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La Ciclovia Karolingia
Il passaggio di Carlo Magno nel cuore delle Alpi è una leggenda tramandata da alcuni manoscritti a partire dal XIV secolo, che ha ispirato un percorso tra boschi, prati, terrazzamenti e antichi nuclei rurali.
Il tracciato, utilizzato fino a qualche decennio fa, è oggi di nuovo percorribile e tocca diversi paesi dell’alta valle a mezza costa, da Monno fino a Ponte di Legno.
Il paesaggio racconta le gesta dell’Imperatore accompagnato da sette Vescovi e la sconfitta dei signori locali, convertiti alla fede cattolica: attraversata la Valle Camonica l’esercito imperiale avrebbe poi sbaragliato un manipolo di ebrei e pagani in una sanguinosa battaglia sul Mortirolo. Re Carlo avrebbe infine celebrato le tappe del vittorioso incedere erigendo una serie di chiese: a Monno fece costruire la chiesa dedicata a S. Brizio, all’altezza di Davena quella ai SS. Michele e Giorgio, e sopra Vezza d’Oglio a S. Clemente. Nel territorio di Dalegno fondò altre due chiese: S. Alessandro tra Vione e Temù e la SS. Trinità a Ponte di Legno.
Un vero e proprio tour turistico ante litteram, sulle orme dell’antica leggenda che continua a esercitare il suo fascino.
Lungo l’itinerario, percorribile tutto d’un fiato oppure a tappe, le chiese sembrano apparire magicamente dietro una curva, appena usciti da un bosco o all’interno di un nucleo urbano.
“Karolingia” vuole essere un nome che produce suggestioni a tutto tondo, partendo dalla mitica K con cui l’Imperatore vergava i documenti ufficiali. Al contempo, con un salto cronologico di secoli, si è voluto estendere il sentiero a due mitici passi alpini: il Gavia e il Mortirolo, leggendari per le gesta sportive degli atleti delle due ruote.
Così storia, sport e territorio si fondono in un caleidoscopio di allegorie.
Livello di difficoltà: difficile
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