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Panchina Gigante di Retorbido #124

Realizzata a cura del Rotary Club Valle Staffora in collaborazione con la Nuova Pro Loco  e il Comune di Retorbido, la Big Bench, la panchina gigante fa parte del Big Bench Community Project, la n° 124 del progetto. La Big Bench posizionata a Retorbido è stata installata nell’ariosa e silenziosa pace del “colle delle Torricelle”, da cui si gode un’invidiabile panorama che spazia dalle Alpi Marittime alle Prealpi Bresciane. Dal colle si godono incredibili scorci sui vigneti circostanti, sulla Madonna del Monte di Rivanazzano e su Retorbido stesso, ed i più acuti osservatori asseriscono che, in particolari condizioni metereologiche, sia possibile vedere anche il monastero della Sacra di San Michele, iconico simbolo della Regione Piemonte, sita all’imbocco della val di Susa. Per raggiungere la panchina, entrate in Rotorbido dalla rotonda della Bressana-Salice Terme, attraversate il paese fino a raggiungere via Torricelle. Vi suggeriamo di lasciare l'auto in via Meardi e di risalire via Torricelle a piedi fino alla panchina. La panchina è raggiungibile anche in bici dalla vicina GreenWay Voghera Varzi Per chi ama le passeggiate e i paesaggi, per chi ama la corsa e il wellness 5 Km di pura natura e relax con L'ANELLO DI RETORBIDO, 5KM TRA PANCHINA GIGANTE, NATURA E PAESAGGI
Big Bench Retorbido

La Gimondibike

Con partenza ed arrivo nella cittadina di Iseo, la Gimondibike è sì un percorso permanente minuziosamente segnalato, ma anche l’evento sportivo per antonomasia del Lago d’Iseo e della Franciacorta, che ogni anno a fine settembre conta migliaia di partecipanti. Da via Roma (186 mt s.l.m.), punto di partenza, ci si immette in via Silvio Bonomelli, strada che da Iseo porta a Polaveno (7 km in salita), passando per le località di Bosine e Marus. Raggiunta un’altitudine di 576 mt s.l.m. si prosegue in discesa verso Provezze e, oltrepassando il colle san Michele, si arriva Fantecolo e Passirano. Dietro le maestose mura del castello ricetto, si imbocca una strada sterrata che introduce nella splendida zona collinare delle valli di Calino. In questo tratto di particolare suggestione si attraversano terreni coltivati, vigneti e boschi fino ad arrivare a Monterotondo dove si scorge la tappa successiva: la Madonna del Corno sopra l’abitato di Provaglio d’Iseo. La salita al Monte Cognolo costituisce il tratto più impegnativo, ma anche il più emozionante del percorso. Gettando uno sguardo a sinistra si possono, infatti, ammirare le Torbiere del Sebino in tutto il loro splendore. A questo punto la fatica è terminata e anche il percorso volge al termine con una discesa mozzafiato che ci conduce ad Iseo dove, dopo un breve passaggio tra le vie principali del centro, è posto il traguardo. Congratulazioni per aver percorso i 35 chilometri in un fiato!
La Gimondibike -Ph: visitlakeiseo.info

Dalla golena del Po alla città ideale dei Gonzaga

Un circuito panoramico che collega le rive del fiume Po alla città di Sabbioneta, gioiello rinascimentale disegnato e costruito da Vespasiano Gonzaga.
Itinerario Eridano

Il nucleo storico di Tavernola

Tavernola sorge al centro della sponda occidentale del Sebino: il centro storico si articola lungo il fronte lago, anche se fanno parte dell’attuale comprensorio comunale anche le frazioni collinari di Cambianica e Bianica, e quella lacustre di Gallinarga. Fino alla prima metà dell’Ottocento il borgo era isolato e raggiungibile soltanto via lago, poiché la strada litoranea fino a Predore fu realizzata tra 1832 e 1848. L’abitato di Tavernola è stato duramente colpito, nel 1906, da un grave dissesto geologico che causò la frana di parte del paese, poi affondato nel lago. In quella circostanza andò perduta parte del centro antico (probabilmente due isolati) dato che le abitazioni medievali venivano costruite nella zona più pianeggiante a ridosso del lago, dove erano facilmente raggiungibili e si svolgevano le attività mercantili del porto. Tavernola prende il nome dal latino taberna (bottega), anche se nel territorio non sono state rinvenute tracce d’età romana. Lo sviluppo medievale è tuttora documentato da diversi edifici, prevalentemente di carattere fortificato, e dall’impianto urbanistico che presenta uno schema comune a molti paesi in affaccio sul Sebino: una strada principale parallela alla riva del bacino lacustre, da cui si dipartono strette strade parallele che collegavano con la collina retrostante. Nel Medioevo, il porto di Tavernola divenne un importante punto di smercio dei prodotti provenienti da Vigolo e Parzanica, paesi che non avevano sbocco sul lago e rientravano sotto il dominio dei Fenaroli, famiglia attestata nel territorio già nell’XI secolo e che dominava incontrastata in quest’area del Sebino. I Fenaroli (il nome deriverebbe dal fieno raccolto dai prati delle montagne retrostanti per rifornire le città di Bergamo e Brescia) erano di fazione guelfa e scelsero Tavernola come luogo di residenza per controllare le tratte commerciali tra Sarnico e Lovere. Gli statuti del comune di Bergamo del 1331 attestano la vallis Tavernolae, che includeva, oltre a Tavernola, anche Vigolo e Parzanica, definendo il “dominio” dei Fenaroli che controllarono questo territorio fino all’arrivo dei Veneziani (1428). Nel corso del tempo solo la famiglia Fenaroli riuscirà a costituire una sorta di autonomia territoriale, sfruttando l’isolamento geografico delle zone montuose circostanti e il facile approdo al lago Sebino. Sul piano ecclesiastico Tavernola dipendeva dalla pieve di Calepio, con sede nel basso Sebino e geograficamente piuttosto distante: la pieve non riusciva di conseguenza a esercitare un reale controllo e Tavernola giunse a una gestione quasi indipendente. Nella limitata estensione di questo comune, infatti, si trovano numerose chiese di epoca medievale – San Pietro a Tavernola, San Giorgio a Gallinarga, San Michele a Cambianica, San Bernardo a Bianica – che costituivano i punti di aggregazione per le comunità diffuse nel territorio. Almeno dal XII secolo San Pietro era la sede della cura d’anime e solo nel 1570 la cura parrocchiale venne trasferita in Santa Maria Maddalena. Lo sviluppo demografico e le esigenze devozionali determinarono nel Settecento la ricostruzione della chiesa parrocchiale e l’edificazione di una nuova chiesa di San Michele a Cambianica, che affianca la cappella romanica, ma anche la costruzione del santuario di Santa Maria di Cortinica. Lo sviluppo dell’abitato di Tavernola tra XV e XVIII secolo è oggi documentato da alcune case a sud del centro, mentre solo le foto d’epoca restituiscono il fronte lago distrutto dal dissesto del 1906, dominato dallo splendido loggiato aggiunto dall’architetto Giovanni Donegani alle case Fenaroli. I primi decenni del Novecento videro lo sviluppo dell’edilizia Liberty con le belle dimore Capuani (a nord) e degli insediamenti industriali (le filande Sina e Capuani, ancora presso il Rino e ancora più a nord la Cementifera, sorta nel 1902).   Federica Matteoni
Il nucleo storico di Tavernola - Ph: visitlakeiseo.info

Robbio

Posto sulla Via Francigena, Robbio nel Medioevo era un avamposto vercellese nel territorio di Pavia. Le numerose chiese romaniche evocano il passato di splendore di questo borgo lomellino. A Robbio troviamo il Monastero di San Valeriano, chiesa costruita in uno stile romanico,  fondata all'inizio del XII secolo dalla potente stirpe lomellina dei Besate, che la fecero dipendere dall'Abbazia borgognona di Cluny. Il monastero era tra i centri d'accoglienza dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena. La Chiesa di San Pietro, romanica risalente all'ultimo quarto del XII secolo. La facciata è opera dei Maestri Comacini e all'interno sono presenti affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommaso di Mortara. Accanto alla chiesa sorgeva un ricovero per i pellegrini. La Chiesa di San Michele, presenta tracce romaniche e gotiche. La facciata è decorata secondo il gustodell'arte lombarda del Quattrocento. All'interno sono presenti affreschi cinquecenteschi di scuola vercellese, tra cui spicca la Madonna in trono attribuita a Bernardo Lanino. Il Castello di Robbio sorge al centro del paese, è stato edificato nel XIV secolo ha un impianto quadrangolare a corte a perta e una bella torre, chiamata Torre Sanner. L'Oratorio di San Rocco, una chiesetta campestre eretta probabilmente all'epoca della terribile pestilenza del 1578 in un luogo isolato e paludoso sino al XIX secolo e dunque utilizzato come lazzaretto. All'interno sono presenti affreschi e una bellissima Madonna col Bambino con i Santi Rocco e Sebastiano risalenti all'epoc della costruzione della chiesetta.
Robbio Chiesa di San Pietro

Lungo la ciclovia della Val Brembana

Itinerario alla scoperta di Bergamo
Lungo la ciclovia della Val Brembana

Giro ad anello nel Parco dei Colli

Percorso a piedi, per circa un'ora di cammino
Giro ad anello nel Parco dei Colli

Osservatorio Piazzi

Situato nel comune di Ponte in Valtellina, in loc. San Bernardo, l'Osservatorio Astronomico Piazzi svolge ricerca scientifica ed organizza visite guidate. Per quanto riguarda la ricerca scientifica, l'Osservatorio collabora con il Minor Planet Center (MPC) per lo studio dei cosiddetti "pianeti minori", comete e asteroidi più o meno grandi. Le visite guidate, invece, prevedono una conferenza di tema astronomico seguita da una visita in cupola con osservazioni degli oggetti più interessanti e visibili in quel momento. L'Osservatorio prende il nome da Giuseppe Piazzi, nativo di Ponte in Valtellina e grande studioso di astronomia che nel 1803 e nel 1814 vide premiati i propri cataloghi di studio dall'Acadèmie des Sciences di Parigi.
osservatorio astronomico Piazzi

Da Clusone a Selvino lungo la Val Seriana

Conosci già la ciclabile della Val Seriana? Ecco un itinerario con alcune imperdibili chicche
Da Clusone a Selvino lungo la Val Seriana

Varese contemporanea

Una guida alle architetture e nuovi spazi dedicati all'arte contemporanea: i percorsi del contemporaneo tra Varese, Laveno, Maccagno.

Alla scoperta della Triennale e del Design Museum a Milano

Viaggio nella storia del Design Italiano

Triennale di Milano

Dal 1923 l’istituzione italiana per l’arte, il design, l’architettura, la moda, il cinema, la fotografia e il teatro
@inlombardia - Triennale di Milano