Ho trovato 513 risultati per monte san giorgio

Visitare il Parco Oglio Nord

Un Parco tutto da scoprire, nel cuore della Pianura Padana, che custodisce tratti di ambienti di sicuro pregio naturalistico.
Dal Sebino alla scoperta del Parco Oglio Nord

Alla scoperta del Lago di Piano

Splendida riserva naturale nei pressi del Lago di Como
Lago di Piano: piccola perla immersa in una riserva naturale

Via Regina

Il Lago di Como, nelle Prealpi lombarde, è stato una naturale via di collegamento sia di terra, lungo le sue sponde, sia d’acqua.   Una via fu tracciata in età romana imperiale sulla sponda occidentale del lago, quando Milano divenne capitale, e Como l’avamposto verso la Rezia. Aveva la funzione di collegare i due versanti delle Alpi, controllando i traffici in transito fra la pianura padana e le regioni del Centro Europa. A partire dal 1187 appare come Strada Regina, non a onore di Teodolinda regina longobarda, come vorrebbe la tradizione, bensì col significato di ‘strada regia’, ovvero principale e regolarmente mantenuta da statuti condivisi fra tutti i comuni del lago. Nel contempo si navigava anche il lago, per le merci pesanti o nel caso in cui la via di terra fosse preclusa. Una trama di vie minori divergenti dall’asse principale si collegava poi, attraverso i Monti Lariani, con la valle del Ticino attraverso valichi come il San Lucio o il San Jorio di antica frequentazione. Meta finale della via verso nord era Chiavenna da cui il cammino si biforcava nella direzione del Passo dello Spluga o del Passo del Septimer con destinazione Coira. Conservatasi per secoli questa antica via fu interamente assorbita dalla viabilità carrozzabile solo nella seconda metà dell’Ottocento quando, superando tratti rocciosi e dirupati, tutta la costiera occidentale del Lario fu unita da una rotabile. Fortunatamente non tutto si perdette e molti tratti storici sono stati con il tempo riportati alla luce grazie anche alle ricerche della Società Archeologica Comense che, con un grande convegno, nel 1995 riportò l’attenzione sull’importanza di questa via. Il ruolo della Via Regina come potenziale itinerario culturale europeo è stato invece riscoperto e riproposto con forza dal progetto “I Cammini della Regina. Percorsi transfrontalieri legati alla Via Regina”, realizzato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera INTERREG Italia-Svizzera 2007-2013 a cui hanno partecipato numerosi partner e istituti di ricerca. (Ph Ig: @filmair_drone_solutions) Percorrendo come “Pellegrini di speranza” questo itinerario durante l’anno del Giubileo 2025 si potrà fare tappa presso la chiesa giubilare: Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta a Como  Informazioni sulle proposte organizzate sul percorso del cammino durante l’anno giubilare al sito web: www.iubilantes.it

Il grande anello della Valle d'Intelvi

Un luogo incantevole a solo un’ora dalla metropoli. È la Val d’Intelvi, meta incastonata tra il lago di Como e quello di Lugano e perfetta per fuggire dalla frenesia quotidiana e scoprire un relax mai provato.   La chiamano “il ponte tra i due laghi”, e il fatto che un territorio si presenti per unire e non per dividere, è il primo punto a suo favore.Fitti boschi, terrazzamenti, caratteristici e antichi borghi immersi nel verde, panorami mozzafiato e mille possibilità di escursioni e giri in bicicletta: la Val d’Intelvi è pronta a sorprenderti con la sua bellezza e la sua accoglienza.Strade di mezza montagna e percorsi pedonali in mezzo al verde invitano alla scoperta di questo incredibile territorio. Tra i tanti itinerari, gli splendidi anelli sono davvero imperdibili! L’itinerario compie un ampio anello all’interno della bella Val d’Intelvi, toccando diversi punti panoramici su rilievi alpini, prealpini e sulla parte centrale del Lago di Como. Partendo ai margini dell’abitato di San Fedele d’Intelvi si segue una mulattiera di bosco che collega Castiglione d’Intelvi con Cerano d’Intelvi. Prima di attraversare il ponte sul torrente, si prende una antica mulattiera che porta alla chiesa di Santa Maria Assunta presso il paese di Ovrascio.Bei panorami sul Sasso Gordona e sugli attigui rilievi della vallata posti sul crinale italo-svizzero attraverso la ex strada militare. Qui l’itinerario offre diverse alternative, potendo scegliere di salire a piedi sulla sommità del Poncione oppure con la bici prendere il sentiero che va in territorio svizzero, oppure ancora, sempre con la bici, proseguire attraverso un bel sentiero a mezza costa sul versante settentrionale di Cabbio, punto di confine da Svizzera ed Italia. Superata l’area picnic dell’Alpe, sono presenti dei cartelli escursionistici posti all’inizio di una traccia forestale e si arriva, accompagnati da ottimi panorami sul versante comasco del Monte Generoso, ad Orimento dove si imbocca quindi il “Sentiero della Transumanza”.Nei pressi di un piccolo ponticello di guado, transitando per l’Alpe Nuovo si termina la discesa presso l’abitato di Pellio Inferiore per il rientro a San Fedele d’Intelvi. - Immagine di copertina: @popolis.it

In Mountain Bike intorno al Lago di Como: Ballabio, Forcella di Olino, Artavaggio, Maggio

Ballabio - Forcella di Olino - Artavaggio - Maggio
mountain bike tour lago di como

L'anello della Terzera

La partenza avviene poco a valle dei parcheggi del rifugio Madonna delle Nevi (1.336 m), sopra Mezzoldo (BG).Davanti al ponticello sul Brembo, una bacheca CAI ci invita a prendere il Segnavia CAI 111. Varcato il ponte, si riparte, risalendo su carrareccia il prato al bordo del torrente. Per quasi mezz’ora la si segue sino a giungere nei pressi della baita del Prà del Möt.Al bivio si lascia la carrareccia per prendere a destra il sentiero CAI 111 che cambia versante. Oltre il torrente ci aspettano 20 minuti di ripida salita in un bosco di conifere. Si giunge, pertanto, a un bivio dove prendiamo la destra, accompagnati dalle indicazioni CAI 115 e “Giro delle Casere”. Il tracciato si addolcisce e volge deciso verso i pascoli di Costa Piana e dell’Alpe Terzera dove, in estate, viene caricato l’alpeggio (1.715 m, 1 h 15’ dalla partenza).Si passa al limite alto del bosco, dove si trova la Baita “Piana di Terzera” (1.730 m), poi si entra di nuovo nel bosco e subito appare la Baita Dossello (1.760 m). Si prosegue con una decisa curva a sinistra e poi su per la valle tagliando a mezza costa il catino naturale che ospita la vecchia baita detta dello “Scem” (1.830m). Poi si guadagna il pascolo finale che porta al Paaso di San Simone(2.016 m, 2 h 15’).Si ridiscende per la medesima strada, talvolta facendo la breve deviazione verso la Baita della Cuna e la Baita Dossello (1.760 m) dove si piega a sinistra e ci si cala verso il fondovalle. La veduta principale è il Monte Ponteranica e la strada provinciale che sale al Passo di Cà San Marco.Giunti in fondo al vallone, troviamo la Casera di Terza a 1.600 metri, prima tappa del locale “Giro delle Casere” (1 h dal Passo).Qui, è stata ultimata una stradetta silvo-pastorale che porta al Ponte dell’Acqua dove si perde quota. Dopo qualche tornante a destra si incrocia a 1.440 metri il bivio “Rif. Madonna della Neve” (vedi indicazioni); qui si lascia la comoda strada per il ripido vecchio sentiero che, in 15 minuti ci riporta al punto di partenza. Per ulteriori dettagli: CAI Alta Val Brembana - tel. 0345 82244
L'anello della Terzera

Abbazia di Chiaravalle

Nel Parco Agricolo di Milano, l’Abbazia di Chiaravalle, con il suo chiostro duecentesco, è uno dei primi esempi di gotico in Italia

Escursione al Lago Spigorel

Escursione al Lago Spigorel in Val Sedornia, passando per curiosità storiche e bellezze naturalistiche
Lago Spigorel (ph. Andrea Brunelli)

FranciacortaSlow- Percorso Verde

Percorso che alterna vigneti e boschi, in un'armonia che conserva quello che era il territorio primordiale della Franciacorta
FranciacortaSlow - Percorso Verde - Comune e Madonna del Corso Provaglio- ph Riccardo Ferrari

Si pedala tra il bello, da Chiavenna a Colico

Soprattutto in autunno salire in bicicletta per andare alla scoperta di un bell’angolo della Lombardia senza fare ricorso alla nostra auto è piacevole e possibile, la meta dove arrivare, per poi partire a pedalare, è Chiavenna, in provincia di Sondrio, che si raggiunge con il treno.   Valtelbike è un servizio messo a disposizione proprio di chi vuole spostarsi in libertà, con la sola forza delle proprie gambe, un circuito che consente di noleggiare le bici in diverse località della Valtellina, nel nostro caso Chiavenna, con la possibilità di restituirle in un’altra postazione, per noi Colico (Lecco), al termine dell’escursione. Si inizia la pedalata tra le vie del centro di Chiavenna, tra fontane in pietra ollare, pavimentazione in porfido e locali tipici, si attraversa due volte il Fiume Mera per trovarsi di fronte a Palazzo Balbiani, localmente chiamato il Castello, si passa sotto il Parco Botanico del Paradiso, antica e panoramica cava di pietra, si risale verso nord arrivando nella zona dei crotti, piccoli edifici sfruttati come frigoriferi naturali grazie al Sorel, un vento che esce dalla montagna a 8ºC per tutto l’anno. Oggi molti sono stati riconvertiti in ristoranti. Si raggiunge il doppio salto delle Cascate dell’Acquafraggia, capaci di affascinare Leonardo da Vinci tanto da citarle nel Codice Atlantico, si è a Borgonuovo di Piuro ed è qui che si inverte la rotta puntando verso sud ritornando Chiavenna dove si possono ammirare altre due nobili testimonianze storico-artistiche: la Collegiata di San Lorenzo e il Battistero Monolitico del 1100. Superando i Ponti sul Mera e sul Liro, si pedala per 14 km in leggera discesa su percorso asfaltato dedicato alle biciclette. Le vette della Val Chiavenna fanno da cornice. A Novate Mezzola l’ambiente cambia repentinamente: prima il lago con i suoi ampi orizzonti, poi gli stretti passaggi a fianco della montagna. Verceia ci presenta invece una straordinaria opera del’ingegneria militare: la galleria di mina di San Fedele. Un suggestivo passaggio sul lungolago ci introduce alla Riserva naturale dei Piani di Spagna. Da qui all’Adda qualche chilometro su strada richiede un minimo di attenzione, ma l’ultimo tratto lungo il fiume rimette a contatto con la natura, si passa dal Forte di Fuentes, di origine spagnola, e dal Forte Montecchio, risalente alla Grande Guerra, si costegguia infine il Lario e dal Molo di Colico si conclude la pedalata alla stazione ferroviaria della cittadina lecchese, all’ombra del Monte Legnone. Immagine di copertina: @klaus dell'orto
Si pedala tra il bello, da Chiavenna a Colico

Sull’altopiano delle orchidee

Percorso con partenza e arrivo da Solto Collina, nella Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi
Sull’altopiano delle orchidee

Via Francisca del Lucomagno

La Via Francisca del Lucomagno è un’antica via, storicamente documentata, che dal centro Europa collegava, in Italia, la pianura padana, attraversando il territorio elvetico. Quando gli spostamenti avvenivano a piedi o a cavallo, questo percorso rappresentava un raccordo molto importante per collegare il nord ed il sud delle Alpi, perché utilizzava il Passo del Lucomagno, il più basso delle Alpi Lepontine, e aveva un tracciato più breve rispetto ad altre Vie. Ebbe il suo massimo impiego tra VIII e il XIII secolo.  Nella attualizzazione moderna, la Via Francisca del Lucomagno inizia a Costanza e finisce a Pavia dove si innesta sulla Via Francigena, verso Roma. 510 Km, di cui 135 in territorio italiano. Tra i personaggi storici che percorsero qualcuno annovera anche San Colombano, morto a Bobbio nel 615, ma certamente la utilizzarono i monaci negli spostamenti tra i diversi conventi ed abbazie presenti lungo il tracciato, i mercanti e i pellegrini nel tragitto verso Roma.  Questa Via, al nord delle Alpi viene chiamata “La Via degli Imperatori” perché gli imperatori germanici del Sacro Romano Impero, della dinastia ottoniana, da Ottone I, il Grande a Enrico II, il Santo e, successivamente anche Federico Barbarossa, la percorsero più volte con i loro eserciti, per raggiungere il Regno d’Italia, di cui erano re.  La Via Francisca del Lucomagno inoltre è stata fondamentale per la storia della Chiesa e dell’Europa, poiché attraverso questo cammino, molti Vescovi raggiunsero Costanza nel 1414, dove si svolse il Concilio Ecumenico che pose fine allo Scisma d’Occidente.   L'esito del progetto di attualizzazione e valorizzazione, in Italia, della Via Francisca del Lucomagno, riscoperta dall'Associazione Internazionale Via Francigena (AIVF),  iniziato nel 2015, ha fatto nascere un Cammino di 135 Km, ben segnato, ben strutturato, con circa 50 strutture recettive di diversa tipologia e con tutti gli strumenti di comunicazione, molto apprezzato dai camminatori-pellegrini che lo percorrono e corredato di siti UNESCO, parchi e aree protette, beni storici, artistici, culturali e religiosi di grande pregio.  (Immagine di copertina: @albanomarcarini) Percorrendo come “Pellegrini di speranza” questo itinerario durante l’anno del Giubileo 2025 si potrà fare sosta presso quattro chiese giubilari: Santuario del Sacro Monte di Varese  Basilica di Santa Maria Nuova ad Abbiategrasso (MI) Basilica di San Pietro in Ciel d'oro a Pavia  A poche centinaia di metri dalla conclusione del percorso sarà possibile visitare anche la la Cattedrale di Santo Stefano Martire e Santa Maria Assunta della Diocesi di Pavia. Informazioni sulle proposte organizzate sul percorso del cammino durante l’anno giubilare al sito web: www.laviafrancisca.org