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Il fiume Oglio tra Paratico e Palazzolo

Dalla chiesa parrocchiale di Paratico si seguono le indicazioni della pista ciclabile Paratico-Palazzolo: si esce dall’abitato e si giunge alla chiesetta del cimitero. Una stretta strada di campagna che costeggia il cimitero a sinistra ci porta verso Capriolo. Sotto di noi scorre il fiume Oglio e la vista spazia sulle colline della Valcalepio in territorio bergamasco. Si giunge in fondo ad una lunga discesa, si attraversano il passaggio a livello e la zona artigianale. Si svolta a sinistra per via A. Niggeler attraversando nuovamente i binari, impegnandosi in una salita a curve per 500 metri che conduce nella zona residenziale di Capriolo. Prestando particolare attenzione alla segnaletica verticale ed orizzontale, per evitare di perdere la direzione, si prosegua per circa un chilometro fino a raggiungere via Urini. Percorsa la stessa, si svolta a sinistra seguendo viale Case e poi via S. Stefano, una tranquilla strada asfaltata dove è difficile incrociare automobili. Un lungo rettilineo conduce al sottopasso autostradale e, proseguendo sulla pista ciclabile, si supera il passaggio a livello della ferrovia Paratico-Palazzolo. Una piccola strada che costeggia il fiume ci porta con poche pedalate nel centro della cittadina di Palazzolo dove è posto il punto d’arrivo. Si consiglia una sosta ristoratrice nel vicino parco delle Robinie. 
Fiume Oglio fra Paratico e Palazzolo - ph: visitlakeiseo

Turismo in Brianza: le 10 destinazioni più visitate

Vi immaginereste di poter visitare nel cuore della Brianza un’isola abitata da canguri?   O vedere stagliarsi nel cielo azzurro, tra il verde delle colline brianzole un’elegante guglia in marmo bianco di Carrara, pari in bellezza alle guglie del Duomo di Milano? O scoprire che il teatro dell’opera più piccolo del mondo, una bomboniera dell’arte e dell’artigianato locale, si trova proprio nella patria dell’industria italiana del mobile? … Tutto questo è Monza e la Brianza!Una terra affascinante con un ricco patrimonio naturalistico ed artistico a due passi dalle grandi città tutta da scoprire che offre numerosi spunti per organizzare escursioni in montagna, picnic nei parchi o rilassanti weekend sulle rive dei numerosi laghi: un turismo lento alla riscoperta del territorio e delle tradizioni più autentiche. Se volete perdervi nella natura e nella bellezza di insoliti e straordinari luoghi ecco a voi la classifica delle 10 destinazioni più visitate in Monza e Brianza, stilata sulla base dei dati ufficiali dell’ISTAT inerenti le presenze turistiche nel 2019, riferiti ai soli esercizi alberghieri e non alberghieri, con l’esclusione della categoria “altri alloggi privati’’. Vi condurremo in 10 posti magici e pieni di emozioni dove sarà un attimo perdersi alla ricerca di sé stessi.Armatevi solo della curiosità e seguiteci.E allora… non vi resta che iniziare il vostro viaggio! - ( Immagine di copertina: Ig@82gres82)

Lecco: le 10 destinazioni più turistiche 2019

All’interno del suo ampio territorio il paesaggio si declina in infinite varianti: la Lombardia spazia dalle Alpi alla campagna, dalle città d’arte ai piccoli borghi ricchi di storia, in quella che è la grande regione italiana dei laghi (se ne contano più di quindici).   La Lombardia è anche la destinazione perfetta per chi cerca una vacanza dinamica e coinvolgente, in cui non annoiarsi mai. Nel lecchese oltre al lago e a tutti i suoi meravigliosi colori abbiamo la Valsassina, valle racchiusa tra il gruppo delle Grigne  e delle Pre-Alpi Orobie. Facilmente raggiungibile da Lecco e Milano, è un’oasi verde a pochi minuti dalla città. Meta di turisti per soggiornarvi in vacanze o anche per trascorrere week-end e giornate in mezzo alla natura.Tra cielo e terra la Valsassina è sinonimo di pascoli fioriti, di rocce e cascate, di sentieri verso montagne che portano il tuo sguardo all’orizzonte e ti fanno ammirare il lago di Como e le valli vicine. Interessata dal parco regionale della Grigna settentrionale questa valle offre anche tesori naturalistici, storici ed artistici. La Valsassina è un territorio da scoprire ed esplorare. Ma vi siete mai chiesti quali sono le città lecchesi più visitate nel 2019? Vi presentiamo la graduatoria stilata sulla base dei dati ufficiali dell’ISTAT inerenti alle presenze turistiche nel 2019, riferiti ai soli esercizi alberghieri e non alberghieri, con l’esclusione della categoria “altri alloggi privati’’.  -  (Immagine di copertina: Ig@mara189)

Roseto Niso Fumagalli

Oltre 4.000 varietà di rose da tutto il mondo sono ospitate nel Roseto Niso Fumagalli, a fianco della Villa Reale di Monza.
Roseto Niso Fumagalli

Fondazione Paolo e Carolina Zani

Casa Museo, sede istituzionale della Fondazione intitolata alla memoria dell’imprenditore e collezionista Paolo Zani e della figlia Carolina

Palazzo Moroni

Il palazzo della famiglia Moroni, che conserva ancora tutto il suo splendore e i giardini all'italiana
Palazzo Moroni

Bràulio

Il mistero degli ingredienti del Bràulio, l'amaro tipico di Bormio e della Valtellina
Bràulio

Greenway del Lago di Como

Passeggiata panoramica che porta alla scoperta di antichi borghi, giardini, chiese romaniche e barocche e lussuose parole
Greenway del Lago di Como

Una settimana green in Valtellina

Nei monti a due ore d’auto da Milano per una vacanza a contatto con la natura, fra trekking, pizzoccheri e borghi gioiello
Una settimana green in Valtellina

Su e giù per verdi valli e colline varesine

Prendete una valle varesina, ad esempio quella solcata dal fiume Olona e dai suoi affluenti, le cui acque, è vero, hanno favorito lo sviluppo industriale del territorio ma di cui si apprezza anche la valenza naturalistica e ambientale delle aree campestri e boschive, nell’ambito dei parchi sovracomunali e di aree protette.  Aggiungete delle colline moreniche, formatesi durante l’ultima glaciazione, tempestate di laghi e di fiumi, e sormontate da piccoli borghi immersi nel verde. Si tratta spesso di insediamenti antichi, ricchi di storie e tradizioni nonché di un interessante patrimonio artistico e culturale. Tracciate delle righe tra le zone agricole, in mezzo ai prati, ai boschi, lungo le valli o le linee ferroviarie dismesse (come la storica linea ferroviaria della Valmorea, ora pista ciclabile e sentiero che da Lozza giunge a Castellanza), a definire percorsi ciclopedonali per tutti i gusti. Infine pianificate una sosta presso gli agriturismi o le trattorie locali per assaggiare prodotti e piatti tipici della zona: uno su tutti l'asparago bianco.Fatto? Bene, ora non vi resta che avventurarvi, su e giù per le valli e le colline varesine, alla scoperta di questo angolo verde di Lombardia.  Ph Ig: @leslie88va

Nelle terre estreme: viaggio nell’alta brianza comasca al confine con la Svizzera

L’industriosa e operosa Lombardia ha anche un lato avventuroso, o meglio un confine: un far west nostrano, nei territori di frontiera al confine con la Svizzera. Più che di una terra di conquista si tratta di territori di scoperta, di esplorazione, di escursione: benvenuti nell’alta brianza comasca! Verdi aree boschive, ampie zone umide, valli scavate dai torrenti Lura e Lanza, paesaggi dolcemente ondulati dalle colline moreniche e vecchie cave di Molera sapranno soddisfare la vostra sete di avventura ma soprattutto di natura e di storia. Infatti, non c’è terra di frontiera che non abbia i suoi tesori. Qui, in questo lembo di terra tra le province di Como e Varese, al confine con la Svizzera, troverete un patrimonio naturalistico fatto di aree naturali protette, parchi locali e aree protette di interesse sovracomunale di notevole valore paesaggistico ed escursionistico nonché una sorprendente eredità storico-culturale testimoniata dagli edifici rurali (cascine, mulini, roccoli), dalle tradizioni spirituali delle sue chiese e feste di paese, dalla bellezza architettonica delle sue residenze di villeggiatura. 

Milano e i suoi ponti

Milano è una città d’acqua con molti ponti. La maggior parte dei ponti presenti in città sono antichi, posti dove fermarsi a scattare qualche bella fotografia dall’alto.   Negli anni più recenti, si è sempre più diffusa la credenza che, se una coppia attacca un lucchetto a qualsiasi superficie di un ponte e poi getta la chiave in acqua, non potrà separarsi finché non verrà ritrovata la chiave, ma soprattutto i ponti, sono “i testimoni dell’acqua”, di un tempo passato ricco di storia. I ponti rendono ancora più bella e particolare Milano, fin troppo abituati a vederla e considerarla nella sua freneticità e modernità e meno alla sua parte storica. In realtà, la città offre molti scorci antichi che fanno da vero contrasto alla bellezza degli imponenti grattacieli. I ponti: vecchi, nuovi, di pietra, in ghisa, attirano l’attenzione anche dei turisti. Molti ponti si trovano nella zona dei Navigli come il ponte di ferro sul Naviglio Grande e il ponte di pietra del 1531, che dal 2019, è dedicato ad Alda Merini, la poetessa dei Navigli oppure il ponte dello Scodellino verso la Darsena, dove le imbarcazioni fanno fatica a passarci sotto.  Altri ponti, degni di nota a Milano, sono il ponte austriaco dell’Annone realizzato a fine 800 e le Sirenette, in ghisa al Parco Sempione. Bello, con il suo scorcio è anche il ponte di Gorla sulla Martesana del 500, usato dalla Richard Ginori per collegarsi alla ferrovia, realizzato con la stessa tecnica della Torre Eiffel.  Perfino Shakspeare, nella sua opera “La Tempesta”menziona i ponti di Milano da cui fu imbarcato ed esiliato il mago Prospero. Imbarcato da Milano si chiedono stupiti i turisti leggendo la guida della città.Ebbene si, quando siete a Milano, non dimenticate di prestare attenzione anche ai ponti.   (Ph: Architempore)