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Lombardia Style

Bellezza senza confini
Lombardia Style

Sciare in famiglia in Lombardia

Principianti o campioni? Dalla bergamasca alla Valtellina, scopri dove sciare in Lombardia. Con gli amici. In famiglia.
Sciare in famiglia in Lombardia

Fiori di maggio ad alta quota

6 itinerari da percorrere alla scoperta delle fioriture di questo mese tra le montagne della Lombardia
Fiori di maggio ad alta quota - in Lombardia

Foliage in Lombardia

Dalla Via Francigena alla Val Masino. Scopri dove ammirare il foliage in Lombardia
Via Francigena Corte Sant'Andrea Lodi

Trekking: 6 percorsi facili

Passeggiare per le montagne lombarde: 6 percorsi a portata di bambino 
Gemelli e Pizzo Becco

Milano, sulle orme di Leonardo

Le suggestioni pittoriche, i disegni. Macchine e grandi opere d’ingegneria idraulica. A Milano, viaggio sulle orme di Leonardo

Santa Maria Assunta a Solto Collina

La fondazione della parrocchiale di Solto risale al XII secolo, essendo documentata per la prima volta in un documento del 1180. Una prima grande opera di riedificazione fu intrapresa nel corso del XV secolo e dovette essere sostanzialmente terminata il 24 luglio 1471, quando la chiesa fu consacrata dal vescovo di Bergamo Ludovico Donato. I lavori che si susseguirono nei secoli mantennero, nel paramento esterno, la struttura semplice e sobria delle pievi valligiane. Le decorazioni in pietra di Sarnico si concentrano sul portale principale e sulla trifora sovrastante. Le volute e i motivi decorativi con sirene, festoni e candelabre possono essere riferiti al pieno Cinquecento e sarebbero da porre in relazione con alcuni lavori di ristrutturazione interna compiuti in un momento imprecisato tra 1535 e 1575; in questi decenni il numero degli altari passò da tre a cinque. Al medesimo periodo sono documentate opere non più esistenti ma di notevole interesse, come il vecchio campanile – assai diverso da quello attuale, a forma di torre con tre campane – e l’antica ancona scolpita con la Madonna Assunta, chiusa da ante, in un complesso che doveva già risultare piuttosto imponente. Tra 1615 e 1629 fu demolito il vecchio coro e costruito l’attuale profondo presbiterio con l’annessa sagrestia. Tutta la parte posteriore della chiesa subì una nuova ristrutturazione nel 1778, quando fu riedificato il campanile e si compirono alcuni ritocchi al paramento esterno del coro. Nel 1780 i lavori si potevano dire conclusi e si procedette alla consacrazione del nuovo altare maggiore dedicato a santa Maria Assunta, da parte del vescovo Dolfin. Nel 1813 fu chiamato il pittore Vincenzo Orelli ad affrescare la navata. Il ciclo, perduto con i rifacimenti successivi, doveva costituire una preziosa testimonianza dell’ultima attività dell’artista, morto nello stesso anno, e della sua florida bottega, che continuò a coltivare le forme di un barocchetto leggero fino a XIX secolo inoltrato. Dal 1908 l’architetto Elia Fornoni avviò un progetto che, pur mantenendo l’impianto della chiesa, conferì all’interno una maggiore uniformità, secondo uno stile neosettecentesco. Fornoni, personalità di spicco nella cultura bergamasca a cavallo dei due secoli, prediligeva gli stili storici in tutti i suoi interventi. Nuove cornici e intonaci rivestirono le pareti interne, esaltando le otto cappelle laterali (quattro per lato), le grandi arcate e la slanciatissima volta con ampie vele e luminose finestre. Il pittore Giuseppe Riva si occupò di ridecorare le volte della chiesa e del presbiterio, forse perché in breve tempo rovinate, suddividendole in grandi campiture mistilinee con figure di profeti e scene della vita di Maria. Per certi versi affine a Fornoni, in termini di gusto e sensibilità, Riva sviluppò un ciclo di grande impatto decorativo, di un classicismo sobrio ed elegante, pienamente allineato ai maestri ufficiali che l’artista conobbe frequentando l’Accademia Carrara e, soprattutto, l’Accademia di Belle Arti di Roma. La chiesa conserva opere e dipinti di varie epoche. La grande tela dell’altare maggiore, raffigurante l’Assunzione della Vergine (3 x 5 m), è considerata l’ultima opera di Giambettino Cignaroli, iniziata nel 1770 e portata a termine dal suo allievo Pio Piatti. Sulle pareti del coro, si riconosce una Madonna con Bambino di Gian Antonio Zonca (1689), mentre l’architetto Luigi Angelini disegnò la nuova tribuna dell’altare maggiore, in marmi policromi (1937). Sul terzo altare a sinistra si conserva un’Annunciazione della Vergine, opera tarda e di altissima qualità di Domenico Carpinoni. Tra i dipinti più antichi della chiesa, sul primo altare a destra si ammira una delle copie di migliore qualità dello Sposalizio della Vergine dipinto da Romanino per San Giovanni Evangelista a Brescia. L’organo e la cantoria sono opera di Egidio Sgritta (1863), mentre la mostra è un lavoro originale di Andrea Fantoni(1708). Il grandioso pulpito ligneo, antistante all’organo, fu scolpito da Cesare Zonca da Treviolo (1898) su chiara ispirazione fantoniana; dello stesso sono anche i confessionali.   Fiorenzo Fisogni
Chiesa di Santa Maria Assunta

Vaprio d'Adda

A metà strada tra Bergamo e Milano è situato sul confine tra le due province segnato dal fiume Adda, sul versante milanese
Vaprio d'Adda

Dal Rif. Albani al Passo della Presolana

La partenza di questo percorso inizia dopo una notte di riposo nell'ospitale Rifugio Albani nel comune di Colere in provincia di Bergamo, raggiunto il giorno precedente dal quale si segue il segnavia CAI n. 402-326, per il Colle della Guaita.   Questo tratto di sentiero passa nei pressi dell’ex Rifugio Capanna Trieste e delle baracche dei minatori, per proseguire, dopo aver tralasciato la deviazione a sinistra per Colere, con un ampio semicerchio sopra la conca del Lago di Polzone fino al Colle della Guaita.Oltrepassato il sentiero n. 402 che sale dal Pian di Vione di Colere, si procede a mezza costa sempre sul sentiero n. 401 fino a incontrare, poco oltre, l’indicazione per il Sentiero della Porta. In prossimità di una piccola grotta, si risale a zig-zag il cono detritico dove iniziano le verticali scalette.Qui è bene indossare l’imbracatura per iniziare in sicurezza la salita attrezzata. Una serie di scalette metalliche consentono di superare il primo ripido e verticale tratto roccioso, uscendo in un impressionante canale che, attraversato con l’ausilio di catene metalliche, porta alla base di un’altra bastionata rocciosa che va risalita tramite un’ulteriore scaletta, oltre la quale altre catene metalliche aiutano a percorrere un canale semierboso che adduce a un intaglio: il Passo della Porta, dopo il quale il sentiero si inerpica ulteriormente. Una lunga scala verticale pare portarci in cielo, si continua a salire tra corde e scalette, passando per cenge e rocce, mentre sotto di noi appare il sentiero che sale da Colere, attraverso il Pian di Vione. Una serie di pioli e di catene ci conduce, verso destra, nei pressi di un suggestivo passaggio tra la roccia e un torrione staccato, oltre il quale si passa sul versante opposto.Continuando tra le rocce, ben guidati dai bolli CAI, risalendo, su cenge detritiche e canali, si giunge sulla sommità di un dosso roccioso, molto panoramico sulla Presolana Orientale e sulla sottostante conca ghiaiosa con fondo di neve, del Fupù. Un ampio semicerchio permette di attraversare il Fupù e giungere, in leggera salita tra roccette, sulla cresta denominata “Crestone delle Pecore”, dalla quale ci appaiono, come sempre per incanto, le guglie delle “Quattro Matte”, sormontate dall’ardita Corna delle Matte.Ci si trova ad attraversare un successivo catino, tra placche rocciose e faticosi tratti attrezzati, fino a pervenire alla Bocchetta del Visolo, posta sotto la cuspide del monte stesso dove termina il Sentiero della Porta. Tenendo la sinistra, dalla bocchetta è possibile, in pochi minuti, giungere sulla cima del Monte Visolo, per ammirare il panorama sulla sottostante Conca della Presolana, mentre alle nostre spalle la possente mole della Presolana Orientale incombe con le sue articolate e chiare pareti rocciose. Alla nostra destra, poco sotto, appaiono ancora le piccole aguzze “Quattro Matte”. Ora, dalla cima del Monte Visolo, non resta altro che una lunga discesa con il segnavia CAI 316-326, con un percorso assai panoramico fino al sottostante Passo della Presolana: dopo un breve tratto in cresta, il sentiero devia sul monotono e assolato versante meridionale della montagna e inizia a perder quota. Scendendo sempre a pendenza costante si raggiunge il Rifugio Carlo Medici ai Cassinelli.Questo è l’ultimo rifugio che si incontra sul percorso e costituisce un’ottima base di partenza per le escursioni sul versante meridionale del Monte Visolo, del Pizzo della Presolana e del Pizzo di Corzene. Nei pressi del Rifugio Carlo Medici ai Cassinelli si trova anche l’incrocio con il sentiero che collega il Passo della Presolana al bivacco “Città di Clusone” e alla Grotta dei Pagani. Imboccando questo sentiero in direzione del passo, si entra in un bellissimo bosco e dopo una mezz’oretta di piacevole camminata si esce finalmente al punto d’arrivo del Passo della Presolana.
Dal Rif. Albani al Passo della Presolana

Leonardo nel Vimercatese

Un viaggio alla scoperta dei luoghi di soggiorno e di studio del genio Leonardo da Vinci
Sala 5, Must Museo del territorio

Val Cervia

Cedrasco

La Lombardia nei quadri dei grandi pittori italiani

I quadri più belli che riprendono i paesaggi lombardi, un’immersione nei panorami naturali e urbani della regione  
La Lombardia nei quadri dei grandi pittori italiani