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Arlecchino e Brighella, servitori bergamaschi
Tutti conoscono Arlecchino e Brighella, tra le maschere più celebri della tradizione italiana. Ma come nacquero questi personaggi?
Alla metà del XVI secolo nacquero nella Repubblica di Venezia le prime compagnie della Commedia dell’Arte, prima forma di teatro professionistico. Gli attori si specializzavano in alcuni ruoli, che potevano anche ripetere per la loro intera carriera; tra questi personaggi, vi era anche un servitore bergamasco, lo Zanni.
Zanni è un servo di umile origine, che viene dalla campagna, in contrapposizione ai personaggi degli Innamorati, eleganti cittadini veneziani. Personaggio comico, contadino grezzo, sempre affamato e attratto dalle belle servette, il suo costume era realizzato con una specie di canapa beige e portava una maschera chiara.
Col tempo, lo Zanni si sdoppiò in due caratteri diversi: lo Zanni astuto e lo Zanni sciocco.
Il servo astuto prese, tra gli altri, il nome di Brighella, truffaldino e bugiardo, ordisce intrighi allo scopo di beffare gli altri, ma anche aiutare gli Innamorati a coronare il loro amore. Il suo costume è bianco con galloni verdi.
Il servo sciocco si trasformò in Arlecchino, celebre per via delle abilità da funambolo, i lazzi e le acrobazie che gli attori facevano in scena. In origine il personaggio di Arlecchino era lento di comprendonio, ma nel tempo diventerà a sua volta astuto e sempre più raffinato. Il suo costume da straccione, bianco con rattoppi colorati, diventerà il caratteristico abito a losanghe colorate.
Nonostante Carlo Goldoni non amasse le maschere, una delle sue opere più celebri è "Arlecchino servitore di due padroni", rappresentata incessantemente al Piccolo Teatro di Milano dal 1947 con la regia di Giorgio Strehler.
Testo a cura di FIAMMA BOZZOLO, guida abilitata ConfGuide-GITEC
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