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Monza in un weekend
Dal Tesoro di Teodolinda all’ebbrezza dell’Autodromo. Scopri Monza in 48 ore: una città a doppia velocità. Con capolavori da record
Settecento stanze, un parco secolare, per una reggia nel verde. Voluta nel 1777 da Ferdinando d’Asburgo come residenza di campagna, Villa Reale è stata realizzata in soli tre anni.
L’autore è uno dei massimi interpreti del neoclassico, Giuseppe Piermarini. Tra le meraviglie segrete della Villa, il roseto, che dal 1965, con un concorso internazionale, richiama esperti da tutto il mondo. In numeri: 4mila nuove varietà di rose, dalla prima edizione. Tra le madrine Grace di Monaco e il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Da scoprire, a maggio, con visite anche in notturna.
Nel cuore longobardo. Custode del tesoro per cui Monza è rimasta famosa nei secoli, il Duomo deve le sue origini alla regina longobarda Teodolinda. Ha una splendida facciata con rosone e formelle traforate. All’interno, un altare accoglie la Corona Ferrea, simbolo del fondamento sacro del potere regale. Da non perdere il Museo del Tesoro: 14 secoli d’arte e di storia tra capolavori dell’Occidente.
Febbre da Gran Premio. È il circuito più veloce della Formula 1: 5.793 metri di pura emozione. Assistere alla gara assiepati lungo la pista o in tribuna è una sorta di rito collettivo (oltre 100mila persone). Nel resto dell’anno basta prenotare un corso di guida sportiva e il circuito si apre anche al pubblico.
Monza, e le sue origini. Dall’antichità fino quasi ai giorni nostri. Nell’edificio trecentesco che fu Casa degli Umiliati. Una città, tante anime. Da scoprire nell’epigrafe di un’ara votiva, che svela l’antico nome dei monzesi, “Modiciates”, o nei pezzi d’arte del ’900, fino al repertorio della prima Triennale di Monza. Centoquaranta opere, tornate alla luce dopo 30 anni di depositi. Senza dimenticare le mostre: la prossima è dedicata al grande pittore monzese dell’Ottocento, Mosé Bianchi.