Duomo di Milano
Il Duomo di Milano fu fondato là dove si trovavano le antiche basiliche di Santa Maria Maggiore e di Santa Tecla, i cui resti, unitamente a quelli del Battistero di San Giovanni alle Fonti, sono tuttora visibili all'interno dell'Area Archeologica. Nell'ottobre del 1387, su impulso di Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, nacque la Veneranda Fabbrica del Duomo, con lo scopo di portare avanti i lavori di progettazione e costruzione della Cattedrale. La decisione di Gian Galeazzo di utilizzare il marmo di Candoglia al posto del tradizionale mattone lombardo si accompagnò ad una vera rivoluzione di stile, attraverso la scelta del gotico, che costrinse la Fabbrica a ricercare ingegneri, architetti, scultori e lapicidi nei cantieri di cattedrali di mezza Europa. La costruzione cominciò dall'abside, con le sue meravigliose e imponenti vetrate, e proseguì verso il transetto e le prime campate delle navate, lasciando in sospeso l'annoso problema della chiusura della volta. Il 16 ottobre 1418, Papa Martino V, di ritorno dal Concilio di Costanza, ne consacrò l'altare maggiore. Alla fine del Quattrocento i più grandi architetti e artisti del tempo, tra cui Leonardo da Vinci, si cimentarono nell'impresa della progettazione del tiburio. Il Concilio di Trento (1545-1563) diede avvio, con i suoi decreti, alla Controriforma o, meglio, alla Riforma cattolica, in opposizione a quella protestante. In quest'ottica, Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1564 al 1584 e Federigo Borromeo (arcivescovo dal 1595 al 1631) ispirarono i loro interventi in Duomo alle concezioni ed alle forme dell'architettura e dell'arredo ecclesiastico della Roma papale, dando una nuova impronta all'interno del Duomo: il grandioso impianto architettonico del presbiterio, gli altari laterali, la cripta, il battistero, il pavimento. I Quadroni di San Carlo ed il coro ligneo restano tra le testimonianze più interessanti di questa prolifica epoca. Alla fine del Cinquecento, inoltre, si iniziò a progettare la facciata del Tempio, gettando le fondamenta per la costruzione di un nuovo prospetto mentre, nel frattempo, era stata ricostruita più avanti rispetto alla collocazione originaria l'antica facciata di Santa Maria Maggiore, che verrà demolita solo nel 1683. Come tanti altri elementi della Cattedrale, anche la facciata dovrà attendere molto per arrivare alla realizzazione di un progetto definitivo che si avrà solo alla fine del Settecento. Tra XVII e XVIII secolo, si ebbe il completamento del Tiburio con la gran guglia e la posa della Madonnina (1774). Per iniziativa di Napoleone, alla vigilia della sua incoronazione a Re d'Italia, venne intrapreso il lavoro di completamento della facciata (1807-1813). Proseguirono i lavori di costruzione e di decorazione, con la realizzazione della maggior parte delle guglie sulle coperture e di molte vetrate istoriate, realizzate con la tecnica del vetro dipinto a smalto. Il Novecento, secolo di guerre e di conflitti, vide l'avvio dei grandi restauri e l'ideale completamento della facciata con la realizzazione delle porte, risalente infatti ad un periodo relativamente recente, tra il 1909 e il 1965. Nella seconda metà del XX secolo la Fabbrica intraprese il restauro completo, strutturale e conservativo di alcune complesse parti del Duomo. Dal 2016, è invece iniziata l'appassionante sfida del restauro del Tiburio e della cupola.
I NUMERI DEL DUOMO:
108,50 m è l'altezza della Madonnina dal suolo;
4,16 m è l'altezza della Madonnina;
158,50 m è la lunghezza esterna;
93 m è la larghezza esterna;
11.700 mq è la superficie interna;
325.000 tonnellate è il peso totale;
3.400 statue e 200 bassorilievi. Oltre 3.600 personaggi nelle 55 vetrate.
Certificati di eccellenza
----------
Orari
Duomo, Barristero e Terrazze: tutti i giorni 9:00 - 19:00
Museo e Chiesa San Gottardo: tutti i giorni 10:00 - 18:00 (chiuso mercoledì)