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Portalbera
Portalbera è un comune dell'Oltrepò Pavese situato nel punto in cui il Po accoglie le acque del torrente Versa. Le più antiche vicende documentate del paese sono contraddistinte dalle controversie per il suo possesso tra la diocesi di Piacenza e quella di Pavia.
Già nel secolo XIII esisteva a Portalbera un traghetto ed un porticciolo, con attracco per la navigazione fluviale, con due grandi pioppi che lo delimitavano: nel dialetto locale il pioppo è detto "albra", e di qui il nome Porto Albra (porto dei pioppi), che poi divenne Portalbera. La sosta dei viandanti è comporovata dall'edificazione di un "Ospizio dei Pellegrini" in Portalbera, il primo che si incontrava sulla Via Romea dalla Francia, per opera del Vescovo pavese Guido, nel 1114, con il concorso di Cardinali, Vescovi ed Abati, italiani e francesi. Unitamente ai pellegrini viaggiavano i mercanti: il traffico proveniente dalla non lontana Piacenza e diretto a Genova passava necessariamente da Portalbera, il che ne sottolineava l'importanza strategica.
Sino ad una settantina di anni fa, il Po lambiva l'abitato, che nel 1916 conservava ancora il suo antico ponte di barche sul fiume. In seguito ad un'alluvione, però, il ponte fu trascinato via dal fiume in piena, e fu poi rifatto, più a valle, a Spessa Po (perchè lì si era arenato il vecchio ponte di barche), dove si trova attualmente.
L'economia di Portalbera è quindi sempre stata incentrata sul trasporto e sul commercio fluviale, ma dopo gli anni della Seconda Guerra Mondiale la vita economica di Portalbera è cambiata, non potendo più contare sul porto e sul ponte e non avendo mai i portalberesi lavorato, in misura significativa, nel settore dell'agricoltura.
Il campanile della Chiesa di Maria Vergine Assunta, costruzione settecentesca,, con i suoi 51 metri è il più alto della Diocesi di Tortona.
Fonte Comune di Portalbera