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A tavola, da Cremona a Mantova
Lambrusco e tortelli di zucca. Mostarda e bolliti. Contrasti e armonie nei sapori tradizionali da gustare a tavola a Cremona e Mantova
Città celebri per la storia, l’arte, le ricette e le tradizioni. Una cucina opulenta, fatta di contrasti studiati e di armonie ricercate, frutto della passione per la vita e per tutti i suoi sapori.
Una lunga tradizione.
Non è un caso se l’autore di uno dei libri di ricette più celebri al mondo, il De Honesta Voluptate et Valetudine, Bartolomeo Sacchi, è di origini cremonesi. La vasta area del bacino del Po che si dirige verso l’Adriatico era già allora zona di commerci e nell’importante porto di Cremona giungevano prodotti da Venezia e dall’Oriente: spezie, sale e forse anche il torrone, dolce tipico dell’area mediterranea.
La mostarda.
L’agricoltura in quest’area è da sempre molto florida e produce principalmente meloni, zucche, angurie, cipolle, pere e mele: queste ultime ingredienti della mostarda, una preparazione di origine romana dal sapore dolce, reso piccante dalla senape che ben si accompagna alle carni caratteristiche della zona arrostite o lessate, come il gran bollito misto, il cotechino o lo stracotto d’asino.
Il maiale, protagonista indiscusso, fornisce salami a pasta dura o morbida leggermente insaporiti dall’aglio. L’abbinamento ideale per questa opulenta cucina è il Lambrusco Mantovano, vino rosso frizzante che ha una storia antica: Virgilio, uno dei nativi illustri della zona, oltre duemila anni fa, nominava già in una sua bucolica la generosa Vitis Labrusca le cui foglie diventano rosso acceso.
Il dolce che non ti aspetti.
La star della cucina mantovana è un primo piatto: i tortelli di zucca, dolci per via dell’amaretto e della mostarda contenuti nel ripieno. Da non perdere la Sbrisolona simbolo della pasticceria mantovana. Deve il nome proprio alla sua friabilità, alle brise o briciole grandi e piccole che si formano quando viene spezzata per fare le porzioni.
Laghi creati dagli uomini.
Nell’ultimo lembo della regione, verso sud- est, non può mancare il pesce. Mantova, infatti, sorge sulle rive del Mincio e dal 1100, grazie a una serie di monumentali lavori di idraulica, si trova circondata da tre laghi.
Il pescato di maggior pregio, dove è ancora possibile, è il luccio, spesso cucinato in salsa di capperi, prezzemolo, aglio e acciughe e accompagnato dalla polenta abbrustolita.
Anche Cremona è rinomata per le ricette a base di pesce d’acqua dolce, data la presenza di numerosi corsi d’acqua che attraversano il territorio provinciale.