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In Lombardia per borghi in 7 mete da scoprire

Fortunago (PV)

Wedding weekend in Lombardia: come, dove e perché

Scopri i luoghi e i sapori della Lombardia insieme a noi e scegli la location perfetta per il tuo matrimonio
Wedding weekend in Lombardia

Affresco della Madonna in trono che allatta il Bambino con sant'Antonio Abate

In viaggio tra Lodi e il Parco Adda Sud

Città, lago o montagna? La Lombardia, pur non avendo il mare, offre una serie di itinerari davvero unici per i biker, perché con il suo territorio vasto e diversificato può essere davvero la regione ideale per compiere itinerari in moto davvero soddisfacenti.  Dove andare? Hai davvero molte opzioni: puoi raggiungere più di un lago, puoi attraversare diverse valli, puoi anche visitare diverse città. Oggi si parte provincia di Lodi, lontano dal caos urbano e ricco di fascino e storia.Chiese, musei, castelli, oasi naturalistiche, sorgenti d'acqua naturali.Ma non solo! Nel Lodigiano sono presenti anche opere proiettate nel futuro, ecco un guida ai principali luoghi da visitare nella Provincia di Lodi. Iniziamo il tour da Lodi per visitare il Tempio dell'incoronata, il più grande monumento artistico della città di Lodi, capolavoro di architettura e pittura, fu costruito come tempio civico, espressione della pietà popolare. Progettato da Giovanni Battagio nel 1488, è interamente decorato con affreschi, dipinti, tele realizzati dai principali artisti che operarono a Lodi tra il XV e l'inizio del XIX secolo.Proseguiamo con una visita al Castello Visconteo di Lodi. Sapevi che Lodi è una città ricca di storia? In passato era cinta da mura di difesa, mentre deve a Federico Barbarossa la costruzione di uno dei suoi maggiori castelli, il Visconteo. Prese il nome dai signori di Milano, i quali, quasi un secolo dopo, lo ampliarono e lo potenziarono con l'aggiunta di quattro torri. Sotto la dominazione austriaca, però, la fortificazione venne smantellata e trasformata in caserma.A pochi chilometri dal centro urbano, ci si può dirigere verso un'attrazione di sicuro interesse, Il castello, situato nel piccolo comune di Camairago tra le Province di Lodi, Cremona e Piacenza, si affaccia sulla Valle dell'Adda lungo l'antica strada romana che da Milano conduceva a Cremona. Oggi la zona è nota come Parco Regionale Adda Sud. La storia del castello ha inizio nel 1140 quando Filippo Maria Visconti, ultimo duca di Milano, concesse il feudo di Camairago insieme alla licenza di fortificarlo, al Conte Vitaliano Borromeo quale ricompensa delle sue condotte militari e dei prestiti in denaro ricevuti. Nel 1629 il castello, all'epoca dimora abituale di San Carlo, ospitò i famigerati Lanzichenecchi che presero parte all'assedio di Mantova.Il Castello Borromeo di Camairago, grazie ai suoi spazi esterni molto vari ed estesi si presta perfettamente per l'organizzazione di rievocazioni storiche per ragazzi. Gli spazi esterni ed interni permettono ai ragazzi di divertirsi in ambienti sicuri, controllati e privati. In ultimo non può mancare una visita al Parco dell'Adda Sud che si estende lungo il basso corso dell'Adda, tra Rivolta d'Adda a nord e Castelnuovo Bocca d'Adda, alla foce del Po, a sud.Comprende il tratto più tipicamente planiziale del fiume, con ampie estensioni agricole, boschi naturali e seminaturali, e coltivazioni a pioppeto. È prevalentemente caratterizzata dalla produzione casearia: numerose ricette tipiche si basano sull'impiego dei formaggi locali e soprattutto del burro.Frittate, zuppe, risotti e insaccati di maiale rappresentano le altre specialità della gastronomia lodigiana; esistono anche numerosi dolci tradizionali.Dal punto di vista naturalistico notevoli sono le residue zone umide e le lanche, ricche di avifauna acquatica, quali la Riserva Adda Morta e la Zerbaglia, dove è localizzata la più ampia garzaia del parco.Finalmente è arrivata l'ora di pranzo, potremmo approfittare per degustare la cucina tipica Lodigiana, che pur essendo originaria di un territorio molto vicino a Milano, presenta peculiarità proprie ben definite.A pochi chilometri dal centro urbano, imbocchiamo la sp. 26 e ci dirigiamo verso Pizzighettone, un paese di sicuro interesse, le origini di questo tipico borgo fluviale risalgono all’epoca etrusca quando, in sponda destra del fiume Adda, fu fondata Gera in prossimità della città etrusca di Acerra.Con la decadenza di Gera sorse, in epoca romana, sulla sponda opposta del fiume, Piz-Juguntorum. Luogo di frontiera, fu testimone delle lotte per il controllo dei traffici fluviali con l’alternarsi di varie dominazioni, dai Visconti, agli Sforza, poi gli Spagnoli e infine gli Austriaci.Comprende il tratto più tipicamente planiziale del fiume, con ampie estensioni agricole, boschi naturali e seminaturali, e coltivazioni a pioppeto.  

Parco Del Serio, gli itinerari dalla A35

Gli itinerari da percorrere in bici o a piedi nel Parco Del Serio in area A35
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Visitare il Parco Oglio Nord

Un Parco tutto da scoprire, nel cuore della Pianura Padana, che custodisce tratti di ambienti di sicuro pregio naturalistico.
Dal Sebino alla scoperta del Parco Oglio Nord

Viaggia sui treni storici in Lombardia

Tutti in carrozza viaggiando sui treni storici lombardi.
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Un viaggio tra i sapori unici della Lombardia

Immaginate vallate alpine e prealpine, laghi lucenti e una grande, sconfinata pianura. E’ la Lombardia, un territorio cos’ unico e vario da essere la culla di tante squisite bontà.   Ben 264 sono i prodotti tradizionali regionali, 34 i prodotti certificai DOP e IGP e 13 i presidi Slow Food.  Buon cibo in Lombardia è quindi sinonimo di qualità, rispetto dell’ambiente e prodotti sani e genuini che derivano da un’agricoltura florida in grado di coniugare perfettamente tradizione e innovazione. La cucina tipica lombarda è un tripudio di sapori. Se cercate un olio dal gusto delicato e retrogusto di mandorle non perdetevi l’Olio del Garda, mentre se il riso è tra i vostri prodotti preferiti non mancate di visitare la Lomellina nel pavese, dove il riso si coltiva da almeno cinque secoli.Sia che siate in montagna o in pianura è da non perdere un assaggio dei deliziosi formaggi, dal Taleggio al Grana Padano, o dei salumi dal Salame di Varzi nell’Oltrepò Pavese alla Bresaola della Valtellina. Gustose e varie sono le pietanze a base di pesce che si preparano sulle rive dei laghi, da Como a Varese, da Lecco a Brescia. E piatti forti di montagna, primi tra tutti i pizzoccheri della Valtellina e la polenta taragna. A Mantova la regina della tavola è la zucca, utilizzata nella preparazione degli squisiti tortelli, mentre a Milano sono nati piatti che ormai occupano un posto d’onore nell’immaginario di ogni buongustaio in Italia e nel mondo come il risotto alla milanese con ossobuco di vitello, la cassoeula e la cotoletta. Tra i dolci da non perdere la Sbrisolona di Mantova, il Torrone di Cremona e il Panettone di Milano. Ed è nelle trattorie storiche e nei pluripremiati ristoranti stellati della regione che vengono esaltate le eccellenze di una tradizione gastronomica dalla storia antica ma dallo sguardo aperto al futuro.
Un viaggio tra i sapori unici della Lombardia

Online i modelli di Stradivari dell’MdV

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XVI Concorso Triennale Internazionale di liuteria

4 settembre - 10 ottobre 2021

Teatro Amilcare Ponchielli

Opera, concerti, prosa, danza e molto altro in un gioiello neoclassico nel cuore di Cremona, il Teatro Ponchielli firmato Canonica

Hegedüs di Stradivari al Museo del Violino

Il violino Hegedüs, realizzato da Antonio Stradivari intorno al 1692, sarà esposto da domani (venerdì 22 settembre) a Cremona, al Museo del Violino, cui è temporaneamente affidato da un collezionista privato nell’ambito del progetto Friends of Stradivari. Appartiene a quella generazione di strumenti più grandi in cui il celebre liutaio cremonese abbandona la tradizione di Amati per un proprio modello di riferimento. Recenti studi condotti in Inghilterra, infatti, hanno individuato corrispondenze geometriche con la forma “PG”, la stessa utilizzata per la costruzione del celebre violino Messia 1716. La storia dell’Hegedüs è documentata dal 1801, quando Johan Betts ne annotò la proprietà del Capitano Coggan. È probabile si trovasse già a Londra, forse portato da uno dei musicisti italiani che, nel XVIII secolo, si trasferirono oltremanica. Lo strumento passò quindi al signor Wasborough di Bristol e, in seguito, a una famiglia chiamata Purrier, uno dei cui membri era musicista alla corte di re Giorgio III. Rimase in loro possesso fino alla metà del XIX secolo, quando fu venduto al dottor Selle, di Richmond, nel Surrey. Nel 1907 fu acquistato da Hill & Sons e, nel 1932, e ceduto a Robert Bower, quindi a Ferencz Hegedüs (1881-1944), famoso solista e direttore ungherese: nato a Fünfkirchen, figlio di due musicisti, studiò al Conservatorio di Budapest con Jenö Hubay. Il suo stile interpretativo aveva i caratteri tipici della scuola violinistica ungherese, ma questi tratti erano smorzati nelle interpretazioni di autori di epoca classica. Debuttò a Londra all’età di 16 anni. Visse in Svizzera fino al 1930, quindi si trasferì in Inghilterra. Nel settembre 1933 lo strumento fu presentato dalla famosa rivista di liuteria The Strad. Ora sarà possibile ammirarlo nello “Scrigno dei Tesori” del Museo del Violino fino alla prossima primavera.