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Talamona
Luogo elevato dalle acque
Il comune di Talamona, in Provincia di Sondrio, si caratterizza per le numerose contrade sparse sull’ampio conoide di deiezione del torrente Roncaiola. Il territorio comunale è limitato a nord dal corso del fiume Adda, a sud dalle Prealpi Orobie, tra i cui boschi fanno occhiolino i caratteristici maggenghi. Secondo gli antichi statuti risalenti al XVI secolo, l'area risulterebbe abitata già diversi secoli prima dell’era cristiana, un'ipotesi supportata dal ritrovamento di reperti archeologici, tra cui un’ascia di tipo Nanno scoperta nella località La Foppa alla fine del XIX secolo. La somiglianza toponomastica con il comune toscano di Talamone ha condotto, in passato, all’ipotesi di una fondazione etrusca, oggi considerata errata e non suffragata da fonti moderne, che suggeriscono piuttosto un possibile scambio culturale con le popolazioni italiche. Un’altra teoria etimologica collega il toponimo "Talamona" alla radice proto-celtica talamū, termine che trova un parallelo nel moderno irlandese talamh, con il significato di “terra”, e ón, che può derivare dal dativo singolare, con il significato di "da" o "di". La sua conformazione caratteristica si basa sulle contrade, una decina da fine Ottocento, tutte facenti riferimento a una chiesa o a una cappella votiva. Il sentimento religioso era fortemente radicato tra i talamonesi, i quali vantavano il primato di non aver mai annoverato tra di loro un solo protestante; addirittura, gli antichi statuti vietavano il commercio di grano con gli abitanti della fascia retica della valle perché questi erano stati gli ultimi a convertirsi al cristianesimo.
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La cultura talamonese è ricca di leggende popolari, dove la più celebre è quella del "buco dell'anima dannata" (ul böcc de l'animo danado) in cui viene narrata la storia di un uomo ricco e avido, che si rifiutava di dare l'elemosina ai poveri. Un giorno, mentre ignorava per l'ennesima volta un mendicante, viene maledetto dallo stesso. La domenica di quella settimana, mentre si stava recando alla Chiesa di San Giorgio, un buco gli si aprì sotto i piedi e dei diavoli lo trasportarono nel sottomondo. Il buco, che assomiglia più a un grande strapiombo, è visibile ancora oggi. Alcune persone affermano addirittura di sentire ancora dei lamenti provenire dal buco. Un'altra leggenda è quella degli Ursat: narra di una vedova rimasta sola con tre figli, e non avendo soldi per sfamarli si affida alla sua fede in Dio, pregando ogni giorno. Una sera, mentre pregava e stava per mandare a letto i figli senza cena per l'ennesima volta, sente bussare alla porta. Aprendo, si ritrova davanti tre cuccioli di orso, che prontamente uccide e cucina sfamando i figli. Questa leggenda è una testimonianza della grande fede cristiana dei talamonesi. Venne anche edificato un piccolo edificio per la preghiera in onore della donna e per la sua fede venne anche rinominata Madonna degli Ursat.
Note
E' sempre possibile organizzare visite guidate sia sul territorio sia nei principali punti di attrazione e monumenti presenti sul territorio di Talamona. Le visite sono a cura della Pro Loco di Talamona APS