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BANDO: Lombardia Style. Bellezza senza confini

E’ stata pubblicata oggi sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia la graduatoria relativa al Bando “Lombardia Style. Bellezza senza confini” I  primi 5 video e le prime 5 foto, che si sono distinti per qualità tecnica, originalità ed efficacia comunicativa, riceveranno complessivamente premi per 20.000 euro. Le immagini e i video selezionati, in linea con gli obiettivi del bando, valorizzano lo stile lombardo, promuovono l’attrattività e l’offerta turistica della Lombardia e raccontano una regione piena di bellezza, con un viaggio alla scoperta di scorci paesaggistici e di dettagli che si svelano solo agli occhi e agli obiettivi più curiosi. Sono stati immortalati i nostri splendidi paesaggi montani, piazze, dettagli artistici, scorci suggestivi e tramonti, oltre a dare ampio spazio all’artigianato, alle produzioni tessili e all’enograstronomia. In gallery i 5 scatti vincitori.

Cima Quarenghi

Trekking per cime nelle Orobie bergamasche
Cima Quarenghi

Diga del Gleno verso il Passo di Belvisio

Tre livelli, per un itinerario da non perdere
Diga del Gleno verso il Passo di Belvisio

Tour al Rifugio Vaccaro

Un tour non lontano dalla città, abbastanza impegnativo, ma altrettanto bello ed interessante che permette di scoprire alcune delle bellezze vicino a casa. Si imbocca la Via Campella nel paese di Ponte Nossa e si prosegue in direzione Parre lungo la salita segnavia 241, in asfalto e cemento, che porta alla Chiesa di Sant’Antonio. La strada procede poi a zig-zag inerpicandosi lungo gli scoscesi prati del Monte Alino, offrendo interessanti panorami della media Val Seriana e conducendo sino al Rifugio Vaccaro, punto più elevato del percorso. Una volta riposati, dopo una veloce sosta alla struttura, si ritorna indietro lungo la discesa, percorsa in precedenza in senso contrario, fino alla prima baita Vaccaro, dove si svolta a destra e si entra nel bosco seguendo il sentiero 240A, per poi congiungersi, dopo alcuni tornanti e vallette al 240. Continuando sul sentiero la strada ritorna in asfalto e conduce sino alla Chiesa della SS. Trinità. Una volta giunti a questo punto si ripassa dalla località Campella, già attraversata in precedenza e si prosegue in direzione della provinciale SP35, dalla quale si ha la possibilità di attraversare il cosiddetto "ponte ballerino di Sant'Alberto", e di imboccare la pista ciclabile della Valle Seriana, che permette di ritornare al punto di partenza.
Tour al Rifugio Vaccaro

Dal Rifugio Curò al Rifugio Albani

Dal rifugio Curò, pertanto, di buon mattino, ci si immette sulla mulattiera che scende verso Valbondione (segnavia CAI n.305) e, dopo circa 20’, nei pressi di un tornante, si giunge all’indicazione del sentiero n.404 che si stacca a sinistra della mulattiera stessa (circa 1.750 m). Si imbocca questo sentiero che, con andamento semi pianeggiante e direzione Sud-Ovest, traversa i pendii del monte Cimone, su terreno pietroso alternato a tratti con bassa vegetazione, superando un canalone detritico. Si lascia sulla destra il sentiero n.306 che sale da Lizzola e, con pendenza maggiore, deviando verso sinistra (SE), si risale decisamente su pietroni molto assolati, raggiungendo il cosiddetto “Colle delle Miniere” (1.920 m, 1h dal bivio) sulla cresta che unisce il sovrastante e vicino monte Pomnolo al monte Toazzo. Il panorama che offre questo pulpito merita una sosta: verso Ovest-Nord-Ovest, si ammira la serie di monti che dal Pizzo Redorta prosegue fino al Pizzo Coca, con la valle di Coca e il rifugio Coca visibile all’imbocco della valle. Verso Nord-Est ecco apparire i monti della Valmorta, nei pressi del rifugio Curò, appena lasciato. Dal crinale si discendono, con numerosi tornanti, i pendii erbosi dei pascoli di Passevra, con la baita omonima, recentemente ristrutturata. Stando alti sopra la baita, che osserviamo alla nostra destra, perdiamo quota, tra cespugli di lamponi e grassi pascoli fino a raggiungere il torrente Bondione, nel fondovalle (1.580 m, 30’ dal Colle delle Miniere). Si passa il torrente Bondione, portandosi così sul versante opposto della valle. Qui, in prossimità di un cartello indicatore, vi è il sentiero CAI n.322 che, proveniente da Lizzola, risale la valle del Bondione fino al Passo di Bondione. Continuando lungo il segnavia n.304, si risalgono invece, verso destra (SO), i pendii del monte Crostaro e del monte Sasna, tra ceppi di rododendri. Questo tratto di sentiero supera numerosi canali percolanti di acqua, di cui uno attrezzato con un paio di metri di catena e alcuni poggiapiedi metallici. Continuando si perviene ai pascoli della baita del Crostaro (1.701 m, 30’ dal fondovalle), superata la quale, con dolci saliscendi, si risalgono i pendii sovrastando i pascoli di Fles, su un terreno meno arido e più ricco di humus. Superando alcuni imbocchi di miniera, poco sotto il sentiero, si raggiunge il crinale del Passo della Manina (1.799 m, 40’ dalla baita del Crostaro) con la caratteristica chiesetta posta su un dosso erboso poco oltre, a dominio di due vallate (3h 30’ dalla partenza). Dalla chiesetta ci si abbassa leggermente verso Sud-Ovest (nostra destra), immergendoci nel segnavia CAI n.401, che ci condurrà fino al rifugio Albani. Trascurata ogni deviazione, si prosegue tra cespugli e ontani in direzione dei pascoli alti dell’Asta, che si raggiungono con un percorso a tornanti, dopo aver superato la Sella d’Asta (1.968 m, 30’ dal Passo della Manina). Verso Est (nostra sinistra) è visibile il monte Barbarossa, con i suoi pendii ghiaiosi, ambita meta scialpinistica. Si aggirano i pendii meridionali del monte Barbarossa, tenendosi sulla sinistra della conca e, dapprima su terreno scarsamente inerbato, poi su pietraia, si procede in direzione del Pizzo di Petto. Alla nostra destra, in basso, è visibile il minuscolo laghetto di Vigna Vaga, detto anche “Lago Spigorel” (1.821 m), mentre sullo sfondo si nota elegante la costa calcarea del monte Secco-Pizzo Arera. Si oltrepassa l’ultima sorgente (spesso asciutta), nei pressi della base del Pizzo di Petto e, dopo aver incontrato il sentiero n.309 che sale dai Tezzi di Gandellino, si inizia la lunga risalita, con ampie diagonali, della pietraia posta sotto la cresta del Pizzo di Petto (2.230 m, 1h 30’ dal Passo della Manina). Verso Sud, ecco, come per incanto, apparire la Presolana con il monolitico monte Ferrante, mentre più lontano il gruppo del Pizzo Camino, con le sue forme appuntite, domina la sottostante valle. Attraversiamo ora, verso destra, su un bel tracciato semipianeggiante i pendii della costa che unisce il Pizzo di Petto con il monte Vigna Vaga, raggiungendo il passo di Fontanamora, alla testata della valle Conchetta (2.253 m).Il sentiero prosegue verso Sud-Est, costeggiando la Cima di Fontanamora e salendo a una selletta, dalla quale si scende, in diagonale, alla “Bocchetta settentrionale” del monte Ferrante, una sorta di ampia conca fiorita ed erbosa ai piedi del roccioso spigolo Nord-Ovest del monte stesso (circa 2.260 m, 1h dall’intaglio del Pizzo di Petto). Su terreno detritico si aggira sulla sinistra il monte portandosi alla “Bocchetta meridionale”, dalla quale parte il sentiero “normale” per il monte Ferrante. Siamo vicini alle piste di sci, al cospetto dell’imponente parete Nord della Presolana. Per pascoli magri alternati a tratti più rocciosi, si scende al passo Scagnello (2.280 m, 30’ dalla Bocchetta Nord), dal quale superando pascoli e roccette si giunge nei pressi del cosiddetto “mare in burrasca”, caratterizzato da incisioni e creste aguzze scavate dall’acqua che ricordano le onde marine, situato nei pressi del rifugio Albani, in breve raggiunto.
Dal Rifugio Curò al Rifugio Albani

Fra Roccoli e Faggi d'Imagna

La partenza avviene da Blello, il più piccolo comune della Bergamasca, con soli 107 abitanti.   Aggirato il Municipio giungiamo al parcheggio della Chiesa Parrocchiale (950 m), che sorge sul cocuzzolo del Monte Faggio e poi via verso il vicino cimitero (CAI 592 E). Percorse poche decine di metri, lasciamo la stradetta per imboccare, a sinistra, un sentierino che porta a Curnino Alto (1.020 m). Transitiamo sul retro della lunga cascina, calcando la strada forestale che si alza verso il bosco. Da qui arriviamo alla Bocchetta di Piazzacava e al grande roccolo Berizzi (1.146 m, 1 h dalla partenza). Si continua seguendo il segnavia 571 che diparte in salita dopo i muraglioni del roccolo.Alternando passaggi nella fitta faggeta a tratti sulla cresta che si affaccia su Gerosa e l’alta Val Brembilla, si supera l’appostamento venatorio delle “Demele” (le gemelle) per giungere ai famosi Tre Faggi, annunciati da quell’inconsueta santella di fattura celtica (1.393 m dalla partenza). Da qui si scende la gradinata fra le baite e si continua in diagonale sul tracciolino che volge verso il nucleo di baite sottostanti. Giunti alla cascina di Pralongone, si continua per la stradetta che si abbassa e porta al “silter” (1.308 m), edificio in pietra deputato alla stagionatura e conservazione del formaggio. Ci abbassiamo sempre in direzione di Fuipiano sul segnavia CAI 579 A, sino a incontrare un bivio dove prendiamo la stradetta sbarrata a sinistra e ci si riporta verso levante. Dopo circa 30 minuti si giunge a una cascina e alla stradetta asfaltata, dove si piega a sinistra in salita. Questa termina nei pressi dell’ultimo villino; noi pieghiamo a destra per la forestale di Piazzacava e proseguiamo sino a incontrare uno slargo e a destra un tracciolino che in piano ci riporta al Roccolo Berizzi (1 h 45’ dai Tre Faggi). Ora si è di nuovo sul 571 e si ritorna al bivio sopra Blello. Si piega a sinistra e si arriva al bivio del pascolo di Curnino Alto, dove fa bella vista di sé la catena montuosa formata dai monti Foldone, Sornadello e Castel Regina. Ancora poco ed eccoci alla Chiesa di Blello. Per ulteriori dettagli: CAI Valle Imagna - tel. 035 852931
Fra Roccoli e Faggi d'Imagna

Le chiese e i cammini giubilari della Lombardia

Il Giubileo 2025 è un’occasione unica per riscoprire la spiritualità e la bellezza che la Lombardia ha da offrire. Questa terra, ricca di storia, cultura e tradizioni religiose, si prepara ad accogliere pellegrini da tutto il mondo, offrendo percorsi spirituali che intrecciano fede e arte, luoghi di culto e paesaggi mozzafiato. In Lombardia, ogni città e ogni borgo raccontano storie di devozione e testimonianze che risalgono ai secoli passati. Dal cuore di Milano, con la sua maestosa cattedrale, ai piccoli santuari sparsi lungo la regione, il Giubileo 2025 rappresenta un’opportunità imperdibile per vivere un’esperienza di fede, bellezza e riflessione in una delle regioni più affascinanti d’Italia. 

La Lombardia dei paesi e dei vecchi borghi montani

La Lombardia dei paesi e dei vecchi borghi montani

Valle Brembana, montagne tutte da vivere

Meta ideale per chi vuol vivere una vacanza attiva ricca di stimoli ed emozioni

Estate al Parco

Piscine, attrazioni, spettacoli, avventura, sport: vivi l’estate nei parchi divertimento più belli della Lombardia
Estate al parco

Il Resegone: simbolo e vanto di Lecco

Il Resegone con il suo inconfondibile profilo a sega è una delle "attrazioni" della Lombardia.

Teatro Grande di Brescia

La lunga storia del Teatro Grande di Brescia conta oltre 300 anni. Una storia che è anche singolare: il teatro sorge nel centro storico di Brescia, proprio dove nel 1664 era stato inaugurato il primo teatro pubblico della città, in cui si tenevano attività equestri e gare di scherma, lezioni di matematica e di morale, ballo e rappresentazioni musicali. Oggi sono molti i grandi eventi che uniscono musica e cultura richiamando decine di migliaia di persone ogni anno. Tra tutti spiccano il Festival Pianistico Internazionale, con direttori, solisti e orchestre fra i più prestigiosi del mondo; la Festa dell’Opera, evento unico al mondo che dall’alba a mezzanotte fa risuonare la città di Brescia sulle più celebri melodie della tradizione operistica, e la ricca stagione di opera, danza, concerti e progetti speciali organizzati dalla Fondazione Teatro Grande. Oggi lo splendido teatro si apre al pubblico con una coinvolgente serie di visite guidate: il Grand Tour del Teatro Grande.La visita alla Sala delle Statue, alla Sala Grande, al Ridotto e ai tanti affreschi arricchisce il soggiorno dei turisti che in questa atmosfera possono anche rilassarsi prendendo un caffè o un aperitivo al bar del teatro. Scopri di più su teatrogrande.it
http://www.bresciatourism.it/content/uploads/2012/10/teatro-grande-di-brescia-12...