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Varese in un weekend
Dai giardini di Palazzo Estense alle prospettive del Sacro Monte. Una città a misura d’uomo. Scopri Varese in 48 ore
Un palazzo ducale, la collina del Belvedere, le geometrie di un giardino all’italiana che riempie e disegna lo spazio.
A Varese, il parco di Palazzo Estense (1771) è l’icona meraviglia della Città Giardino.
Giacomo Leopardi la chiamava la piccola Versailles. Lungo i viali intorno alla fontana, tra le siepi, a dettare legge è una simmetria rassicurante. L’emozione di 56mila metri quadri di verde secolare, curato nel minimo dettaglio.
L’ America a Villa Panza. Dopo un viaggio a New York e Los Angeles nel 1954, Giuseppe Panza di Biumo inizia a collezionare l’arte di giovani artisti americani. Scommette su nomi pressoché sconosciuti che ora sono dei giganti, come Dan Flavin, James Turrell o Mark Rothko. A Villa Menafoglio Litta Panza, i loro lavori reinterpretano gli spazi della casa neoclassica. Per un contrasto forte che rompe gli schemi di noi che guardiamo. Affidata al Fondo Ambiente Italiano, la villa ospita anche mostre d’arte di respiro internazionale.
La salita delle meraviglie. Una passeggiata, un cammino di fede, un museo del barocco a cielo aperto: è la Via Sacra, Patrimonio Unesco. Quattordici cappelle seicentesche collegano la città al Santuario. Merita una pausa, la Casa Museo Pogliaghi: un impetuoso antiquarium dove busti classici, sarcofagi egizi o un bozzetto di Gianlorenzo Bernini si incrociano con le opere del padrone di casa. A luglio, l’appuntamento è sulla Terrazza del Mosè per il festival “Tra Sacro e Sacro Monte”: per provare il piacere estivo del teatro fuori dal teatro.
Inviti a corte. Affreschi tardogotici come se fossero “disegni Manga”. Siamo nella sala degli svaghi del quattrocentesco Castello di Masnago, sulle pareti si ammirano scene della vita di corte, quando all’ombra delle mura ci si poteva dedicare agli strumenti musicali o alla caccia con il falcone. L’edificio nel ’700 abbandona ogni velleità difensiva, rafforzando la sua indole di residenza di campagna. A cinque minuti dal centro, tra ozi e divertimenti di 600 anni fa.
Nell’isolino delle palafitte. Ovvero l’Isolino Virginia, Patrimonio Unesco da raggiungere in venti minuti di navigazione da Biandronno. È uno dei 111 villaggi palafitticoli dell’arco alpino, il più antico, abitato già nel 5200 a.C. fino all’Età del Bronzo. Oggi è anche un’oasi naturalistica dove avvistare germani, folaghe e svassi. E perdersi nell’orizzonte del lago.