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Mototurismo su "quel ramo del Lago di Como"

Il Lario è famoso per la sua bellezza, soprattutto per i paesaggi che si possono ammirare dalle sue sponde.   Sebbene la Riviera lecchese sia meno importante per il turismo di quella comasca, meno ricca di nobili memorie del passato, meno ricca di ville con giardini, è comunque molto suggestiva. Il paesaggio è dominato da catene montuose.Oggi partiamo da Lecco per scoprire i tratti più distintivi.  Per visitare questi luoghi, la cui tradizione ha stabilito l'ambientazione degli episodi dei Promessi Sposi, consigliamo una lenta passeggiata nella parte meridionale di Lecco dalla contrada di Pescarenico, dove sono pochi i resti del monastero di Fra 'Cristoforo ma dove troverete poter visitare la chiesa dei Santi Materno e Lucia e i quartieri di Olate, presumibilmente paese natale di Lucia e dove i due si sono promessi di sposarsi. Il tour riprende verso Abbadia Lariana, per gustare il panorama; il consiglio è di prendere la litoranea lungolago e a pochi km da Lecco si incontra questo piccolo paese: la spiaggia è erbosa ad accesso gratuito. È presente un bar, cabine, sdraio, servizi igienici. È disponibile il servizio di noleggio lettini, merita sicuramente una sosta, magari accompagnata da un buon gelato. Il giro prosegue verso Mandello del Lario dove una visita quasi obbligata al museo "Moto Guzzi" che espone una ricca collezione di oltre 150 pezzi tra moto sportive e di serie, prototipi sperimentali e motori che testimoniano la storia della due ruote.Tra le eccellenze esposte si può ammirare la prima motocicletta costruita da Carlo Guzzi nel 1919 e la Otto Cilindri 500 del 1957, ideata da Giulio Cesare Carcano.L'area espositiva dedicata alle moto di serie presenta oltre 80 veicoli che, insieme al racconto della storia produttiva dell'Aquila di Mandello, raccontano una pagina dell'evoluzione sociale ed economica dell'Italia.Tra i testimoni della storia si incontra la Norge del 1928, la prima gran turismo progettata dai fratelli Guzzi, le Guzzi serie Sport e GT degli anni Trenta, l'Airone, la moto di media cilindrata più diffusa in Italia dal 1939 al 1957, e il Falcone.Il percorso espositivo dedicato alle moto da corsa regala l'emozione di trovarsi a poca distanza dalle due ruote che hanno contribuito al mito sportivo della "Casa di Mandello del Lario", tra le quali si trova la Guzzi 4V del 1924, la moto con cui Guido Mentasti conquistò il primo titolo europeo sul circuito di Monza e la Guzzi 350 che vinse nel 1955. Per lasciarsi coinvolgere nell'atmosfera del mito, da non perdere è la sezione "Il Suono della Passione", dedicata alla proiezione dei filmati più interessanti della storia Moto Guzzi. La gita riprende costeggiando sempre il lago per qualche km fino ad arrivare a Lierna, un delizioso borgo che conta poco più di duemila abitanti, ma che viene visitato da migliaia di turisti ogni anno; nelle mezze stagioni i visitatori amano passeggiare tra i vicoli del paese o sul lungolago Castiglioni, tra la piazzetta principale e la banchina del molo.Per ammirare il panorama del borgo e dei borghetti annessi affacciati sul lago di Como il punto migliore è da Genico; qui tutti i visitatori si soffermano per un selfie o una foto ricordo. Si continua a percorrere il Lungolago verso Varenna, caratteristico borgo di pescatori da visitare con lentezza, per godersi a pieno ogni suo angolo. Nella parte vecchia si incontrano strette viuzze, lunghe scalinate e piante rampicanti sulle facciate delle case in pietra. La passeggiata degli innamorati, una bellissima passerella a bordo d’acqua, vi porterà dall’imbarcadero fino al centro del paese. Qui si incontra il piccolo borgo antico, con le sue case variopinte arroccate ai piedi della parete rocciosa, sulla cui sommità sorge il Castello di Vezio. Proseguendo il nostro bel giro panoramico con un paesaggio splendido e poco impegnativo arriviamo a Bellano, da non perdere una visita all’Orrido, una gola naturale creata circa 15 milioni di anni fa dal torrente Pioverna le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche. I tetri anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose hanno fatto dell’Orrido uno degli attrattori più noti del Lario. L’ultima tappa prevista è Dervio dove è possibile fermarsi per una degustazione di piatti tipici lecchesi, salsiccia e polenta sono il piatto contadino d’eccellenza, solitamente servito con formaggio locale; altri due piatti tipici lecchesi di origine contadina sono il risotto con la luganega, tipico di tutta la zona comasca e la zuppa di cipolle. Non mancano i piatti a base di pesce come il risotto col pesce persico, gli agoni o il lavarello.Il tour volge al termine, si raggiunge la superstrada per fare rientro, ricordando che le due ruote sono libertà, gioia e vita, quindi sempre prudenza.

Anfiteatro Morenico del Garda

Questo tour viaggia nella storia medievale e l'anfiteatro morenico del Garda e la Maginot del Mincio vanto del Risorgimento italiano.   Partiamo da Pandino, paesino della campagna cremonese, dirigendoci sulla SP 35 verso Soncino, passando da Trescore Comasco, Pianengo e Ricengo, tutti paesi agricoli della Provincia.Soncino è infatti famoso per il proprio castello, dopo una visita possiamo riprendere la moto e dirigerci verso Orzinuovi, Manerbio, Ghedi e raggiungiamo infine Montichiari, con il suo Duomo e il suo castello che è la meta finale di questo giro. Da visitare:Pandino: il castello visconteo, costruito all'interno dell'antica cerchia muraria fortificata. Edificata intorno al 1379 per volontà della regina della Scala, nobile veronese e moglie di Barnabà Visconti.Soncino: Paese racchiuso in una cerchia muraria, uno dei borghi più belli d'Italia. Le prime notizie risalgono al x secolo, la cerchia muraria risale al 1247. Antichissima stamperia risalente al 1400.Orzinuovi: città con scopi militari per difendere Brescia lungo la linea del fiume Oglio.Manerbio: Chiesa di San Lorenzo Martire (XVIII secolo), torre campanaria (XVII secolo).Montichiari: Stupendo castello, oltre al Duomo. Luogo ricco di storia e natura. (Ph Ig: @tempra_shooting_club)

Le Sequoie di Clusone

Tre fantastiche Sequoie giganti corrono eleganti verso il cielo in un luogo del tutto inaspettato.

I Larici secolari di Roccoli Lorla

In Valvarrone, a 1400 metri di quota, un incantato bosco di larici secolari regala emozioni uniche.

Il Platano di Santa Cristina e Bissone

Un voluminoso Platano è il protagonista arboreo dell’antico borgo di Santa Cristina, una delle tappe lombarde della Via Francigena.

Il Platano solitario di Redondesco

Maestoso ed elegante, il grande Platano in località Pioppino giganteggia nel campo a lato della strada provinciale.

Il Gelso di Maccastorna

In uno dei più piccoli paesi italiani si trova un notevole esemplare di Gelso bianco secolare.

Il cerchio di querce di Cascina Monticelli

Un curioso cerchio di grandi Querce cresce solitario nelle campagne di Villanova del Sillaro.

I Cipressi calvi di Crema

Gli splendidi Cipressi calvi dei Giardini di Porta Serio sono i più affascinanti alberi monumentali del Cremasco.

Il Carpino del Santuario di Pandino

Un bell’esemplare di Carpino bianco dimora al fianco degli antichi affreschi del Santuario di Pandino.

Viaggio tra 10 interessanti alberi monumentali della Provincia di Cremona

Tra le ricche terre della provincia è possibile scoprire monumenti verdi davvero speciali.

L’Ippocastano di Arzo

Un secolare Ippocastano è pregevole elemento paesaggistico ed identificativo di Arzo, località sopra Morbegno.