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Oasi verdi a Milano

Dal Parco Sempione alla Montagnetta di San Siro. Scopri tutti i consigli per una pausa relax nelle oasi verdi di Milano

Castellaro Lagusello

Castellaro Lagusello: un borgo fortificato che si specchia nel suo laghetto a forma di cuore, dove godersi la tranquillità e la natura.
credits:@linoolmostudio

Museo Gallaratese per gli Studi Patri

Museo riguardante lo studio e la valorizzazione del territorio
Museo Gallaratese per gli Studi Patri

Valtellina in famiglia sulla neve

Neve, divertimento e paesaggi da favola tra le montagne più alte delle Alpi di Lombardia
@inlombardia - Valtellina in famiglia

In Val Alpisella dove nasce l'Adda

Il nostro itinerario ad anello, di 23 chilometri, parte dai laghi di Cancano e San Giacomo di Fraéle. Si raggiungono seguendo le indicazioni lungo la strada che da Bormio sale verso Livigno.   Occorre però deviare a destra all’altezza dell’abitato di Premadio e percorrere in auto una serie di tornan che conducono, dopo 13 chilometri, al passo di Fraéle. Continuiamo in auto e costeggiamo gli invasi a sinistra utilizzando la pista sterrata fino al parcheggio all’imbocco della val Pettini. La nostra pedalata comincia da qui, risalendo proprio la val Pettini, con i cartelli del Parco nazionale dello Stelvio a farci da guida. Dopo circa mezz’ora ci troviamo nelle gole della val Corta che, come dice il nome, si supera in breve tempo. Quasi all’improvviso e con una certa sorpresa per l’ambiente che incontriamo, ci addentriamo nella splendida piana dei pascoli di Trela. Alle spalle della malga dell’alpe ci dirigiamo a destra sul tratto più impegnativo del percorso, che attraverso un single track ci consente di guadagnare il passo di Trela. Da qui affrontiamo una piacevole discesa lungo la desolata val Pila in direzione di Trepalle (segnavia 136). Ci dirigiamo quindi a destra e, seguendo l’incassata valle del Torto, in poco tempo perdiamo quota verso la diga di Livigno. Prendiamo, svoltando ancora a destra, una bella sterrata (segnavia 138) in direzione del ponte delle Capre. In prossimità del rifugio Alpisella, in una posizione panoramica sull’invaso di Livigno, seguiamo le indicazioni per il passo Alpisella, risalendo per circa un’ora la ben tenuta strada militare. Una volta superato il passo si incontrano le sorgenti del fiume Adda. Dopo una panoramica e gradevole discesa eccoci di nuovo sulle rive degli invasi di San Giacomo e Cancano.Li costeggiamo a destra per un paio di chilometri fino al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto. Leggi le recensioni, commenta il percorso e scarica il tracciato GPX sul sito orobie.it
In Val Alpisella dove nasce l'Adda

Collegiata di S. Giovanni Battista

Il simbolo di Morbegno

Infopoint Campodolcino

Campodolcino, il cuore verde della Vallespluga!
Campodolcino, ponte romano

Il giro della Lomellina

Un territorio pianeggiante come quello lomellino mostra al visitatore un territorio occupato dalle coltivazioni, da un paesaggio uniforme, risultato dell'azione dell'uomo. Questa zona pianeggiante è famosa per la coltura del riso, infatti, lungo il percorso si possono osservare le numerose risaie, sino ad arrivare a Lomello, in cui sorge la Basilica di Santa Maria Maggiore, uno dei più eccellenti esempi di romanico lombardo. L'itinerario inizia e termina a Mortara. Partendo dalla stazione di Mortara ci dirigiamo verso Sant'Albino, proseguendo sulla strada di campagna a fianco dell'abbazia. Il percorso arriva sino a Cerniago e sempre su strada di campagna si arriva a San Giorgio di Lomellina. Arriviamo, poi, al ponte che ci introduce nel centro di Lomello. Retrocediamo su Strada Provinciale 133 fino al bivio di Cascina Bonaparte e proseguiamo per i campi, dove si arriva al castello di Scaldasole. Dal castello si prosegue per un breve tratto sulla Strada Provinciale 16 e poi si arriva alla cascina Gorana Nuova. Da qui si toccano in successione Dorno, Garlasco, Tromello e Remondò, sino a giungere a Mortara. ITINERARIODistanza: 65.6 km Profilo altimetrico: +137m, - 138m (Pendenza max: 4.1%, -2.9% Pendio medio: 0.4%, -0.3%) ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Le risaie della Lomellina Il territorio della Lomellina, un mosaico di acqua e di terra, è famosa per le sue risaie, grazie alla particolare conformazione del terreno, ricco di acque superficiali e poco profonde. Info utiliGeolocalizzazione su mappa: 45.16606, 8.77464 Il Castello di ScaldasoleIl castello si presenta con l'impianto tipico delle fortificazioni viscontee di pianura, con gli edifici che formano un cortile centrale rettangolare delimitato da torri angolari munite di merlatura esterna, di fossato e con un ponte levatoio all'ingresso.Info utiliGeolocalizzazione su mappa: 45.1251, 8.9092 Basilica di Santa Maria Maggiore a LomelloE' tra le più interessanti testimonianze del romanico lombardo, segnato dall'influenza dell'arte ottoniana. La chiesa fa parte di un complesso con battistero, costruito nella prima metà dell'anno 1000.Info utili: La chiesa è aperta dal 1 Aprile all'1 Novembre il sabato e la domenica dalle 15 alle 18. In settimana rivolgersi al custode in via Castrovecchio, 2. Per visite guidate: prolocolomello@yahoo.it.Per maggiori informazioniGeolocalizzazione su mappa: 45.12265, 8.79357 Castello di GarlascoDel castello di Garlasco, uno dei più importanti della Lomellina, sopravvive solo il torrione visibile alle spalle della piazza accanto a pochi resti di fondamenta e ad un'altra piccola torre.Info utiliGeolocalizzazione su mappa: 45.19665, 8.92279 Abbazia di Sant'Albino a MortaraLa chiesa-abbazia fu fondata nel V secolo. Il lato destro del catino absidale ospita affreschi datati 1410 e firmati da Giovanni da Milano.Info utiliE-mail: abbazia.santalbino@gmail.comGeolocalizzazione su mappa: 45.24635, 8.7529 Basilica di San Lorenzo a MortaraCostruita in stile gotico lombardo fra il 1375 e il 1380, all'esterno presenta una facciata in cotto. L'interno è ricca di opere d'arte e di un notevole presepe di sculture lignee, opera di Lorenzo da Mortara.Info utili: Parrocchia di San Lorenzo - Via S. Lorenzo, 1, 27036 Mortara PVTelefono: 0384-99772Geolocalizzazione su mappa: 45.25208, 8.73837
Il giro della Lomellina

Il centro storico di Clusane d’Iseo

Clusane, il cui toponimo potrebbe derivare da Clodius o da Chiusa, è situato sulla riva meridionale del Sebino. Comune autonomo fino al 1927, oggi è frazione di Iseo. È uno dei paesi a lago più antichi: insediamenti di comunità primitive fin dal Paleolitico sono testimoniati da tracce di attività palafitticole e ritrovamenti di punte di freccia e altri reperti. La zona fu abitata anche dai Romani, la cui presenza è rivelata dal ritrovamento di una lapide dedicata al dio Giove, oggi conservata al Museo Maffeiano di Verona, e dai resti di una villa nel centro storico del paese. Nel paramento in pietra sul lungolago si possono infatti distinguere una nicchia a pianta semicircolare affiancata su entrambi i lati da una serie di archetti ciechi forse pertinenti a un ninfeo. In base al vasellame rinvenuto durante scavi archeologici di emergenza, è possibile datare la villa al I-II secolo d.C. In questo stesso tratto di lago vi erano, in età longobarda, le riserve di pesca del monastero di Santa Giulia di Brescia. La prima menzione dell’abitato risale alla fine dell’XI secolo, quando i fratelli Aliprando e Alberto, appartenenti alla nobile famiglia longobarda dei Mozzi, donarono al monastero di Cluny la loro parte di una cappella dedicata ai santi Gervasio e Protasio che si trovava all’interno del castrum. L’atto fu firmato a Iseo il 12 luglio 1093 e comprendeva anche tutte le case, i terreni e le decime pertinenti alla donazione. I monaci si insediarono quindi nell’antico castello, costruirono un monastero fra 1112 e 1113, intorno al quale si raccolse una piccola comunità di contadini e pescatori. Nella prima metà del XII secolo Santi Gervasio e Protasio dipendeva dal monastero di San Paolo d’Argon; nel 1144 passò alla pieve di Iseo e il censo annuo era raccolto dal priorato di San Pietro in Lamosa di Provaglio d'Iseo, sotto il cui controllo passò definitivamente nel 1274. L'abitato di Clusane si costituì intorno al castrum che conteneva, oltre alla cappella, il primo nucleo di case. Tracce della fortificazione sono ancora visibili nel centro storico, racchiuso dalle vie della Chiesa vecchia, Molino, Castello e Ponta: in via della Chiesa vecchia vi è un arco in pietra che proteggeva la parte più elevata dell’insediamento, e in via Molino vi è la porta con antiporta. In questa via, dove probabilmente si trovavano i mulini segnalati nel Seicento, si riconoscono anche tratti di mura e basamenti di case medievali, e sono da segnalare le ville Mondella (XVII secolo) e Baroni (XVIII secolo) e il mulino moderno chiuso nel Novecento. Nel XIV secolo il comune di Clusane era amministrato dalla Quadra di Iseo. In questo secolo nacque la parrocchia, segnalata nel 1410, e all’esterno del borgo fortificato venne edificato il castello detto del Carmagnola , probabilmente ad opera della famiglia iseana degli Oldofredi. Fuori dalle mura, vicino al piccolo porto, vi erano le case dei pescatori. Nel 1517 la famiglia Sala, allora feudataria del castello del Carmagnola, costruì una chiesa dedicata a san Rocco nella zona della ”Ponta“. La chiesa parrocchiale fu gradualmente ingrandita nel corso dei secoli, fino all’Ottocento, quando furono aggiunte le due navate laterali, ma nel 1935 fu definitivamente abbandonata in seguito al completamento della nuova chiesa dedicata a Cristo Re: oggi l’edificio, completamente restaurato, è adibito ad auditorium. La fisionomia del paese cambiò nei primi anni del Novecento, quando fu aperto sulla riva del lago l'opificio della filanda Pirola e fu costruita la strada provinciale Iseo-Paratico. Si affermarono inoltre nuove forme economiche che trasformarono i pescatori in ristoratori grazie alla peculiare capacità di cucinare il pesce di lago, in particolare la tinca, pescata soprattutto nella zona a lago detta della “Foppa”, di fronte al paese. La maggior parte dei ristoranti fu costruita lungo la strada provinciale e nella parte verso la collina.   Angelo Valsecchi
Il centro storico di Clusane - ph: visitlakeiseo.info

Vimercate

Dal Museo del Territorio Vimercatese ai gioielli della piccola Oreno. Nel cuore della Brianza monzese, scopri che cosa visitare a Vimercate.
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Orio Litta e la Via Francigena

Un suggestivo percorso che unisce natura, fede e arte, da esplorare a piedi o in bicicletta
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Terme di Rivanazzano

Piscine, Spa, centro fitness, caffetteria e un residence per restare qualche giorno di più
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