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Sull’Adda, in gita con Leonardo

Un cavo d’acciaio tra le sponde del fiume Adda, la forza della corrente. Il traghetto di Leonardo funziona così dal Rinascimento

Crespi d'Adda: Visita al Villaggio Operaio

Città Ideale Patrimonio dell'Umanità dell' UNESCO

Nuoto libero alle piscine di Ponte S. Pietro

COSA FARAINuoti in libertà nelle vasche della piscina di Ponte s. Pietro.  COSA TI ASPETTAAccedi alle vasche della piscina di Ponte S. Pietro e dedicati al nuoto libero. Ogni ingresso ha validità due ore. Puoi accedere al nuoto libero dal lunedì al venerdì dalle 6:30 alle 22, il sabato dalle 8 alle 19 e domenica dalle 9 alle 19. Le piscine sono dotate di: vasca grande lunga 25m, dotata di 8 corsie, di profondità da 1,30m a 1,60m, alla temperatura di 27,5°C vasca media lunga 25m, dotata di 4 corsie, di profondità da 1,10m a 1,30m, alla temperatura di 29°C vasca didattica lunga  6m e larga 8m, della profondità di 0,80m, alla temperatura di 30°C vasca ludica lunga 10m e larga 6m, di profondità da 0,20m a 0,80m, alla temperatura di 30°C. La disponibilità delle vasche può variare in base alla presenza di corsi. In vasca è obbligatorio l'uso del costume da bagno e della cuffia. Il cliente deve attenersi al regolamento della struttura.I bambini sotto i 12 anni possono entrare a fare nuoto libero solo se accompagnati da un maggiorenne pagante.    

Ingresso al parco esitvo delle piscine di Ponte S. Pietro

Cosa farai - Trascorri una giornata rilassante al parco estivo delle Piscine di Ponte San Pietro. - Rinfresca la tua estate trascorrendo qualche ora in piscina. Cosa ti aspetta Il parco esitvo delle piscine di Ponte San Pietro è un’ottima idea per trascorrere le giornate estive. Ti aspetta un grande parco di 7000 mq per rilassarti e 5 vasche per rinfrescarti e goderti una sana nuotata. Troverai anche un bar per uno spuntino, un gelato o un gustoso aperitivo. Il parco estivo è aperto tutti i giorni dalle 9, dal lunedì al venerdì chiude alle ore 19 mentre il sabato e domenica alle 20. Invasca è obbligatorio l'uso del costume da bagno e della cuffia.  Include: accesso al parco esterno, utilizzo degli ombrelloni presenti nel parco, accesso agli spogliatoi dotati di armadietti e cabine, utilizzo dei servizi igienici e delle docce.Non include: utilizzo di lettini e sdraio (a pagamento), utilizzo di phon asciugacapelli (a pagamento).Prezzo: ingresso gratuito per bambini da 0 a 3 anni. Tariffa ridotta per bambini da 4 a 12 anni, over 60 anni, diversamente abili e militari.Ingresso pomeridiano dalle 13.00. Sconto del 20% per famiglie, sconto del 20% per gruppi di almeno 5 adulti. Giornaliero feriale intero 9,00 €Giornaliero feriale ridotto 8,00 €Pomeridiano feriale intero 7,50 €Pomeridiano feriale ridotto 6,50 €Giornaliero sabato e festivi intero 10,00 €Giornaliero sabato e festivi ridotto 9,00 €Pomeridiano sabato e festivi intero 8,50 €Pomeridiano sabato e festivi ridotto 7,50 €

Infopoint San Tomè

Infopoint San Tomè

Da Rovetta alla Cappella Alpini Monte Blum

Un percorso immersi nella natura, con stupendi scorci panoramici
Da Rovetta alla Cappella Alpini Monte Blum

La selvaggia Val Vertova

Il paesaggio aspro e altamente affascinante della Val Vertova
La selvaggia Val Vertova

Attorno al monte Toazzo

La partenza avviene da Lizzola (1.258 m), in alta Val Bondione, ramo laterale della Val Seriana (BG). Dal retro della chiesa parrocchiale si stacca in salita una breve stradetta (CAI 306); fatte poche decine di metri si prende il sentiero che sale verso il vecchio skilift e raggiunge il bosco che sovrasta il paese. Qui una segnaletica ci indirizza nella pineta che porta sulle prime pietraie e sulle grandi finestre che si affacciano sul Redorta e sul Coca. Dopo un bel tratto si lascia il bosco per godere di grandi vedute sulla Valmorta, sulla cascata del Serio e sul Pizzo Cappuccello (1.700 m circa, 1 h 30’ dalla partenza); si continua avvicinandosi alla testata della valle.Dopo 2h 15’ si giunge a quota 1.700 metri dove si incrocia il sentiero CAI 304 che collega il rifugio Curò al Passo Manina - rifugio Albani. Si piega a destra e si arriva al Colle delle Miniere (1.920 m, 1 h 30’ dalla partenza). Il panorama merita una sosta. Dal crinale si discendono, con numerosi tornanti, i pascoli di Passevra, con la baita omonima.Stando alti sopra la baita sulla nostra destra, perdiamo quota fino a raggiungere il torrente Bondione (1.580 m, 30’ dal Colle delle Miniere), dopo aver attraversato un torrentello formante una piccola pozza d’acqua limpida (Marmitta dei Giganti). Su un ponticello si attraversa il torrente Bondione, portandosi sul versante opposto della valle. Qui, vi è il sentiero che risale la valle di Bondione fino al Passo di Bondione.Continuando lungo il segnavia 304, si risalgono, invece, verso destra (SO), i pendii del Monte Crostaro e del Monte Sasna sino alla Baita del Crostaro (1.701 m, 30’ dal fondovalle). Superata la baita si risalgono i pendii sovrastando i pascoli e la Baita bassa di Fles. Superando alcuni imbocchi di miniera, poco sotto il sentiero, si raggiunge il crinale del Passo della Manina (1.799 m, 40’ dalla Baita del Crostaro) e la chiesetta posta su un dosso erboso poco oltre. Si torna indietro per un centinaio di metri dove, su un masso, troviamo l’indicazione per la ripida discesa CAI 307. In un’oretta si è finalmente a Lizzola.
Attorno al monte Toazzo

A scavalco del Monte Sasna

La partenza avviene da Nona, frazione di Vilminore (BG), ultimo borgo della Valbona. Dopo aver parcheggiato, si transita sul retro della chiesa di Nona (1.341 m), imboccando subito dopo, a sinistra, la Manina, una stradetta che sale in direzione del Passo della Manina. Questa strada risale la valle con pendenza costante, per una camminata di circa 1 h. Poco prima di giungere al grande edificio che ospitava i minatori (ora Baita Case Rosse), si piega a sinistra e si attraversa il torrente dove si trova la stradetta che continua fino al passo.Per i più allenati, invece, dopo il guado, si sale il pascolo seguendo i bolli gialli che compaiono tra i massi.Per tutti, un ulteriore sforzo e si raggiunge il culmine (1.796 m), accolti dalla chiesetta edificata nel 1949 in onore del “passaggio” a spalla della Madonna Pellegrina (1.796 m, 1h 15’ da Nona). Quassù un po’ di meritata pausa, poi dal Passo della Manina si prosegue verso destra (nord), seguendo la traccia immersa nell’erba. Si guadagna quota senza grosse difficoltà. Si giunge alla croce dell’anticima e poco oltre alla cima vera e propria, caratterizzata da una croce più piccola (2.229 m, 1h 15’ dal passo). Assaporato il panorama a 360°, si scende sulla costa nord-est opposta, seguendo scarse tracce di sentiero e sbiaditi bolli biancorossi (segnavia CAI n° 409) fino al colletto (2.139 m), da cui, tenendo leggermente la destra, si punta al laghetto sottostante (2.063 m) e poi, per tratturi, a una baita. Si seguono sempre i tratturi, che scendono direttamente su una dorsale. Ci si ricongiunge con la sterrata in piano e la si segue verso destra. Si raggiunge così il panoramico alpeggio di Baite Saline (1.768 m, 1 h dalla vetta) dal quale si scende lungo la stradetta sterrata nella valle del Gleno (vedi indicazioni sul muro della baita). Muovendosi nel fresco bosco di conifere, si transita dalle baite Esenne (1.555 m) e, con una serie di tornanti, si esce dai confini del Parco Regionale delle Orobie bergamasche, scendendo alla base del Sasna, lungo la stradetta cementata che si spiana in prossimità di Nona. Per ulteriori dettagli: CAI Valle di Scalve - tel. 348 9195290
A scavalco del Monte Sasna

Val Sedornia a Gromo

Si parte dal caratteristico e famoso paese di Gromo, premiato con la bandiera arancione dal Touring club Italiano.Saliamo lungo la strada asfaltata che porta agli Spiazzi di Gromo fino al termine dell’asfalto dove si trova il bike park di Gromo.Percorriamo a ritroso il tragitto appena fatto per circa 500 metri, prima sull’erba poi di nuovo su asfalto, quando la strada svolta a sinistra andiamo a DX a ridosso di un condominio e dei box dove dietro parte una ampia sterrata (segnavia CAI 313) immersa in un bosco di conifere (questo luogo viene chiamato il piccolo Canada).Dopo circa due km raggiungiamo la località spiazzi dell’acqua, un pianoro d’erba con in mezzo il torrente che attraversiamo, svoltiamo a dx e passiamo a fianco dell’area pic-nic e dopo una breve salita scendiamo lungo la ripida e sassosa mulattiera (segnavia CAI 309) che ci porta a Tezzi Alti.Oltrepassiamo le prime case poi a SX scendiamo lungo una mulattiera, attraversiamo la strada, passiamo dietro la chiesa e attraversata nuovamente la strada, sempre a SX, procediamo lungo la vecchia mulattiera che dopo l’ultimo attraversamento prosegue in costa nel bosco.Poi nei prati fino a Gromo San Marino.Da qua, prima del ponte sul fiume Serio, svoltiamo a SX e pedaliamo sulla pista ciclabile alta valle Seriana che ci porta dopo 5 km al punto di partenza di Gromo. Giudizio di Roberto Lorenzi che ha testato e collaudato per noi il tracciato. 
Val Sedornia a Gromo

L'anello tra Olmo e Cusio

Un giro poco noto ma remunerativo! Questo percorso permette di sfruttare strade e sentieri poco trafficati, transitando per pittoreschi borghi in cui il tempo sembra essersi fermato, e godendo per quasi la totalità del tempo di una stupenda vista sulle prealpi delle Orobie.    Il dislivello e sviluppo non sono estremi; la salita consente di rimanere in sella pressappoco per tutto il tempo, mentre la discesa, quasi totalmente in fuoristrada, presenta passi tecnici: consigliato agli amanti del genere!Da Olmo una prima salita su asfalto porta fino a Santa Brigida, da dove ci si porta senza eccessiva fatica e con molto panorama a Ornica, principalmente muovendosi lungo un sentiero a mezzacosta. Da qui si sale ulteriormente per guadagnare il colle della Maddalena e altri 500m di dislivello da godersi poi in discesa!Questa, quasi totalmente lontana da strade asfaltate, parte subito lungo la dorsale, riportando velocemente all’Oratorio di San Giovanni. Da qui si riprende parte del tracciato dell’andata, fino a giungere nuovamente a Santa Brigida.Infine l’ultimo pezzo di asfalto verso l’auto è da qui evitabile percorrendo la bella Val di Guèi, caratterizzata da un primo tratto scorrevole, su un versante molto scosceso a picco sul torrente.A causa del tracciato è indispensabile prestare grande attenzione, specialmente se il fondo è bagnato, e moderare la velocità. L’abbondanza d’acqua non crea però solo difficoltà ai ciclisti ma anche fantastiche cascatelle lungo il bosco: non perdertele! Giudizio di Gianpietro Giupponi che ha testato per noi il tracciatoConsigliata una MTB full - nella discesa è indispensabile la traccia GPS  
L'anello tra Olmo e Cusio

San Simone in MTB

Itinerario di grande interesse per l’ambiente di alta montagna in cui corre. Permette di visitare luoghi conosciuti, solitari, selvaggi e poco frequentati, specialmente su due ruote. Adatto a esperti. Un itinerario che dal paese di Valleve conduce fin sul passo di Tartano, transitando per la assai panoramica conca di San Simone. Il tracciato è vario, partendo con una ripida strada asfaltata, passando a una tranquilla e pedalabile carrabile sterrata e finendo infine su sentieri dove solo i più abili riusciranno a rimanere in sella!Dal parcheggio vicino alla chiesa di Valleve si inizia subito in salita, passando per il paese di Cambrembo e arrivando alla partenza degli impianti di San Simone, da dove si abbandona la striscia d’asfalto per iniziare ad assaporare un po’ di fuoristrada. L’inizio è però tranquillo, su pendenze modeste, una larga carreggiata e un ancor più ampio panorama su tutte le montagne della conca, dal monte Cavallo alla cima di Lemma.Il tratto finale del sentiero per arrivare al passo Tartano diviene invece assai tecnico, costringendo i più a scendere di sella per alcuni tratti. L’arrivo però ripagherà di tutti gli sforzi: alla bellezza della natura d’alta quota s’unisce il fascino della storia, con i ben conservati resti delle trincee della Linea Cadorna, scavate durante la Prima Guerra Mondiale. Ma ovviamente il divertimento migliore resta la discesa! Dopo un primo pezzo sulla carrabile militare, le cose si fanno più tecniche e difficili imboccando una traccia lungo la dorsale erbosa. Il sentiero scende sfiorando vecchie recinzioni di sassi e scavalcando ruscelli, alternando difficoltà e pezzi più rilassanti. E tutto, tranne per brevi tratti, rimando su sentieri e carrabili, evitando il più possibile le strade asfaltate. Buona pedalata e buon divertimento!    
San Simone in MTB