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Tempietto di San Tomè

Altro monumento millenario che abita la Valle Imagna, dalla rara forma circolare che ricorda per alcuni versi la Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme o un antico pantheon pagano e segno di uno sviluppo notevole dell’area già dall’epoca romana, il Tempio di San Tomè ancora non ci ha svelato completamente il mistero della sua origine.   Si pensava fosse stato edificato sui resti di un tempio pagano, anche se mancano le prove a supporto. Ciò che è certo, è che durante la dominazione longobarda è stato un importante centro spirituale, al punto da edificare nel medioevo il monastero femminile “Degli Agri” per arricchire il complesso religioso.È facilmente raggiungibile poiché sorge quasi di fronte al fiume Brembo, in località Almenno San Bartolomeo, a dieci chilometri da Bergamo quasi a darci il benvenuto in Valle Imagna. (Ph: fondazionelemine.eu)

Museo Valdimagnino di Amagno

Il Museo etnografico ci offre un'affascinante retrospettiva sulla storia e la cultura della Valle Imagna, attraverso l’attenta conservazione delle attrezzature e degli oggetti utilizzati quotidianamente dai mastri artigiani locali.   La cura con cui sono riprodotti gli ambienti e il contatto diretto con gli strumenti dell’epoca ci riportano indietro di secoli, in cui ci si sedeva accanto ai filari per tessere i propri indumenti davanti al crepitio del caminetto.L’ingresso a questo piccolo tesoro della memoria storica della valle è gratuito, ma è sempre consigliata una libera donazione per supportare le attività dei volontari. Oltre al museo, è piacevole anche passare qualche ora perdendosi tra le vie del paese di Strozza. (Ph: museovaldimagnino.it)

Tour in A35 Brebemi: Gorgonzola

Gorgonzola è un comune situato nel territorio della Martesana, in provincia di Milano, che in epoca romana era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica. Il territorio è rinomato per essere la patria del formaggio gorgonzola, di cui tiene il primato di produzione.
Tour in A35 Brebemi: Gorgonzola

Gita autunnale in ville e castelli

Un'avventura autunnale tra storia e bellezza: esplora l'incanto autunnale di ville e castelli lombardi.

Torre d'Oglio

Uno ponte di chiatte carico di fascino, che ha lasciato un segno indelebile nella storia del territorio.

San Matteo delle Chiaviche

Il rilevante impianto idrovoro sottolinea l'ineffabile valore delle preziose risorse idriche nell'ampia regione circostante.

Commessaggio

Pittoresco paese rurale con una calorosa comunità, offre tradizione, natura e una storica Torre Gonzaghesca.

Broni

Broni, prima di divenire centro vinicolo, fu un caposaldo dei Beccaria, signori di Pavia, ed ebbe una storia travagliata. Dalla collina è possibile ammirare uno splendido panorama, dove nelle giornate più terse si arriva a scorgere Milano. La Basilica di San Pietro Apostolo custodisce un numero considerevole di volumi manoscritti e paramenti sacri antichi. A Broni ha la sua sede  la più importante realtà vitivinicola di tutto l’Oltrepò Pavese e dell’Italia Nord-Occidentale, basti pensare che durante la vendemmia 2016, sono stati vinificati oltre 429.000 quintali di uva. Tra la fine di Agosto e la prima settima di Settembre si tiene  una delle più antiche manifestazioni del territorio, la tradizionale Festa dell'Uva, dove si festeggia il prodotto principe del territorio, il vino.  Merita una passeggiata la salita al colle San Contardo, scandita dalle 12 stazioni della Via Crucis realizzate in ceramica policroma dallo scultore pavese Angelo Grilli (1996). Sulla sommità del colle è stata edificata una cappelletta in onore del santo patrono, circondata da cespugli fioriti di genziana e lavanda.

Il Rogolone e il Rogolino

Tra mistero e leggenda la secolare rovere, con la sua sorella minore, è il monumento verde più celebre e prezioso del territorio lariano.

Il Platano della Libertà di Breno

L’imponente monumento verde alle porte della cittadina di Breno è da due secoli simbolo di libertà.

Il Cedro di Verolanuova

La chioma di un grande Cedro si affaccia elegantemente sulla vasta Piazza Libertà di Verolanuova.

Pietra de' Giorgi

Dopo la distruzione dell’antica rocca di Predalino in località Castellone, oggi Pietra de’ Giorgi conserva tuttavia un suggestivo Castello risalente al Mille con una superstite torre merlata e un bel cortile con una porta a sesto acuto e un profondissimo pozzo. Il castello di Pietra de’Giorgi che sorge sulla sommità della collina in posizione strategica, è considerato uno dei più antichi dell’Oltrepò Pavese poiché risalirebbe al 1012. A Pietra esisteva un altro castello a Predalino (località oggi chiamata appunto Castellone) purtroppo è andato distrutto e oggigiorno non ci sono più tracce di questa rocca; a metà del XVIII sec. c’era ancora una torre diroccata. Il castello di Pietra ha nel suo recinto la rocca di proprietà privata e un palazzo d’abitazione acquistato dal comune di Pietra de’Giorgi nel 1877 e oggi sede del Municipio. Come è già stato fatto notare il castello risalirebbe al 1012 e fu di proprietà dei nobili Sannazzaro; nel 1277 i ghibellini pavesi decisero di abbattere la potenza dei guelfi capitanati da Guglielmo Sannazzaro che si era rifugiato con i suoi soldati nel castello di Pietra; nell’aprile e nel maggio di quello stesso anno il castello venne assediato ma non venne mai espugnato. Nel gennaio del 1290 il castello subì un altro assedio ad opera del Marchese del Monferrato però anche questo non andò a buon fine. Con il passare dei secoli lo scenario politico cambia e nel 1402 il castello di Pietra viene distrutto ad opera dei Beccarla (ghibellini) nemici storici dei Sannazzaro. I Sannazzaro vengono dichiarati ribelli da Filippo Maria Visconti per questo il castello di Pietra il 15 aprile 1406 viene donato a Galvagno e Antonio Beccarla consiglieri del giovane Filippo Maria.Nella donazione si parla del luogo dove sorgeva il fortilizio diroccato, la villa e territorio adiacenti. Nel periodo di proprietà dei Beccaria il castello venne restaurato e riportato all’antico splendore e il paese prese il nome di Pietra Beccaria. (Fonte www.visitoltrepo.com)
Pietra de' Giorgi