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Bergamo Valleys Cycling Experience

Oltre 20 itinerarti cicloturistici su strada e gravel con base a Selvino e Aviatico
Le Strade Zitte - Bergamo Valleys Cycling

In mtb ai 3 Rifugi a Pian Resinelli

Un percorso facile ma di grande fascino e bellezza
In MTB ai 3 Rifugi a Pian Resinelli

Sulle cime del Monte Grem

Escursione tra la Val Brembana e Val Seriana
Sulle cime del Monte Grem

Da Rovetta alla Cappella Alpini Monte Blum

L’itinerario che vi consigliamo per arrivare alla Cappella Alpini Monte Blum è uno dei più selvaggi e parte da Rovetta. Se avete con voi dei bambini o non siete avvezzi alla montagna seguite però il sentiero, senza deviazioni boschive che fanno anche i fuoristrada, più largo e meno ripido.   Camminando attraverso il bosco potrete vedere molti fiori, alberi e anche animali selvatici immersi nella natura.Il percorso offre molti tratti ombreggiati e numerosi scorci panoramici, soprattutto verso la piana di Clusone e l’abitazione di Rovetta.Il tratto più impegnativo dell’intera salita è quello terminato il "Sentiero del Bot", la cui pendenza potrà far soffrire i meno allenati, si tratta di uno “strappo”, che dopo un paio di tornanti porta fuori dalla vegetazione e arriva sui prati di Blum, da qui la vista è spettacolare. Oltrepassate le caratteristiche cascine, ecco l’ultimo breve tratto del sentiero che si trova proprio sul crinale che separa i due versanti di Rovetta e Oltressenda Alta. Già qui, ma ancor più una volta giunti alla cappella, il panorama è semplicemente eccezionale: a sud lo sguardo può spaziare su tutto l’altopiano che da Clusone sale fino al Passo della Presolana, oppure può spingersi lungo la Val Borlezza fino al Lago Sebino. A nord troviamo invece l’abitato di Valzurio e i prati del Möschel che risalgono fino ai piedi della Presolana. Per chi vuole camminare ancora un poco dalla Cappella Alpini Monte Blum consigliamo di andare verso la Croce di Parè raggiungibile in 45 minuti, da qui per i molto allenati, è possibile raggiungere il Rifugio Rino Olmo posto ai piedi della Presolana, transitando per le Creste di Bares con difficoltà alla portata di escursionisti esperti.
Da Rovetta alla Cappella Alpini Monte Blum

Dal Pianone al Rifugio Parafulmine

Questo itinerario è fattibile anche con la neve perchè resta a nord e dunque sono poco frequenti slavine; bisogna però essere allenati e ben attrezzati perché poco frequentato e tracciato solo da chi lo percorre, se si è i primi può essere dunque faticoso. Dai pascoli del Pianone, vigilati dal vecchio edificio dedicato al dottor Giulio Romelli, si taglia il prato per iniziare la salita. Sul sentiero che serpeggia nel bosco si prende quota e si giunge all’ex rifugio Capanna Ilaria alla Forcella Larga, dove recentemente a cura del CAI Valgandino è stata collocata una stilizzata campana dedicata ai caduti della montagna. Si scollina sul versante opposto, entrando così nella grande piana della Montagnina, dove si incontra la stradetta che conduce in 30 minuti al Rifugio Parafulmine, da dove si prosegue scendendo sul lato opposto e in breve si giunge alla Cappelletta dei Morti della Montagnina. Imboccando da qui il sentiero numero 508 si passa alla sella e si giunge al “pozza ‘d’abbeverata”, recintata fortunatamente perché coperta dalla neve diventa difficile notarla. Proseguendo in salita si vede l’alpeggio Fogarolo e poco oltre troviamo l’indicazione “Pianone”; in mezz’ora si è al bivio di località Pendesa e seguendo le indicazioni per San Lucio-Pianone si ritorna, tagliando pascoli e baite, presso la Baita G. Romelli.
Dal Pianone al Rifugio Parafulmine

L'anello della diga del Gleno

La partenza di questo itinerario è da Pianezza, frazione alta di Vilminore in Val di Scalve.   Lasciata l’auto nella piazzetta della chiesa, si imbocca Via Bet per pochi metri e subito si piega a destra per un breve viottolo fra vecchie case (sentiero CAI 411). Sul retro di queste, sale a destra il ripido e scalinato sentiero che taglia il prato sino a sbucare sulla stradetta della Cascina Bet. Un breve tratto in piano e, al bivio successivo, la segnaletica ci fa piegare a sinistra, dove comincia l’avvicinamento ai ripidi tornanti che in mezz’ora portano al “gomito” e alla traccia in piano (1.554 m, 40’ dalla partenza). Siamo su una terrazza scavata alle falde del Pizzo che, per oltre un chilometro, affianca la galleria che porta l’acqua del Gleno alla centrale idroelettrica a valle, in breve si è di fronte al tragico monumento scalvino. Si passa sul nuovo piccolo muro di sbarramento sul versante opposto, dove c’è un piccolo ristoro (1.535 m, 1 h 15’ dalla partenza).Si riparte per la discesa sul versante opposto della valle, seguendo le segnaletiche CAI 410 che portano a Bueggio. Dapprima sullo sbrecciato sbarramento, poi sullo strapiombante dirupo del Pizzo Pianezza ci si cala nel bosco che offre i trespoli di avvistamento faunistico, posti dalla Proloco di Vilminore. Giunti al ponte delle Corne Strette (1.150 m, 1 h dalla diga – vedi bacheca e segnaletica), si piega a sinistra, e poi per cento metri ancora a sinistra, per ritornare in salita a Pianezza.Bastano una ventina di minuti di cammino in un bosco e si sbuca sulla strada asfaltata che porta al punto di partenza.
L'anello della diga del Gleno

Da Colere al Rifugio Albani

Il Rifugio Albani si trova in alta Val di Scalve, nella Conca del Polzone, una posizione che permette di godere appieno della vista della Regina delle Orobie, la Presolana, con le sue caratteristiche e affascinanti pareti calcaree.   Per raggiungere il Rifugio Albani possiamo percorrere due sentieri con partenza da Colere ed entrambi di durata di circa 2 ore e mezza/3, ma nella stagione invernale è consigliabile percorrere solamente il 403, in quanto il 402 è molto esposto e si incorre nel pericoloso rischio slavine. Il sentiero, ben segnato con i colori del CAI, sale lungo la strada forestale, attraversando un fitto bosco di faggi e pini, fino all’incrocio con il sentiero numero 406, dove si prosegue guadagnando la zona delle ex miniere di fluorite. Si possono ancora vedere le baracche che venivano utilizzate dai minatori, ora usate come baite da privati che gentilmente, se presenti, sono disponibili per lasciar dare una sbirciata; la “vecchia Capanna Trieste” era una baracca in legno che fungeva da rifugio fino a quando nel 1967 venne sostituita dall'attuale costruzione in muratura; si possono notare inoltre gli ingressi di diverse gallerie scavate nella roccia; vi è anche un piccolo pezzo di binario con una motrice e tre vagoncini carichi di materiale, lasciati lì a testimonianza del passato; un pozzo detto il Fontanone su cui è incisa la frase: "Tu stanca, io fresca e pura". In alto una cappellina dedicata alla Madonna che proteggeva i minatori durante il loro duro lavoro. Con andatura sostenuta si raggiunge in circa due ore il Col della Guaita e con un’ultima breve ascesa si raggiunge il Rifugio Albani.
Da Colere al Rifugio Albani

La Short Val Taleggio Trail

Un piacevole itinerario ad anello, un percorso immerso nella natura della meravigliosa Val Taleggio. Zona del famoso formaggio 'Taleggio' e di pascoli dolci che si sposano con rocce aspre e ripide ed è qui che si possono ammirare qua e là le caratteristiche costruzioni con un tetto dai ripidi spioventi ricoperti di “piode”, pietre sovrapposte a gradini.   Partendo da Vadeseta ci incamminiamo sino alla località Roncalli per poi addentrarci nel bosco verdissimo e rigoglioso, con una ripida stradina che ci guida ad un'altra località: Piazzoli, ove in alcuni momenti dell'anno offre uno spettacolo stupendo con i suoi ciliegi in fiore. Raggiungiamo poi la Bocchetta del Grassello, e in qualche manciata di minuti arriviamo al cospetto della bella Madonnina dei Canti con attorno boschi di faggi.Dopo un breve pausa per ammirare lo stupendo panorama proseguiamo il bosco passando per il Ponte dei Senesi fino ad Olda, piccola frazione del comune di Taleggio. Prendendo un piccola deviazione giungiamo a Lavinia, zona tra le più fertili della Valle Taleggio perché è ben esposta al sole e soprattutto riparata dai venti.Prima di fare ritorno a Vedeseta, completando il nostro percorso, da non perdere è la visita alla sua frazioncina incastonata nella natura: Reggetto. Questo itinerario è parte della Val Taleggio Trail, gara podistica che si snoda interamente nei territori della Val Taleggio con partenza e arrivo nel comune di Vedeseta, passando in ciascuno dei paesi della valle.
La Short Val Taleggio Trail - 25 agosto 2019

Cascate di ghiaccio della Via Mala

La Via Mala è l’antica strada di collegamento tra la Val di Scalve e la Val Seriana, in provincia di Bergamo, e in inverno si trasforma in un regno di ghiaccio incantato.   Fu costruita nel 1865 in sostituzione a un tracciato di origine medievale che veniva utilizzato per il trasporto dei minerali dalle miniere delle valli bergamasche. I minatori erano spaventati dai paesaggi a strapiombo sul fiume Dezzo su cui si affaccia il passaggio, per questo la strada conquistò il nome di Via Mala. Oggi, però, questo spazio affascina i visitatori con la sua bellezza senza tempo e con le scenografiche cascate di ghiaccio durante brevi periodi in inverno.  Uno spettacolo di meraviglia naturalistica, protetto dalla zona d’ombra in cui si nasconde questo tracciato, dove affiorano stalattiti, stalagmiti, piccole cascate glaciali e sculture di ghiaccio che sono fragili e temporanee e, per questo, ancora più preziose. Per ammirarle bisogna raggiungere Colere, a poco più di 1000 m sotto la cima della Presolana, in provincia di Bergamo. Qui, si può parcheggiare l’auto dopo la terza galleria della Strada Provinciale SP294 della Val di Scalve in prossimità di un grande parcheggio vicino a una casa cantoniera, e proseguire a piedi lungo la Via Mala.  La prima parte è lunga 1 km, protetta da parapetti e dotata di cannocchiali lungo il percorso per ammirare il panorama, che culmina, per i più avventurosi, sulla passerella a strapiombo sull’orrido. La seconda parte è più impervia e permette di addentrarsi tra i canyon per immergersi nel paesaggio e viverne ancora più da vicino la bellezza. Qualunque sia la stagione, questo percorso regala emozioni!
Ph: I Mille

Rifugio Alpe Corte

Un rifugio adatto a tutti.
Rifugio Alpe Corte

Val Seriana: 5+1 spunti per scoprirla

Dalle porte di Bergamo, risalendo il corso del fiume Serio, questa valle custodisce un caleidoscopio di paesaggi, esperienze, arte, sapori ed emozioni tutto da vivere. 1) Lo spettacolo mozzafiato delle Cascate del Serio, la cattedrale vegetale del Monte Arera e i canyon della Val Vertova sono solo alcune delle bellezze naturali del Parco delle Orobie seriano. 2) Dalla pittura di Palma il Vecchio ad Alzano, a Clusone con il suo museo e la Danza Macabra, la Val Seriana è terra d'arte e fascino... non perdetevi anche Gandino e Casnigo, due gioielli tra i monti. 3) Tra i celebri seriani c'è anche il Moroni, pittore rinascimentale le cui opere si trovano nei musei di tutto il mondo. Scopritene i dipinti nella chiesa di San Giuliano ad Albino, suo paese natale. 4) Nel bicchiere Moscato di Scanzo e spumante Anesium. Nel piatto Scarpinocc, salame e prosciutto crudo, formaggi, biscotti al mais spinato, questi sono solo un assaggio della squisita tavola seriana. 5) Mountain bike, trekking e per i più grintosi anche ferrate e arrampicate. La Valle Seriana è anche sport... e non perdetela d'inverno, scegliendo tra piste da sci e snowboard, ciaspole e sci di fondo. 6) Un altro tesoro nascosto è la Val di Scalve: scopritela tra natura d'alta quota, antiche miniere e musei. Con l'arrivo della neve si aprono la pista di fondo di Schilpario e le discese internazionali di Colere.

Da Varzi al Monte Penice

Avventurati lungo un itinerario con più di 1000 m di dislivello, che sale costantemente senza strappi e offre sorprendenti viste panoramiche lungo tutto il percorso. Particolarmente suggestivo il tratto che costeggia Strada Costa Alpe, dove sono presenti alcune aree di sosta. Da Varzi (400 m) si percorre in salita il sentiero fino a Cascina Momarone (2.1 km, 569 m) dove si prosegue sulla carrozzabile attraversando Rosara fino a raggiungere Pietragavina (5.8 km, 735 m). Seguendo la SP 68 si giunge in breve tempo a Santa Cristina (7.5 km, 738 m) dove ha inizio la bellissima strada panoramica di Costa d’Alpe che va seguita per un lunghissimo tratto fino a raggiungere Monte Alpe (13.7 km, 1240 m). Una breve discesa porta al Passo delle Tre Strade (15.7 km, 1101 m), prima di iniziare l’ultimo tratto in salita fino alla vetta del Monte Penice (18.4 km, 1440 m). Partenza: Varzi, Piazza della Fiera Arrivo: Monte Penice Lunghezza: 18,3 km Difficoltà a piedi: Impegnativa Segnaletica: CAI 1 Tempi di percorrenza: 06:09 (hh:min) Periodo consigliato: Tutto l’anno in assenza di neve