Ho trovato 1333 risultati per Borghi

Da Bevera di Barzago ad Airuno

L'undicesima giornata del  Cammino di Sant'Agostino
da Bevera di Barzago ad Airuno

Lago d'Iseo, 10 cose da fare

L’isola lacustre più alta d’Europa. La Valle Camonica e la Franciacorta. Il Sebino e i suoi itinerari. 10 cose da fare sul Lago d’Iseo

Bergamo, Crespi d'Adda

Patrimonio Unesco, Crespi d'Adda è un libro aperto di archeologia industriale
Villaggio Crespi d'Adda

Ricetta trippa alla milanese

E' un secondo piatto a base di carne ed è l'ideale per gli amanti degli antichi sapori
Ricetta trippa alla milanese, come si fa?

Il sentiero Valtellina-ciclopedonale

Un itinerario ciclopedonale che si sviluppa lungo il fiume Adda tra Colico e Bormio, per una distanza complessiva di 114 km
Valmalenco - sentiero della Valtellina

Strada Vino e Sapori Valli Varesine

Si estende nella parte settentrionale della Provincia di Varese, a nord della città capoluogo fino al confine con il territorio Svizzero offrendo la possibilità di conoscere le produzioni tipiche e di scoprire le bellezze del paesaggio delle valli e dei laghi
Alla scoperta della Strada vino e sapori Valli Varesine

Giro ad anello sul Monte Canto

Descrizione dell'itinerario   Andata:Partenza: Sotto il Monte (Ca’ Maitino, 300 m)> Sul sentiero 894: Corna - Santuario Madonna delle Caneve - borgo antico di Canto (ruderi) > Sul sentiero 891: Monte Canto (688 m) e Il Crocione (644 m) Ritorno:Sul sentiero 895: borgo antico di Canto (ruderi) - chiesetta di Santa Barbara (650 m) > Sul sentiero 891: località Porcile > Sul sentiero di raccordo 891-893: Porcile- Roccolo > Sul sentiero 893: Roccolo-Torre S. Giovanni- Ca’ Maitino Consigliata, alla partenza e/o al rientro la visita alla Casa Natale di Papa Giovanni in Brusicco, alla Chiesa di S. Giovanni Battista di Sotto il Monte, a Ca’ Maitino, Museo dei ricordi di Papa Giovanni. Da Sotto il Monte, che si estende ai piedi del versante sud del Monte Canto, per salire in Canto, il sentiero più breve, più sterrata che sentiero, è l’894. La partenza è a Sotto il Monte in via Cà Maitino (300 m circa). Percorsa via Boarolo, ben presto, superata la località Corna, su comoda strada asfaltata per circa 800 metri si giunge alla chiesetta del Santuario Madonna delle Caneve (cantine).Qui si recava spesso Angelo Giuseppe Roncalli ragazzo, seminarista, prete, vescovo, cardinale. Il piccolo Santuario, di origine trecentesca, attualmente conserva l’aspetto conferitogli nel 1727. L’ingresso è preceduto da un portico a quattro colonne, e, in facciata, presenta un’alta finestra; all’interno si venera una bella Madonna con Bambino.Sopra la porta d’ingresso una scritta su un recente cartiglio dipinto riferisce che Papa Giovanni provvide a restaurare la chiesetta nel 1961.Vicino si trova la casetta dei custodi, molto suggestiva e con accanto un ruscelletto. Da qui il sentiero 894 dalla strada asfaltata passa su strada sterrata iniziando a salire con dolce pendenza in tornanti.Dall’inizio, e a seguire, il percorso è abbellito da numerose sculture, alcune delle quali raffiguranti Papa Giovanni XXIII, realizzate su pietre del posto scolpite dal Vanni, un appassionato scultore su pietra di Carvico. Si prosegue per circa una diecina di tornanti su una strada abbastanza larga, sterrata, da dove ogni tanto dipartono sentieri laterali, fino a giungere al suo termine, nel punto in cui incrocia il sentiero 891. Si prosegue a destra sul sentiero 891 in piano fino al bivio col sentiero 895, dove, su masso, una ben visibile freccia bianca-rossa con scritta, indirizza l’escursionista a salire in decisa salita a destra verso la cima del Monte Canto. In vetta accanto ad un sasso, dov’è segnata la quota di 688 m, una rudimentale croce di rami d’albero indica il punto più elevato della cima boscosa del Monte Canto. Proseguendo in direzione ovest sull’891 nel bosco di castagni con vista, tra i rami degli alberi, della valle dell’Adda, dei laghi e delle montagne di Lecco, dopo una discesa e successiva salita, si giunge al piccolo pianoro dell’alto Crocione (644 m) che a fatica cerca di emergere sull’alta boscaglia che lo circonda. Per il ritorno al Canto e a Santa Barbara, si può ripercorrere facilmente in senso inverso l’891, oppure, scegliendo un’interessante alternativa, scendere dall’altura del Crocione a destra in direzione sud su un sentiero di raccordo che porta a raggiungere, più in basso, il bel sentiero 895 (Carvico - Il Canto - S. Barbara, incrocio 891), che, costeggiando il versante sud della cima del Canto, ci porta in piano a riprendere l’891 nel punto in cui siamo prima saliti in vetta al Monte Canto. Interessante una visita al piccolo borgo antico di Canto (644 m), ora in degrado e totalmente abbandonato dal 2005, anno in cui morì di vecchiaia l'ultimo residente, il Paolino, che non volle mai scendere in pianura. Una cascina ristrutturata contrasta fortemente con le antiche abitazioni quasi totalmente crollate: recenti palizzate impediscono di avvicinarsi, troppo elevato il pericolo di nuovi crolli. Adiacente al piccolo borgo in posizione panoramica sorge la bianca chiesetta di Santa Barbara (650 m), risalente al 1500, luogo accogliente, attrezzato con panchine, che invita a sostare per eventuale pic-nic e relax.Qui arrivano tanti escursionisti e ciclisti in MTB. Percorrendo in discesa l’891, di recente ben acciottolato, giunti in località Porcile, all’incrocio dei sentieri, si prende a destra in direzione sud il sentiero di raccordo (891-893) che scende, passando prima accanto a ruderi di abitazioni e poi a una cascina, ad agganciare, in località Roccolo, il sentiero 893, proveniente da Fontanella. Ora, sul comodo sentiero 893, dal Roccolo ci si abbassa alla Torre e chiesetta di S. Giovanni, collocate in posizione panoramica sul sottostante abitato di Sotto il Monte e sulla pianura. Ora la Torre è affidata in gestione al Gruppo Alpini di Sotto il Monte. In breve, su mulattiera ben gradinata ed acciottolata, ci si abbassa a Ca’ Maitino di Sotto il Monte dove si chiude il nostro bel giro ad anello… sulle orme di Papa Giovanni XXXIII. Caratteristiche del percorso Percorso facile, adatto a tutte le gambe, di 9,57 km, con guadagno/perdita in elevazione di 653/-650 m, percorribile in circa 4/5 ore.
Giro ad anello sul Monte Canto

Infopoint della Valle Imagna

Il punto d'accesso ideale per partire alla scoperta della Valle Imagna e dei suoi tesori naturalistici, artistici e gastronomici.

Gardone Riviera

Gardone Riviera è un elegante salotto sul Lago di Garda dove godersi la bellezza di ville e giardini, tra cui il Vittoriale di D’Annunzio
Gardone Riviera @inLombardia

Basilica di San Marcello in Montalino

San Marcello è il Santo a cui è dedicata, Montalino è la zona, il poggio che sovrasta la città di Stradella, a poca distanza dalla Rocca Superiore, Basilica perché richiama le prime chiese cristiane. La storia della Basilica si può dividere in tre periodi: dall’origine al 1500, nascita e splendore, dal 1500 al 1900, la decadenza e dal 1900 ad oggi il faticoso recupero e restauro.  L’origine, per quanto non vi siano dati certi, viene fatta risalire, sulla base delle osservazioni architettoniche di molti studiosi, alla fine dell’XI o agli inizi del XII secolo e, con molta probabilità, nello stesso luogo dove sorgeva un altro piccolo edificio sacro, che la tradizione vuole riferito al re longobardo Liutprando, regnante a Pavia nell’VIII secolo, individuato forse dai resti della fondazione di un’abside all’interno della Basilica. Per la posizione, le scarse notizie storiche consentono di supporre che la Chiesa fosse al servizio sia della popolazione che gravitava attorno alla Rocca di Montalino, possesso dei Vescovi di Pavia, ed anche del nuovo insediamento, il nuovo Borgo di Stradella, che era sorto sullo sperone della collina intorno all’anno Mille. La prima testimonianza documentata dell’esistenza della Basilica di Montalino risale tuttavia al 1322, nel periodo di massimo splendore, quando era la chiesa parrocchiale del Borgo di Stradella. Dal 1460 altre testimonianze, con l’inizio delle visite pastorali del Vescovo di Pavia, ne confermano l’esistenza e le vicissitudini. La Chiesa fu risparmiata dalle scorribande dei Piacentini nelle guerre del 1216 e di Giovanni l’Acuto nel 1373, ma dal 1500 quando nel Borgo di Stradella si costruisce la nuova Chiesa parrocchiale inizia un periodo di decadenza. La Basilica diventa Oratorio, viene retta da un Rettore, e viene progressivamente abbandonata (minatur ruinam, dice il Vescovo nel 1576) e poi restaurata; alla fine del XVII secolo viene edificata la torre campanaria abbattendo un’abside laterale e quindi le vengono addossate piccole costruzioni sul lato nord. Nel 1829 passa al demanio dello Stato e successivamente è sospeso il culto e trasformata in lazzaretto per i colerosi. Alla fine del XIX secolo viene riconosciuta monumento nazionale, e nel 1901 è acquistata dal Comune di Stradella per trecento lire con l’impegno di restaurarla. Solo nel 1933 inizia una prima fase del recupero che termina nel 1958 con un sapiente e impegnativo restauro. Si  riporta alla luce quella struttura così semplice ed elegante che fa della basilica di Montalino un gioiello dell’architettura romanica. Nel 1999 in occasione del Giubileo 2000 si è provveduto ad un ulteriore restauro di consolidamento, isolandolo dalle altre costruzioni, risanando la copertura e mettendo in evidenza la freschezza del cotto e delle pregevoli absidi esterne. L’architettura. Osservando San Marcello si riconosce la struttura basilicale per l’uniformità del carattere architettonico, in stile romanico lombardo, forse opera di un Maestro Campionese. All’interno le navate sono tre, quella centrale più alta e spaziosa, separate da archi a tutto sesto, in cotto misto a pietra, sostenuti da tre pilastri per parte. Le absidi sono due, in quanto quella della navata destra è stata sacrificata nella costruzione del campanile alla fine del XVII secolo. Nell’interno delle absidi si notano i resti di antichi affreschi, molto danneggiati, venuti alla luce nel restauro del 1958. In particolare, nella volta dell’abside minore si nota la figura di un Santo Vescovo e di un Santo scalzo e benedicente, mentre in quella centrale si nota la figura della Madonna orante e un Santo con un libro sottobraccio. Nel pavimento sono in evidenza le pietre che ricordano i resti di una precedente fondazione. All’esterno la facciata a capanna è rivolta a levante e si presenta molto semplice e uniforme, con due finestrelle di cui quella sinistra presenta una grossa fenditura per il cedimento del muro in epoca remota.   Sul lato meridionale si notano i resti di una fascia di archetti pensili e tre finestre a feritoia con doppia strombatura, di cui una con una interessante decorazione originale in terracotta: vi è rappresentato un uccello con un ramo fiorito nel becco, simbolo dei Malaspina feudatari negli anni Mille di tutto il territorio circostante, forse committenti dell’opera. Le finestrelle si ritrovano anche nelle absidi le cui pareti esterne sono decorate da archetti in cotto intersecate da lesene sporgenti in risalto sul muro. L’interesse artistico è dato anche dalle decorazioni, come le due file di mattoni disposti a sega, frammentati da una treccia sempre in cotto e da piccolo capitelli di ottima fattura che sporgono dal muro e sostengono gli archetti esterni delle absidi. Novecento anni di Storia sono racchiusi e conservati in questo edificio, che non è solo un capolavoro ben conservato dell’arte romanica da visitare, ma è anche la memoria della vita dell’antico Borgo di Stradella. (fonte Comune di Stradella) cultura@comune.stradella.pv.it

Chiesa e Santuario di Santa Maria delle Grazie

Museo Internazionale del Design Ceramico

Nei piccoli borghi lungo il lago Maggiore per scoprire la tradizione della lavorazione della ceramica
Museo Internazionale del Design Ceramico, Musei Varese