualche minuto si è sui bordi alti dei pascoli precedentemente attraversati in basso. Poi il sentiero è netto e si snoda nel bosco e, dopo una ventina di minuti sbuca sui pascoli occidentali del Monte Campagano, a circa 1.600 metri, presso il Roccolo di Corte. Stando al limitare del bosco si intraprende la traversata che ci porta alla Baita di Campagano. Il proseguimento della traversata offre passaggi da Indiana Jones e un lungo lavoro di scavalcamento di arbusti. Poi eccoci all’Alpe di Zulino Alto (1.600 m, 2 h 45’ dalla partenza). Il ritorno al rifugio lo facciamo scendendo fra i prati che portano all’alpeggio di Zulino basso (1.441 m). Attraversato l’alpeggio, sempre con il segnavia 265 A ci si abbassa ancora, sino a incrociare il sentiero CAI 265 che proviene dal rifugio Alpe Corte. Qui, chi ha fretta, continua la discesa su Valcanale (40’), invece chi vuole chiudere l’anello si piega a destra per attraversare la pineta e si raggiunge il rifugio Alpe Corte. Da qui si arriva al parcheggio seguendo la stessa strada dell’andata.  
Attorno al Campagano