Ho trovato 342 risultati per Ponte di San Michele

Cosa vedere sulle montagne lombarde

Cosa visitare in Lombardia: guida ai luoghi e alle località più importanti.
Cosa vedere sulle montagne lombarde

Il Monte Penice in bici

Un emozionante percorso in bici dalla pianura fino alla vetta
Il Monte Penice in bici

Miniera Costa Jels (BG) e dintorni di Oneta

La Miniera di Costa Jels a Gorno è senz’altro un punto di partenza per un’affascinante visita in miniera. Un tempo il territorio era luogo di estrazione di minerali metalliferi (piombo e zinco) ed era un crocevia molto trafficato.Per gli appassionati ed anche i più curiosi il Museo Minerario di Gorno dispone di centinaia di oggetti, documenti, foto dell’attività di miniera a testimonianza della dura vita dei minatori dove è possibile ammirare le attrezzature, i materiali e gli esplosivi utilizzati per l'estrazione al museo; persino l'ufficio della tecnologia mineraria e il laboratorio chimico. L’affascinante mondo dei minatori non è il solo punto di forza di Gorno; infatti nelle numerose contrade è possibile scorgere angoli caratteristici e tracce, testimoni fedeli dell’antico passato rurale. La forte devozione è testimoniata dalla presenza di ben nove chiese, tra le quali spicca la Chiesa Parrocchiale di San Martino, all’interno della quale possiamo ammirare numerose opere d’arte di artisti locali.  Si continua tra boschi, prati e punti panoramici fino all'antico borgo di Peròli, Basso e Alti; nel passaggio da notare la chiesa della SS. Trinità, la fontana "Carpela", il tempietto di Casa Conti. Peròli Bassi è caratterizzato dalle antiche case torrette dei "Ghibellini", che nel Medioevo erano i minatori di Gorno.  L’itinerario proposto prevede un tour guidato alla scoperta del Pozzo Zay, la Vecchia Laveria Valle del Riso di Oneta: l'impianto di flottazione è una delle poche testimonianze rimaste dell'antica attività, la sua costruzione (1914) fu promossa dall'Inglese Crown Spelter che, insieme alla Vieille Montagne belga, possedeva la maggior parte delle miniere nell'alta valle della Seriana in quel periodo. Qui piombo e zinco venivano frantumati, macinati e flottati con acque e acidi separando il metallo dal resto dei detriti. Alla sua inaugurazione, l'impianto aveva una capacità di 120 t/giorno.  Il caratteristico Ponte di Cavlera con le condotte d’acqua che alimentavano la centrale idroelettrica nel cuore della terra. Per terminare con Il Palace, abitazione del direttore delle miniere. Il Museo Enografico rappresenta la “perla” di Oneta con una superficie di 450 mq, ospita spazi riservati all’etnografia, all’attività mineraria e alcuni laboratori scientifici.Elettromagnetismo, effetti del suono e sui gas, trasmissioni dove le scolaresche potranno essere parte attiva dell’esperimento. Oneta vanta di tante attività da poter fare durante tutto l’anno, si va dalla tranquilla scampagnata adatta a chiunque, all’escursione riservata ad utenti più esperti ed allenati, ma anche a percorsi percorribili in mountain-bike. Durante il periodo invernale sono molti gli escursionisti che amano cimentarsi con lo sci alpinismo.  

Itinerario alla scoperta di Menaggio

Itinerario storico attraverso gli scorci più suggestivi del borgo lariano
Piazza Garibaldi

Gera d'Adda: leggende che scorrono tra Adda e Milano

Tra il fiume Adda e la Martesana i luoghi raccontano la storia e l’operosità della Lombardia
Gera d'Adda: leggende che scorrono tra Adda e Milano

Tra Vigevano e Mortara

Itinerario alla scoperta del territorio pavese. Questo percorso, che inizia con le bellezze dalla città di Vigevano, si muove nella Lomellina nord-orientale, sulla sponda destra del fiume Ticino. Da qui si prosegue verso i paesaggi pianureggianti della pianura padana, dove incontriamo bellezze quali il Castello di Cassolnovo ed, infine, la città di Mortara, classica tappa sul tracciato dell'antica Via Francigena. L'itinerario inizia e termina alla stazione di Vigevano. Dalla stazione ci dirigiamo verso il centro e poi al cimitero, dove alle spalle di quest'ultimo, comincia l'itinerario provinciale L1, che prende avvio dalla centrale idroelettrica. Dopo un primo tratto sul fianco del canale che alimenta la centrale, l'itinerario prosegue su strada di campagna sino a Cassolnovo. Su strade secondarie l'itinerario ritorna sterrato dalla frazione di Villanova. Dal castello di Villanova si prosegue fino a Mortara sempre su strade in buona parte sterrate. Dal centro di Mortara si raggiunge Sant'Albino, su itinerario protetto, e poi per qualche centinaia di metri si percorre la provinciale in direzione di Pavia. Percorrendo a destra la strada vecchia per Gambolò si raggiunge Casoni del Peri, dove andiamo a sinistra sino a Cattanea da dove prendiamo la Via della Morsella per raggiungere la periferia di Vigevano.  ITINERARIODistanza: 48.6 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: +244m, -243 m (Pendenza max: 10.3%, -8.0% Pendio medio: 0.6% - 0.6%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB e ibridaDurata media: 4 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Castello sforzesco a VigevanoNato su una precedenza di età longobarda (VII-X secolo), deve la sua trasformazione in residenza a Luchino Visconti nel XIV secolo. Viene ristrutturato verso la fine del '400 da Bramante al tempo di Ludovico il Moro.Geolocalizzazione su mappa: 45.3163, 8.85688 Piazza Ducale a VigevanoLa sua costruzione iniziò nel 1492 per volere di Ludovico il Moro come anticamera del Castello. La facciata curva della cattedrale, invece, venne disegnata e realizzata dall'architetto Juan Caramuel Lobkowitz nel 1680. Geolocalizzazione su mappa: 45.31728, 8.85814 Castello di Villanova a CassolnovoL’edificio attuale a pianta quadrilatera con quattro torri angolari e gli edifici rustici, sono risalenti in gran parte alle trasformazioni sforzesche. Il castello in origine era dotato di fossato e ponti levatoio.Geolocalizzazione su mappa: 45.36445, 8.7502 Basilica di San Lorenzo a MortaraCostruita in stile gotico lombardo fra il 1375 e il 1380, all'esterno presenta una facciata in cotto.L'interno è ricca di opere d'arte e di un notevole presepe di sculture lignee, opera di Lorenzo da Mortara.Geolocalizzazione su mappa: 45.25208, 8.73837  Abbazia di Sant'Albino a MortaraLa chiesa-abbazia fu fondata nel V secolo. Il lato destro del catino absidale ospita affreschi datati 1410 e firmati da Giovanni da Milano.Geolocalizzazione su mappa: 45.24635, 8.7529
Tra Vigevano e Mortara

In bicicletta da Col d'Anzana alla Val Fontana

Quota massima 2420 mDislivello totale della salita 880 mDislivello totale della discesa 1450 mLunghezza complessiva delle salite 7,5 kmLunghezza complessiva delle discese 12,7 kmLunghezza complessiva dell’itinerario 20,2 kmTempo di percorrenza 5 - 6 hPedalabilità 90% L’itinerario, quasi tutto su single trail, è il primo tratto di un percorso  molto  più  lungo  che  una  volta  completato  darà  ai  bikers  la  possibilità  di  partire  dalla  Svizzera  percorrendo  tutta  la  Valtellina  in  quota  lungo  le  Alpi  Retiche  e  arrivare  finalmente  al  Lago  di  Como.  La  partenza  è  dalla  Val  Saiento,  laterale  della  Valposchiavo  (Grigioni).  Si  sale  fino  al  Col  D’Anzana,  che  segna  il  confine  tra  Svizzera  e  Italia  e  che  si  può raggiungere anche dalla Provincia di Sondrio partendo da  Bianzone  attraverso  la  strada  che  sale  prima  a  Nemina  e  poi,  diventando  sentiero,  fin  sotto  il  colle  stesso.  L’attraversata iniziale, che corre lungo il tracciato militare del Sentiero  Italia  fin  sopra  Prato  Valentino,  permette  di  ammirare  un ampio panorama verso sud che abbraccia la catena delle Orobie  Valtellinesi  e  della  Media  Valtellina.  Alla  nostra  de-stra lasciamo prima il passo di Meden e poi i contrafforti che scendono dal Monte Combolo e dal Monte Calighe per arrivare sopra gli impianti sciistici di Teglio. Nella seconda parte invece  ci  si  addentra  nella  solitaria  e  profonda  Val  Fontana  per poter poi scendere a valle. Si parte in salita su strada sterrata dal parcheggio auto di Pescia Bassa a quota 1810 m. Poco dopo il rifugio Anzana (2050 m) si prende sulla sinistra il sentiero ben tracciato che porta al Colle, ma che è solo in parte pedalabile. Dal Col D’Anzana (2233 m) si scende di alcuni metri (bacheca con mappa e indicazioni – segnavia n. 301). Sulla destra parte il sentiero che aggira  il  Monte  Cancano,  transita  sotto  il  passo  di  Meden  (2440 m), raggiunge gli impianti sciistici di Prato Valentino, da cui si può scendere su strada fino a Teglio, e imbocca un ripido tratto sotto il Dosso Lau (quota 2020 m) arrivando a Verdomana (1521 m). Si va a destra su sterrata (segnavia n. 302) attraversando la Val Rogna fino a raggiungere la località di Dalico (1465 m) sulla Costa di San Gaetano percorrendo un sentiero tra i boschi. Incrociamo la strada che sale da valle e, sempre verso ovest, imbocchiamo il lungo traverso su sentiero che si dirige verso nord e scende a Sant’Antonio in  Val  Fontana  (1253  m),  dove  ci  immettiamo  sulla  strada  che ci porta a Ponte in Valtellina. Clicca il link qui sotto per scoprire il prossimo percorso!

In bicicletta da Aprica alla Val Belviso

Quota massima 2320 mDislivello totale della salita 1550 mDislivello totale della discesa 1550 mLunghezza complessiva delle salite 18 kmLunghezza complessiva delle discese 16,5 kmLunghezza complessiva dell’itinerario 35,4 kmTempo di percorrenza 6 - 8 hPedalabilità 80% Questo itinerario si sviluppa interamente in una valle della Catena Orobica Valtellinese, l’ultima a oriente. La Val Belviso è lunga, profonda e stretta, ma percorrendola in quota su sentiero verso sud,  dall’Alpe Magnolta  fino  al  Passo  di  Venerocolo,  ci  appare  luminosa e ampia. Verso ovest dall’altro lato domina la sagoma del Monte Torena, ultima grande cima delle Orobie, che si riflette  nelle  acque  del  grande  lago  artificiale  che  riempie  il  fondo-valle. Arrivati al Passo che ci separa dalla Provincia di Bergamo, troviamo dei laghetti naturali incuneati tra le rocce e i dossi erbosi. La discesa corre su sentiero solo per un tratto iniziale e poi si svolge su strada sterrata lungo tutta la valle, sia costeggiando il lago sia passando sotto lo sbarramento. In località San Paolo ci attende il Rifugio Cristina per una piacevole sosta. Si parte dal parcheggio degli impianti sciistici della Magnolta e si prende la sterrata che sale a sinistra della funivia. Il segnavia indica la Malga Magnolta e il Passo Venerocolo. La prima metà dell’ascesa  su  sterrata  è  pedalabile,  poi  dalle  baite  di  Corna  Alta (1457 m) fino all’arrivo della funivia (1870 m), diventa molto  più  ripida  e  richiede  qualche  pezzo  a  spinta.  Tutto  questo  tratto  in  salita  risulta  molto  faticoso,  ma  durante  la  stagione  estiva  possiamo  usufruire  degli  impianti  di  risalita  in  funzione fino alla Magnolta. Qui, a quota 1940, la traccia diventa un sentiero  in  piano,  entra  nel  bosco  e  piega  decisamente  verso  sud imboccando la Val Belviso. Ci sono circa 13 km di pedalata su  sentiero  in  piano  o  in  leggera  salita,  passando  dalla  Malga Magnola  (1997  m)  e  attraversando  la  Valle  del  Latte  e  la  Valle  di Pisa, facendo attenzione a qualche tratto esposto. Dal Passo di  Venerocolo  (2314  m)  la  prima  parte  della  discesa  è  ripida  e  poco scorrevole fino all’imbocco della sterrata a quota 2000 m circa sopra Malga di Campo (1816 m). La discesa lungo il lago artificiale e poi lungo il resto della Val Belviso non pone ostacoli al divertimento. Il percorso termina più in basso con la risalita su strada asfaltata da Ponte Ganda (906 m) all’Aprica. Clicca il link qui sotto per scoprire il prossimo percorso!

Parco di Monza

A piedi, in bici, o in mongolfiera. Nel verde secolare del Parco di Monza lo sport è di casa. Scopri tutte le opportunità.

Nelle valli di Sant'Antonio

Boschi, valli e sentieri
Nelle valli di Sant'Antonio

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