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Alla scoperta della Val Venina

Partendo dalla visita ad Ambra, un avvincente itinerario
Alla scoperta della Val Venina

Lago d'Iseo: un gioiello incastonato tra i monti

Scoprite cinque motivi per visitare il Sebino, antico nome di questo lago circondato alle Prealpi e immerso in un verde lussureggiante, tra arte, cultura ed enogastronomia. Borghi storici, custodi di cultura e tradizione, affacciati sull'acqua, strade panoramiche dove lo sguardo rimane affascinato dal paesaggio che curva dopo curva rivela orridi, spiaggette da scoprire e scorci da cartolina. Il Lago d'Iseo è una meraviglia a 30 chilometri da Bergamo, dove godervi un giro in battello, un bagno o lunghe camminate panoramiche e degustare la cucina locale brindando alla Dolce Vita con i migliori vitigni della zona. Immergersi in un'atmosfera retrò nel cuore del borgo storico di Sarnico, tra raffinate ville liberty e fregi floreali per respirare l'aria d'inizio secolo in una cittadina rilassante e sofisticata.  Regalarsi una giornata romantica sul lungolago di Lovere, uno dei borghi più belli d'Italia, scoprire il porto turistico e l'arte neoclassica di Canova custodita nell'Accademia Tadini.  Scoprire il cuore del lago, Montisola, l’isola lacustre più grande d’Europa e imbarcarsi sul battello da cui ammirare anche l'isola di San Paolo e quella di Loreto, tra miti e leggende.  Lasciarsi affascinare dall'Orrido del Bogn, una meraviglia della natura in riva al lago e poi percorrere le lunghe strade panoramiche in bici, in auto o in moto.  Vedere i pesci come sarde, coregoni e cavedani essiccare al sole e poi gustarne il sapore con un filo d'olio e altre specialità locali, unite a un bicchiere di vino della vicina Val Calepio.

L’antica strada Valeriana

La via Valeriana ci porta alla scoperta di borghi antichi e nuovi insediamenti, regalandoci scorci unici e sorprendenti.   Itinerario storico, un tempo percorso da viandanti e pellegrini, era l’unica via di collegamento tra Brescia e la Valle Canonica sino al 1.850.   Pilzone d’Iseo è il punto di partenza di questo viaggio nel tempo. Il percorso segue fin da subito le indicazioni della lettera “V” gialla e marrone, che si alternano negli stretti vicoli dell’abitato sino a sbucare su ampi spazi aperti che lasciano intravedere il bel panorama sul Sebino. Senza troppa fatica, oltrepassa la località Gazzane, si raggiunge, prima attraverso il sentiero campestre e poi su strada asfaltata, la caratteristica chiesa di San Fermo. Si riprende il cammino percorrendo il breve tratto di strada che conduce a Tassano, borgo medioevale che val la pena di visitare con tutta calma: stretti vicoli, murature in pietra viva ed arcate di porticato che conducono indietro nel tempo.Il percorso ora attraversa le dolci colline sulle quali cappeggiano infinite distese di ulivi.  Oltrepassato il Mesagolo si raggiunge l’abitato di Maspiano e si prosegue calcando un bell’acciottolato ed allietati dalla spettacolare vista sulla Corna Trentapassi. Il percorso continua in leggera discesa e s’insinua tra le viuzze del centro storico di Marasino prima di passare davanti alla Pieve di Sant’Antonio, anch’essa da visitare assolutamente. Si riprende il cammino ancora su rilassante discesa sino al caratteristico borgo di Massenzano, costruito su un solido basamento dolomitico e costituito da fitte case in pietra e legno. In questo tratto l’antica strada Valeriana offre il meglio di sé: il sentiero, delimitato dalla staccionata in legno, attraversa ora rigogliosi uliveti e come un balcone offre l’affascinante panorama su Montisola con il piccolo porticciolo lacustre di Carzano.Raggiunto Pregasso di Marone si prosegue lungo la ripida scalinata della via Crucis che conduce in breve sino al promontorio sul quale è adagiato l’Eremo di San Pietro, eretto nel XV secolo sulle macerie di un preesistente castello, panoramico punto d’arrivo di questa piacevole escursione.  
L’antica strada Valeriana

Visite guidate al Sacro Monte di Varese #2 (Sito Unesco)

Tour guidati di gruppo di una giornata

Riserva Naturale Orientata delle Valli di S. Antonio

La Riserva Naturale Orientata delle Valli di S. Antonio è raggiungibile da Aprica scendendo in direzione Edolo e deviando in località Campagnola verso il piccolo borgo di S. Antonio. Un interessantissimo centro visitatori e la Stazione di Idrobiologia Alpina accolgono gli escursionisti diretti verso la Val Brandet o la Valle di Campovecchio. In questo Sito di Importanza Comunitaria l’acqua è l’elemento caratterizzante, i torrenti che scorrono con cascate spumeggianti e pozze limpide di color smeraldo ospitano popolazioni ittiche molto particolari. Da citare la presenza dell’inconfondibile e caratteristico Scazzone (Cottus gobio).  La pesca è regolamentata (http://www.vallidisantantonio.it/files/Pieghevole_Pesca_2013.pdf). Rifugi e aree attrezzate per la sosta permettono agli escursionisti di percorrere e visitare questi ambienti in completa libertà e senza grandi fatiche.     VAL CAMPOVECCHIO  La val Campovecchio si raggiunge percorrendo un facile sentiero che costeggia il torrente omonimo. Superata la chiesa del piccolo borgo di S. Antonio ci si dirige a destra per un viottolo che sale tra ombrosi boschi di abete rosso fino a raggiungere un pittoresco ponte in legno (0.20 h) e subito dopo le prime baite. La valle si allarga e il sentiero, diventando strada sterrata, raggiunge il Rifugio Alpini Campovecchio (0.40 h). Continuando la passeggiata si possono trovare a lato del corso d’acqua delle aree di sosta attrezzate dove poter trascorrere delle tranquille giornate nella Riserva naturale.   VAL BRANDET La val Brandet è la valle più orientale della Riserva Naturale di S. Antonio. Superato il borgo di S. Antonio, mantenendo la sinistra, si sale per una ripida strada sterrata che in poco tempo ci porta all’ingresso della valle. La strada diventa pianeggiante e si raggiunge la chiesetta e il Rifugio Brandet (0.40 h). Si continua fino a raggiungere le aree pic-nic attrezzate del “ponte del gallina” (0.20 h dal rifugio) e proseguendo ancora quella della malga Casazza (0.40 h dal rifugio). La presenza di alcune miniere e di alcuni antichi forni fusori sono la testimonianza di una antica attività mineraria legata all’estrazione della siderite e di altri minerali ferrosi. 

Sirmione, la perla del Lago di Garda tra terra e acqua

Visita guidata a piedi e in motoscafo nella magia del tramonto

Valtellina Nascosta: seconda puntata

La Valtellina continua a sorprendere con i suoi angoli nascosti e le sue meraviglie.

Con la moto a Cremona e dintorni

La Lombardia si apre davanti a noi con le sue grandi pianure.   Distese di terreni coltivati in una delle campagne più fertili d’Europa, che sostengono un settore agricolo ad alta, anzi altissima densità produttiva, strade diritte ma non noiose, grandi cascine costruite in alcuni casi addirittura secoli fa, una rete di canali di irrigazione presi a modello in tutto il mondo. Siamo peraltro nella zona più industrializzata d’Italia, e questo si vede in particolare vicino alle grandi arterie di comunicazione.Possiamo raggiungere comodamente Cremona immettendoci in A1 Autostrada del Sole, la distanza Milano Cremona è di 96,64 km, entrando quindi all’altezza di Piacenza sulla A21 Torino Brescia; oppure possiamo più piacevolmente percorrere sempre da Milano la SP exSS415, che ci porterà a Crema, poi a Castelleone e quindi a raggiungere Cremona, viaggiando sulla viabilità minore. Crema è una antica citta, che fortunatamente mantiene nel suo centro storico l’impronta medioevale ed addirittura alcuni tratti superstiti dell’antica cinta di mura difensive, ricca di monumenti interessanti e visitabili. Tra i tanti, di cui vi è una ampia descrizione su diversi contenuti di www.in-lombardia.it, certo da segnalare la Piazza del Duomo, vero fulcro civile e religioso della vita del borgo durante i secoli ed ancora oggi; tanti sono però i posti interessanti da visitare di questa città, più vicina al capoluogo milanese che a quello cremonese.  Un poco fuori direzione, ma poi non così distante, troviamo Soncino, famoso borgo fortificato e cinto da mura e bastioni in ottimo stato di conservazione, che vedono nell’imponente Rocca il bastione principale di difesa. Tutto il centro storico ha mantenuto l’impronta urbanistica quattrocentesca, e senz’altro merita una deviazione ed anzi una visita con annesso book fotografico.Puntiamo a questo punto con decisione verso Cremona, raggiungibile da Sud tramite la A21, oppure da nord scendendo da Crema, oppure ancora per tracciati minori da Soncino. Cremona è definita la città delle 3 T: sulle prime due non ci sono dubbi: Torrazzo, uno dei campanili (in cotto) più alti e simbolo della città; e Torrone, che qui è nato 500 anni fa e che poi è diventato famoso in tutto il mondo. Sulla terza T ci sono diverse scuole di pensiero: qualcuno dice sia Tognazzi, il grande attore (e grande cuoco) nato a Cremona…ma il detto popolare non si rifà al grande Ugo, ma piuttosto…. Cremona comunque non è solo torrone, la Mostarda di Cremona è un prodotto tipico della Lombardia, capace di colorare dei vividi colori della frutta le tavole invernali, specie se imbandite con lessi e bolliti. Non a tutti piace, ma per diverse persone è una vera leccornia, anzi meglio se molto senapata (e le varietà più piccanti quasi tolgono il respiro…).Dopo questa veloce introduzione vi consiglio cosa vedere assolutamente a Cremona; parcheggiamo la moto appena fuori del centro storico, e proseguiamo a piedi.  Come ogni città, anche Cremona ha il suo fulcro principale che si trova ubicato nella Piazza centrale; colpisce subito il contrasto tra il rosso dei mattoni con il bianco del marmo del Duomo e del Battistero. Lungo il perimetro della Piazza del Comune si susseguono il Duomo di Cremona, il Battistero, il Torrazzo simbolo della città, la Loggia dei Militi e il Palazzo del Comune. Il Duomo di Cremona (o cattedrale di Santa Maria Assunta) è uno degli edifici religiosi più belli dell’Italia settentrionale, costruita in romanico nel 1100, ha subito rimaneggiamenti continui quindi oggi si possono scorgere elementi gotici e barocchi. I più sportivi non resisteranno alla tentazione di salire i 502 faticosi scalini che portano sulla vetta del Torrazzo, il campanile del Duomo di Cremona. Ovviamente la vista da qui è magnifica e giustifica pienamente la fatica che si fa per arrivarci. Inoltre, dall’alto dei 112 metri raggiunti, potrete vantarvi di essere saliti sulla torre in muratura più alta del mondo. Il Torrazzo è il simbolo di Cremona e domina la piazza guardando dall’alto gli altri monumenti della piazza (e in verità è visibile anche a grande distanza dal centro cittadino). In realtà è composto da torri di diversa epoca che si sono sovrapposte. Al quarto piano è incastonato un orologio astronomico di 8,5 metri, due metri più grande del famoso Big Ben di Londra. Proseguiamo il nostro tour imboccando la sp87 e ci dirigiamo verso Castelponzone attraversando il territorio di Sospiro. Castelponzone, antico borgo fortificato che però nel tempo ha perso le strutture murarie di difesa, è un piccolo borgo molto ben conservato, specializzato un tempo per  la produzione delle funi di canapa e l’attività di numerosi cordai. Se siamo arrivati fino a qui dobbiamo per forza visitare il Museo dei Cordai. Sicuramente siamo arrivati all’ora di pranzo, una sosta in uno dei numerosi ristoranti o trattorie ci accompagnerà nel gustare la famosa cucina cremonese, certamente non adatta a chi è in dieta strettissima. Formaggi (siamo nella patria del Grana Padano, e del Provolone Valpadana, entrambi DOP), e poi salumi, marubini cremonesi, i bolliti, i dolci; insomma una delizia! Accenniamo un rientro verso nord, e portiamoci in un altro borgo che merita sicuramente di essere visto e non si trova a troppa distanza: è Isola Dovarese. Per raggiungerlo ci basterà imboccare la Sp70 e percorrere una quindicina di Km, giunti a destinazione ci troveremo in un antico borgo medioevale che conserva ancora oggi una splendida e suggestiva piazza porticata, edificata a fine Cinquecento, sulla quale si affaccia Palazzo Pretorio con le antiche prigioni. Addentrandovi tra le contrade e i vicoli del borgo potrete visitare la chiesa parrocchiale S. Nicolò, che al suo interno custodisce quadri come l'Ecce Homo di Bernardino Campi e un'Annunciazione attribuita ad Altobello Melone e il grazioso oratorio di San Giuseppe, ospedale militare durante il Risorgimento per i feriti della battaglia di Solferino. Risalendo verso Ponte Vecchio è possibile godere dello splendido panorama che il Parco Oglio Sud, con la sua flora rigogliosa e la sua fauna tipicamente fluviale, offre ai visitatori amanti della natura. Per immergersi nella storia (più che millenaria) di questo Comune, bisogna visitarlo qui in occasione del Palio, una rievocazione in costume del periodo quattrocentesco in cui Isola Dovarese apparteneva al dominio Gonzaghesco di Mantova, anche per difendersi da due ingombranti vicini quali i Signori di Milano e la Repubblica di Venezia. Dopo questa veloce ma impegnativa parentesi cremonese, è ora di ridirigere le due ruote verso casa!!Una “velocissima” parentesi. A San Martino del Lago (Cr) si sente il rombo dei motori! Il nuovissimo Cremona Circuit con una pista principale di 3.450 m. per moto ed auto!!!  

Cuore di Città Bassa

Dal Rinascimento al post-Novecento in meno di 5 km

Su e giù per le scalette

Le vie acciottolate che sanno di storia

La Città Verde

La città dentro al parco

Torre di Fontanedo

Scopri a Colico, la Torre di Fontanedo con il suo borgo. Avrai una vista mozzafiato di Colico e del nord del Lago di Como
Torre di Fontanedo