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Fioriture estive al Passo di Valsecca

Affascinante tratto del Sentiero delle Orobie bergamasco
Fioriture estive al Passo di Valsecca

La verde campagna di Pumenengo

Itinerario in campagna, per tutte le stagioni
La verde campagna di Pumenengo

L'anello di Cima Carnet

La partenza avviene dal parcheggio alle porte di Rusio (921 m), frazione di Castione della Presolana (BG). Fatti cento metri si è presso il ponte e di fronte al ristorante "Al Mulì da Romì".   Senza varcare il ponte si prende a salire per la stradetta sterrata (vedi indicazioni CAI per rifugio Olmo 317 e 318).Dopo poche centinaia di metri, a destra troviamo un secondo ponte che porta nella forra (CAI 318).Su questo sentiero in breve si giunge al “Puntesel” che riporta sull’altra riva del torrente. Da qui in avanti si entra nel canyon, un fondovalle bagnato da limpidissime acque.Si passa, trascurandola, la deviazione per la Baita Bares, per giungere a un passaggio su roccette che, a destra, portano ad alzarsi dal fondovalle.Superato il balzo, il sentiero prende quota nel bosco della Pisterla e raggiunge la presa d’acqua captata dalle falde della Pisterla (1.360 m, 1 h 45’ dalla partenza). Si prosegue sino a uscire dal bosco e incrociare la gippabile di servizio alle malghe. Siamo sulla via del Latte.Qui si lascia il sentiero 318 per piegare a sinistra, percorrendo il breve tratto che porta a Malga Presolana (1.538 m, 2 h 15’ dalla partenza). Si riparte per la traversata che porta alla Malga di Campo avendo a destra i pendii della Cima di Bares e a sinistra la pineta e i pinnacoli di Cima Carnet.Un laghetto annuncia l’arrivo a Malga Campo, punto di incontro di vari sentieri (1.520 m, 25’ da Malga Presolana).Sul segnavia 317 si prosegue la discesa, percorrendo la cementata che volge a Sud sino a incontrare la Malga Pozzetto e poco oltre sulla sinistra la scorciatoia per Rusio. Fiancheggiata una stalla con penzana, ci si abbassa ancora, sbucando nuovamente sulla stradetta nei pressi dell’indicazione “Rif. Olmo”.Lasciatala alle spalle, in breve si è al bivio con la stradetta per la chiesetta di San Peder e si conclude la discesa su Rusio passando per la località Priora dove si incontra la centenaria santella dedicata al Sacro Cuore di Gesù.In breve si divalla al ponte e al vicino borgo di Rusio si conclude la scarpinata. Ulteriori informazioni: CAI Castione – info@castione.it
L'anello di Cima Carnet

Il giro dei campioni

È un’appagante escursione attorno al Monte Campione e Monte Campioncino. La partenza avviene dalla località Cimalbosco al curvone che ospita la “Baracca Rossa” e il rifugio Cimon della Bagozza.   Siamo a circa 1.600 metri di altitudine, 7 km a monte di Schilpario, sulla strada statale per il Passo del Vivione. Dal rifugio Cimon della Bagozza si segue la stradetta cementata CAI 428 che porta verso il Passo Campelli. Si percorre lo sterrato in direzione della Malga Campelli di sotto (1.640 m), e, lasciatala alla nostra sinistra, si raggiunge il pianoro ove è collocata la Madonnina dei Campelli (40’ dalla partenza).Per ammirare da vicino il laghetto dei Campelli si seguono le indicazioni del segnavia CAI 417, si attraversa lo spiazzo erboso e si raggiunge, in discesa, il piccolo lago (1.680 m, 10’). Soddisfatta la curiosità, si ritorna sulla stradetta per il Passo Campelli, preceduta dalla Malga Alta dei Campelli (1.800 m), per allungarsi sino al Passo dei Campelli (1 h 30’, 1.890 m), racchiuso fra il monte Campione e la Cima di Mengol. Si scollina per prendere subito a sinistra, in salita, la stradetta che porta al nuovo rifugio Campione, a Schilpario.Il giro prosegue seguendo i segnavia CAI 159 che portano al vicino Passo di Erbigno (1.990 m), intagliato nella costa che collega il Monte Campione al Monte Cuel, immediatamente a settentrione del passo. Si scollina per una decina di metri e una indicazione su un masso dice di piegare a sinistra. Qui parte il tratto che taglia il versante nord del Monte Campione, sbucando nei pressi delle ex miniere di barite poco sotto il rudere della miniera di Giovo (2.007 m, 30’). Si divalla ancora su sentiero seminascosto dalle alte erbe e in breve si è sul sedime della strada tracciata per l’utilizzo minerario. Con questa si scende al Passo del Giovetto (1 h 15’ da Malga Campione). Ora ci aspetta una piacevole discesa su stradetta con moderata pendenza. Si ripassa dalla Baita Alta di Campelli, dallo spiazzo della Madonnina e dopo un’ora e mezza dal Passo del Giovetto, siamo arrivati al rifugio.  
Il giro dei campioni

Dall'Alpe Corte al Rifugio Laghi Gemelli

Itinerario fra le cime bergamasche, alla scoperta degli splendidi Laghi Gemelli
Dall'Alpe Corte al Rifugio Laghi Gemelli

Dal Rifugio Laghi Gemelli al Calvi

Per rifugi e laghetti panoramici, in questo affascinante percorso a ridosso delle Orobie bergamasche
Dal Rifugio Laghi Gemelli al Calvi

Da Cusio al Rifugio Benigni

Percorso fino al Rifugio Benigni, balcone panoramico naturale
Da Cusio al Rifugio Benigni

Da Carona al Rifugio Longo

Itinerario in Alta Valle Brembana, nel Parco delle Orobie Bergamasche
Da Carona al Rifugio Longo

Fra laghi e rifugi del Diavolo

Partendo da Carona in Alta Valle Brembana, conviene parcheggiare a monte del paese (via Carisole), laddove, nei pressi di un ampio tornante, si stacca dalla strada (segnavia 210) la gippabile che sale al lago del Prato (1.650 m), dove si sdoppia con quella che continua per il Lago di Fregabolgia, servendo il rifugio Calvi.     Si imbocca questa stradetta e in breve si giunge alla frazione di Pagliari (1.313 m). Si attraversa il borgo e, salendo lungo la carrareccia, si transita ai piedi della cascata che scende dalla Valle Sambuzza. La strada prosegue in freschi boschi e allungandosi verso il Lago del Prato (1.650 m; 1 h 30’). Qui si prende a sinistra il segnavia 224, direzione Rifugio Longo. Alcuni tornanti aprono su grandi vedute sul Pizzo del Becco, poi inizia una lunga traversata sotto il Monte Masoni. Basterà ancora un’oretta di piacevole camminata per raggiungere il rifugio (2.026 m; totale 2 h 30’).Da qui si riparte, salendo con il segnavia CAI 246 al lago del Diavolo (2.142 m, 20’ dal rifugio). Poi si prende la salita alla Selletta che raggiungiamo dopo tornantini e passaggi su pietraia. Siamo ora di fronte ai Pizzi del Diavolo, del lago Poris, del Grabiasca e alla lunga costiera del Monte Cabianca. Laggiù, sui pascoli, brillano il lago Rotondo e il rifugio Calvi, nostri prossimi obiettivi.La discesa è lunga, dapprima, verso Nord, poi dopo una decisa piega a destra si scende sino a toccare la baita vecchia dell’Armentarga e successivamente si attraversa il fiume Brembo che solca la Val Camisana. La discesa prosegue ora sul lato opposto, solcando una sorta di giardino botanico naturale e attraversando alcuni dossi rocciosi. Eccoci al piccolo sbarramento davanti al lago Rotondo e al rifugio Calvi (2.015 m, 2 h dalla Selletta).Dopo la pausa si riparte, stavolta per costeggiare il lago Fregabolgia (CAI 225) sino alla diga e, superatala, via con la discesa sino al Lago del Prato, dove ritroviamo il bivio per il rifugio Longo. Si continua per i Dossi, per la cascata e per il borgo di Pagliari, ed eccoci alla macchina. Per ulteriori dettagli: CAI Alta Val Brembana - tel. 0345 82244
Fra laghi e rifugi del Diavolo

Dal Rifugio F.lli Longo al Rifugio F.lli Calvi

Permette di collegare il rifugio F.lli Longo con il rifugio F.lli Calvi e rappresenta un’alternativa alla quinta tappa. Lasciato il rifugio F.lli Longo (2.026 m), ci si incammina lungo lo sterrato e in poco tempo si risale lo sbarramento artificiale della diga del Diavolo (2.143 m). Nell’attraversare la diga non si può fare a meno di soffermarsi a osservare l’imponente mole del monte Aga, con le sue scure pareti che scendono fino a lambire le acque del lago. Oltrepassato lo sbarramento, si prende a salire per un sentiero inizialmente poco evidente. Il percorso, indicato con frequenti segnavia, si snoda attraverso macchie d’erba e macereti. Un tratto in diagonale inciso nella montagna e un breve strappo finale consentono di giungere al passo della Selletta (2.372 m – 1h dalla partenza). Non si può certo restare insensibili al panorama che ci offre: di fronte a noi si distende l’intera conca del Calvi circondata da numerose cime. Su tutte domina il Pizzo del diavolo di tenda, considerato dai bergamaschi un piccolo Cervino, seguono nell’ordine il Pizzo Poris e i monti Grabiasca, Madonnino e Cabianca, mentre più in basso, in una posizione privilegiata, poco distante dal lago Rotondo, si scorge la costruzione del rifugio F.lli Calvi, meta finale della nostra tappa. Dal passo si prosegue attraversando in piano una grossa pietraia, dopodiché si inizia a scendere lungo il pascolo aperto e, guidati dai segnavia, a quota 2.125 metri s’incontra la più in quota delle baite: Armentarga. Si riprende la marcia in piano e, dopo una breve discesa, si raggiunge la seconda baita (2.073 m). Attraversato un torrente si risale leggermente, quindi, nuovamente in discesa, si scende sul fondo di una valle incassata, poi, con breve salita si attraversa una costa, passando nei pressi dei ruderi di una baita. Attraverso un sentiero, ora più marcato, si digrada mentre lo sguardo è attratto dalla mole del monte Grabiasca e da alcune cascatelle formate dall’appena nato fiume Bremboche si supera con un ponticello in legno (2h 15’ dalla partenza). Incontrate le baite Poris (1.988 m), il tracciato diviene pianeggiante, poi, muovendosi fra radi larici, con alcuni brevi saliscendi, arriva sul bordo del lago Rotondo (1.972 m), in corrispondenza di un piccolo sbarramento artificiale. Ora, con breve salita, non rimane che raggiungere il rifugio, ormai visibile sull’opposto versante.  
Dal Rifugio F.lli Longo al Rifugio F.lli Calvi

Monte Aga

Lasciata l’auto a Carona si raggiunge con comoda strada il rifugio Longo (possibilità di navetta) da cui, passando vicino al bellissimo lago del Diavolo, ci si porta al passo della Cigola. Da qui l’evidente cresta conduce salendo verso destra alla panoramica cima del monte Aga: la vista spazia a 360°, dal Bernina a tutte le cime della conca del Calvi!Per la discesa è possibile ora continuando sulla cresta opposta a quella di salita che, con qualche passo di facile arrampicata, porta verso il passo Selletta (raggiungibile comodamente anche dal Longo, per quanti volessero evitare la cima). Piegando verso il rifugio Calvi ci si addentra in un pianoro disseminato di massi su cui, aggirandosi e cercando i più grossi e lisci di loro, è possibile ammirare le incisioni rupestri. Alcune di esse risalgono ai celti, che consideravano le sorgenti del Brembo un luogo sacro. L’abitudine ad incidere una propria traccia nei blocchi è continuata però nei secoli, camminando pochi passi è quindi possibile passare da disegni ottocenteschi a incisioni medievali!
Monte Aga

Al Rif. Campione da Fondi di Schilpario

Questa che presentiamo è una facile e classica proposta, che rappresenta un notevole valore ambientale e paesaggistico che richiama spesso gli ambienti dolomitici. È una gita sicura, da tenere presente quando altrove c’è una situazione di pericolo valanghe. Tutto questo lungo un itinerario alle falde delle più «dolomitiche» delle montagne bergamasche, che in inverno esaltano maggiormente il loro aspetto. Salendo si segue la strada per il passo del Vivione, approfittando magari di tagliare qualche tornante transitando per prati e in circa un’ora e 20 minuti si raggiunge la Baita Cimalbosco, e il Rifugio Cimon della Bagozza, ricavato in un edificio che ospitava i minatori e dove si può ammirare il bel panorama sul gruppo calcareo della Presolana. Qui si abbandona la strada del passo del Vivione per prendere la traccia della carrareccia che sale verso il passo dei Campelli, alla Malga Campelli di Sotto e alla Malga Campelli di Sopra. In una ventina di minuti si raggiunge il Passo dei Campelli, che si affaccia panoramico sulle Alpi della Valle Camonica e sull’Adamello, e proseguendo ulteriormente si arriva al Rifugio Campione, nostra destinazione. Da qui, dove consigliamo una sosta per il pranzo, si può salire sul Monte Campioncino 2050 m o alla vetta del Monte Campione 2150 rispettivamente in 30 minuti e 1 ora sempre con ciaspole o sci d’alpinismo.
Al Rif. Campione da Fondi di Schilpario