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Passeggiando nel Parco del Curone

Il Parco del Curone, il cui nome completo è Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, è un’area naturale protetta della Lombardia, situata nel territorio della Brianza lecchese.   Il tempo, all’interno del parco pare essersi fermato, qui le costruzioni industriali scompaiono improvvisamente per lasciare spazio a un suggestivo paesaggio caratterizzato da vigne, frutteti, prati, boschi e piccoli insediamenti rurali. Si tratta di un luogo ideale per le famiglie e per le persone poco allenate, in cerca di percorsi semplici da concludersi con un pranzo genuino in un ristorante tipico. Questo itinerario inizia in un parcheggio nei pressi della splendida chiesa di Sant’Ambrogio al Monte a Rovagnate. Si deve percorrere un sentiero sterrato salendo in mezzo ad un viale dei cipressi, verso un punto panoramico da dove si gode di una vista spettacolare sulla valle del Curone. In lontananza si scorge il borgo di Montevecchia. Il percorso si snoda in gran parte tra lussureggianti filari di vigneti e piantagioni di ulivi che, in questa parte della Brianza, godono di un clima particolarmente favorevole. Dopo qualche centinaio di metri pianeggianti, attraverso un sentiero costeggiato di rovi, si sale nuovamente verso la cima di una di quelle colline che chiamano “piramidi di Montevecchia”, sulla cui sommità si trova un antico monolite in pietra granitica sdraiato a terra; secondo recenti studi si ritiene che queste colline furono infatti modellate a forma di piramide in epoca celtica, come testimoniano indizi trovati nei sopralluoghi effettuati, tra i quali i resti di una cerchia muraria alta quattro metri a scopo difensivo. In particolare questa altura venne probabilmente adibita a osservatorio e santuario, ipotesi corroborata dalla presenza del monolite. Scendendo la collina si attraversa un bosco rigoglioso, fresco riparo dalla calura durante i mesi estivi, per poi costeggiare nuovamente lunghi filari di viti da vino. Si prosegue sempre in discesa verso il torrente Curone, passando dapprima per l’agriturismo Cascina Ratta, dove, oltre a pernottare, potrete degustare la cucina locale, e poi verso la Fattoria il Busarengo, altra tipica cascina del luogo che purtroppo giace abbandonata. Si attraversa un lungo tratto boschivo, in prevalenza castani, per giungere più in basso presso il torrente Curone seguendone il corso attraversando di tanto in tanto caratteristici ponticelli in legno lungo il sentiero numero 1. Giunti al rudere della Cascina Ospedaletto ci si mantiene sempre sul sentiero 1 fino ad arrivare su una stretta strada asfaltata; qui si gira verso sinistra attraversando il nucleo di Cascina Malnido, per poi risalire fino all’inizio di una strada sterrata sulla sinistra che porta verso l’Oasi Galbusera Bianca, un antico borgo del ‘300 interamente ristrutturato e oggi adibito ad agriturismo immerso in un’oasi del WWF. Qui si può godere di un’ospitalità unica e genuina grazie ad un hotel di charme, un ristorante bio e una sala meeting dove si tengono corsi olistici, celebrazioni e trattamenti benessere.Passando oltre si arriva invece al ristorante Cascina Galbusera Nera, situato nel vecchio fienile dell’azienda agricola La Costa, dove si possono degustare piatti prelibati preparati con ingredienti di qualità, immersi in un ambiente unico, rustico e raffinato al tempo stesso.L’itinerario si conclude tornando in salita verso il parcheggio attraversando nuovamente i vigneti verso il sentiero dei cipressi.
Passeggiando nel Parco del Curone

Giardini, Parchi e cortili delle Dimore Storiche Cremonesi

Guarda il calendario delle apertura 2024: Sabato 14 settembreVilla Fadigati La BastiaMartignana di Po, Strada Asolana 353Visite guidate alle ore 15.00 e 16.30 Prenota qui Domenica 15 settembreVilla Manna Roncadelli VaghiGrumone di Corte de’ Frati, via LeopardiVisite guidate alle ore 15.00 e 16.30Apertura straordinaria per famiglie con bambini: spettacolo nel parco con attore e musica dal vivo, laboratori creativi e merenda Prenota qui Domenica 15 settembreVilla Sommi PicenardiTorre de’ Picenardi, via IV Novembre 1Visite guidate alle ore 15.00Speciale visita del giardino all’inglese Prenota qui Domenica 22 settembrePalazzo Zurla de PoliCrema, via Tadini 2Visite guidate ore 11.00 e 15.00 Prenota qui Sabato 5 ottobreVilla Calciati CrottiPersico Dosimo, via S. Pietro 125Visite guidate alle ore 15.00 e 16.00 Prenota qui Domenica 6 ottobrePalazzo FodriCremona, Corso Matteotti 17Visite guidate alle ore 15.30 e 16.30Apertura straordinaria dei sottotetti e visita del cortile Prenota qui Domenica 13 ottobreCascina FarisengoBonemerse, via Farisengo 2Visite guidate alle ore 15.00 e 16.30Figuranti in costume d’epoca nel parco ottocentesco Prenota qui Domenica 19 ottobreVilla Bottini La LimonaiaMonasterolo di Robecco d'OglioVisite guidate alle ore 16.00Speciale visita della villa e giardino all’inglese Prenota qui Giovedì 31 ottobreCastello Mina della ScalaCasteldidone, via Montale 6Misteri al Castello: ore 21.00Visita guidata con passeggiata al buio nel giardino privato del Castello Prenota qui INFO E PRENOTAZIONIDimore Storiche Cremonesi by Target TurismoPiazza del Comune 5Cell 379 1165691 (WhatsApp)prenotazioni@targetturismo.com
Giardini, Parchi e cortili 2024

Parco Minerario dei Piani Resinelli

Un viaggio tra storia e natura
Piani Resinelli

Parco Agricolo Sud Milano

Un’esperienza unica nelle campagne a sud di Milano attraverso campi coltivati, oasi naturali, laghi ricavati da cave dismesse e corsi d’acqua artificiali. Un’area alle porte di Milano tutelata e valorizzata che ci permette di conoscere la storia del paesaggio rurale, delle cascine e dei borghi edificati nel corso dei secoli in questi luoghi. Usciamo da Gaggiano percorrendo il Parco della Baronella e proseguiamo poi su sentieri posti a ridosso dei canali d’irrigazione fino a Mairano. Poco dopo le ultime case, prendiamo la strada che delimita la trattoria e ci conduce nei campi. Superiamo l’autostrada e la successiva strada provinciale. Svoltiamo a sinistra,  proseguiamo lungo il tratto che giunge a Zibido San Giacomo per poi seguire il percorso “Camminando sull’acqua” e tornare al punto di partenza. ITINERARIODistanza:25.1 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: + 114 m, -116 m; (Pendenza max: 3.7%, -2.7%; Pendio medio: 0.5%, -0.5%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTBDurata media: 2 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Piazza Monsignor Ferraroni a GaggianoGaggiano è un piccolo paese diviso in due dal Naviglio Grande. La piazza principale dove spicca la chiesa di Sant’Invenzio si affaccia sul corso d’acqua. Particolare e sobria la fontana di acqua nebulizzata.Info utili: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00073/Geolocalizzazione su mappa: 45.40671, 9.03329 Castello di MairanoTesto di descrizione (200 battute): L’edificio, fortificato ed edificato nel Quattrocento, è stato nei secoli visibilmente trasformato.Info utili: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05222/Geolocalizzazione su mappa: 45.35777, 9.07067 Lago Mulino di CusigoIl parco è il risultato della rinaturalizzazione spontanea di una cava abbandonata. Si è quindi sviluppata una fascia riparia, ben strutturata, divenuta nel tempo riparo di numerose specie animali, sia stanziali che di passaggio.Geolocalizzazione su mappa: 45.3764, 9.10283 Lago di BoscaccioL’area umida del lago di Boscaccio, un’importante zona di rifugio, alle porte di Milano, per molti animali, è nata dalla rinaturalizzazione di una cava esaurita negli anni passati.Info utili: http://www.naturaboscaccio.it/indirizzi-contatti-boscaccio/Geolocalizzazione su mappa: 45.40671, 9.06161
Parco Agricolo Sud Milano

Grande anello del Parco del Curone

Capofila del progetto InTERRACED-net è l’Ente per la Gestione del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.   Proprio all’interno di questo parco si sviluppa una rete di 8 itinerari lungo cui si può ammirare il paesaggio terrazzato. Il grande Anello del parco del Curone che parte da Lomaniga è l’ideale per scoprire le specificità dei ronchi e camminare affiancando i tipici muri a secco, filari di vite e coltivazioni di piante aromatiche. Dal parcheggio di Lomaniga, costeggiando il provinciale, si raggiunge il segnavia n.8 per Montevecchia Alta.Si raggiunge la frazione Verteggera, il cui paesaggio terrazzato è rimasto come era anticamente: accessibili solo a piedi, si coltivano rosmarino, erbe aromatiche, alberi da frutta e vite.Il sentiero prosegue in piano immerso nel paesaggio terrazzato, in cui spicca un lavatoio in pietra. Tra le sue pareti cresce una piccola felce capelvenere, che trova l’habitat ideale nelle fessure delle rocce soggette a stillicidio. Ci si inoltra poi in un bosco con prevalenza di querce e castagni fino ad incrociare una stretta strada asfaltata che scende alla frazione Casarigo.L’antica cascina, probabilmente già abitata in epoca romana, sorge arroccata sopra un poggio e coronata da vigneti. Di sotto si allunga la pianura, poco sopra fanno da contrasto i boschi del Parco.Dalla cascina Casarigo una mulattiera con gradinate in pietra molera sale fino alla frazione Galeazzino.Percorrendo i sentieri si osservano i versanti tipici del Parco: i ronchi (i terrazzamenti) sostenuti dalle murature in pietra a secco. Qui le piane dei terrazzi ospitano ancora oggi filari di vite associati alle piante aromatiche tipiche di Montevecchia: la salvia e il rosmarino.Dalla frazione Galeazzino si gode un panorama sulla pianura e fino agli Appennini.Al termine della mulattiera si arriva nella piazzetta di Montevecchia Alta.Qui si trova il Santuario Beata Vergine del Carmelo, una delle chiese più suggestive della Brianza per via della sua posizione in cima al colle.Nei primi anni del Seicento, il vecchio edificio di culto fu abbattuto e in sua vece fu costruito l’attuale santuario in stile barocco, ad unica navata coperta da volte a crociera. Fra gli arredi più preziosi si ricordano il baldacchino del Cinquecento in dorato legno intagliato e la statua lignea della Vergine con Bambino. Dalla piazzetta seguire la palina del Parco con segnavia n. 9 che scende sotto il centro abitato.La mulattiera termina incrociando la strada alla frazione “Oliva”, il cui toponimo fa riferimento alla presenza in passato di coltivazioni di ulivo. Dal lato opposto si risale verso la frazione Pilastrello. Sul ciglio della strada provinciale che porta in Alta Collina, è visibile Cascina Pilastrello, antica dimora contadina, datata 1740. Questo cascinale è attribuibile alla tipologia rurale più comune, cioè quella sviluppata su due piani: al piano terra si trovavano le stalle e al piano superiore il fienile.Proseguendo verso via Donzelli si arriva a Cascina Butto, sede del Parco di Montevecchia e Valle del Curone, da cui si gode di una vista a 360 gradi. Un tempo sulle balze di Cascina Butto si coltivavano ortaggi, cereali e piante da frutta, mentre la viticoltura era sfavorita dall’esposizione dei versanti.Dal parcheggio sotto Cascina Butto, scendere lungo via Valfredda. La strada diventa sterrata e si snoda inoltrandosi in un bosco di latifoglie, con la presenza di querce, nocciolo, sambuco e carpini bianchi.Poco prima del nucleo di Cascina Gaidana, il bosco si apre offrendo un panorama sulla Valle del Curone, in particolar modo sul nucleo rurale di Bagaggera, risalente al Seicento. La località si trova all’inizio del corso superiore del torrente Curone, le cui colline circostanti furono un tempo estese opere di difesa. Il complesso è coronato da campi coltivati, oltre i quali si estendono boscaglie. Dopo circa 500 m si giunge a Cascina Valfredda, che deve nome alle caratteristiche climatiche della zona. Oggi è circondata da prati utilizzati per il pascolo e per lo sfalcio. Un tempo vi era una chiesa con un altare dedicato alla Vergine della Neve. La fontana in pietra adiacente al lavatoio, su cui sono ancora visibili antiche incisioni, è un esempio di riutilizzo di un importante manufatto in epoche successive. La vasca è probabilmente costituita da un sarcofago romano, poi riutilizzato in epoca medievale come altare della chiesetta. Superato il lavatoio, seguire le indicazioni per Cà Soldato lungo il sentiero che si inoltra nel bosco con prevalenza di castagno, farnia e carpino.Dopo lo stagno, si arriva a Cà Soldato. La cascina è adibita a centro Parco e dispone di un museo nel quale vengono proposti gli ambienti e la fauna che caratterizzano il territorio del Parco, oltre agli attrezzi agricoli e della vita contadina un tempo utilizzati. L’origine del nome della cascina, abitata fino al 1987, riporta alla memoria antiche battaglie e la fortificazione romana a salvaguardia di una fornace. Di fronte all’edificio, i prati resistono all’avanzare del bosco. Da qui prendere la sterrata che scende e si inoltra nuovamente nel bosco, come indica il segnavia n. 11 Cipressi – Galbusera Bianca. Attraversare il torrente Curone e giunti all’incrocio proseguire a sinistra.La denominazione della Valle del Curone è la prova della presenza etrusco-ligure in questo territorio. Curone deriverebbe dal nome di una tribù, i Curuni, che stanziandosi avrebbero dato nome alla valle e al torrente. Si cammina lungo una strada immersa tra i prati, mantenuti per la produzione di foraggio da sfalcio e dopo circa 400 m, si incontra il nucleo rurale di Malnido. In tempi remoti, tale località fu il centro di una fornace per la produzione di laterizi. Lo sfruttamento estrattivo ha lasciato ancora tracce visibili della fornace che, preesistente alla conquista romana, si trasformò poi in un complesso, forse il più grande dell’Italia transpadana, per la produzione di embrici e materiale da costruzione.All’insediamento costituito da un vecchio caseggiato, sono stati affiancati edifici più recenti adibiti ad attività agricole.Prendendo la carrareccia con segnavia n. 1 Pianello che risale la valle, si giunge ai ruderi di Cascina Ospedaletto, il cui nome evoca il ruolo svolto dal fabbricato durante la peste seicentesca, dove venivano ricoverati gli infermi. Secondo alcuni l’edificio potrebbe anche aver svolto funzione di accoglienza per i pellegrini di passaggio. Seguendo il segnavia n. 2, il sentiero si inoltra nella vegetazione boschiva salendo per la collina fino a Cascina Scarpada, caratterizzata da una loggia chiusa. Insieme a Cascina Costa sorge in posizione panoramica sulla Valle del Curone. Oggi ospitano un’azienda vitivinicola e sono sede di un agriturismo.Attorno alle due cascine, i terrazzamenti sono coltivati a vigneto. Il percorso continua a mezzacosta con saliscendi, tra vigneti, campi adibiti al pascolo e prati.L’anfiteatro che da Cascina Scarpada si estende fino a Galbusera Bianca, costituisce l’habitat dei prati magri. I prati e i terrazzamenti sono ricchi di specie vegetali termofile. Fra le molte specie che compaiono in questi ambienti spiccano le orchidee. La ricchezza floristica ha anche grande importanza per la fauna. La conservazione di questi ambienti è dipendente dalle modalità di gestione.La cessazione dell'attività agricola riavvia la trasformazione verso il bosco, con la scomparsa di specie di importanza naturalistica, la cui presenza è legata alla pratica dello sfalcio. La Galbusera Nera è costituita da due edifici orientati ad est-ovest. I muri ospitano affreschi ottocenteschi raffiguranti una Madonna e il beato Giobbe. La devozione popolare per San Giobbe è legata alla tradizione della Brianza e in particolare alla bachicoltura. Attorno alla cascina i terrazzamenti sono coltivati a vigneto. Più avanti, collegata a mezzacosta sul pendio, sorge Galbusera Bianca. Il complesso rurale è composto da una casa padronale, tre cascine, una stalla e una chiesetta: insieme formano un borgo noto nel Trecento con il nome di Valbissera. La presenza di un edificio di culto dedicato a San Francesco conferma che in passato era un nucleo insediativo. La spiegazione più plausibile sulla divisione delle due cascine tra bianca e nera si rifà al colore delle uve che vi venivano coltivate.Da qui prendere la mulattiera che sale dopo la Chiesa di San Francesco (segnavia n.11 Cipressi – Pianello). Arrivati di fronte alla scalinata, salire tra i filari di cipressi, architetture vegetali che caratterizzano il paesaggio della Valle del Curone. La loro originaria funzione era quella di individuare i confini di alcuni possedimenti terrieri dell'area lungo il crinale ed i pendii delle colline.La mulattiera segue il crinale fino a risalire una collina piramidale, con gradoni terrazzati lasciati a prato.In primo piano, si staglia il versante sud del Monte di Brianza, una dorsale che con il Parco del Curone e il Parco Regionale del Monte Barro creano un unico sistema che arriva fino a Lecco.Dopo essere scesi dal crinale, il sentiero arriva in località Pianello. All’incrocio seguire il segnavia n. 7 – Missaglia. Più avanti si apre sulla piana di Bernaga e i suoi campi terrazzati, dove più alto sorge il Monastero di clausura delle Monache Romite Ambrosiane.Dopo circa 500 mt. prendere la direzione del segnavia n. 7 – Panoramica – Missaglia. La mulattiera si inoltra nel bosco per poi incrociare la strada panoramica che sale a Montevecchia.Più avanti, seguire le indicazioni per Valle Santa Croce e scendere per la sterrata che si snoda nel bosco fino al fondovalle. Nella valle sono ben distinguibili le localizzazioni delle attività agricole e forestali: sulle pendici scoscese e soggette a rischio di dissesti idrogeologici, domina il bosco visto come sussidio all’attività agricola tradizionale (legna da ardere e paleria ad uso agricolo) laddove la pendenza si riduce, l’attività umana ha creato una serie di terrazzamenti. Nel fondovalle dominano campi coltivati anche se la presenza di boschetti e siepi crea un ambiente variegato di valore paesaggistico e naturalistico. Il nome della valle deriva dalla chiesa rimaneggiata e menzionata già in un documento del 1289 come ecclesia. Il muro di cinta della cappella conserva un’incisione pre-romana, testimonianza degli abitanti di questa valle. Salire di nuovo e prendere il sentiero sui campi terrazzati. Guadare il torrente e inoltrarsi nel bosco fino al nucleo di antica formazione di Cascina Novelè, ancora oggi abitata da più famiglie. L’abitazione a pianta quadrata consta di due piani più un sottotetto colombaio-fienile. Sulla facciata vi è una edicola scavata nel muro che contiene una statua votiva di Sant’Antonio di Padova (protettore dei bambini).La carrareccia arriva a Cascina Bellesina Inferiore, la sola superstite delle due originarie (inferiore e superiore) e ancora ad oggi abitata. Questa struttura in pietra molera si trova in posizione dominante sulla parte sud della Valle Santa Croce. Il portico protegge un’icona dedicata alla Madonna del Bosco.A Cascina Bellesina ha sede un’azienda agricola che si occupa di allevamento di pecore della razza brianzola. Superati alcuni terrazzamenti coltivati a vite, prendere la carrareccia che scende fino al fondovalle e che costeggia Cascina Fornace, oggi completamente ristrutturata. A nord della cascina si trovava la parte rustica, con stalla al piano terra e fienile al primo piano. Ancora oggi si vede il nucleo più antico, cui furono aggiunte altre parti in epoche successive. Prendere il segnavia n. 6 Lomaniga. Qui c’è una croce votiva scolpita nella pietra molera che reca i motivi della morte ed i simboli della passione. Il manufatto risale ai tempi della peste e indica la presenza di luoghi di sepoltura. La strada percorre il fondovalle, costeggiando il torrente Molgoretta e inoltrandosi in un bosco igrofilo, con la prevalenza di ontani neri e frassini. Al bivio, seguire il segnavia 6A Lomaniga e salire da Pianetta Bassa a Pianetta Alta. Giunti alle ultime abitazioni la mulattiera prosegue fino alla località Oliva, da cui con un breve tratto su strada in discesa, si torna sulla strada provinciale e quindi al parcheggio di Lomaniga.
Grande anello del Parco del Curone

Parco Regionale Campo Dei Fiori

Anello attorno alle pendici del rilievo del Campo dei Fiori.
Parco Regionale Campo Dei Fiori

Ciclabile del Parco lombardo del Ticino

Pedalata in silenzio lungo il fiume azzurro, seguendo un percorso che conduce idealmente nel centro di Milano
Ciclabile Parco lombardo del Ticino

In mtb ai Rifugi nel Parco di Sant’Antonio

...ammirando un paesaggio incantevole di valli incontaminate lungo il tragitto
In MTB ai Rifugi nel Parco di Sant’Antonio

Pedalando nel Parco della Grigna

Un itinerario fra antichi nuclei rurali, baite tipiche e boschi
Pedalando nel Parco della Grigna

In Mtb nel parco dell'Oglio Nord

Alla scoperta dei piccoli borghi lungo il fiume Oglio
In MTB nel parco dell'Oglio Nord

L'anello del Parco Campo dei Fiori

Alla scoperta della piccola Versailles di Milano
L'anello del Parco Campo dei Fiori

Scoprendo la pianura cremasca, pedalando nel Parco del Serio

Questo tour cicloturistico ad anello nella Pianura cremasca vi porterà alla scoperta della natura, della storia e delle tradizioni nelle aree del parco del Serio. Questo percorso è, inoltre, un buon mix di cicloturismo su strada e off-road immersi nella campagna che si snoda nelle aree dove un tempo c’era il lago Gerundo, un acquitrino che ricopriva queste aree e bonificato intorno all’anno 1000. La partenza è dalla città di Crema, sfiorata dal fiume Serio che fu in passato luogo di confine della repubblica di Venezia, il centro storico è ancora accerchiato dai resti delle sue antiche mura. Dal parcheggio “buca” si inizia a pedalare sulla ciclabile che costeggia il fiume per 3 km per poi allontanarsi e arrivare a Ripalta Nuova. Si prosegue sulla provinciale SP591, deviando successivamente per Ripalta Guerina e proseguendo su una stradina secondaria fino a Montodine, paese dove il fiume Serio, termina il suo corso nel fiume Adda, gemellato con il paese di Valbondione in alta val Seriana dove invece nasce. Attraversato il centro storico si raggiunge l’oratorio don Bosco con il palazzo Benvenuti e la antica torre di avvistamento. Tornando sulla strada si attraversa il ponte sul fiume risalendo il corso del Serio dall’altra sponda lungo una tranquilla stradina vietata alle auto che si snoda tra verdi campi punteggiati da cascine e popolati da tanti uccelli tipici di questo ambiente come cicogne, aironi cinerini e pavoncelle, simbolo del parco del Serio. Raggiunta Ripalta Arpina si prosegue lungo il crinale di due valli fluviali, quella del Serio da un lato e quella del Serio Morto dall’altro a raggiunge il grazioso Santuario della Beata Vergine di Marzale eretto nel XI secolo. Dietro l’altare si trova la Madonna del latte e un piccolo arco vicino al parcheggio porta alla Scala Santa che scende al livello del Serio.Si continua a pedalare raggiungendo Ripalta Vecchia che prende il nome dal fatto che quest’area è lievemente rialzata rispetto ai campi, infatti quando in questa zona c’era il lago Gerundo, Ripalta (ripa – alta) non era sommersa dalle acque. Successivamente attraversiamo l’area “urbana” di Castelnuovo e San Bernardino (siamo di nuovo in prossimità di Crema) fino al ponte che attraversa il canale Vacchelli. Si prosegue sulla sterrata tra casette e boschi e si arriva alle frazioni Castello e Ricengo pedalando su una stradina immersa nella tranquilla campagna. Raggiunta la strada si svolta a sinistra per raggiungere nuovamente le rive del Serio e prima del ponte si prosegue sulla sterrata continuando la “risalita” del fiume raggiungendo Casale Cremasco. Si percorre ancora una ciclabile sterrata che corre a fianco del Serio per poi ritornare sulla strada per visitare il paese di Castel Gabbiano, ultimo paese del Cremonese di 450 abitanti dove spicca villa Griffoni Sant’Angelo e tutte le corti intorno. Si prosegue ulteriormente a nord sconfinando brevemente nella provincia di Bergamo per poi attraversare il fiume Serio e discendere lungo il suo corso sulla sponda idrografica destra. Questo tratto fino a Crema è quasi totalmente off-road e corre a fianco del Serio assecondando le sue ampie curve. Superato il paese di Trezzolasco si pedala sugli argini di Sergnano che sovrastano i campi coltivati ed i pioppeti. Si prosegue sempre fuoristrada tra stradine di campagna e sentieri nei boschi adiacenti al Serio e all’altezza della località Saletti si prosegue sulla statale SS591 passando a fianco del meraviglioso santuario Santa Maria della Croce per raggiungere nuovamente Crema dove è d’obbligo fare un tour del Centro storico a conclusione di questo spettacolare itinerario nella campagna. Entrando dalla Porta Serio è possibile raggiungere e visitare Piazza Duomo con la cattedrale Santa Maria Assunta e l’arco del Torrazzo. Bello perdersi nelle strette vie laterali e scoprire i numerosi palazzi signorili con cortili interni di pregio e terminare la visita ai giardini di Campo di Marte dove si possono osservare i resti delle antiche mura venete. Immagine di copertina: @Raffaele Redaelli
Scoprendo la pianura cremasca, pedalando nelle aree del Parco del Serio