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Il "Gioco pericoloso" del vino.

Degustare è il miglior modo per conoscere e scoprire : ecco i vini di Lombardia.

Da Valbondione al Rifugio Curò

Giunti al paese di Valbondione posto presso la testata della Val Seriana in provincia di Bergamo, si supera la chiesa parrocchiale e si lascia l'auto nel parcheggio nei pressi del Palazzetto dello Sport o in Località Grumetti.   Da qui dopo un breve tratto di strada comunale asfaltata si prende il sentiero con segnavia CAI n. 305, che si snoda in stupendi boschi di faggi e abeti per la sua prima parte e continua poi in un ambiente ampio dove il bosco cede il posto ad una vegetazione più bassa, il percorso termina con uno spettacolare intaglio nella roccia a strapiombo sulla sottostante vallata.
Da Valbondione al Rifugio Curò

GAMeC

Con 1500 mq di superfici espositive, la Galleria dà spazio all'arte contemporanea in tutte le sue forme

I segreti delle Mura

Un’insolita avventura tra fortezze, chiostri, ex-monasteri e non solo

Il nucleo storico di Riva di Solto

Riva di Solto, lungo la sponda occidentale del lago d’Iseo, è uno dei borghi di epoca medievale che ha meglio conservato nel centro storico l’organizzazione urbana antica. Il nome e le vicende del borgo sono collegati a Solto Collina, che sorge a pochi chilometri sull’altura alle spalle del paese: Riva si configura, fin dalle origini, come porto fortificato per Solto, dove dall’XI secolo si stabilì la famiglia omonima. In quello stesso periodo il vescovo di Bergamo acquisì diverse proprietà feudali nelle valli bergamasche, creando dei collegamenti commerciali con la pianura: anche il lago d’Iseo fu coinvolto in questo sistema e fu creata la rotta Sarnico-Riva di Solto, sfruttando la potenza commerciale dei due porti. Ciò favorì il trasferimento di alcuni signori nel porto di Riva, promuovendo la fortificazione di un paese prima occupato da pescatori. Con l’istituzione del Comune a Bergamo furono esautorate le famiglie di investitura episcopale (tra cui i Solto) per cedere i diritti alle famiglie cittadine come i Foresti che si stabilirono a Castro, Solto e Riva di Solto. Riva di Solto, lungo la sponda occidentale del lago d’Iseo, è uno dei borghi di epoca medievale che ha meglio conservato nel centro storico l’organizzazione urbana antica. Il nome e le vicende del borgo sono collegati a Solto Collina, che sorge a pochi chilometri sull’altura alle spalle del paese: Riva si configura, fin dalle origini, come porto fortificato per Solto, dove dall’XI secolo si stabilì la famiglia omonima. In quello stesso periodo il vescovo di Bergamo acquisì diverse proprietà feudali nelle valli bergamasche, creando dei collegamenti commerciali con la pianura: anche il lago d’Iseo fu coinvolto in questo sistema e fu creata la rotta Sarnico-Riva di Solto, sfruttando la potenza commerciale dei due porti. Ciò favorì il trasferimento di alcuni signori nel porto di Riva, promuovendo la fortificazione di un paese prima occupato da pescatori. Con l’istituzione del Comune a Bergamo furono esautorate le famiglie di investitura episcopale (tra cui i Solto) per cedere i diritti alle famiglie cittadine come i Foresti che si stabilirono a Castro, Solto e Riva di Solto. Le prime citazioni del borgo risalgono al 1258, quando il paese era legato ai Codeferri, famiglia appartenente a un ramo dei Solto che nel 1222 cedette, assieme ai Colombini e agli Oldrati, parte del castello di Solto; in seguito i Codeferri, di fede ghibellina, si stabilirono a Riva. Nelle fonti del 1310 si trova il riferimento Vila Ripe Solti, riconducibile a un centro organizzato e negli statuti di Bergamo (1331 e 1353) Riva faceva parte del comune di Solto Collina. All’inizio del Quattrocento Pandolfo Malatesta concesse privilegi in favore di persone di parte guelfa di Castro, Solto e Riva, Predore, Tavernola, Vigolo, Cambianica e Parzanica, e nel 1410 separò fiscalmente e amministrativamente Solto e Riva da Lovere, sottoponendole al vicario di Gandino. Con l’occupazione dei Veneziani del 1428, furono demolite le strutture fortificate come descritto dalle fonti: “In Riperia lacus Isei sunt aliqua fortilicia modici valoris in terra de Soldo et de Ripa dicte Riperie”. Nel 1449 Solto e Riva tornarono sotto il controllo di Bergamo, assieme a Castro ancora legata ai Foresti; pochi anni dopo i tre paesi diedero vita alla Comunità di Solto e Uniti, con libertà di navigazione sul lago d’Iseo concessa dai Veneziani. Il centro storico di Riva si è conservato con lo stesso assetto di epoca medievale: tranne alcune abitazioni costruite nello spazio un tempo occupato dai campi, il paese moderno si è sviluppato quasi integralmente sulla collina alle spalle del centro originario. Fin dall’inizio la costruzione del borgo tenne conto degli elementi naturali presenti nel territorio: l’abitato, infatti, si sviluppò in una striscia di terra delimitata a nord dalla collina, a sud dal lago e alle estremità da due torrenti, a est quello della Val Terlera e a ovest quello di San Rocco. Il paese è attraversato da sette vicoli perpendicolari al lago: questi percorsi sono inclinati perché ricalcano il letto degli antichi torrenti, poi incanalati, che facevano defluire l’acqua proveniente dalla montagna verso il bacino lacustre. Lungo questi corsi d’acqua furono costruite, a partire dal XII secolo, le case in pietra ancora oggi in ottimo stato di conservazione e adibite ad abitazioni o ad attività commerciali. Al margine orientale dell’abitato sorge la chiesa parrocchiale di San Nicola, fondata forse nell’XI secolo, mentre oltre il limite occidentale agli inizi del ‘500 fu edificato l’oratorio votivo di San Rocco.   Federica Matteoni
Nucleo storico Riva di Solto - ph: visitlakeiseo

La Bergamasca in un tuffo

Laghi e fiumi: qualità dell’acqua? Eccellente!
La Bergamasca in un tuffo

Basilica Santa Maria Maggiore

Affreschi, arazzi, tarsie. Romanica fuori, barocca dentro. A Bergamo, la Basilica di Santa Maria Maggiore è un racconto nel racconto

Piazza Vecchia

Capolavoro rinascimentale nel cuore di Bergamo Alta, Piazza Vecchia è “la piazza perfetta” che ha incantato (anche) Le Corbusier
Piazza Vecchia, Bergamo - @inLombardia

Chiostro di Sant'Agostino

Il Chiostro Minore dell’ex Monastero di Sant’Agostino regala uno spazio di dialogo e incontro all’interno di una cornice artistica e spirituale
Chiostro di Sant'Agostino, Bergamo

I Cipressi Calvi di Parco Marenzi

Tra le affollate strade di Bergamo Bassa si trova una piccola oasi verde: Parco Marenzi con i suoi grandi Cipressi Calvi.

I Pioppi di Sant’Agostino

Il legame tra alberi e patrimonio artistico è spesso profondo. I bei pioppi sulle meravigliose Mura Venete ne sono una perfetta prova.

Cascate di ghiaccio della Via Mala

La Via Mala è l’antica strada di collegamento tra la Val di Scalve e la Val Seriana, in provincia di Bergamo, e in inverno si trasforma in un regno di ghiaccio incantato.   Fu costruita nel 1865 in sostituzione a un tracciato di origine medievale che veniva utilizzato per il trasporto dei minerali dalle miniere delle valli bergamasche. I minatori erano spaventati dai paesaggi a strapiombo sul fiume Dezzo su cui si affaccia il passaggio, per questo la strada conquistò il nome di Via Mala. Oggi, però, questo spazio affascina i visitatori con la sua bellezza senza tempo e con le scenografiche cascate di ghiaccio durante brevi periodi in inverno.  Uno spettacolo di meraviglia naturalistica, protetto dalla zona d’ombra in cui si nasconde questo tracciato, dove affiorano stalattiti, stalagmiti, piccole cascate glaciali e sculture di ghiaccio che sono fragili e temporanee e, per questo, ancora più preziose. Per ammirarle bisogna raggiungere Colere, a poco più di 1000 m sotto la cima della Presolana, in provincia di Bergamo. Qui, si può parcheggiare l’auto dopo la terza galleria della Strada Provinciale SP294 della Val di Scalve in prossimità di un grande parcheggio vicino a una casa cantoniera, e proseguire a piedi lungo la Via Mala.  La prima parte è lunga 1 km, protetta da parapetti e dotata di cannocchiali lungo il percorso per ammirare il panorama, che culmina, per i più avventurosi, sulla passerella a strapiombo sull’orrido. La seconda parte è più impervia e permette di addentrarsi tra i canyon per immergersi nel paesaggio e viverne ancora più da vicino la bellezza. Qualunque sia la stagione, questo percorso regala emozioni!
Ph: I Mille