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Le fontane, specchi d’acqua delle città lombarde
Fontane monumentali, storiche, celebrative, fontanelle: piazze, vie e parchi delle città della Lombardia sono abbelliti da testimonianze artistiche di ogni epoca, simboli dell’abbondanza d’acqua della nostra regione e del suo amore per l’arte.
Strutture funzionali antiche collegate agli acquedotti cittadini, opere firmate da scultori di fama, architetture ideate da progettisti di talento o umili dispensatrici di acqua potabile, le fontane lombarde si fanno ammirare come sculture, regalano giochi d’acqua e refrigerio, dissetano i passanti gratuitamente.
Le fontane: qualche cenno su storia e tecnologie
Indispensabili punti di accesso all’acqua, fin dall’età ellenistica le fontane associano scopi pratici e ornamentali. Apprezzate nella Roma antica, ma sostituite nel Medioevo dai pozzi per la distruzione degli acquedotti, rifiorirono in epoca barocca e rinascimentale. Fino a fine ‘800 funzionavano attraverso la gravità o meccanismi idraulici che le alimentavano con l’acqua dei fiumi, ma nel ‘900 l’energia elettrica rese possibile trasportare i flussi d’acqua sotterranei, spingendoli in superficie con poderosi getti d’acqua. Oggi, evitando sprechi, le fontane funzionano a circolo chiuso: l’acqua viene filtrata e recuperata con pompe idrauliche. Ecco la mappa delle fontane italiane. Scopriamo ora alcune delle più belle fontane della Lombardia.
Brescia, città dalle mille fontane
Brescia, “città dalle 1000 fontane” ne contava nel 1869 ben 2018 (78 pubbliche e 1940 private), alimentate dagli acquedotti di Villa Cogozzo e di Mompiano. Tra le più antiche, la maestosa fontana della Pallata (1569), fu progettata dal Bagnatore e completata con le sculture di Carra e Bonesini. Le due statue inferiori rappresentano le divinità dei fiumi Mella e Garza. Risalgono invece al ‘700 la fontana del Broletto, con vasca a calice in marmo Botticino e la quadrilobata fontana di Piazza Vescovado. Al centro di Piazza del Mercato troviamo la fontana di Luigi Donegani (1822) con l’efebo e il delfino scolpiti da Giovanni Antonio Labus.
Le fontane: monumenti “danzanti” di Milano
A Milano, le fontane pubbliche sono più di 70: ecco la mappa e il sito dedicato. Iniziamo con la preziosa fontana neoclassica di Piazza Fontana del Piermarini con vasche in granito rosa e le Teodolinde, sirene a cavallo di un drago marmoreo. Cambiamo epoca per ammirare i giochi d’acqua della fontana delle Quattro Stagioni, in Piazza Giulio Cesare. Datata 1927, mantiene il proprio fascino anche sullo scenario contemporaneo di City Life. In Piazza Castello, davanti allo Sforzesco, c’è la “turta di spus”, fontana a vasche degradanti larga 40 m che ricorda il dolce nuziale. Costruita dall’AEM nel 1936 e rimossa negli anni ’60 per costruire la metropolitana è tornata alla luce nel 2000. In Triennale ci aspetta il magico spettacolo di nuotatori, animali e oggetti colorati immersi nei Bagni Misteriosi, disegnati da Giorgio De Chirico (1973). Infine, le tre fontane circolari a sfioro di Piazza Gae Aulenti, a Porta Nuova: un tripudio di getti, luci e musica molto apprezzato da chi cerca refrigerio dal caldo.
Fontanelle: dissetarsi con l’acqua del Comune
Diffusissime in tutta la Lombardia tanto da meritarsi un sito, mappe e persino una App, le fontanelle, nella sola Milano, sono 754! I draghi verdi (per la forma della bocca e il colore) o vedovelle (per il flusso continuo che ricorda il pianto inconsolabile di una sposa), alti 1,50 cm sono targati con lo stemma del Comune. La prima, di inizi ‘900 in bronzo dorato, è in piazza della Scala ed è opera dell’architetto Luca Beltrami.
Bergamo, dalle fonti alla città
Ad accoglierci in città alta a Bergamo è la fontana Contarini con sfingi, leoni e vasca ottagonale in marmo Zandobbio. Ma nella rocca, le fontane servivano soprattutto a rifornirla dall’acquedotto romano: ecco quindi l’antica fontana del Lantro (X sec.) con la magnifica volta convergente in un’unica colonna immersa nel grande bacino d’acqua (400 m3) e la fontana Antescolis, antico lavatoio duecentesco.
A Como, tra tradizione e modernità
Davanti alla neoclassica Villa Olmo (XVIII sec.) la scenografica fontana voluta dai duchi Visconti di Modrone, scolpita da Gerolamo Oldofredi, è animata da putti che lottano con un serpente marino. Agli antipodi del classicismo è la monumentale fontana di Camerlata (CO), realizzata da Cesare Cattaneo e Mario Radice nel 1936 e ricostruita nel 1960. Secondo gli autori “un’opera di decorazione pura, esaltazione di belle forme ottenute con geometrica perfezione”.
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