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Lago di Iseo: l'amena Monte Isola

Automobili vietate a Monte Isola, dove si va a piedi o in bicicletta per riscoprire il fascino del silenzio, percorrendo le strette stradine dei borghi
@inlombardia - Lago di Iseo: l'amena Monte Isola

7 castelli in Lombardia da visitare una volta nella vita

Dal Lago di Garda alla Valtellina, passando da Milano. Tra mura merlate, torrioni e logge porticate
Castello Sforzesco a Milano

Da Varese a Campo dei Fiori

Ciclabili protette, borghi di pescatori e parchi storici. Pedalando da Varese a Campo dei Fiori, immersi in un piccolo mondo antico
@inlombardia - la Basilica di San Vittore a Varese

Affresco della Madonna in trono che allatta il Bambino con sant'Antonio Abate

Bergamo Brescia: Capitale italiana della cultura 2023

Scopri il palinsesto degli eventi, i nuovi musei, i progetti e le mostre fuori dalle rotte più scontate.
Bergamo Brescia: Capitale italiana della cultura 2023 - Teatro Grande Brescia - inLombardia

Tra i paesi dipinti di Varese

Esposizioni d’arte all’aperto, tra le vie dei borghi. Le case dipinte. Gli affreschi sui muri. Scopri i paesi dipinti di Varese

Arte e cultura

Una regione che può raccontare infinite storie e che incanta con il suo patrimonio culturale. Dalle città, ai borghi, fino ai Siti Unesco.
Arte e cultura

LA BELLE ÉPOQUE. L'ARTE NELLA PARIGI DI BOLDINI E DE NITTIS

Per acquistare il tuo biglietto Open, valido senza vincoli di giorni o orari entro il 15 giugno 2025 clicca qui La mostra Dopo il grande successo dell’esposizione “I Macchiaioli”, a partire dal 25 gennaio 2025 Palazzo Martinengo ospiterà un’imperdibile mostra dedicata alla Belle Époque che presenterà al pubblico i capolavori che Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini eseguirono durante gli anni trascorsi a Parigi. Nella capitale francese questi pittori italiani si affermarono, conquistando i più raffinati collezionisti dell’epoca, immortalando le brulicanti piazze parigine, i lunghissimi boulevard, gli eleganti interni borghesi, gli affollati caffè e i teatri, cogliendo la figura femminile nella quotidianità e nei momenti privati, divenendo così i cantori della vita moderna.I curatori Francesca Dini e Davide Dotti hanno ideato un avvincente percorso espositivo articolato in nove sezioni e ricco di oltre 100 opere, per lo più provenienti da collezioni private – solitamente inaccessibili – e da importanti istituzioni museali quali le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova.Oltre a celebri dipinti quali il “Ritratto di signora in bianco” di Giovanni Boldini, “Sulla panchina agli Champs Elysées” di Giuseppe De Nittis e “Al Café Nouvelle Athènes” di Federico Zandomeneghi, sarà possibile immergersi nel clima artistico e culturale della Belle Époque grazie alla selezione di elegantissimi abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture più raffinate, che divennero luoghi di ritrovo esclusivi dell’alta società; di coloratissimi manifesti – le cosiddette affiches – che pubblicizzavano i locali alla moda, cabaret, café chantant, spettacoli teatrali e grandi magazzini, disegnati da insigni illustratori come Cappiello, Dudovich e Metlicovitz; e di raffinatissimi vetri artistici dai decori ispirati alla natura, impreziositi da smalti, dorature e incisioni, realizzati da Emile Gallé e dai fratelli Daum per arredare le case della ricca borghesia. Nel corso del XIX secolo la Francia è il centro propulsore dell’arte contemporanea e costituisce per molti paesi un modello ineguagliato di civiltà. I pittori italiani sono indotti a un continuo confronto con l’arte di quella Nazione, complici le Esposizioni Universali che vi si tengono periodicamente e che ne promuovono l’immagine a livello internazionale. Ma il vero e proprio “Mito di Parigi” è un portato della Belle Époque, sorta di età dell’oro segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalla grande libertà di pensiero, da prodigiose scoperte scientifiche, da una decisiva accelerazione dei mezzi di trasporto, dalla nascita del turismo di massa, dal grande fulgore dei teatri e dei giornali a stampa. La Belle Époque indica dunque il periodo felice in cui i ceti medi giungono a godere di un certo benessere e Parigi diviene, anche in virtù di questo, un vero laboratorio letterario e artistico nel quale convivono tendenze molto diverse le une dalle altre.Per diversi artisti italiani della seconda metà dell’800 il soggiorno nella capitale francese diventa quindi una necessaria appendice alla propria formazione e un’importante occasione di aggiornamento culturale. Per alcuni di essi Parigi è un punto di arrivo, l’obiettivo da raggiungere, il trampolino di lancio per ottenere guadagni e successo nella capitale mondiale del lusso e dell’eleganza, che sarà rievocata in mostra attraverso i capolavori senza tempo di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini, pittori della vita moderna. Date e Orari 25 gennaio – 15 giugno 2025Brescia, Palazzo Martinengo, Via Musei 30 Orari di aperturamercoledì, giovedì e venerdì: dalle 9:00 alle 17:00sabato, domenica e festivi: dalle 10:00 alle 20:00lunedì e martedì chiuso Info biglietti Il ridotto è valido per under 18, over 70 anni, studenti universitari, insegnanti, persone con disabilità Il ridotto convenzioni è valido per soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera Il ridotto Family 4 pax è valido per 2 adulti e fino a 2 bambini (fino ai 14 anni) oppure per 1 adulto e fino a 3 bambini (fino ai 14 anni) Omaggio in Biglietteria: minori di 6 anni, un accompagnatore per disabile, giornalisti con tesserino, guide turistiche, due insegnanti per scolaresca, un accompagnatore per gruppo di adulti
belle epoque biglietti

Da Pizzighettone a Crema seguendo la ciclabile delle città murate

Al centro della Pianura Padana, a pochi chilometri dai centri cittadini più noti come Milano, Brescia e Bergamo ci si trova immersi in una campagna solcata dal fiume Adda e dal Serio Morto. Si possono qui percorrere sentieri e piste ciclabili che permettono di raggiungere paesi limitrofi ricchi di tradizione e storia, come la città murata di Pizzighettone oppure lasciarsi avvolgere dalla natura circostante. Il percorso inizia dalla stazione di di Pizzighettone e termina a quella di Crema. Da Pizzighettone si segue la Ciclabile delle città Murate sino alle tombe morte. Durante il tragitto, incontriamo i centri abitati di Formigara, San Bassano, Soresina e Genivolta.  Da qui si raggiunge Crema seguendo il canale Vacchelli. ITINERARIODistanza: 46.8 km Difficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: +129m, -96.6 m; (Pendenza max: 4.8%, -3.4% Pendio medio: 0.4%, -0.5%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB, ibridaDurata media: 5 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Mura di PizzighettoneLa cortina muraria della città offre al visitatore due kilometri di spessa e originaria cinta che racchiude l'intero centro storico di Pizzighettone. Costruita nel medioevo ha subito continue modifiche nell'arco dei secoli.Info utili: Telefono 0372 730333Sito web:  http://www.gvmpizzighettone.it/Geolocalizzazione su mappa: 45.18661, 9.78442  Museo civico di PizzighettoneIl museo raccoglie collezioni per un viaggio che va dalla Preistoria, ai reperti romani, alle armi da guerra della città sino alle ceramiche rinascimentali recuperate in uno scavo sotto la cerchia muraria.Info utili: Orari: Mercoledì, venerdì e sabato ore 9-12:30, Lunedì e venerdì ore 15-18:30. Sito web: www.museocivicopizzighettone.itE-mail: cultura@comune.pizzighettone.cr.itGeolocalizzazione su mappa: 45.18713, 9.78423  Tombe morte di GenivoltaLe Tombe Morte sono un'importante nodo idraulico situato nel territorio comunale di Genivolta, a Cremona. Costituiscono il più importante concentramento di corsi d'acqua artificiali ed il primo nucleo dell'ecomuseo della provincia di Cremona. Info utili: Comune di Genivolta, Via Castello, 14. Telefono 0374 68522Sito internet: www.comune.genivolta.gov.itGeolocalizzazione su mappa: 45.3331, 9.85863  Museo civico di CremaAperto nel 1963 il museo raccoglie numerosi reperti di diverse epoche: resti di animali e fossili risalenti al paleolitico, dell'Età del Bronzo e del Ferro. Ricche sono le raccolte di reperti di epoca tardo romana. Info utili: Telefono 0373 257161Orari, Martedì: Dalle 14 alle 17.30; Mercoledì, Giovedì e Venerdì: Dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17:30; Sabato: Dalle 10 alle 12 e dalle 15:30 alle 18:30; Domenica e festivi: Dalle 10 alle 12 e dalle 15:30 alle 18:30.Sito internet: www.museocrema.itGeolocalizzazione su mappa: 45.36202, 9.69097Duomo di Crema Dopo lo storico assedio del 1159-1160, gran parte del duomo romanico andò distrutto e fu lo stesso Barbarossa a procedere con la ricostruzione nel 1185. La cattedrale è costruita con il caldo cotto delle terre padane ed ha una facciata “a vento”.Info utili: Curia Vescovile, piazza Duomo, 27.  Telefono 0373 256274Sito internet: www.diocesidicrema.it, e-mail: curia@diocesidicrema.it Geolocalizzazione su mappa: 45.36308, 9.68689 L'arco del Torrazzo a CremaMonumentale porta rinascimentale di Crema, mette in comunicazione piazza Duomo con via XX settembre. L'edificio si eleva su più piani con tratti stilistici databili tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento.Info utili: Comune di Crema, Piazza Duomo, 35Orari: Lunedì martedì e giovedi, dalle 8 e 30 alle 12 e dalle 14 e 30 alle 16 e 30; Mercoledì dalle 8 e 30 alle 17; Venerdì dalle 8 e 30 alle 12; Sabato dalle 9 alle 12.Sito web: www.comune.crema.cr.itmune di Crema – Geolocalizzazione su mappa: 45.3629, 9.68674 Esiste un percorso alternativo della Ciclabile delle Città Murate, più breve ma altrettanto affascinante, con partenza da Soncino e dall'atmosfera medievale della Rocca Sforzesca con arrivo a Pizzighettone: dettagli e dati GPX del percorso in bici.
Da Pizzighettone a Crema seguendo la ciclabile delle città murate

Lago di Varese Un gioiello tra le Alpi

Sfogo naturale dalla città, che dista sei km, offre scorci inaspettati, dall’acqua alla montagna.
@inlombardia - Lago di Varese Un gioiello tra le Alpi

Lago di Varese

Ville Liberty, giardini sul lago, itinerari nei boschi. E un’isoletta con palafitte dal Neolitico. Scopri il Lago di Varese
@inlombardia

Nelle Terre tra Oglio e Po

Il paesaggio fra l’Oglio e il Po ha una fascino molto particolare poiché, pur essendo immersi nella pianura, si riescono a scorgere nello stesso momento le Alpi e gli Appennini. C’è un sentire artistico comune del territorio, dovuto in special modo alla famiglia Gonzaga e a Vespasiano Gonzaga che fa di Sabbioneta la sua corte, trasformando quest'area in importante centro culturale ed artistico.  Da Casalmaggiore si segue l'argine del Po, in direzione di Cremona, sino a raggiungere Torricella del Pizzo. Prendiamo a destra, sulla strada sterrata sino alla provinciale, da percorrere per poche centinaia di metri con grande attenzione. A destra, seguiamo la strada sterrata e rientriamo a Scandolara Ravara e poi verso Casalponzone su strada secondaria sino a raggiungere Solarolo Rainerio.Da qui si segue la ciclabile fino a San Giovanni in Croce e, superata la ferrovia, si prende a destra sino alla periferia di Rivarolo Mantovano Proseguendo arriviamo nel centro di Rivarolo del Re e andiamo verso la zona industriale, al termine della quale inizia la strada sterrata. Al primo incrocio andiamo a destra fino al centro di Sabbioneta.Da qui la strada secondaria ci porta alla stazione di Casalmaggiore. ITINERARIODistanza: 51.2 km Difficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: + 170 m, -169 m (Pendenza max: 2.1%, -2.7% Pendio medio: 0.4%, - 0.4%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB e ibrida ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Museo del Bijou a CasalmaggioreIstituito nel 1986 il Museo si trova nell’ex Collegio Santa Croce, fondato dai Padri Barnabiti nel XVIII secolo. Sono conservati oggetti d’ornamento e accessori prodotti dalle fabbriche di Casalmaggiore. Geolocalizzazione su mappa: 44.98573, 10.41611    Parco della Golena del Po tra Casalmaggiore e Martignana PoIl parco interessa le aree del fiume Po nei comuni di Casalmaggiore e Martignana Po. Permangono qui lembi di formazioni boschive con prevalenza di salice bianco, ontano nero e olmo.Geolocalizzazione su mappa: 44.98923, 10.40624    Chiesa di Santa Maria dell’Argine a CasalmaggioreDella chiesa originaria si conserva il solo campanile romanico mentre il resto dell’edificio risale a più ristrutturazioni e ampliamenti a partire dal XV° secolo. La facciata è oggi addossata all’argine maestro del Po.Geolocalizzazione su mappa: 44.99527, 10.40734    Chiesa della Madonna della Pace a Scandolara RavaraLa Chiesa antica risale alla seconda metà del quattrocento. Presenta una facciata in puro stile romanico-lombardo, in cotto. Gli affreschi sono capolavori pittorici del Pampurino. Geolocalizzazione su mappa: 45.05622, 10.29368    Museo dei Cordai a CastelponzoneNel Museo sono raccolti gli attrezzi usati nelle diverse epoche per la fabbricazione della corda, un vasto campionario di corde, manufatti e foto storiche che riprendono i cordai durante il loro lavoro.Geolocalizzazione su mappa: 45.06291, 10.31271    Villa Medici del Vascello a San Giovanni in CroceEretta nel 1407 la villa acquista prestigio tra XV e XVI secolo con Cecilia Gallerani, ritratta da Leonardo da Vinci nel 1488-90. Oggi la villa è sede di regolari visite guidate ed ospita eventi culturali.Geolocalizzazione su mappa: 45.07793, 10.37288  Villa Mina della Scala a CasteldidoneElegante villa dalla struttura quadrilatera con torri, torrette e mura di recinzione, è stata eretta da un componente del casato Schizzi nel 1596. Le decorazioni degli interni, invece, sono tutte Settecentesche.Geolocalizzazione su mappa: 45.07263, 10.40511   Cinta muraria di Rivarolo MantovanoLa Cinta è stata edificata tra il 1580 ed il 1590 grazie al riordino urbanistico voluto da Vespasiano Gonzaga. In origine composta da quattro coppe di torri merlate, oggi se ne conservano solo tre.Geolocalizzazione su mappa: 45.06886, 10.43169   Palazzo del Bue a Rivarolo MantovanoIl Palazzo Settecentesco è appartenuto a Giovanni del Bue, personaggio illustre di Rivarolo, che lo utilizzò come sua residenza fino al XIX secolo. Oggi è in uso al Comune come spazio al servizio della comunità.Geolocalizzazione su mappa: 45.07071, 10.43222   Palazzo ducale di SabbionetaEdificato nel 1559, fu la residenza di Vespasiano Gonzaga che alla sua morte lo lasciò in eredità alla figlia Isabella Gonzaga. All'interno si trovano degli affreschi di Bernardino Campi e Alberto Cavalli.Geolocalizzazione su mappa: 44.99946, 10.48975   Teatro dell'Antica di SabbionetaNel 1588 Vincenzo Scamozzi disegnò per il duca Vespasiano il progetto di un teatro di corte, che fu poi realizzato tra il 1588 e il 1590. Rimane oggi il primo esempio di teatro stabile in Europa.Geolocalizzazione su mappa: 44.99895, 10.48905    Chiesa dell'Incoronata a SabbionetaVenne costruita tra il 1586 e il 1588 sulle rovine di San Niccolò e fatta demolire da Vespasiano Gonzaga. Al suo interno è collocato il monumento funebre di Vespasiano, realizzato nel 1592 da Giovanni Della Porta.Geolocalizzazione su mappa: 44.99994, 10.48894 
Nelle Terre tra Oglio e Po