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Museo della fotografia Sestini

I Click che hanno fatto la storia

Civico Museo Archeologico di Casteggio e dell’Oltrepo Pavese

Il Civico Museo Archeologico di Casteggio e dell’Oltrepo Pavese è nato nel 1974, per volontà di un gruppo di appassionati locali e dell’amministrazione comunale, dopo l’importante ritrovamento di due tombe romane in via Torino. Successive acquisizioni di materiale, in parte frutto di donazioni effettuate da privati, in gran parte risultato di scavi della Soprintendenza Archeologica della Lombardia nel territorio oltrepadano, portarono l’amministrazione comunale ad un primo ampliamento degli spazi espositivi nel 1988. Il Museo attuale è frutto di un ulteriore ampliamento, reso possibile dal completamento del restauro del Palazzo Certosa nel 1999. Grazie ad una nuova convenzione stipulata tra Comune di Casteggio e Soprintendenza Archeologica della Lombardia, è stato possibile acquisire il materiale proveniente dagli scavi più recenti effettuati nell’Oltrepo Pavese. Il Museo è costituito da quattro sezioni: La geologia e la paleontologia La prima sezione raccoglie le testimonianze delle forme di vita, sia marine che terrestri, che hanno preceduto l’arrivo dell’uomo in Oltrepo, pervenuteci attraverso resti fossili di animali e vegetali. La preistoria e la protostoria Dal Neolitico (IV millennio a.C.), con la capanna di Cecima, fino all’arrivo dei popoli celtici (II secolo a.C.), passando per l’età del Rame, del Bronzo e del Ferro, la sezione ospita i reperti (vasi in ceramica, strumenti in pietra, oggetti in bronzo, tra cui si evidenzia una rara testina di epoca celtica) che documentano i primi insediamenti umani in Oltrepo Pavese. L’età romana, tardoantica e medievale In questa sezione, assai ricca di manufatti, sono esposti reperti che attestano l’arrivo dei Romani nel III secolo a.C. in Oltrepo. Numerosi, in particolare, i corredi funerari provenienti dallo scavo della necropoli dell’Area Pleba, riportata alla luce nel 1987 in via Torino a Casteggio. Particolarmente significativi alcuni oggetti in vetro, tra i quali spiccano un calice di produzione renana, un pregiato vassoio realizzato a stampo e un bellissimo specchietto in vetro e stagno. Degni di menzione sono anche diversi reperti in bronzo e in ceramica, come le due statuette che rappresentano Mercurio e Giove, o la patera in terra sigillata dotata di bollo in planta pedis. Le collezioni Questa sezione ospita materiali donati da privati cittadini al comune di Casteggio. Si tratta di oggetti che provengono in parte dall’Oltrepo Pavese e in parte dall’Italia centrale e meridionale (tra i quali un bucchero etrusco e una brocca daunia).  

Madonna del Ghisallo, tempio dei ciclisti

A Magreglio il Santuario Madonna del Ghisallo e il Museo del Ciclismo: una tappa forzata per gli amanti della bicicletta
Madonna del Ghisallo, Lago di Como, Lombardia - ph: Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo

Made in Brianza

Arredamento, design, industria tessile, gastronomia. Brianza è, da sempre, sinonimo di “saper fare”.
Molteni Museum

Scoprire la provincia di Varese

5 Luoghi imperdibili da visitare a Varese
Un sentiero sterrato attraversa un paesaggio rurale al tramonto, circondato da campi dorati e vegetazione verde. A destra si trova una piccola cappella di pietra con una croce sulla facciata, mentre a sinistra si intravedono grandi alberi sotto un cielo nuvoloso illuminato dai caldi colori del tramonto. L'atmosfera è tranquilla e serena, con il contrasto tra la luce dorata e le ombre della sera che si allungano.

Santa Giuletta

Abitata già dalle popolazioni Liguri e Galli, in seguito sede di un insediamento romano, Santa Giuletta vanta un’antichissima tradizione vitivinicola, al punto da essere descritta, in documenti databili attorno all’anno 1000, come uno dei territori collinari più vitati dell’Italia del Nord. Gli studiosi dell’orto botanico di Pavia  scoprirono qui, nel 1879, uno dei primissimi focolari di peronospora, fungo di origine americana che distrusse quasi tutto il patrimonio viticolo italiano.  Appartenuto al feudo di Broni (XIII secolo), il territorio fu in seguito sottoposto al controllo di altri feudatari: i Beccarla nel quattrocento; i Trotti e gli Isimbardi nel settecento. Ebbe la funzione di capo di mandamento durante il regno sabaudo e si distinse infine per l’impegno nella lotta partigiana durante l’ultimo conflitto mondiale.  Meritano una visita il Castello (nell’omonima frazione), sulla sommità della collina, del cui impianto originario (secolo XII) non restano che le cantine, una volta inospitali prigioni; oggi il complesso appare come una villa settecentesca, in stile neoclassico che nel tempo ha subito numerosi interventi di restauro e rimaneggiamenti (al momento è oggetto di restauro da parte del nuovo proprietario); la chiesa parrocchiale del Castello, anch’essa chiusa per restauri) costruita nel 1200 e dedicata alla martire greca Santa Julitta, conserva bei dipinti caravaggeschi ; le due torri, una detta Sarolli – Griziotti è romantica e rinascimentale nello stesso tempo.  Partendo dal centro del paese, in via Emilia, la strada si inerpica fino alla frazione Castello, poi si snoda lungo un suggestivo crinale panoramico, dal quale si può ammirare la vasta Pianura Padana da un lato e, dall’altro, i colli e le montagne sovrapposte dell’Appennino.  La strada attraversa vigneti storici e stupende aziende vitivinicole, in maggior parte a coltura biologica. Alla Frazione Castello si può ammirare la Chiesa Parrocchiale ed il Castello Isimbardi-Vismara: nel lato sud dei due edifici esistono piante di ulivo e rigogliosi cespugli di capperi. IL MUSEO DELLA BAMBOLA E DEL GIOCATTOLO  Una volta le bambole di Santa Giuletta erano famose in tutto il mondo. I giornali degli anni cinquanta riservavano lunghi servizi su questo paese, tutto dedito a inventare e a costruire bambole con tutti gli accessori relativi. In quasi tutte le case si svolgeva questa lavorazione e vi erano una ventina di fabbriche che impiegavano un migliaio di operaie, per non parlare dell’indotto o del lavoro a domicilio sparso in tutti i comuni della zona. Una vera e propria area-sistema.  All’inizio le bambole erano costruite con cartapesta, attraverso  un processo molto elaborato ed erano destinate ai divani e ai salotti delle giovani spose. Poi subentrò la plastica, le bambole camminanti e parlanti e poi la lavorazione dei peluches e di altri giocattoli. Tutta questa attività è praticamente scomparsa. Il Comune ha voluto raccogliere bambole, giocattoli, fotografie, calchi, utensili da lavoro, etichette, cataloghi delle varie epoche, dagli anni trenta agli anni ottanta del secolo scorso, e li ha catalogati in un museo. Lo scopo non è solo turistico, ma anche storico-culturale e didattico. Negli scorsi anni si sono svolti corsi indirizzati all’artigianato artistico con un modulo espressamente dedicato alla lavorazione delle bambole. Il Museo è completato da una nuova sede della Biblioteca Comunale attrezzata per mostre e ricerche sulle bambole e sulla storia locale.  E poi vi è la novità del Laboratorio, dove verranno ricostruite le Bambole in Cartapesta sui modelli antecedenti la seconda guerra mondiale. Fonte: Comune di Santa Giuletta

Tour in A35 #8

Soncino. Uscita A35 Romano di Lombardia o Chiari Ovest

Passo del Ghisallo in bici

In vetta tra grandi miti e leggende del ciclismo
Ghisallo in bici - Lago di Como - Lombardia - ph: Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo

Palazzo Trotti

L'eleganza del barocco lombardo. Sale riccamente affrescate, antichi dipinti e arredi d'epoca
Palazzo Trotti

Musei diocesani aperti a Carnevale

Lunedì 20 febbraio il Torrazzo Museo Verticale, il Battistero e il Museo Diocesano saranno aperti ai soliti orari, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18 (ultimi ingressi 30 minuti prima delle chiusure).     per info: 0372495082 info@museidiocesicremona.it

Museo Ferroviario del Verbano

Museo ferroviario in provincia di Varese

Museo della Certosa di Pavia

Una magnifica panoramica delle grandi personalità artistiche che lavorarono alla Certosa di Pavia