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Il Ciantùn di Berbenno
Il leggendario Castagno tra i vigneti terrazzati di Berbenno stupisce con la sua forma unica.
Berbenno in Valtellina, importante e storico comune sul versante retico della valle, è costituito da diverse frazioni, alcune delle quali distanti tra loro.
Ognuna ha caratteristiche proprie, anche se un elemento paesaggistico le accomuna: i ripidi versanti sono stati addolciti da incredibili terrazzamenti, realizzati tramite secolari muri a secco. Rinomate cantine valtellinesi hanno vigne in questo territorio e la dedizione alla viticoltura ha qui origini antichissime. Tra le località di Monastero e Maroggia, si trova un piccolo nucleo di case, denominato Piasci, dal quale passa il sentiero turistico Via dei Terrazzamenti. Tra i rustici edifici appare un particolarissimo Castagno (Castanea sativa), che, fortemente inclinato di lato, si appoggia su un piedistallo di pietre appositamente costruito.
Intorno all’albero, localmente conosciuto come “Ciantùn” (o come “Centùn”), sono nate alcune leggende. Si narra che le radici fossero così ramificate da raggiungere e prosciugare le botti di vino nelle cantine vicine, ma anche che sotto le sue fronde, già nel XV secolo, riposò San Benigno De Medici (detto San Bello). Certo è, invece, che l’albero sia plurisecolare, come dimostra il fusto di circonferenza superiore ai 5 metri (diametro 165 cm).
Per storia e portamento è uno dei castagni più affascinanti della Valtellina. Da ricordare anche, in località Bedognolo di Grosio, il castagno più grande della regione con una circonferenza pari a 12 metri.
Monumento verde liberamente visitabile.