- Arte e Cultura
Bergamo in un weekend
Una piazza perfetta, i capolavori dell’Accademia Carrara, le Mura Veneziane Patrimonio Unesco. Scopri Bergamo in quarantotto ore
Dall’alto, Bergamo è proprio come la descriveva Stendhal: «Il più bel luogo della terra». Alla vista, palazzi, torri, cupole dentro un unico abbraccio.
Quello delle mura, una cinta costruita dalla Repubblica di Venezia dal 1561, lunga poco più di sei chilometri, intatta, riconosciute nel 2017 Patrimonio Unesco. Un dispiegarsi di porte e bastioni possenti che ci trasportano dritti dentro una pagina di storia da scoprire con una passeggiata. Al tramonto, quando lo sguardo cattura Città Bassa. E, nei giorni tersi, un’ipotesi di infinito.
Piazza Vecchia, il salotto antico di Bergamo, la piazza “perfetta” amata anche da Le Corbusier. In dialogo, su lati opposti, con un gioco di prospettive, si aprono due quinte capolavoro: il Palazzo della Ragione e Palazzo Nuovo (ora Biblioteca Angelo Mai) con la facciata in marmo bianco. Alle spalle di Palazzo della Ragione, si svela un altro mondo ancora: dal romanico intellettuale di Santa Maria Maggiore, con i suoi incredibili racconti intagliati sulle tarsie lignee su disegno del Lotto, ai ricami quattrocenteschi del Mausoleo di un condottiero umanista, Bartolomeo Colleoni.
E non è tutto. Città Alta è anche un lento perdersi tra scorci inaspettati: cortili nascosti, sapori, arte del fare. Dal Gombito a Colle Aperto, da Porta San Giacomo alla Fara, dove, tra il verde, domina il profilo elegante di un altro tesoro, l’ex chiesa di Sant’Agostino. Il museo ritrovato. I bergamaschi la amano, i turisti la affollano, i social media la premiano.
Dopo sette anni di restauro, l’Accademia Carrara (1794) è uno dei musei più visitati in Italia. Tra le quasi seicento opere nelle ventotto sale, non c’è che da lasciarsi incantare dai suoi capolavori, dal “San Sebastiano” di Raffaello al “Ritratto di bambina” di Giovan Battista Moroni. La promessa? Un viaggio lungo cinque secoli d’arte italiana.
Tutti in vettura. Due funicolari: la prima, dal 1887, si arrampica in 2 minuti e 40 secondi fino a Bergamo Alta. L’altra, dal 1912, sale ancora più su, fino a San Vigilio, in un angolo intatto del Parco dei Colli. Le prospettive si ribaltano, la città da alta diventa bassa ed entra a far parte di un panorama senza confini.
Porte e bastioni, la piazza perfetta, un museo ritrovato, due funicolari. E una star dell’opera, Gaetano Donizetti. Cinque sguardi che rendono Bergamo irresistibile