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Chiesa di Sant'Antonio
La contrada di Vassalini fu da sempre la più popolosa del comune di Chiesa. La sua forza demografica, unita a quella economica, indussero i suoi abitanti a coltivare propositi “indipendentisti” rispetto al comune di Chiesa. Nel corso del Seicento ciò si tradusse nella costruzione di una chiesa propria, pur rimanendo soggetta alla parrocchia dei SS. Giacomo e Filippo di Chiesa, e nell’istituzione di una quadra amministrativa a se stante.
Fondata nel 1667, la chiesa di Sant’Antonio è anche dedicata a S. Stefano. Si tramanda che, in giornate di bel tempo, il 26 dicembre durante la messa cantata delle 10.30, un raggio di sole scende ad illuminare il quadro di S. Antonio sull’altare della chiesa.
La chiesa ha una facciata semplice ed elegante limitata da due lesene con capitelli in stucco che sostengono il cornicione del timpano. Il bel portale si deve a Francesco Solaro che lo eseguì nel 1704, mentre il portone è opera dell’intagliatore Bartolomeo Fanoni detto il Sasso, originario di Primolo, che lo intagliò nel 1705. L’opera, molto rovinata a causa della continua esposizione agli agenti atmosferici, reca in alto due formelle con scene di vita di S. Antonio.
Il capomastro Paolo Adamo e Domenico Aprile furono gli autori dei pregevoli stucchi che ornano, all’interno, la volta della navata (1673) e quella del presbiterio, nonché l’altar maggiore, realizzato in gesso e muratura (1678-79). La volta a vela è adorna di stucchi che incorniciano 5 medaglioni affrescati, che rappresentano l’Assunta e Angeli in volo.
Sulla controfacciata sono appese una tela raffigurante l’Annunciazione (del sec. XVIII) e due altre coi busti di due Apostoli. Sulle pareti sono disposte tele con gli altri Apostoli, il Redentore e la Vergine (1714-16).
Sulla parete di destra sono collocati un confessionale e il pulpito sovrapposti con un ricco baldacchino di legno, intarsiati con grande maestria da Andrea Rinaldi di Chiuro (1778). Sopra il baldacchino è collocata una statua in legno di S. Antonio, dello stesso artista.
La pala dell’altare raffigurante Sant’Antonio inginocchiato con Gesù Bambino e degli angioletti è del pittore Bartolomeo Gualtieri di Sondrio, così come i dipinti del coro.
Il tabernacolo in legno dipinto e dorato, a forma di tempietto, del 1722 è dell’intagliatore Bartolomeo Fanoni. Allo stesso artista si devono anche le cassette per le reliquie e i due armadietti, chiusi da grate in ferro battuto, per alloggiare queste ultime posti in alto ai lati del presbiterio (1709).
Nella sagrestia della chiesa si conserva una statua lignea raffigurante la Madonna del latte in trono risalente a fine Quattrocento - primi del Cinquecento. La statua, trasformata in Madonna del Carmine tramite l’aggiunta dello scapolare e di un manto viene esposta nel mese di maggio.
Fonte - Ecomuseo della Valmalenco