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Corte Sant'Andrea e la Via Francigena

Storia e tradizione si uniscono lungo il tratto francigeno che attraversa il territorio lodigiano
Arco - Corte Sant’Andrea e la Via Francigena

Lecco in un weekend

Scopri Lecco in 48 ore, partendo dalle tracce di un romanzo senza tempo, i “Promessi Sposi”. Un racconto nel racconto

Dall'Abbazia di Chiaravalle M.se alla Basilica di Santa Maria in Calvenzano

La seconda tappa del Cammino dei Monaci si snoda lungo il percorso della Vettabbia, in direzione di Melegnano e Vizzolo Predabissi. Il tracciato, perlopiù su sede promiscua, con alcuni tratti di pista ciclopedonale, conduce, dopo aver attraversato il borgo di Chiaravalle e l'area industriale di Sesto Ulteriano, a Civesio. Da qui, con una breve passeggiata attraverso i campi, si arriva all'abbazia di Viboldone. Questa, fondata dagli umiliati nel XII sec., oggi animata da una comunità di benedettine, custodisce, nella sua architettura semplice e rigorosa, una ricca decorazione affrescata della seconda metà del Trecento, attribuita a Giusto de' Menabuoi e Michelino da Besozzo. La sosta successiva è a Mezzano, con l'Ossario dedicato alla Battaglia dei Giganti e la chiesetta di Santa Maria della Neve, quindi Pedriano e, infine, il centro di Melegnano. La città ha origini antiche - viene citata, nel 333 d.C., dall'Itinerarium Burdigalense perché collocata al IX miglio da Milano - ed è situata su un'altura nei pressi del fiume Lambro. Il castello Mediceo è l'architettura che fortemente caratterizza Melegnano: fondato da Matteo I Visconti, passa ai Brivio nel 1513, ma viene ceduto a Gian Giacomo Medici detto il Medeghino nel 1532, a cui si deve la ricca decorazione interna che ne celebra i fasti. La basilica minore di San Giovanni Battista è un altro piccolo gioiello di Melegnano: la prima data che ne attesta la presenza è quella del 1398, e al suo interno conserva parte della pala d'altare la cui esecuzione, nel 1506, fu affidata al Bergognone. Attraversata la Via Emilia, verso la S.P.138 Pandina, si va ad ammirare la basilica di Santa Maria in Calvenzano, terminata sul finire dell'XI sec. da monaci cluniacensi.  Di grande fascino per la sua architettura, per il portale lapideo all'ingresso e per gli affreschi absidali trecenteschi (con l'Incoronazione della Vergine), viene ricordata anche perché le cronache raccontano che qui venne ucciso il filosofo Boezio. TAPPA 2 DEL CAMMINO DEI MONACI Informazioni tecniche Punto di partenza: Abbazia di Chiaravalle M.se, Milano Punto di arrivo: Basilica di Santa Maria in Calvenzano, Vizzolo Predabissi Lunghezza 14,6 (km) Difficoltà: facile   Mezzi di percorrenza: a piedi, in bici Mappa del percorsoDall'Abbazia di Chiaravalle M.se alla Basilica di Santa Maria in Calvenzano, Vizzolo Predabissi – 14,6 km SCOPRI IL CAMMINO DEI MONACI E TUTTE LE SUE TAPPE
Dall'Abbazia di Chiaravalle M.se alla Basilica di Santa Maria in Calvenzano

Strada del Vino Franciacorta

Tra filari di vite dalle perfette geometrie che attraversano piccoli paesi ricchi di storia, tradizioni, cascinali, cantine e segni dell'operosità umana: scopri la Franciacorta
Strada del Vino Franciacorta: lasciati conquistare

Le vie del ferro

Premana andata e ritorno, fra alpeggi, miniere e suggestivi scorci
Le vie del ferro

Miniera Sant’ Aloisio (BS) e dintorni di Collio

La miniera di Sant'Aloisio di Collio è uno dei giacimenti di siderite più preziosi della Val Trompia. Recentemente aperta al pubblico dopo anni di abbandono e lunghi lavori di adeguamento. Costituisce un'occasione da non perdere quella di rivivere il passato lontano. Le visite hanno lo scopo di spiegare non solo come avveniva l'estrazione ma anche le condizioni di lavoro e la storia delle persone che ci hanno lavorato. Si inizia dal Parco avventura, proposta adatta a tutta la famiglia, è un percorso originale e unico nel suo genere, consente di viaggiare all'interno delle imponenti strutture di superficie della vecchia miniera in condizioni di assoluta sicurezza, ripercorrendo in modo avventuroso il tragitto compiuto dal minerale di ferro, attraverso ponti tibetani, funi, passerelle e scale a pioli. Un percorso dove è necessario saper gestire il proprio corpo e le proprie sensazioni, in una sfida che concilia divertimento e cultura. un'emozionante pista acrobatica tra cavi sospesi, ponti tibetani, scale e carrucole sospese in aria. Il parco avventura è costruito nei vecchi impianti di trattamento del minerale, rimane quindi in gran parte al coperto.  Si prosegue con la visita guidata nella miniera, un passaggio sotterraneo che consente di esplorare la miniera in condizioni di sicurezza. L'intera visita si effettua a piedi, con una torcia montata sul casco per l'illuminazione. Il percorso è di circa 2,5 chilometri, sono necessarie scarpe comode e chiuse, il terreno potrebbe essere un po' bagnato e scivoloso in alcuni punti. Durante la visita si percorrono tre diversi livelli della miniera. Nella miniera c'è una temperatura costante di circa 7-8°C e il 95% di umidità, per questo sono consigliati vestiti pesanti e pantaloni lunghi.  Merita una visita il Bike Park Pezzeda che immerso nelle montagne bresciane del comprensorio del Maniva offre agli amanti adrenalina pura con le sue 8 piste con un totale di 26 Km su tracciati nel park e nell'interland della Iron Valley Valtrompia con un totale di oltre 75 Km di percorsi preparati per Enduro e Crosscountry.   Il tour continua con la visita al Borgo di Collio, nel mezzo del paese scorre l’affluente del fiume Mella, il Bavorgo. Si trova a 1000 m s.l.m. e ha cinque frazioni: San Colombano, Memmo, Ivino, Tizio e Serramando.Il nome Collio deriva probabilmente o dal vocabolo caules, che indica l’ovile, ovvero il ricovero temporaneo di pecore e capre, oppure dal vocabolo collis, che significa colle.Il centro del comune è rappresentato dalla piazza sulla quale sia affacciano il Palazzo Municipale che risale al 1600. La Parrocchiale di Collio dedicata ai SS. Nazario e Celso è del 1700. Appena poco più in alto, a dominare su Collio, si trova Tizio, paesello con il santuario della Madonna. Da Tizio poi si procede verso Ivino, immerso in una conca di prati.Memmo, un’altra frazione di Collio, è uno dei centri abitati più antichi della Val trompia ed ospita quello che a fine Ottocento fu l’osservatorio meteorologico. Il bellissimo paesaggio di Collio Val Trompia consente di poter praticare svariate attività estive ed invernali.Sin dall’epoca romana Collio era importante per l’attività di estrazione metalli. Da qui la riqualificazione della “Via del Ferro” della Val Trompia, polo di attrazione turistica grazie alla ristrutturazione di resti di affascinanti edifici che venivano utilizzati dai minatori, tra i quali la Miniera di S. Aloisio a Collio, oggi “Miniera avventura” e museo. 

In moto per le colline dell'Oltrepò Pavese

L'Oltrepò Pavese è una meta ambita dai motociclisti; è costituito da una parte pianeggiante (sponda sinistra del Po), nella parte collinare si trovano i principali centri abitati, i viticoltori e le grandi cantine, e una porzione montuosa con vette di 1. 460 m del Monte Penice e 1. 724 m. del Monte Lesima.   Oggi andremo a visitare alcuni dei tanti castelli in questa zona, che contano ancora sulla storia feudale complessa e artistica oggi. Il nostro viaggio inizia a Montalto Pavese, raggiungibile da Milano con le seguenti modalità: uscita Casteggio - Casatisma Autostrada dei Vini Torino-Brescia 8. 98 km dal centro; uscita Broni - Stradella autostrada del Vino Torino-Brescia 12. 22 km dal Centro; uscita Casei Gerola autostrada dei Giovi Milano-Genova 22,55 km dal centro; uscita Castelnuovo Scrivia autostrada dei Giovi Milano-Genova 24,70 km dal centro.Il Castello di Montalto Pavese, uno dei migliori conservati nella zona, è naturalmente situato in una posizione dominante, è presentato come un edificio impressionante, con quattro torri quadrate e l'accesso con un magnifico portale decorato con pinnacoli e vasi in terracotta.Imboccando la strada provinciale SP188 a circa 20 km arriviamo al grande Castello di Montesegale, sorto sulla preesistente rocca del XII secolo, che domina dall’alto il Comune e si affaccia sulla Valle Ardivestra. Nato come edificio di controllo strategico, tra il 1200 e il 1300 fu dotato di una fortezza difensiva. Nel 1415, durante uno scontro tra Gambarana e Visconti, il Castello fu conquistato e raso al suolo.Il nostro tour continua con una visita al Castello di Stefanago, nella comunità di Borgo Priolo, accessibile in circa 15 minuti prendendo la SP184. La qualità particolare di questo castello è l'alta e potente torre in pietra.Il panorama da qui è bellissimo, uno dei più bei panorami dell'Oltrepo Pavese. Nella cantina del castello è possibile assaggiare il salame Varzi DOP, formaggi, dolci e vini del territorio.L'Oltrepò Pavese è la terza zona DOC più importante d'Italia. Le Doc includono vini per tutti i gusti: Bonarda, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Riesling, Pinot Nero e l'aromatico Moscato. Ma l’Oltrepò non è solo una terra da vino. Produzioni artistiche, pittoresche, tipiche e una grande tradizione gastronomica coesistono. Attenzione a non esagerare con le degustazioni che la strada è lunga e con tante curve! Dal Castello di Stefanago prosegue il viaggio al Castello Dal Verme di Zavattarello, accompagnando il visitatore dalla pianura alle dolci salite e discese delle colline. Anche questo forte, davvero invincibile e che ha resistito a tanti assedi, è visitabile. Il castello in pietra ha una struttura compatta le cui mura hanno uno spessore massimo di quasi quattro metri. Edificato su un rilievo a nord del comune di Zavattarello, permette di spaziare, dalla sommità della torre, oltrepò pavese e val Tidone fino alla pianura padana. Questo forte forte del Monte Oltrepò Pavese deve il suo nome alla famiglia, che segnò la storia del castello per sei secoli: la famiglia Dal Verme.La conformazione di questi terreni ha permesso lo sviluppo di tradizioni culinarie e vino specifiche nel corso dei secoli, con ricavi unici e incomparabili.  L'Oltrepò Pavese è famoso per i suoi insaccati: una vera cultura suina che risale all'epoca celtica. pancetta, coppa, cotechini, sanguinaccio e salame di maiale, ma anche oca. Proseguiamo ora il nostro viaggio che si conclude completando un anello a Mornico Losana che si trova nella valle del torrente Verzate; dal colle su cui si estende l'abitato, dominato da un castello, si affaccia la sottostante pianura padana. Il castello di Mornico, oggi riservato agli eventi, fu costruito alla fine del XII secolo come rinforzo del castello di Montalto che si trovava sul colle più alto. Nel corso dei secoli l'edificio, la casa e contemporaneamente la torre, sono servite da osservatorio, grazie alla sua posizione dominante nella Valle del Po.Siamo molto vicini a dove è iniziato il nostro tour. Pochi chilometri ed è ora di tornare a casa!

Il Cammino delle Colline Moreniche

Un percorso di 170 km alla ricerca delle radici storiche e culturali tra le province di Mantova e Brescia.

Visitare il Parco Oglio Nord

Un Parco tutto da scoprire, nel cuore della Pianura Padana, che custodisce tratti di ambienti di sicuro pregio naturalistico.
Dal Sebino alla scoperta del Parco Oglio Nord

Dalla città di Bergamo all’Albenza

Tappa della DOL, Dorsale Orobica Lecchese, dalla città di Bergamo ad Almenno San Bartolomeo
1. Dalla città di Bergamo all’Albenza

La Pinacoteca Ambrosiana, visita ai capolavori assoluti dell’Arte

Visita guidata alla Pinacoteca Ambrosiana, scrigno di arte e bellezza nel cuore di Milano
pinacoteca ambrosiana tour

I Beni FAI della provincia di Varese

Tesori di cultura in un contesto naturale mozzafiato
Fotografia aerea di Villa Panza a Varese, che mostra l'edificio principale con la sua elegante architettura neoclassica e il giardino geometrico curato. L'immagine include siepi, aiuole simmetriche, fontane e un ampio parco con alberi rigogliosi, circondato da edifici storici e il paesaggio urbano sullo sfondo.