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Pavia in un weekend
Sulle tracce dei Longobardi o tra i chiostri dell’Università, senza dimenticare sapori ed etichette. Scopri Pavia in 48 ore
Dai suoi cortili sono passati Ugo Foscolo e Alessandro Volta. Stiamo parlando di una delle università più antiche del mondo (1361) che da 700 anni anima la vita di Pavia.
Muovendosi tra le teche dei suoi musei, da quello di Anatomia comparata al Gabinetto scientifico Voltiano, tutto profuma di scienza e storia. Compreso l’Orto Botanico del Settecento, dove ci si può concedere una pausa all’ombra dei 45 metri di un platano secolare.
Nella città dei re. Della grandezza longobarda (572-774) rimane un forte orgoglio tra i pavesi e diverse testimonianze in città, come le tre cripte di Santa Maria alle Cacce, San Giovanni Domnarum e Sant’Eusebio, con i magnifici capitelli “a fibula” e a “foglie d’acqua”. Bello ammirare da vicino i plutei in pietra di Teodote e i gioielli dell’oreficeria funeraria, conservati ai Musei Civici del Castello Visconteo, una fortezza in mattoni rossi con grandi torrioni agli spigoli delle mura.
La storia vista da vicino. Accade nella chiesa romanica di San Pietro in Ciel d’Oro, che accoglie le spoglie di Sant’Agostino. L’attenzione è tutta per l’Arca sopra le reliquie, un capolavoro in marmo di Carrara del 1362, che ripercorre la vita del santo. Altro appuntamento con la storia è nella basilica di San Michele Maggiore, tra gli edifici meglio conservati del romanico europeo. Qui, nel 1155, Federico Barbarossa venne incoronato Re d’Italia, lasciando in eredità a Pavia tutto il fascino di una capitale.
Acqua & luci. Si naviga con i barcè e sulle affilate barche da canottaggio, oppure si attraversa sui due ponti. Il Ticino, con il suo celebre Palio, è la grande arteria azzurra dove scoprire il lato rilassato di Pavia, nel caratteristico Borgo Ticino. Dopo il tramonto, l’appuntamento è al Ponte Coperto.
Aperitivo in Oltrepò. Cibo, vino, cultura, storia e ambiente: un abbinamento coraggioso che esalta eccellenze di un territorio dagli ottimi vini e antiche tradizioni. Tra queste, il salame di Varzi, gioiello gastronomico dell’Appennino pavese e il Cruasé, un rosé metodo classico, ottenuto da uve di Pinot nero dell’Oltrepò. Un punto di partenza per esplorare le Valli del Vino.
O ricordarsi di mettere in agenda un evento da non perdere: “Autunno Pavese Doc”. Appuntamento tra sapori da riscoprire.
Dall’Università tra le più antiche al mondo al lungo fiume, nel cuore di Pavia Capitale o a caccia di grandi vini. Cinque ragioni per lasciarci il cuore