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Sarnico- Monte Bronzone- Gombo- Sarnico

II Percorso inizia da Sarnico dove, dopo il cimitero monumentale, si seguono Ie indicazioni per la "Cappella degli Alpini" (parcheggio TPC). Dopo pochi metri, al primo bivio della chiesetta degli Alpini, si prosegue su un facile sentiero in piano, tra muri a secco, sino all'edificio dell'acquedotto e si giunge alla cappelletta dedicata alla Vergine. Da qui, ci si incammina per un viottolo selciato ben conservato con gradini in pietra di Sarnico che raggiunge la Forcella, sulle pendici del Monte Faeto, dal quale si godde di una straordinaria vista panoramica su Sarnico e il Basso Sebino. Seguendo le indicazioni Monte Bromine (TPC) s'imbocca un ampio sentiero con numerosi tornanti che porta nei pressi del Colle Cambline, dal quale si gode una splendida vista del Monte Bronzone e del Lago d'Iseo. Proseguendo su larghi tornanti e ci si inoltra in uno splendido bosco di castagni, betulle e agrifogli (TPC - 701) e si giunge in vetta (m 1334). Qui il panorama ripaga della fatica spesa: la vista spazia indisturbata a tutto tondo verso il lago, Monte Isola, i Colli di San Fermi, le Prealpi Orobiche, la Val Camonica, il Monte Misma, la Val Cavallina, Ia Pianura Padana e gli Appennini. Per il ritorno, si ripercorre l'ultimo tratto fino al segnavia 701 e si prosegue a sinistra per arrivare al Monte Gombo (m 1168), sito di ritrovamenti preistorici. Scesi alla baita basso del Gornbo, si ritrovano i segnavia TPC: si parterre, quindi, un sentiero ben segnalato che, aggirando il versante est del Monte Bromine, giunge in uno spiazzo alla congiunzione con it sentiero 701 e si continua sul TPC per it ritorno.
Sarnico, Monte Bronzone, Gombo, Sarnico - Ph. visitlakeiseo.info

Mausoleo Faccanoni

Il Mausoleo è un grandioso e monumentale sepolcro fatto costruire dalla famiglia Faccanoni nel 1907 entro il recinto cimiteriale del comune di Sarnico. Edificato a ridosso della collina, è stato costruito utilizzando solo materiali di provenienza locale: Sarizzo della Val Seriana per lo zoccolo; Ceppo di Brembate per il corpo dell’opera; Pietra di Sarnico per le gradinate; Ferro battuto e bronzo per il cancello di accesso alla cripta. Il Mausoleo era stato progettato per divenire sfondo scenografico dell’intero cimitero, grazie alla combinazione di effetti teatrali (scalinate e struttura piramidale) e materiali dalla diversa resa luministica. Assenti o quasi i richiami simbolici alla religione cristiana, che normalmente erano inseriti in questo genere di costruzioni: la croce si confonde in un tripudio di putti e solo sul cancello di ingresso alla cripta essa colpisce lo sguardo del visitatore. Il Mausoleo della Famiglia Faccanoni è una delle cinque opere architettoniche in stile Liberty nel Comune di Sarnico.
Mausoleo Faccanoni

Museo Civico di Scienze Naturali “Alessio Amighetti”

Il Museo di Scienze Naturali di Lovere offre un’eccellente occasione per conoscere la grande ricchezza naturalistica del territorio camuno-sebino. Istituito dall’amministrazione comunale di Lovere nel 1996, è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia nel 2004 come Collezione Museale ed è gestito dagli “Amici del Museo Civico di Scienze Naturali di Lovere”, un’associazione di volontariato culturale. È intitolato ad Alessio Amighetti, il sacerdote naturalista che nell’Ottocento con la Gemma subalpina fece conoscere le bellezze naturalistiche del lago d’Iseo. Raccoglie, conserva ed espone al pubblico reperti naturalistici con lo scopo di far conoscere il patrimonio naturalistico e storico del territorio e favorire lo sviluppo di una mentalità rispettosa delle risorse ambientali.   L’esposizione è articolata in diverse sezioni. La collezione degli uccelli presenta oggi 221 esemplari. La parte più consistente è composta di volatili presenti in habitat diversi del territorio dell’Alto Sebino. A questi si è aggiunta anche l’Aquila reale. Di notevole interesse sono gli uccelli acquatici, presenti con le famiglie degli Anatidi e degli Ardeidi abitatori delle zone umide a nord del lago; i rapaci diurni della famiglia degli Accipitridi e dei Falconidi e i notturni della famiglia degli Strigidi; una coppia di Gallo cedrone rappresenta la famiglia dei Tetraonidi. I mammiferi sono pochi e rappresentati da animali molto diversi per collocazione sistematica come, ad esempio, il cinghiale e il camoscio assieme a roditori e carnivori di piccola taglia. La sezione di Entomologia presenta alcuni diorami tematici, raccolte di diversi Ordini degli Insetti e due collezioni di Lepidotteri (per lo più dell’area Sebino-Camuna come il Parco della Foce dell’Oglio e del monte Cala). Per ragioni di conservazione la maggior parte delle cassette sono osservabili su richiesta. La cospicua collezione malacologica è composta da conchiglie di molluschi mediterranei classificati e rinominati seguendo la nomenclatura più aggiornata. Essa comprende conchiglie rappresentative di circa 400 specie di gasteropodi, 83 di bivalvi, 1 di scafopodi e 1 di cefalopodi. Ad essa si aggiungono alcuni esemplari di conchiglie oceaniche. L’Erbario Generale (consultabile su richiesta) si compone di 2345 campioni essiccati. I campioni più vecchi (1979) provengono dall’Alta Val Salarno (Valle Camonica). La maggior parte degli altri provengono dall’area sebina; a questi si aggiungono diversi campioni provenienti dal territorio camuno (Pizzo Camino e dalla Val Baione), dal monte Tremalzo sul lago di Garda e della zona del Passo Salmurano, sulle Orobie. La sezione dedicata alla mineralogia ospita una raccolta di circa 400 minerali appartenenti a otto famiglie mineralogiche provenienti dal territorio sebino, dalle Orobie e da località diverse del mondo. A questa si aggiungono una importante e cospicua collezione di “microcristalli” (circa 5000 campioni) osservabili in Museo con un microscopio stereo e una collezione di minerali pervenuta recentemente come donazione, da sistemare. Per ragioni di spazio la Sezione di Geologia non può avvalersi di una sala ad essa dedicata, tuttavia la rappresenta una nutrita collezione litologica e una vetrina contenente alcuni reperti paleontologici (bivalvi, ammoniti e pesci fossili). A questo si aggiunge il materiale, debitamente risistemato, proveniente dalla collezione Curioni affidata al Museo dal Comune che l’ha ricevuta in deposito dall’Accademia Tadini. Oltre alla sede espositiva in via Marconi, presso il Municipio, il Museo mette a disposizione una biblioteca e servizi informatici in piazza Vittorio Emanuele, nel centro di Lovere. Gli esperti del museo sono impegnati nella ricerca, nella classificazione di reperti, nella divulgazione scientifica; mantengono contatti con università ed enti di ricerca; forniscono consulenze alle amministrazioni locali, ma soprattutto promuovono attività divulgativa nelle scuole.   Aldo Avogadri  
Museo Civico di Scienze Naturali Alessio Amighetti

Sentiero Vigolo- Colle Cargadura

L' inizio del percorso (620 m) si trova al termine dell'ampia curva sovrastante il parcheggio del municipio di Vigolo ("strada verde"); sul lato opposto della strada rispetto al punto di partenza del sentiero 701C, una larga mulattiera che ben conserva la pavimentazione originaria sale ripida verso la località Recursone. Il percorso attraversa un ampio bosco di abete rosso messo a dimora dall'uomo da più di un secolo, che occupa quasi tutto il versante in sinistra idrografica e connota fortemente il paesaggio della valle. Un'escursione in questa valle permette di visitare paesaggi d'altri tempi: vi è infatti particolarmente attiva un'agricoltura montana tradizionalmente attenta alla conservazione del territorio. L'ultimo tratto del sentiero si innesta su una trattorabile che dopo 100 m culmina sul Colle Cargadura (1022 m).
Sentiero Vigolo

Itinerario: Lovere- San Giovanni- Bossico- Ceratello- Lovere

Lovere è l'incantevole punto di partenza di questo piacevole percorso. Parcheggiando in Piazzale Bonomelli, ci si dirige verso la chiesa di San Giorgio e si prosegue a sinistra lungo via D. Celeri. Dopo un breve percorso, immersi nei boschi di castagno, si raggiunge la localita Devine dove, in prossimita di una cappella votiva, si dirama il bivio che, tra boschi, prati e ampi scorci su Lovere ed il Sebino, conduce alla località Carassone. La strada, molto caratteristica ed immerse nella vegetazione, con un percorso a tratto in salita e a tratti pianeggiante porta al Santuario di San Giovanni (sorto sulle rovine di una fortezza di origine medievale), da cui si ha una suggestiva veduta su tutto il logo d'Iseo, la Val Cavallina, la Valle Camonica sino alle propaggini dell'Adamello. Ridiscesi al bivio sottostante, si riprende il cammino e si prosegue a sinistra verso l'abitato di Bossico, delizioso centro di villeggiatura posta a circa 900 metre s.l.m. che, data la sua posizione, a un vero e proprio balcone naturale sul lago d'Iseo. Raggiunta Ia strada asfaltata, si svolta a destra e si prosegue fino al bivio con la Santella "Madonnina degli Steegn". Si imbocca quindi la strada in discesa e si tiene la sinistra dopo circa 50 metri. Attraversati i prati con attune cascine e con bei castagni, si arrive alla storica Villa Pincio. Dopo una breve salita iniziale, la strada diventa agevole e continua per circa 1 km su pavimentazione in selciato per poi trasformarsi in un sentiero che, attraverso it bosco, conduce a Ceratello, frazione di Costa Volpino. Nel piccolo borgo si possono ammirare case con ballatoi antichi in legno e vecchi portoni ad arco. Attraversato il centro storico, si segue Is strada provinciale che scende verso Lovere incontrando le frazioni di Flaccanico, Qualino, Branico e Corti e godendo di scorci panoramici di incredibile bellezza. Al cimitero di Corti si svolta a destra in direzione Lovere e se percorrono le vie Aria Libera e Gobetti fino alla quattrocentesca Basilica di Santa Maria in Valvendra. Proseguendo dritti lungo via Martinoli, si arriva al punto di partenza.
Bossico

Chiesa di San Colombano

La chiesa, dedicata a San Colombano abate, il monaco irlandese del VI secolo fondatore del monastero di Bobbio, si trova ai limiti del borgo di Parzanica e il suo sagrato si apre a una splendida vista. Non si hanno notizie sulla fondazione della prima chiesa. Dovette dipendere dalla pieve di Predore almeno fino al 30 ottobre 1512, data che le fonti indicano come quella di fondazione della parrocchia e di consacrazione di un primo edificio. La chiesa attuale sorse negli ultimi decenni del ‘700. Aperta al culto nel 1792, venne dotata nel 1797 del campanile, al cui vertice si trova la statua del santo patrono. Consacrata il 24 ottobre 1867, nel 1923 fu prolungata nella parte absidale su progetto di Luigi Angelini. La facciata, di stampo neoclassico, si articola su due livelli: è tripartita da lesene e grandi colonne addossate con trabeazione aggettante e culmina in un grande timpano. Il portale in arenaria di Sarnico venne abbellito nel 1973 da un gruppo in cotto nella lunetta, opera dello scultore Gaetano del Monte di Faenza con la raffigurazione del santo titolare della chiesa. L’interno ad aula unica di quattro campate mostra la stessa impronta neoclassica della facciata con elementi tardo barocchi: poderose colonne inquadrano le arcate delle cappelle e sorreggono il fregio, sul quale si imposta la volta a botte. Le pareti sono arricchite da dorature e cornici in stucco, in gran parte riprese nel 1945 da Emilio Sessa e dallo stuccatore Adolfo Gardoni mentre gli affreschi della volta, con episodi della vita di san Colombano, furono realizzati da Giuseppe Grimani (1911-1998), autore anche della decorazione del presbiterio con i Quattro Evangelisti, la Gloria di san Colombano e il Cristo Re tra santi e fedeli, la cui pittura si connota per una felice commistione tra modernità e richiami alla pittura settecentesca. Sulla controfacciata è collocato un grande dipinto murale di ambito bergamasco del XVIII secolo, con la Cacciata dei mercanti dal tempio. Nella prima campata a sinistra il battistero conserva il Battesimo di Cristo dipinto a fresco da Aldo Locatelli nel 1946 entro cornice settecentesca in stucco; una cornice del tutto simile contiene a destra la pala dell’altare dell’Addolorata, una Pietà con i santi Giovanni, Francesco d’Assisi e Luigi Gonzaga di ambito bergamasco del XVIII secolo. Nella seconda campata sull’altare a sinistra la grande tela seicentesca raffigurante l’Annunciazione è firmata dal pittore Alessandro Bonvicini e sarebbe stata portata a Parzanica dalla Svizzera nel XX secolo. Di fronte si trova l’altare del Sacro Cuore di Gesù, dotato di diverse sculture: tra queste il Sacro Cuore di Alessandro Ghislandi (1940), San Francesco d’Assisi di Angelo Righetti del 1908 e San Colombano, della prima metà del XX secolo. Nella terza campata l’altare del Rosario conserva un paliotto seicentesco intarsiato a motivi floreali in marmi policromi con un medaglione centrale raffigurante la Madonna del Rosario fra i santi Domenico e Francesco; proviene dalla chiesa precedente ed è riconducibile alla bottega degli scultori Manni. L’ancona contiene i quindici Misteri del Rosario, databili al XVII secolo e una nicchia con la statua della Madonna del Rosario, opera di Giuseppe Stuflesser del 1964. Di fronte, l’altare di San Luigi Gonzaga presenta una cornice lignea settecentesca mentre la statua è opera del 1911 di Giovanni Avogadri. L’altar maggiore, datato 1674, anch’esso proveniente dalla chiesa antica, ha un notevole paliotto a intarsi policromi che incorniciano il medaglione della Natività, pure riconducibile alla bottega dei Manni. Nel 1924 venne in parte integrato e ampliato con la tribuna. Sul fondo la grande pala raffigurante San Colombano con Agilulfo, ascrivibile ad Antonio Guadagnini, databile alla seconda metà del XIX secolo. Ai suoi lati due tele di ambito bergamasco del XVIII secolo raffigurano a sinistra I santi Fabiano, Rocco e Sebastiano e a destra I santi Antonio di Padova, Fermo e Antonio abate.   Francesco Nezosi
Chiesa di San Colombano, vista sagrato - ph: giulia danesi - visitlakeiseo

Weekend a casa: ecco cosa fare

Idee e attività per tutta la famiglia
Credits photo_ Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli

Clusone, gemma della Val Seriana

Incantevole borgo di alta valle, Clusone è caratteristica per case e chiese dipinte e inaspettate opere d’arte e ingegneria
Clusone_Danza Macabra

Opere e sculture urbane: il museo a cielo aperto della Lombardia

Le statue, i monumenti, le opere d’arte meno conosciute, celate in strade e piazze delle città lombarde: un patrimonio culturale di pregio, tutto da scoprire 
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Musei aperti in Lombardia: un inno al talento al femminile

I musei lombardi tornano ad accogliere il pubblico degli appassionati d’arte e non solo, con molte esposizioni declinate al femminile: artiste, opere, figure mitologiche ispiratrici di rassegne e mostre

Teatro: chi è di scena in Lombardia

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Costa Jels ed ecomuseo delle miniere di Gorno

Museo di storia e tradizione: per un viaggio dello zinco tra alpeggi e miniere del Comune di Gorno (BG)
Ecomuseo Miniere Gorno