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Il parco delle Orobie
Un parco naturale ancora tutto da scoprire attraverso lunghi trekking o in sella a una mountain bike
Silenzi, profumi, colori si confondono tra le vallate del versante sud della Valtellina.
Angoli suggestivi immersi in una natura incontaminata e spesso ancora tutta da scoprire. Il versante delle Orobie della Valtellina, solcato da una successioni di valli, che vanno dal val Lesina a quelle di Belviso e Caronella, regala ambienti selvaggi, possibilità di percorrere trekking di più giorni e scoprire il gusto del formaggio Bitto.
Trekking tra valli e rifugi
La Gran Via delle Orobie è il percorso escursionistico più importante del Parco delle
Orobie Valtellinesi. Un’attraversata in quota di 130 km, che parte da Delebio e arriva
all’Aprica. Lungo mulattiere, sentieri, trincee della Linea Cadorna si incontreranno le antiche miniere di ferro, si potranno ammirare i ghiacciai e fare incontri ravvicinati con camosci e stambecchi. Il trekking, che presenta alcuni passaggi impegnativi, è anche il modo migliore per scoprire i rifugi Monte Legnone, Trona Soliva, Passo San Marco, Dordona, Tagliaferri e assaggiare i piatti tipici. Lungo la GVO ci si può appoggiare anche ai bivacchi e all’agriturismo Bar Bianco che si trovano sul cammino.
Alla scoperta del Parco in mountain bike
Per gli appassionati del free-ride c’è la Decauville delle Orobie Valtellinesi, che corre sulla vecchia sede dei binari, oggi rimossi, è utilizzati per iltrasporto di persone e materiali. Dal fondovalle poi partono una serie di strade agro-silvopastorali che portano ai rifugi Della Corte, Alpe Piazza, Alpe Lago, Salmurano, Trona, Beniamino,
Pirata, Gina e Massimo e Valtellina. Salite e discese belle e divertenti da pedalare.
5 motivi per...
1. Sport. Sono presenti diverse vie attrezzate tra le quali quelle sul Monte Tre Signori e i Denti della Vecchia in alta Val Gerola.
2. Servizi. Il Parco delle Orobie dispone di una Joëlette, una speciale carrozzella da fuori-strada che consente a persone con disabilità motorie di partecipare alle escursioni.
3. Gastronomia. Da assaggiare, il Bitto storico prodotto anche con latte di capra e la
mascherpa o ricotta di monte.
4. Cultura. Da visitare l’Ecomuseo della Valgerola alla scoperta della cultura, delle
tradizioni e della vita tr a queste montagne.
5. Avventura. L’aerofune di Albaredo San Marco per sorvolare in totale sicurezza la natura incontaminata delle Valli del Bitto. Possibilità di fare anche voli biposto.