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Val Madre

Fusine

Visita in Val Gerola

Val Gerola (da 400 a 2554 m s.l.m.) – già insediamento di immigrati della Val Brembana e della Valsassina per l'allevamento del bestiame e l'estrazione e lavorazione del ferro, è patria indiscussa del famoso formaggio Bitto, marchio Dop, che prende il nome dal torrente che l'attraversa arrivando fino a Morbegno.   La skiarea di Valgerola-Pescegallo offre piste e itinerari adatti agli appassionati di sci alpino, sci nordico, sci alpinismo, snowboard e ciaspole. Ricco il patrimonio ambientale compreso nel Parco regionale delle Orobie Valtellinesi. Da visitare l’Ecomuseo della Valgerola, a Gerola Alta, e a Sacco in contrada Pirondini, la  “camera picta” , un ciclo di affreschi del XV secolo con una delle più belle immagini dell’Homo Salvadego, il tipico abitante delle valli, simbolo della cultura contadina alpina. Da vedere, inoltre, la chiesa di S. Bartolomeo, già nota nel 1307 e l’oratorio dei Confratelli (XVIII sec.). Numerose sono le chiese e le edicole sparse nelle varie frazioni. D'estate godetevi la natura percorrendo sentieri e mulattiere oppure provate l'ebrezza di volare appesi ad un cavo d'acciaio con il Fly Emotion. Info:  www.portedivaltellina.it / www.valgerolaonline.it Fonte: Valtellina.it
Val Gerola

L’estate è più bella nelle valli bergamasche

Val Brembana, Valseriana Val di Scalve e Valle Imagna: una vacanza a misura di famiglia nelle valli bergamasche 
Cascate del Serio (BG)

Sulle cime del Monte Grem

Escursione tra la Val Brembana e Val Seriana
Sulle cime del Monte Grem

Via Priula

La Via Priula è un cammino di elevato valore storico, che ripercorre il tracciato dell’antica strada commerciale realizzata nel 1593.   Si parte dal podestà veneto di Bergamo Alvise Priuli per collegare la Pianura Padana con la Valtellina, la Valchiavenna e l’oltralpe, senza passare per il Ducato di Milano, allora sotto il dominio spagnolo con le relative imposizioni di dazi di transito. La strada fu percorsa da intensi traffici, soprattutto dopo che Venezia ebbe stretto, nel settembre 1603, il trattato di alleanza con le Tre Leghe. Sulla base di tale trattato la Serenissima concedeva, infatti, l'esenzione dai dazi sia alle merci prodotte in Italia ed esportate attraverso il passo di San Marco, sia a quelle valtellinesi e grigionesi esportate a Venezia. Questo cammino fu dunque percorso da mercanti, corrieri, soldati mercenari e carichi di merce: lane, ferri, sale, uve, formaggi e il salnitro. La strada piuttosto larga era percorribile lungo alcuni tratti da carri a due ruote e nel tratto del passo di San Marco consentiva il passaggio con animali da soma a pieno carico. Oggi dall’alta Val Brembana, nelle Alpi Orobiche, si raggiunge Chiavenna attraverso la valle del Bitto di Albaredo, la Bassa Valtellina e il Piano di Chiavenna. Da Chiavenna il cammino si collega ai grandi sentieri transalpini della Via Septimer e della Via Spluga. Ci si avvicina a un territorio ricco di monumenti, culture, specialità gastronomiche, locande e alberghi. Il percorso, specie nella parte montana, si sviluppa lungo l’antica mulattiera. Nei fondivalle si sono privilegiate le strade campestri, le piste ciclo-pedonali e altri sentieri. Si coprono circa 80 km in 4 giorni di viaggio toccando, al Passo San Marco, l’altitudine massima di 1982 metri. (Ph Ig: @vale2389)

Da Carona al Rifugio Laghi Gemelli

In Alta Val Brembana, ai piedi delle più elevate cime della catena delle Orobie, nasce da una diga dell'Enel il laghetto di Carona che è il punto di partenza per raggiungere il Rifugio Laghi Gemelli. Un folto bosco di conifere fa da sfondo alla salita che da quota 1105 m porta al sentiero 213 a 1779 m che arriva dal Rifugio Fratelli Calvi.Proseguendo brevemente si incontra la Diga del Lago Marcio a 1840 m e si esce definitivamente dal bosco. Passeggiando attorno alla sponda del lago si arriva a due sentieri: quello che sale da Branzi e quello che porta al Lago del Becco. Dopo una piccola discesa verso sinistra, fino al ponticello che attraversa la Val di Gorno, si passa accanto a una lunga casera e si sale infine al Rifugio Laghi Gemelli a quota 1961.
Da Carona al Rifugio Laghi Gemelli

Da Selvino a San Pellegrino Terme

Questo itinerario parte dalla ValSeriana e termina nel centro più importante della Val Brembana, San Pellegrino. Il passaggio per il paese di Lenna ti fa attraversare il ponte storico sul Brembo, in pietra, con la tipica forma a schiena d’asino. Raggiungi poi Camerata Cornello e visita il borgo storico di Cornello, che diede i natali alla celebre famiglia dei Tasso, gli inventori del moderno sistema postale a cui è dedicato un Museo. Sempre a Cornello, c’è la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano: situata nel punto più alto del borgo, possiede un curioso campanile pendente. Riprendi la bici a pedala fino a San Giovanni Bianco, dove sorge la casa natale di Arlecchino, poi intraprendi la ciclabile della Val Brembana e sfreccia sotto la spettacolare galleria che ti conduce a San Pellegrino Terme. Eccoti arrivato nella cittadina del Liberty, dove il Casinò, il Grand Hotel e il centro termale sono esempi perfetti di questo stile del primo ‘900. Una visita decisamente particolare è quella alle Grotte del sogno, un complesso carsico che ti fa scendere sottoterra, per ammirare gli spettacoli naturali creati dall’acqua e dal calcare. Per concludere ottimamente la giornata, concediti un ingresso alle Terme di San Pellegrino: ne uscirai rigenerato.
Da Selvino a San Pellegrino Terme

Orobie per tutte le stagioni

Visita il Parco delle Orobie: la più grande area ad elevata naturalità tra i parchi regionali lombardi.
Orobie: le montagne da vivere tutto l’anno

In Val Taleggio verso la Bocchetta di Regadur

Itinerario lungo il sentiero CAI 120, in Val Taleggio, Bergamo
In Val Taleggio verso la Bocchetta di Regadur

Piazzatorre Torcole

Località dell'Alta Val Brembana che offre ai turisti un'ampio ventaglio di attività sportive, culturali e ricreative.
Piazzatorre-Torcole

NOLEGGIO BIKE CICLI PESENTI

Per vivere un' esperienza indimenticabile su due ruote.

Il Faggio di Cassiglio

Nelle foreste delle Orobie Occidentali è custodito l’elegante ed imponente Faggio di Cassiglio, un gioiello arboreo da scoprire.