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Valle Imagna: 5 buoni motivi per amarla

Attraversata dal fresco torrente che le dà il nome, la Valle Imagna è un’oasi verde dove cultura, sport e natura si intrecciano con la buona cucina e il relax di antiche terme. Scopri cinque buone ragioni per andare alla scoperta di questi paesaggi mozzafiato, custodi di bellezze e tradizioni secolari. Visitare l’antico borgo di Arnosto, che fu dogana della Repubblica Veneta fino al ‘700: scoprirai l'arte delle caratteristiche abitazioni valdimagnine.  L'essenziale eleganza dell'architettura romanica è una delle sorprese della Valle Imagna: da non perdere la rotonda di San Tomè un gioiello del XII secolo, che custodisce antichi misteri e memorie templari.  E dopo arte e architettura, spazio all'aria aperta, tra sentieri da esplorare a piedi o in bicicletta e l'adrenalina del Parco Avventura. Da non perdere le passeggiate a cavallo o quelle in sella a... un lama!  Non solo divertimento in Valle Imagna, ma anche una tradizione di oltre due secoli di benessere, relax e cura di sé: già dal 1772 l'acqua delle Terme di Sant'Omobono era nota per le sue proprietà benefiche.  Se il benessere per te passa dalla tavola, visita la Casa dello Stracchino a Corna Imagna, dove degustare i vini della valle insieme ai formaggi come lo stracchino all'antica “Il tesoro della Bruna”.
San Tomé

Via Mercatorum

La Via Mercatorum è un percorso montano che, per direzioni traverse, univa Bergamo e la Val Seriana con l'alta Val Brembana e con i valichi orobici.    La sua origine e anche la sua denominazione non è sempre comprovata dalle fonti antiche. Si tramanda però la tradizione di una via utilizzata dai mercanti - da cui il nome - e ancor più dai pastori transumanti fra le valli della Bergamasca. Alcuni autori spiegano la densità dei percorsi in questa parte delle vallate orobiche con la rilevanza che ebbero Dossena, centro minerario e pieve cristiana con vaste pertinenze, e Serina, capoluogo della Quadra di Valle Brembana superiore sotto Venezia, e del XX Distretto del Dipartimento del Serio, sotto Napoleone.  Vi convergevano strade da soma che non rispondevano esattamente al criterio apparentemente più semplice, quello cioè di scendere o risalire una vallata lungo il suo corso d'acqua, bensì di travalicare le montagne senza preoccuparsi delle lunghe e faticose ascese.  Per questo possiamo parlare di una via 'traversa', che consentiva però ai mercanti di raggiungere anche i borghi più lontani, anch'essi bisognosi di forniture, di scambi e commerci: il sale, lo zucchero, il vino, i semi, i teli di cotone, gli arnesi da lavoro e da caccia ecc... (Immagine di copertina: itinerari.bergamo.it)

Abbazia di Acqualunga

L’Abbazia d’Acqualunga, situata nel comune di Frascarolo nella parte ovest della Lomellina al confine con il Piemonte alessandrino in un territorio legato alla presenza del fiume Po, prende il nome da un vecchio canale del Po appunto denominato Acqua Lunga. Il comune di Frascarolo è documentato fin nell’alto Medioevo, ma un insediamento era già probabilmente esistente in epoca romana, come comprovano i numerosi ritrovamenti archeologici. I primi documenti che parlano di Frascarolo sono anteriori al mille, quando il borgo come del resto buona parte della Lomellina, erano compresi nel comitato di Lomello. Fondata dai monaci cistercensi di Rivalta Scrivia, della linea di La Fertè della Borgogna, nel 1180, e di cui è tuttora Abate il Vescovo di Vigevano. Il complesso conserva ancor oggi la chiesa monastica del XII/XIII secolo con annesso il monastero ed il palazzo abbaziale, che fu rimaneggiato nel Cinquecento dall’Abate Galeazzo Pietra (successivamente 1° Vescovo di Vigevano), Senatore Ducale e Segretario del Cardinale Ascanio Sforza a Roma.Si conservano le strutture agricole del XVIII-XIX secolo, E’ possibile visitare la chiesa, previo appuntamento con la proprietà ecclesiastica. - Ph:  www.lomellinaterradiriso.org

I tesori da scoprire nella provincia di Varese

Dalla natura, all'arte, alla bicicletta, che cosa vedere e fare in un angolo poco conosciuto della Lombardia
Paesaggio dal drone con foto del lago di Varese. Vista sul massiccio del Monte Rosa.

Panchina Gigante di Mornico Losana #198

La panchina si trova a Mornico Losana in Oltrepò Pavese, nella strada comunale della Fonda. E’ posizionata nella vigna Belvedere, di proprietà dell’azienda Il Feudo Nico e dista circa 700 metri dal parcheggio della piazza comunale. Quando il cielo è limpido e terso è possibile ammirare la catena della Alpi lombardo-piemontesi e la Pianura Padana ai piedi della stessa. Di fronte alla panchina si può ammirare il Santuario Santa Maria della Passione di Torricella Verzate, sulla sinistra l'Oratorio di San Rocco in Mornico, sulla destra il Castello Isimbardi di Santa Giuletta e il borgo del castello; alle spalle il monte Zavo e il Castello di Mornico Losana con la vallata del torrente Verzate immersa nei vigneti. ATTIVITA’ DOVE TROVARE TIMBRI E PASSAPORTI: “IL FEUDO NICO” – AZ. AGRICOLA, RISTORANTE, AZ. VITIVINICOLA. Via San Rocco, 63 – 27040 Mornico Losana (PV) | Te. 0383.892452 | Aperto tutti i giorni 8-20:30. “LA FORNERIA” – BAR, B&B. Piazza Libertà, 15 – 27040 Mornico Losana (PV) | Tel. 0383.892603 | Aperto dal martedì alla domenica 7:30-20:30. Giorno di chiusura: lunedì. Chiusura stagionale: 15 giorni ad agosto Photo: @andrealungavilla

Panchina Gigante di Godiasco #247

Situata in un incantevole luogo posto a quasi 500 metri dal livello del mare, si può ammirare un panorama mozzafiato che spazia dal Monviso al Monte Rosa, dal Monte Penice al Monte Giarolo. Proprio davanti la vista più bella sul borgo di Gomo con il suo Castelletto, ritenuto in passato una delle tante Torri di avvistamento dei Marchesi Malaspina di Godiasco in Oltrepò Pavese. Da qui sembra quasi di essere sul "tetto del mondo". ATTIVITA’ DOVE TROVARE TIMBRI E PASSAPORTI: BAR TRATTORIA NONILY – BOCCIODROMO Via Piero Fontana, 13 – 27052 Godiasco (PV) | Tel. 331.8712322 | Aperto dal martedì alla domenica 7-02:00. Chiuso il lunedì. Chiusura stagionale: due settimane a gennaio. CENTRO MOBILI ESSE-DI Via Giuseppe Garibaldi, 3 – 27052 Godiasco (PV) | Tel. 0383.940913 | Aperto dal lunedì al venerdì 8-12:00, 14-19:30, il sabato 9-12:00, 15:30-19:30. Chiuso la domenica. Periodo di chiusura stagionale: estivo la settimana di ferragosto e invernale due settimane e gennaio. SALA 1927 – SALA DEI GELATI Via delle Terme, 41 – 27052 Salice Terme (PV) | Tel. 0383.91289 | Aperto dal lunedì alla domenica 7:30-02:00.

Panchina Gigante di Codevilla #139

La panchina di Codevilla affaccia sulla Pianura Padana, è situata in mezzo alle vigne sul colle La Guardia, nome che si deve all'epoca Napoleonica, quando era punto di osservazione delle milizie. Questa posizione è sicuramente uno dei punti panoramici più suggestivi di Codevilla, da cui godere una vista di oltre 180°. Nelle giornate limpide si può ammirare la valle con la vicina Voghera, il Duomo di Pavia e quello di Milano; sullo sfondo appare l'arco alpino, su tutti svetta il Massiccio del Monte Rosa. In prossimità, il paese di Codevilla, sormontato dal campanile della Parrocchia di Bernardo e della caratteristica Torre Vinaria (della Cooperativa Torrevilla). Alla destra l'antichissimo borgo di Mondondone, riconoscibile dal centenario boschetto di pini; la Frazione Piana di Codevilla ha un'antichissima storia alle spalle, luogo dove la leggenda narra fosse situata la reggia dei re longobardi. Sulla sinistra si possono osservare i profili delle colline Tortonesi e del Monferrato, con il Monviso sullo sfondo. Alle spalle un boschetto particolarmente rilevante per la biodiversità della flora presente. Il punto panoramico al quale si accede grazie ad un sentiero dalla dolce pendenza, attraversando vigneti, fino a raggiungere la cima del colle. Il sentiero prosegue a valle attraverso le vigne e appezzamenti boschivi fino all'antico edificio esagonale di Montelio, affascinante costruzione ottocentesca. E’ possibile lasciare la macchina all’Info Point in centro al paese e godersi una bella passeggiata in salita di 40 minuti (2,5 km), oppure usare i piccoli posteggi a disposizione che distano qualche centinaia di metri.

I sentieri dell'Oltrepo Pavese

A piedi, in bici o cavallo alla scoperta dell'alto Oltrepò
Comunità Montana Oltrepò Pavese

Percorso campionati italiani Gravel 2024

L'edizione 2024 del Campionato Italiano Gravel si svolge a  Golferenzo affascinante paesino arroccato in cima ad un colle che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”,   fra le colline e i vigneti dell’Oltrepò Pavese, Il Campionato Italiano Gravel è la massima espressione nazionale della recente disciplina sulle due ruote, che per l’estate 2024 assegnerà le sue preziose maglie tricolori in pieno Oltrepò Pavese, a Golferenzo. Appuntamento a domenica 30 Giugno per la prova che assegna il titolo verde-bianco-rosso, aperta a “gravellisti” professionisti e amatori. Fra torri che si alzano verso il cielo, castelli e valli su scorci mozzafiato, Golferenzo domina gli estesi e rigogliosi vigneti della Valle Versa, zona di produzione di vini del calibro di Riesling e Pinot. Il percorso tocca i territori di Rovescala, Bosnasco, Zenevredo, Stradella, Montescano, Montù Beccaria, Santa Maria della Versa e Golferenzo. Sulle strade bianche che caratterizzano il territorio incontaminato dell’Oltrepò Pavese si sfideranno i migliori gravellisti d’Italia, alle prese con un tracciato che permette alla Gravel di esprimersi al meglio delle sue potenzialità: sono i percorsi che combinano tratti asfaltati a tratti di ghiaia e sterrato quelli più adatti a questo genere di eventi, che proprio nell’Oltrepò Pavese rappresentano la normalità, e se al pacchetto si aggiunge la spettacolarità delle viste di cui è possibile godere in questo territorio… Ai ciclisti in gara toccherà faticare sull’impegnativo circuito da 42 km e 600 metri di dislivello, ma l’essere circondati dal fascino dei vigneti e delle colline aiuterà a recuperare più in fretta le energie.

Piazza Vecchia

Capolavoro rinascimentale nel cuore di Bergamo Alta, Piazza Vecchia è “la piazza perfetta” che ha incantato (anche) Le Corbusier
Piazza Vecchia, Bergamo - @inLombardia

Gravel in Valchiavenna

Alla scoperta degli sterrati della bassa Valchiavenna, tra natura e cultura

CicloVia del Bitto

Percorso Ciclopedonale in Alta Quota