Ho trovato 16 risultati per osservatori astronomici

Osservatorio astronomico di San Benedetto Po

L’osservatorio astronomico, di proprietà del Comune di San Benedetto Po, è gestito dall’Associazione Astrofili Mantovani. La visita si può effettuare, su richiesta, di giorno con lezioni di astronomia su argomenti concordati coi docenti, oppure di sera osservando al telescopio gli oggetti celesti “disponibili”: possono essere la Luna, i pianeti, le stelle doppie e oggetti del profondo cielo. L’osservazione telescopica viene preceduta da una breve presentazione di cosa di andrà a vedere. L’osservatorio astronomico si trova a Gorgo, frazione di San Benedetto Po, in Strada Gorgo, 36.

Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà Del Monte

In località Ca’ del Monte nel comune di Cecima si trova l’Osservatorio Astronomico “G. Giacomotti”, che svolge interessanti attività di ricerca, (in collaborazione con enti nazionali ed esteri), didattica e divulgazione attraverso visite guidate, conferenze ed eventi culturali. La cupola del planetario digitale, ampia 75 metri, può accogliere fino a 50 persone, e fino a 200 nello spazio aperto del teatro.Vi sono sia postazioni fisse, adibite alla ricerca, sia postazioni dotate di strumentazioni mobili, come binocoli giganti e telescopi, più adatte all’osservazione.
Osservatorio Cà del Monte

Osservatorio Astronomico Provinciale

Gestito dal Gruppo Astrofili Messier 42

Osservatorio Astronomico di Mairago

Metti il fascino delle stelle, i misteri di Marte e dei buchi neri e il gioco è fatto: un pomeriggio istruttivo e divertente per tutta la famiglia è assicurato. Dove? All'Osservatorio Astronomico di Mairago, una tra le più apprezzate realtà scientifiche del lodigiano. L'Osservatorio consente la salita alla cupola e propone dei pomeriggi e serate a tema, con iniziale spiegazione seguita dalle osservazioni con il telescopio. L'Osservatorio è aperto al pubblico due sabati al mese, l'ingresso è ad offerta libera. È consigliabile prenotare la propria visita. Sono previste aperture straordinarie. Volete esplorare Plutone e i confini del Sistema Solare? Saperne di più sulle missioni Apollo e sull'evoluzione delle stelle? Basta tenere d'occhio il ricco calendario degli appuntamenti e scegliere quello che più interessa: www.gam42.it
Osservatorio Astronomico di Mairago, Musei Lodi

Serata astronomica

Una struttura del XII secolo dalla bellezza magnetica, situata su uno sperone di roccia affacciato sulla Valle Camonica, testimone di antichi scontri e punto panoramico d’eccezione per osservare le stelle.    Dell’antico Castello di Cimbergo, che svetta al centro del borgo omonimo, in provincia di Brescia, rimangono oggi le romantiche rovine delle mura incastonate nel paesaggio. Raccontano la storia degli antichi scontri tra guelfi e ghibellini camuni, della costruzione del campanile di Cimbergo con parte delle pietre nel XIX secolo e del tempo trascorso prima e dopo, lasciando immutato il verde panorama della Valle Camonica su cui si affaccia la struttura.  Ad ospitarla è la Riserva Naturale incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, la più grande area archeologica della Valle Camonica, che conserva reperti disseminati lungo il territorio e risalenti all’epoca paleocristiana. Non è un caso che le incisioni rupestri abbiano conquistato nel 1979 il riconoscimento come patrimonio dell’UNESCO, rendendo questa bellissima valle celebre in tutto il mondo. Alcune aree non sono accessibili ai visitatori, ma altre, come quella che circonda il Castello di Cimbergo, sono luoghi di fondamentale memoria storica.  Oltre a passeggiare tra questi sentieri, esplorare le rocce istoriate e scoprire invidiabili scorci panoramici, la Valle Camonica offre anche la possibilità di alzare lo sguardo verso un cielo incontaminato. Con una guida astronomica specializzata e un telescopio puoi godere del panorama celeste da un luogo suggestivo dove stelle brillanti, pianeti e nebulose impreziosiscono una memorabile esperienza in compagnia.  (Ph: Lombardia Beni Culturali) 
Ph: Lombardia Beni Culturali

Osservatorio Astronomico Giuseppe Piazzi

Inaugurato nell'ottobre del 2009 e dotato della più moderna strumentazione, l'Osservatorio offre la possibilità di visite guidate e di piacevoli e interessanti serate alla scoperta della volta celeste, che consentono attività di tipo didattico, turistico e scientifico.  Da anni svolge  ricerca scientifica, infatti, l'Osservatorio collabora con il  Minor Planet Center (MPC)  per lo studio dei cosiddetti " pianeti minori ", comete e asteroidi più o meno grandi.L'Osservatorio Astronomico Giuseppe Piazzi si trova in località San Bernardo, nel comune di Ponte in Valtellina, a 1238 mslm, il più alto di tutta la Lombardia. È costituito da una cupola in acciaio zincato, del diametro di 4,5 metri ed ospita un telescopio riflettore con apertura di 50 cm. Tutta la strumentazione principale è rigorosamente “made in Italy”. E' intitolato all'astronomo Giuseppe Piazzi (Ponte in Valtellina 16 luglio 1746 - Napoli 22 luglio 1826) massima gloria del suo borgo natale e della Valtellina, fondatore dell'Osservatorio Astronomico di Palermo, famoso fra l'altro per un colossale lavoro di osservazione e di calcolo della volta stellare che si concretizzò con la pubblicazione di un corposo catalogo che contempla 6748 stelle e per la scoperta del pianeta Cerere. Nel 1803 e nel 1814 vide premiati i propri cataloghi di studio dall'Acadèmie des Sciences di Parigi . Ogni anno con il patrocinio dell'Associazione Astrofili Valtellinesi, Comune di Ponte in Valtellina e Comunità Montana di Sondrio, viene organizzata la manifestazione "Ponte sotto le Stelle"  

Osservatorio astronomico

Visite Per le visite serali è consigliabile munirsi di torcia elettrica, poiché il sentiero non è illuminato, e di abbigliamento che ripari dal freddo, visto che l’osservatorio si trova a 1.200 metri di quota. L'ingresso all'osservatorio astronomico, durante queste giornate, è gratuito e non necessita di alcuna prenotazione. Eventuali visite private, a pagamento, per gruppi di almeno 20 persone, dovranno essere concordate con l'organizzazione del Cab (circolo astrofili bergamaschi. Le aperture diurne permetteranno, senza alcun rischio, l'osservazione del sole al telescopio grazie ad appositi filtri solare, mentre quelle serali saranno dedicate alla conoscenza del cielo estivo. In caso di maltempo le giornate non verranno recuperate: eventuali proiezioni e conferenze didattiche si svolgeranno nella sala conferenze che ha una capienza massima di 40 posti. Al telescopio in cupola si accede a gruppi di 10/15 persone alla volta. Come arrivare Sentiero che sale al Monte Poieto. Si raccomanda i turisti di raggiungere l’osservatorio a piedi lasciando autovetture e moto nel piazzale sottostante. In caso di maltempo le giornate non verranno recuperate: le proiezioni e le conferenze didattiche saranno effettuate nella prima parte della serata nell’apposita sala conferenze della capienza di ca 40 posti a sedere. Gli automezzi vanno parcheggiati nella piazzola antistante la salita di via Martinelli che dista 300 metri dall’Osservatorio e l’accesso in auto fi no alla struttura è consentito esclusivamente agli autorizzati e ai portatori di handicap. Ricordiamo che per le visite serali è consigliabile munirsi di torcia elettrica ( il sentiero non è illuminato) , e di abbigliamento adeguato al luogo di montagna (la struttura è posta a ca 1200 metri di quota).

Osservatorio Piazzi

Situato nel comune di Ponte in Valtellina, in loc. San Bernardo, l'Osservatorio Astronomico Piazzi svolge ricerca scientifica ed organizza visite guidate. Per quanto riguarda la ricerca scientifica, l'Osservatorio collabora con il Minor Planet Center (MPC) per lo studio dei cosiddetti "pianeti minori", comete e asteroidi più o meno grandi. Le visite guidate, invece, prevedono una conferenza di tema astronomico seguita da una visita in cupola con osservazioni degli oggetti più interessanti e visibili in quel momento. L'Osservatorio prende il nome da Giuseppe Piazzi, nativo di Ponte in Valtellina e grande studioso di astronomia che nel 1803 e nel 1814 vide premiati i propri cataloghi di studio dall'Acadèmie des Sciences di Parigi.
osservatorio astronomico Piazzi

Magasa

Luogo di partenza per lunghi itinerari a piedi all'interno del parco dell' Alto Garda Bresciano
Magasa

Magica gita in Valseriana e Val di Scalve

In queste magnifiche valli le offerte didattiche sono innumerevoli e pronte a soddisfare bambini e ragazzi nelle loro fantastiche gite scolastiche. Passaggi acrobatici fra gli alberi, percorsi mirati con diversi livelli di difficoltà, pensati per essere adatti a qualsiasi esigenza e a tutte le età: se siete alla ricerca di momenti magici ed emozioni forti, i parchi avventura della ValSeriana fanno proprio al caso vostro! Camminate in montagna a misura di bambino, stare all’aria aperta, osservare le meraviglie della natura e respirare a pieni polmoni la frizzante aria di montagna: niente di meglio per i piccoli escursionisti. Portateli alla scoperta di itinerari suggestivi che hanno l’acqua come comune denominatore: acqua che scende impetuosa dalle cascate e placidi torrenti che scorrono all’ombra di boschi ricchi di biodiversità. Una meraviglia per gli occhi ad ogni passo. La curiosità dei bambini non si ferma mai. Trovarsi in un ambiente nuovo scatena la curiosità dei più piccoli. Per rispondere alle loro domande e spronarli alla scoperta del mondo vi invitiamo a visitare gli osservatori floro-faunistici e astronomici sparsi sul territorio, e a scoprire le tradizioni e la storia del sottosuolo della ValSeriana e della Val di Scalve visitando le miniere e gli ecomusei. La Miniera di Foghera consentirà ai ragazzi di fare un salto nel tempo e scoprire l’antica vita mineraria. La visita al parco minerario di Schilpario permetterà di scoprire la storia e la cultura mineraria della Val di Scalve. Nel laboratorio del Museo armi e pergamene di Gromo ogni bambino realizzerà il proprio stemma per ricordare la nobiltà della sua antica casata! Al parco archeologico di Parre invece entrerai in un laboratorio dove farai un viaggio nelle antiche tecniche di fusione dei metalli e dei curiosi manufatti ritrovati nell’abitato, tra cui quelli del “ripostiglio del fonditore”. Ciascun bambino si immedesimerà in un piccolo metallurgico e realizzerà nella propria matrice la forma dell’oggetto preferito. Il laboratorio dell’ecomuseo Valborlezza e Macer di Cerete ha temi come l’acqua fonte di energia ed il funzionamento dei mulini idraulici. L’incontro con un vero mugnaio ci svelerà i segreti della macinazione e poi tutti ad impastare farina, sale acqua per la produzione del pane tradizionale! L’ambiente del Triassico bergamasco ricorda quello delle attuali Bahamas: un mare tropicale ricco di pesci ti aspetta al Parco Paleontologico di Cene. A Leffe presso il museo del tessile i ragazzi potranno accostarsi ai telai didattici per apprendere l’arte della tessitura e, in base all’età, partecipare alla realizzazione di tessuti. Entrando al museo dell’illuminazione di Schilpario capirai quale è stato il primo ostacolo che l’uomo ha dovuto superare entrando in miniera: ovviamente il buio! Faremo un percorso affascinante tra più di 2000 lampade, carrelli e oggettistica. Un itinerario facile sterrato ci porta sulla cima del Purito. Vista a 360° sulle Alpi Orobie, sul paese di Selvino. Sulla vetta troveremo tantissime attrazioni. Le cascate del Serio, con i loro 315 metri di altezza, sono le più alte d’Italia e le seconde in Europa. L’enorme massa d’acqua viene liberata dalla diga 5 volte l’anno, da giugno a ottobre, creando uno spettacolo mozzafiato. Partendo da Valbondione, una camminata non difficoltosa e adatta a tutti permette di ammirare da vicino la maestosità delle cascate, attraversando luoghi suggestivi tra piccole valli, boschi e verdi prati.

Ammirando ampi panorami, su strade militari

Questo facile itinerario porta alla scoperta di strade militari e resti di fortificazioni regalando punti d’osservazione assai ricchi piuttosto che reperti bellici.   Nelle giornate di cielo terso dalla cima della Punta di Mezzo l’osservatore può scorgere un panorama che va dal Sasso del Ferro a Laveno, sul Lago Maggiore, fino a Luino con il Limidario e il Gambarogno, la Valcuvia e Valtravaglia fino al Monte Generoso in Svizzera. La partenza è da Campo dei Fiori, un massiccio montuoso che si trova nella sezione delle Prealpi Luganesi, a nord della città di Varese dove è possibile lasciare la propria automobile nello spiazzo davanti all'Osteria Irma, oppure facendo un paio di tornanti in più, all’inizio della strada privata che porta al piazzale del Belvedere e quindi all' Osservatorio Astronomico GV Schiaparelli. Il sentiero da imboccare è sulla destra ed è segnalato con il numero 1, si procede fino a raggiungere l’intersezione che si dirama sulla destra e sale nel bosco fino a Punta di Mezzo. Si raggiunge così una radura dove a sinistra si trova un punto panoramico e un ampio prato rivolto a sud verso il lago di Varese. A destra invece il sentiero continua ripido e sale fino alla cima della Punta di Mezzo (1227 m), la cima più alta del comprensorio del Campo dei Fiori.Si scende qualche metro indietro rispetto al cartello nelle immediate vicinanze della cima e si imbocca a sinistra il sentiero che percorre la cresta del Campo dei Fiori.Più avanti si giunge ad un cartello che indica a sinistra il Sentiero 1, lo si segue di nuovo, iniziando così una ripida discesa nel bosco che conduce in località Merigetto, tra la punta dallo stesso nome e la Punta di Mezzo. Ci si ritrova quindi sull'ampia strada militare che arriva dal Belvedere (inizio dell’itinerario) che è possibile seguire al posto del tracciato appena percorso se si preferisce una camminata più tranquilla. La vista sui laghi di Varese, Comabbio, Monate e Maggiore accompagna il camminatore fino alla fine. Seguendo ancora la strada militare per una ventina di minuti, giunti nei pressi di un bivio, si hanno due possibilità: si imbocca il sentiero direttissimo che taglia i tornanti della strada militare e giunge rapidamente in cima al cosiddetto Forte di Orino, oppure si prosegue sul sentiero principale.Arrivati in cima, ci si trova di fronte ad un ampio prato tra i resti delle fortificazioni del Forte di Orino appartenente alla “Linea Cadorna”, tratti di muro di pietra che spuntano tra l’erba alta e l’edera, con incavi al suo interno, con lo scopo di alloggiare le armi, da qui il panorama si apre ancor di più e si scorgono le Prealpi Luganesi, le Alpi Piemontesi e Centrali ed il Verbano, nonché la Pianura Padana Occidentale ed i laghi Varesini. Dopo una sosta per ammirare il paesaggio, si ridiscende sulla strada militare, seguendola a ritroso per circa un’ora tra panorami aperti e boschi fino al piazzale del Belvedere.
Ammirando ampi panorami, su strade militari

L’Alto Oltrepò: Appennino di Lombardia

Quando si parla di montagna lombarda, probabilmente il pensiero corre immediatamente alle imponenti vette alpine comprese tra i gruppi delle Alpi Lepontine, Alpi Retiche e Prealpi Orobiche. Ma nell’estremo lembo meridionale della regione, nell’Alto Oltrepò Pavese, è presente un altro sistema montuoso, definito dal prestigioso Touring Club Italiano, come Appennino di Lombardia. Qui, ci si può lasciare trasportare nella scoperta di strade panoramiche, borghi autentici, con i loro mercati, sapori della tradizione e prodotti tipici. Attraverso la Valle Staffora, passava una delle antiche “Vie del Sale” che metteva in comunicazione i commerci tra la pianura lombarda con Genova.  A Varzi ancora oggi ne ritroviamo un prezioso lascito nei laboratori di lavorazione del tipico salame, che trae origine dalle qualità di conservazione alimentare del prezioso ingrediente e continua oggi l’importante produzione seguendo precisi disciplinari. Appena sopra Varzi, il Castello di Oramala, edificato sopra uno sperone roccioso che domina a cavallo tra la Valle Staffora e la Val di Nizza e la cui storia è legata in origine (fin dal X sec.) a quella della famiglia Malaspina. Oggi ne resta accessibile solo una piccola parte. Ma storie di strani accadimenti e diverse leggende sono collegate al passaggio di Federico il Barbarossa che qui fece sosta. Scendendo invece più a valle, costeggiando la provincia di Alessandria, sul crinale che segna quindi il confine con il Piemonte, si può avere testimonianza diretta del remoto passato della pianura che in epoche remote era sommersa dal mare. Nell’area delle Grotte di San Ponzo, infatti, antichi fossili di conchiglie sono facilmente individuabili tra le pietre che emergono dalla vegetazione del fitto bosco. Nei pressi, vi si trova anche l’osservatorio astronomico di Ca del Monte, ideale luogo per rimirare le stelle in calde notti d’estate. Sull’altra costa, risalendo parte della Val di Nizza, si può giungere alla antica Abbazia di Sant’Alberto di Butrio, oggi meta di pellegrini che cercano un’oasi di pace, immersa nella natura, lontana dai frenetici ritmi e suoni della quotidianità, ove raccogliersi in silenzio per lasciare correre i propri pensieri e rivolgere preghiere ai propri cari. Qui si dice abbia trovato la prima sepoltura anche Edoardo II d’Inghilterra, almeno secondo quanto si evince dal romanzo “Auramala” di Ivan Fowler, che si basa su una accurata ricerca storica e tratteggia uno spaccato della vita della valle nel tardo medioevo. L’Appennino di Lombardia, oltre che gusto, tradizione e storia è anche natura da osservare ed apprezzare: si possono segnalare infatti i numerosi “sentieri delle farfalle”, da fruire anche in chiave didattica nella migliore stagione, così come la Riserva Naturale di Monte Alpe: non lontane dalle pendici su si erge il Castello di Zavattarello.
L’Alto Oltrepò: Appennino di Lombardia