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Trekking in Lombardia con i bambini

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11 rifugi del gusto

I rifugi del gusto in Lombardia sono molti di più. Qui gli 11 dove fare una pausa golosa sopra i 2.000 metri!
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Lombardia: la primavera arriva in città

Sbocciano i fiori di primavera sui balconi, le terrazze, i davanzali e nei giardini delle città e dei paesi lombardi 
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Tavernola Bergamasca

Il comune di Tavernola Bergamasca è situato sulla sponda occidentale del lago d’Iseo e, grazie al suo influsso termoregolatore, gode di un clima mite: fresco in estate e temperato in inverno. Di fronte a sè ha un paesaggio mozzafiato -  il lago con i suoi mille colori, Montisola e il Monte Guglielmo - che in ogni momento della giornata muta nella scala cromatica, sottolineando eventi meteorologici anche molto lontani. Il colore del lago, quello del cielo e delle montagne, la direzione del vento e l’increspatura delle acque, i suoni percepiti e le variazioni di temperatura fanno del paesaggio un fidato elemento di previsione. Il territorio presenta pochi spazi per le nuove edificazioni, dal lago ci si inerpica immediatamente sulle colline e poi sulle montagne e questo comporta una salvaguardia naturale all’urbanistica. Il torrente Rino attraversa il territorio dividendolo al centro e separando da una vallata le diverse frazioni (Bianica e Gallinarga da una parte, la più recente Cambianica dall’altra). Le prime testimonianze storiche rinvenute sul territorio, precisamente una serie di sepolture, risalgono all’epoca longobarda, databili attorno al VI secolo. Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epoca medievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. Nel XV secolo, il borgo si sviluppò ulteriormente grazie all’arrivo della dominazione veneta, che diede nuovo impulso ai traffici con le altre zone lacustri. Negli ultimi decenni il paese ha cominciato a rinverdire i propri fasti grazie all’industria turistica, che può contare su attività commerciali volte alla valorizzazione del territorio. Notevole importanza rivestono la pieve romanica di San Pietro, risalente al XIII secolo, al cui interno si possono ammirare gli affreschi del Romanino, e la chiesa barocca edificata nel XX secolo nel cuore del paese, dedicata al patrono del paese Santa Maria Maddalena. Merita menzione anche Villa Fenaroli che, risalente al XVI secolo, possiede un ampio parco botanico dotato di parecchie specie rare.

Infopoint Valseriana e Val di Scalve

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Infopoint Valcavallina

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Infopoint Val Brembilla

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Tour in A35: Romano di Lombardia

La Rocca di Romano di Lombardia. Uscita A35 Romano di Lombardia
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A35: Le cicogne nella bassa bergamasca

Tornano le cicogne dopo 100 anni nella bassa bergamasca
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Castello di Grumello

Affacciato su una parete dalla quale domina l’intera vallata, il Castello di Grumello rappresenta un raro esempio di castello gemino.
Castello di Grumello

Le torri e le case medievali di Riva di Solto

Il borgo di Riva di Solto conserva numerosi edifici medievali, sia civili sia fortificati. Si contano quattro torri, tra cui quella di via Torre: l’edificio, tuttora in ottimo stato, sorgeva all’esterno del paese in posizione strategica vicino al lago. Fu costruito nel XIII secolo con bozze di argillite di Riva di Solto, di cui alcune lavorate a bugnato, disposte in corsi paralleli e legate da malta. L’accesso avveniva dalla porta archivoltata sul fronte est, posta a circa 2,50 m dal piano stradale, cui si saliva tramite una scala lignea rimovibile; all’ultimo piano a sud si apriva una finestra per l’avvistamento sul lago, mentre sugli altri lati vi erano le feritoie. La torre faceva parte di un piccolo nucleo fortificato costruito a metà del XIII secolo: del muro di cinta del fortilizio si conserva una porzione lunga oltre 20 m (sul fronte est di via Torre), la cui parte originaria (la più vicina al piano stradale) è in bozze bugnate di alto livello tecnico-esecutivo. Altre due torri si trovano all’interno dell’abitato (nella proprietà privata di vicolo Cavalli 4 e in vicolo Rossetti), a ridosso del lago e molto ravvicinate fra loro, originariamente destinate ad abitazioni e poi distrutte nel XV secolo dai Veneziani. Era invece funzionale alla difesa del borgo l’edificio fortificato di via Montagnola (visibile a ovest sul lungolago) costruito a mezza costa oltre il torrente di San Rocco. Nel borgo vi sono numerose costruzioni civili edificate tra XII e XIII secolo: entrando in ogni vicolo si potranno scorgere le case medievali ancora oggi in uso. Tra i complessi più significativi si segnalano la casa di via Porto 4 (angolo via Torre), che presenta al piano terra due abitazioni di XII-XIII secolo, successivamente unite da un archivolto in calcare bianco, e rialzate fino al secondo livello. Sul fronte ovest di vicolo Crescini 5, al centro del borgo, è osservabile una delle case meglio preservate: la muratura in blocchi calcarei perfettamente squadrati legati da malta segnata da precise stilature (tracce nella malta) è costruita tra XII e XIII secolo assieme al portale archivoltato. Procedendo verso ovest, in vicolo Fonteno 4, si incontra una casa realizzata in grosse pietre squadrate e bugnate con due portali architravati (uno tamponato e l’altro ancora in uso) con l’originaria trave lignea del XIII secolo. Lungo il fronte lago (via del Porto 68/78), sono visibili diversi edifici dalla fine del XII secolo fino al XIV secolo, sopravvissuti per un tratto lungo oltre 30 m. Al civico 70 sorge l’edificio più antico, con due ingressi archivoltati gemelli al piano terra attribuiti del XII secolo (oggi intercettati dal grande portale); successivamente fu costruito il complesso al civico 68, con due ingressi archivoltati gemelli che portano a un unico ambiente, e un ingresso architravato (nei pressi dell’accesso attuale) che conduceva ad un altro vano. In ultimo fu realizzato il civico 76, lasciando un corridoio di accesso ai broli retrostanti (oggi occupato dal portone civico 74): il complesso aveva due ingressi archivoltati gemelli e un portale architravato, da cui, tramite un corridoio, si accedeva alla scala sul retro per salire ai piani alti. Questi edifici sul fronte lago avevano funzione commerciale: al piano terra si trovavano le botteghe, mentre la zona residenziale era al primo piano; altre strutture con funzione commerciale si conservano in vicolo Ruggeri (civico 1) con archivolti gemelli in travertino e porta architravata (oggi di restauro). L’edificio a chiusura dell’insediamento medievale si trova in via del Porto 107, tra la Villa Martinoni (XVII secolo) e la chiesa di San Rocco (1530): dietro il complesso fortificato di recente restauro, se ne trova un altro posto su più livelli con portali al piano terra e triplo ordine di finestre costruito nel XIV secolo.   Federica Matteoni
Le torri e le case medievali

Le case medievali di Solto Collina

Solto Collina conserva numerosi edifici di epoca medievale distribuiti nelle antiche contrade sorte in epoca medievale: sia gli edifici fortificati sia le abitazioni sono ancora oggi abitati e mantengono esternamente l’aspetto originario. In contrada Castello, a nord-est del borgo, si trova l’originaria residenza dei Signori di Solto: la prima menzione del castello risale alla metà dell’XI secolo e in un documento del 1564 è citato come Castello de Columbis di Solto; nel XVI secolo qui si tenevano le riunioni comunali di Solto, Riva di Solto e Uniti. Il castello (oggi dimora privata) sorge su una piccola altura nel centro del paese: l’attuale ingresso, in Via Castello 24, è costituita dal portale in pietra simona con stemma araldico e mascheroni. Dalla zona sud di Via Castello, ove la strada si biforca, è ben visibile la parte antica del complesso, formata da due edifici (di diversa altezza) in pietra calcarea locale e cantonali in grossi blocchi ben lavorati. Queste strutture di difesa, con feritoie e finestre archivoltate per l’avvistamento, risalgono al XII secolo. Successivamente fu aggiunto un terzo complesso a nord (visibile dal cortile), con ampio portale d’accesso con data incisa 1436, periodo in cui l’edificio era usato come residenza e non più con funzione difensiva. Sempre in contrada Castello, nei pressi della parrocchiale dove un tempo sorgeva la pieve, si trova l’edificio più antico del paese: la “Casa dell’arciprete” (così come attestato dalle fonti del XV secolo) che conserva interamente le murature del XIII secolo, ad eccezione dell’avancorpo ovest del XVI secolo. La casa si articolava su due livelli, con solaio e loggia in legno: al piano terra (a ovest) si apre un portale archivoltato ancora oggi in uso e al primo piano, dietro il ballatoio ligneo, una porta architravata. A sud e a nord si conservano feritoie e finestre oggi tamponate che proteggevano l’abitazione verso la collina e verso il borgo. Nel XV secolo la casa fu circondata da un recinto cui si accedeva attraverso la stretta porta con monolite ribassato visibile a ovest. Nella contrada Canzanico, oggi centro del paese, si trovavano le residenze della famiglia Foresti, attestata dai documenti dal XIV fino al XVIII secolo. La torre Foresti, in Via Fantoni 3, risale al XIII secolo: fu costruita con bozze di calcare grigio di Zorzino e al secondo piano si conserva ancora una feritoia. Nel XIV secolo l’edificio fu sopraelevato fino al terzo piano e fu dotato di finestre con archivolto acuto; la torre fu poi abbassata nel 1428 per volere dei veneziani, nuovi signori del Sebino. Sempre in contrada Canzanico, in Vicolo dell’Orsolino, si trovano murature del XIV secolo: superato il vicolo si accede al retro della torre Foresti, dove si possono ammirare le murature e le aperture medievali. Dopo il XV secolo fu costruita la Casa Foresti (in Via Fantoni 5) su cui si apre un bel portale archiacuto che dà accesso alla corte interna; in facciata si trova un’edicola con l’Assunzione di Maria coi santi Giuseppe e Pietro, del 1868. Nella zona sud del borgo si incontra la contrada Sconico, al centro della quale (Via Sconico 32) sorge un palazzetto del XIII secolo in pietre calcaree ben lavorate, con al piano terra due portali (oggi si conservano solo gli stipiti) e finestre archiacute. A lato di questo edificio c’è un bell’archivolto acuto del Trecento, in calcare bianco che doveva appartenere a una residenza signorile. Oltre Sconico si sviluppa la contrada Dosso, così chiamata perché rialzata rispetto alla zona circostante. Nel 1394 è citato il castro del Dosso (poi documentato nel 1448 come fracto ovvero distrutto) oggi da identificare nella casa-forte di Via Dosso 13: questo complesso di ampie dimensioni, oggi restaurato, costituiva un punto di difesa di Solto verso sud. Lungo la strada che conduce al complesso sono osservabili portali archivoltati del Cinquecento (in Via Dosso 15 e 21), periodo in cui si espanse questa contrada.   Federica Matteoni
Le case medievali di Solto Collina