- Borghi
Cecima
Cecima sorge sul crinale di un altopiano, individuabile dall´antica Chiesa che si erge tra gli alberi, e conserva tutt´oggi l´aspetto medioevale originario, caratterizzato da numerose testimonianze architettoniche.
L´abitato è percorso da un groviglio di viuzze che si intersecano tra loro creando scorci suggestivi: le stradine interne sono state realizzate con i ciottoli del torrente Staffora, lo stesso materiale utilizzato per costruire i muri a vista di numerose abitazioni. Di particolare interesse artistico sono i bastioni delle antiche mura di cui restano pochi ruderi, dove sono ancora visibili le tracce della porta soprana demolita nel 1936, del fossato ormai riempito e del castello che sorgeva all´estremità sud occidentale del borgo.
Sulla piazza del sagrato sorge la Chiesa parrocchiale dedicata a SS. Martino e Lazzaro, ricostruita nelle vicinanze di quella preesistente del XII secolo crollata per fenomeni di piccoli franamenti nei primi anni del XV secolo; venne riedificata ne 1460 in bello stile tardo gotico lombardo. La chiesa è stata ricostruita per munificienza del cardinale Jacopo Ammannati Piccolomini vescovo di Pavia. Ma anche questa per gli stessi fenomeni, pochi anni ha presentato nel corpo tali lesioni che la Sopraintendenza, anche per ragioni di sicurezza, ne ordinò la demolizione, mentre la facciata è stata interamente salvata, e oggi, anche in virtù di qualche piccolo restauro, è visibile in tutto il suo splendore.
All´interno del tempio si può ammirare un pregevole polittico in legno del XV secolo. La chiesa sorge su un magnifico spiazzo e costituisce un balcone che con un dislivello di 200 metri domina uno splendido e ampio panorama sul monte Penice, monte Boglelio e sul torrente Staffora
Nel territorio comunale si trova una parte del vasto "Castelliere" di Guardamonte, un insediamento pre-romano, scoperto nel 1951 sulla dorsale fra la Val Curone e la Val Staffora, di forte impatto urbanistico, che ha consentito il ritrovamento di numerosi reperti, quali manufatti e suppellettili.