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La Strada Cluniacense della Franciacorta
Il nome Franciacorta ci riporta alla sua storia e al legame con le Corti Franche e all’arrivo dei monaci cluniacensi, grazie ai quali il territorio godette di libero scambio nel commercio.
Il nome “Franzacurta” (Curtes Francae) compare per la prima volta nel 1277. L’itinerario, tra Brescia e il Lago d’Iseo, attraversa splendidi vigneti, incrocia torri medievali e palazzi cinquecenteschi, castelli e piccoli borghi. La Franciacorta ha conservato i confini del contado di età viscontea.
Lungo il percorso avrai l’occasione di scoprire e visitare due siti cluniacensi di questa splendida terra: il monastero di San Pietro in Lamosa, affacciato sulla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, e l’Abbazia Olivetana, arricchita di opere dei principali artisti bresciani del XVI e XVII secolo.
Questi due splendidi complessi, tra i più begli edifici religiosi del nord Italia, prodotti di secoli di storia e di cambiamenti. L’Abbazia Olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano fu costruita intorno al 1050 su un importante quadrivio romano e divenne ben presto luogo di sosta e ristoro per i pellegrini che viaggiavano verso Roma.
Alcune opere realizzate dai massimi esponenti della pittura bresciana tra il 1500 e il 1600 arricchiscono lo splendido complesso composto dalla chiesa di San Nicola, dal chiostro quattrocentesco, dal Chiostro della Cisterna, dal Chiostro Grande, dall’Antirefettorio, dal Refettorio e dalla Foresteria. Gli artisti furono chiamati dai monaci. In particolare Romanino, Moretto, Foppa, Gambara e Cossali, nel 1700, esponente della scuola milanese.
Cogli l’occasione per degustare e acquistare i tonici distillati prodotti dai monaci dell’Abbazia secondo antiche ricette: un vero toccasana. Il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio di Iseo è stato costruito nei pressi di un’importante arteria di traffico. Esternamente presenta caratteristiche del primo edificio romanico, trasformato poi, in modo particolare all’interno, nei secoli successivi, specialmente nel XV e XVI secolo.
Non mancate di visitare, accanto al monastero, la sala della Disciplina, impreziosita da affreschi del primo Cinquecento e il panorama sulla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino. Ricordati che ti trovi nella terra del vino Franciacorta, uno dei vanti delle colline bresciane e motivo di turismo.
Prodotto vinificato in bianco o rosé, seguendo rigorosamente il metodo classico usato da tre secoli in Champagne, inventato da Dom Perignon. Un autentico nettare divino. In tutti i sensi. La produzione del Franciacorta infatti non è appannaggio delle cantine più note. Lo si scopre seguendo il fil rouge del turismo religioso, visitando, ad esempio, il Santuario della Madonna della Neve ad Adro, dove la comunità dei Carmelitani Scalzi.
A distanza di pochi chilometri, a Rovato, visita anche il Convento dell’Annunciata. Grazie al lavoro dei Frati Servi di Maria, che ne sono rientrati in possesso negli anni Sessanta, il Chiostro e la Chiesa sono stati riportati all’antico splendore.
3 MOTIVI PER PERCORRERE L’ITINERARIO
- Il Franciacorta Satèn, vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Brescia, è designazione esclusiva della denominazione Franciacorta.
- La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, dichiarata “zona umida di importanza internazionale” secondo la Convenzione di Ramsar, Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito della Rete Natura 2000.
- Montisola, must di carattere internazionale dopo il fenomenale successo di “The Floating Piers”. Da Sulzano, in battello, si raggiunge Peschiera Maraglio, pittoresco borgo dei pescatori con porticciolo dove sono ormeggiati i naet, le imbarcazioni dei pescatori.