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Pedü
Calzature tipiche che hanno accompagnato la vita degli abitanti della Valmalenco.
Erano quelle scarpe di velluto con la suola fatta di strati di stoffa sovrapposti.
Probabilmente li avete visti in qualche vecchia foto dai bordi ingialliti o, se frequentate la Valmalenco, ai piedi di qualche anziano magnan. I Pedü, infatti, erano utilizzati sia in casa che all’aria aperta, nei boschi e sugli alpeggi di alta montagna, anche con la pioggia, la neve e il ghiaccio. Queste scarpe, cucite con sapienza dalle donne del paese durante le lunghe serate invernali, erano utilizzate anche per partecipare alla vita della comunità locale, durante le feste e le cerimonie religiose. In questo caso, i Pedü erano realizzati con stoffe dai colori vivaci e luminosi e ornati con nastri e fiocchi.
Oggi però pare non produrli più nessuno, se non un piccolo gruppo di anziane ed energiche signore di Lanzada. Questa calzatura artigianale rischia di restare solo un ricordo, ma non c’è motivo perché ciò accada. L'amministrazione comunale e la biblioteca di Lanzada si è riproposta di riportarle alla vita, sia pure in una nuova forma, per ridare valore al nostro passato.
La loro realizzazione metterà in contatto due generazioni in grado di creare insieme qualcosa dal sapore antico e nuovo allo stesso tempo. Ma come vengono fatti? I Pedü sono calzature completamente artigianali. La suola è costituita da diversi strati di stoffa, sovrapposti e cuciti tra di loro con l'ausilio di un grosso ago. Può essere aggiunta una ulteriore suola esterna in gomma, per impedire l’infiltrazione di acqua e umidità. La tomaia è composta da due strati di stoffa, quello esterno di velluto e quello interno di cotone o fustagno. Il risultato è una scarpa comoda, resistente, ecologica e cool.
Fonte testo: Ecomuseo della Valmalenco
Scopri di più: www.alpinpedu.it