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I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 – 774 d.C.)

"Longobardi in Italia: luoghi del potere" è il titolo che riassume ben sette località che simboleggiano l'importanza dei Longobardi in Italia.
Longobardi in Italia luoghi del potere

Parco Archeologico ed Antiquarium di Castelseprio

Storia e rovine di un antico forte longobardo
Rovine presenti all'interno del Parco Archeologico di Castelseprio

Alla tavola di Re Rotari

Il laboratorio ricorre le tappe più significative del lungo percorso migratorio che ha portato i longobardi in Italia, mettendo in luce le variazioni della loro alimentazione derivate dal contatto e dalle influenze delle culture dei popoli incontrati e dalle risorse dei territori attraversati. L’esperienza si conclude con la ricostruzione attraverso materiali artificiali di tipici cibi Longobardi, in realtà frutto di contaminazioni culturali differenti. Chi lo desidera può cogliere l’occasione per visitare il Museo di Santa Giulia, fiore all’occhiello dell’offerta museale di Brescia e Patrimonio UNESCO.

Varese UNESCO

4 siti UNESCO, indissolubilmente legati al paesaggio: Monte San Giorgio, Isolino Virginia, Monastero di Torba, Sacro Monte di Varese.
L'immagine raffigura una scultura dettagliata di due figure impegnate in una conversazione. Una figura, a sinistra, sembra essere un uomo con barba e capelli chiari fino alle spalle, vestito con abiti in stile medievale. Sta indicando un libro aperto tenuto dall'altra figura, che sembra essere una donna con un fazzoletto in testa e uno scialle a fantasia. Entrambe le figure appaiono attente e coinvolte, con espressioni e gesti vivaci, suggerendo uno scambio di conoscenze o una discussione.

Castrum di Castelseprio

Le rovine medievali sono Patrimonio Mondiale dell'Unesco
Castrum di Castelseprio

Pavia

Conosciamo meglio Pavia, la Lomellina e l'Oltrepo' pavese attraverso i video di chi ben la conosce o l'ha visitata per noi
Pavia

Mortara

Mortara si è guadagnata nei decenni il titolo di patria del Salame d'Oca più buono del mondo

Museo Archeologico Pavia

Un viaggio tra le antiche civiltà: dagli Egizi ai Longobardi nelle sue collezioni
Museo Archeologico e Sala Longobarda, Musei Pavia

MONZA, CITTÀ' E STORIA

Non solo F1, città di villeggiatura e di un Tesoro unico.

Civico Museo Archeologico di Arsago Seprio

La nascita, nel 1983, del Civico Museo Archeologico, ospitatopresso la scuola media statale, è in stretta connessione con una delle piùeccezionali scoperte archeologiche del territorio arsaghese: la necropolilongobarda, ritrovata nel 1972 durante i lavori di ampliamento della scuola media. Fu quell’episodio a spingere le autorità locali a progettare un museo dove conservare i preziosi reperti delle sepolture longobarde. Nel frattempo, Arsago Seprio divenne teatro di nuovi ritrovamenti, con le necropoli romane di Via Beltrami e Via Roma, che permisero di comprendere meglio la storia e l’evoluzione di questo vicus di epoca romana. A partire dal 1981 la Soprintendenza cominciò a depositare gli oggetti fino all’inaugurazione del Museo nel 1983. Un allagamento del febbraio 1991 ne causò la chiusura: seguirono anni di restauri, ampliamenti, fino alla riapertura definitiva nel 1998. Il Museo ospita attualmente la collezione archeologica, che copre un arco cronologico molto ampio, dall’Età del Bronzo al Rinascimento, e una collezione paleontologica, a cui è stata recentemente dedicata una sezione specifica.Si compone di una parte esterna, che coincide con il portico, adibito a lapidario, e con il giardino, dove sono ancora visibili in situ le tombe longobarde scavate negli anni Settanta. Proprio la presenza della necropoli, l’unica conservata a vista in Italia, è un elemento di prestigio per il museo stesso. L’interno, invece, presenta tre sale dedicate alla collezione archeologica, una sala adibita a biblioteca specialistica e una sala dedicata alla sezione paleontologica.

Il Duomo di Monza e il Museo del Tesoro

Visita guidata ai tesori di Monza con le guide di Associazione Culturale Art-U
Duomo di Monza

Museo Santa Giulia

Un’area di 14mila mq, circa 12.000 opere, dalla Preistoria all’800. Dal 2011 il Museo di Santa Giulia di Brescia è Patrimonio Unesco